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    PROVA: FORD FOCUS ST PERFORMANCE PACK

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    La nuova Ford Focus ST alza l’asticella delle prestazioni e della stabilità: motore Ecoboost turbo da 250 CV, 360 Nm di coppia e tutti i sistemi di sicurezