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    PROVA: AUDI A1 S LINE SPORTBACK

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    La A1 Sportback Admired in versione S line, è una compatta ideale per il pubblico giovane, dinamico e che ama il lato sportivo del volante… Grazie al motore turbo TFSI da 1200 cc, la A1 è una vettura molto bilanciata dalla buone performance…

    Ciò che distingue un essere umano dall’altro è la possibilità di fare scelte diverse nell’arco della vita e per ogni situazione: scelte che possono cambiare lo stile, le abitudini ma, soprattutto, il gusto della scelta con l’idea di una ricercatezza di fondo che è sinonimo di personalità. E questo è un qualcosa che certo non s’impara ma si ha dentro e che cresce con la persona, perché, certe scelte, fanno parte di un bagaglio ben più ampio e profondo.

    Forse per “tradizione di famiglia”, forse un ricercato avvicinamento alla tecnologia, probabilmente perché fa parte del proprio DNA, anche nel settore auto l’essere umano sceglie in funzione di molti parametri che hanno anch’essi origine profonde, spesso dettate dalla curiosità di scoprire il gusto di una scelta adulta, ragionata, originale e che, in qualche modo, metta in risalto la propria personalità ed il proprio stile. Quindi la “passione” per un marchio o l’altro scaturisce a mio avviso anche da un modo di pensare, vivere, usare le cose, in questo caso le auto…

    Pensata per giovani esigenti e ricercati

    Con la piccola A1, Audi si orientò verso un percorso tra più giovani, quasi l’inizio di un cammino da fare “insieme”, dal momento in cui arriva il 18° compleanno ed il mondo sembra aprirsi davanti agli occhi…

    Oggi con la A1 Admired (disponibile in versione tre porte e Sportback), Audi va ancor più dritto al cuore dei giovani perché questa vettura è pensata per loro e può vantare un azzeccato e ricercato mix tra sportività, stile e personalità. Fascino che, in questa versione S line, si sviluppa attorno ad una vettura compatta e che comprende nuovi paraurti sportivi, minigonne laterali, battitacco interni con logo in mix argento/rosso S line, specchi retrovisori in un nero brillante, gruppi ottici a led, cerchi antracite da 7,5×17” a cinque razze e coperture 215/40×17”. Insomma un vero ed autentico pacchetto sportivo pronto a soddisfare quella voglia di avere tra le mani un’auto particolare ed originale. Anche per distinguersi…

    Stile unico, firmato Audi

    Ciò che la rende così unica sono soprattutto l’armonia generale e la sua aerodinamica globale (0,32 cx): lunga 3,95 mt. la A1 Admired Sporback è più larga della versione tre porte (1,75 mt.) ed anche più alta, (1,42 mt.) ben 6 mm in più. Esteticamente le sue forma sono morbide, molto regolari, tondeggianti ma sempre dal taglio sportivo, fresco, di quelli che fanno di un’auto un oggetto anche piacevole da guardare, guidare, vivere.

    Frontale aggressivo e penetrante

    Quindi zona anteriore caratterizzata dalla struttura single-frame con zona superiore smussata, cofano quasi piatto ma spiovente ai lati con una doppia curvatura che “incattivisce” l’intero frontale insieme all’azzeccato design dei proiettori a led (parte alta sempre accesi) ed alla zona inferiore dello spoiler dalla forma leggermente irregolare ma molto accattivante. Ma la “sostanza” non è solo estetica ma anche e soprattutto funzionale come vedremo.

    Rigida e leggera con acciai formati a caldo…

    La A1 Sportback, nonostante le dimensioni compatte, vanta una struttura particolarmente robusta visto che si compone, nei suoi due terzi, di acciai formati a caldo, soluzione usata per la cellula dell’abitacolo e questo grazie al notevole differenziale di temperature cui sono sottoposti nella loro fase di formatura. Ecco perché anche il suo peso è ridotto: infatti, questa versione Admired equipaggiata con propulsore TFSI da 1,2 litri, raggiunge un peso di 1065 kg che si vanno a “sommare” agli punti di forza di questa vettura quali l’elevato isolamento acustico, l’apprezzabile assenza di vibrazioni e la sua praticamente nulla rumorosità globale, sia meccanica che aerodinamica.

    La gamma propulsori A1 SB: si inizia con questo 1,2 litri da 86 Cv…

    Sono ben 7 le motorizzazioni per la A1: quattro a benzina TFSI ed altrettante diesel TDI. Ed anche la “nostra” A1 Admired SB in questa accattivante versione S line, non “sfugge” alla regola Audi del “downsizing”, ovvero cubature basse con la sovralimentazione che si sostituisce all’aumento della cilindrata, il che significa consumi abbastanza ridotti nell’ordine dei 5,1 litri per 100 km, dato che però non ho riscontrato “sincero al 100%” nel corso del test, anche se poi approfondirò questo tema nell’area dinamica…

    Le potenze quindi oscillano dagli 86 Cv del 1200 cc per passare ai 122, 140 e ben 185 Cv dei 1400 cc, con quest’ultima unità che prevede compressore e turbocompressore che lavorano insieme. Sul TFSI da 140 Cv poi, viene utilizzata la tecnolgia “cylinder on demand”, basato sull’esclusione, a bassi carichi, di una coppia di cilindri che vengono “esclusi” attraverso attuatori del sistema “Audi Valvelift System”. Per i TDI c’è un 1,6 litri da 90 e 105 Cv ed un 2.0 litri da 140 Cv.

    Downsizing: un’idea tutta Audi

    Nel nostro caso ecco il compattissimo motore benzina “basic” da 1.2 cc TFSI che eroga 86 CV tra 1.500 e 3.500 giri in grado di sviluppare una coppia massima di 160 Nm. Questo quattro cilindri, è abbinato a un cambio manuale con cinque marce, e, dai dati dichiarati Audi,  accelera da 0 a 100 km/h in 12,1 secondi con 179 km/h di velocità massima. Come accennato prima, Audi “lavora” sul concetto  downsizingovvero sovralimentazione invece di cilindrata.

    Basamento in alluminio per la A1

    Un quattro cilindri di nuova concezione quindi, che rappresenta una precia filosofia progettuale legata a questa “tecnologia”: il 1.2 cc ha due valvole per cilindro mentre la sua cilindrata di 1.197 cc è ottimizzata per ridurne peso oltre che l’attrito. Il basamento, realizzato in fusione d’alluminio, è legato ad un proprio circuito di raffreddamento separato dalla testata. Quindi dopo aver avviato il motore, l’acqua non viene fatta circolare all’interno del blocco. In questo modo, il quattro cilindri Audi, raggiunge velocemente la temperatura d’esercizio, accorciando così i tempi in cui l’olio freddo provoca maggiori resistenze per attrito. A vantaggio anche di una sensibile riduzione legata al consumo carburante

    Telaio: 3 obiettivi in uno: stabilità, dinamismo e sicurezza

    Audi ha dedicato molta cura nella nella ricerca del miglior bilanciamento di questa A1 SB: i motivi sono semplici, massima dinamicità ma anche elevato controllo per i meno esperti alla guida, dunque reazioni prevedibili senza mai mettere da parte quel “lato sportivo” che su un’Audi non deve mai mancare. Le sospensioni anteriori sono affidate al sistema McPherson (ripartizione dei pesi ottimale, sterzo diretto con rapporto 14,81) mentre l’assetto di questa versione S line è ancor più sportivo per una guida decisamente dinamica sul misto/veloce.

    Freni auto ventilanti, ESP, grande controllo e stabilità

    La A1 SB è equipaggiata con quattro dischi, di cui, naturalmente, gli anteriori autoventilanti. Non poteva mancare il sistema ESP (con meccanismo di bloccaggio trasversale che interviene quando l’aderenza è al limite, rallentando così di poco la ruota interna alla curva) oltre a quello Start&Stop che funziona davvero bene vista la sua estrema rapidità di intervento.

    Come va: comoda ed accogliente a bordo…

    Quando si preme sul telecomando è come entrare in una dimensione nuova, dove tutto il resto del mondo è lasciato fuori dai finestrini… Sorprendono la leggerezza degli sportelli anteriori, lo spazio del bagagliaio, lo ottime finiture interne di un abitacolo concepito per accogliere in modo sportivo e sempre dinamico. Spiccano le bocchette aria in tinta con la carrozzeria, il bel volante a tre razze con pulsanti multifunzione (regolabile in altezza/profondità), una strumentazione essenzialmente intuitiva, che, sommata al confort dei sedili avvolgenti ed alla pedaliera spaziosa e profonda, contribuiscono ad accentuare quel gradiente di confort della A1 SB S line. Anche la leva cambio è sistemata al centro della tunnel centrale, in posizione comoda e naturale.

    Un motore silenzioso tutto da “imparare”…

    Proprio così: il quattro cilindri by Audi spicca e sorprende per il suo “taglio dinamico” nonostante la ridotta cubatura da 1200 cc. La spinta del turbo è molto leggera, mai “oppressiva” ne caratterizzata da turbolag ne tantomeno da vuoti di potenza; già a 1500 giri si inizia a percepirne la lieve spinta inerziale ma non si avverte alcun sound o sibilo proveniente dal cofano motore… La spinta si intuisce anche dalla presenza della spia legata al cambio marcia (quando è ora di cambiare sul numero della marcia inserita appare una freccetta a fianco che indica di salire di rapporto) il che significa che quando compare la freccia, il turbo sta spingendo e quindi conviene salire di rapporto.

    Erogazione pulita e lineare dai 2000 giri…

    Questo motore ha un’erogazione molto particolare, caratterizzata da un’assoluta silenziosità percepita in abitacolo: sopra i 2000 giri indicati la spinta si fa un po’ più consistente per poi diventare più incisiva poco sotto i 3500 giri ed è questa la zona di miglior “impatto” prestazioni/coppia; la potenza non è eccessiva ed gli 86 Cv del 1200 cc Audi certo sono “pochini” per avvertire una maggiore sostanza prestazionale, anche legata all’accelerazione della vettura che, comunque, rimane molto buona in rapporto al peso globale a pieno carico. Buono il funzionamento del cambio, forse con una quinta fin troppo lunga: gli innesti sono rapidi e sinceri, complice una frizione morbida ed efficace.

    Consumi non proprio contenuti…

    Ne avevo accennato prima, nella parte tecnica… La A1 Admired 1.2 SB ma soprattutto la tecnologia downsizing, nasce per non far lievitare anche i costi di gestione della vettura, oltre che di limitarne i consumi, ma, offrendo all’utente prestazioni ben superiori se rapportati alla cilindrata dei 1200 cc. Operazioni certamente riuscita anche se, sul tema consumi, va aperto un capitolo a parte.

    La A1 SB globalmente sembra consumare un po’ di più rispetto ai valori dichiarati: in marcia, con il piede appena poggiato sul gas, si passa spesso (per valori indicati dallo strumento) da 5,4 lt/100 km a 8,1 lt/100 km, il che significa che le ben più piccole variazioni di carico sul gas influiscono troppo sul consumo carburante. Pur dando retta allo strumento legato al cambio marcia, le variazioni continuano ad oscillare incidendo sul consumo reale della A1 SB; quindi per consumare poco, arrivando ai valori dichiarati, il piede va davvero posato come una piuma sul gas, soluzione irreale per la guida normale, fatta di continue variazioni di carico legate al percorso stradale, pendenze, sorpassi e questo specie su strade extraurbane. In autostrada poi, se si sta dentro i 120/130 km/h si percorrono mediamente tra i 6,1 ed i 7,3 l/100 km mentre se si guida in modo sportivo i consumi crescono in modo esponenziale. Ma è pur vero che, certamente, questo 1.2 TFSI è a mio avviso il motore che “consuma di più” in rapporto alla cilindrata ed al peso della vettura rispetto all’intera “gamma TFSI”.

    Dinamica e bella da guidare sul misto/stretto…

    Questa A1 SB è davvero piacevole da guidare ed a qualsiasi passo (ritmo). La sua ottima insonorizzazione la fa star comoda in città, sul pavè, dove nessun rumore viene trasmesso in abitacolo e questo è apprezzabile dall’utente, perché sembra di guidare una vettura di classe realmente superiore. Le manovre sono intuitive, facili, anche grazie allo sterzo molto diretto, leggero e dinamico, che riesce a far sgattaiolare la A1 SB con agilità felina.

    Bilanciata, appoggio sicuro, zero rollio, veloce nei cambi…

    Ma il bello deve ancora venire: questa vettura si apprezza ancor più quando la strade si colora di curve, tornanti o curve veloci in successione. Qui mostra i denti affilati, il suo taglio, la sua anima sportiva nascosta: molto sicura, rapida nei cambi direzione, la A1 SB è agilissima negli ingressi curve che siano lenti o veloci; nel primo caso, l’ottimo bilanciamento della vettura, non la fa mai scomporre in frenata, nemmeno arrivando forte, mentre nel secondo caso, l’appoggio è sempre molto sincero anche in funzione di un setting sospensioni più rigido nel secondo tratto di escursione.

    Poco rollio contraddistingue un po’ tutte le Audi è verissimo, ma questa A1, pur se piccola e compatta, “affila” ancor più questo concetto, mostrando sempre una buona direzionalità, poca tendenza (nulla direi) al sottosterzo ed un appoggio concreto in curva anche ad elevata velocità. Anche nei cambi veloci, nelle esse, la vettura si muove il giusto senza mai esser troppo legata ai cambi di carico.

    Frenata ottima, sicura sempre e dovunque…

    La A1 SB quindi è un’auto molto bilanciata: questo perché Audi sa bene che, cercando la propria utenza tra i più giovani, deve garantire loro una vettura sicura al 100%, dalle reazioni prevedibili e che abbia un ampio margine di controllo. In tal senso l’impianto frenante è decisamente all’altezza: la frenata è potente si ma anche molto modulabile a qualsiasi velocità, questo invita spesso a “staccare dentro la curva” grazie anche all’assetto S line che rende la A1 SB incollata a terra.

    La corsa del pedale è quindi ridotta al minimo ed il pilota “trova” subito la frenata fin dai primi mm di corsa della pedaliera. Per concludere, la A1 SB Admired S line è la vettura giusta per un pubblico dinamico ed attento all’originalità: il pacchetto è davvero eccellente a mio avviso, quindi ci sono tutti i contenuti per la scoperta del “mondo dei 4 anelli” by Audi  e questo pone la A1 SB come un “oggetto” sorprendentemente carismatico dall’appeal unico e gradevolmente sportivo…

    (Si ringrazia Francesco Arioni per la collaborazione)

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    Andrea Di Marcantonio
    Andrea Di Marcantoniohttps://www.performancemag.it
    “Non è facile racchiudere quasi trent’anni di passione in poche righe. Lo è invece quello stimolo quotidiano e continuo che mi porta in sella alle moto ed a bordo delle quattro ruote, su strada quanto in pista. Senza dimenticare tutto ciò che compone il mondo dei motori, mondo dalle mille sfaccettature… Ed è proprio questa passione che alimenta e mi fa “capire” ed “interpretare” i veicoli che provo in una chiave di lettura tecnica e completa oltre che diversa. Punto sulla qualità e l’approfondimento testuale oltre che sull’impatto fotografico delle prove. Al mio fianco Giuseppe Cardillo e Lorenzo Palloni, fotografi ma, soprattutto, “compagni di viaggio” in questa avventura che parla di performance. Con loro, il videomaker Andrea Rivabene. Importante è il modo diverso di raccontare le prove, abbinata alla ricerca delle migliori location. E poi i progetti legati ai giovanissimi talenti con PROGETTO MX dedicato al motocross e SPEED PROJECT, dedicato al mondo della Velocità. Siamo l'unica testata italiana a costruire progetti per i giovani a cui offriamo un team collaudato e tutta la mia esperienza sul campo. Insomma un impegno a 360°, perchè PERFORMANCEMAG.IT è tutto questo!”

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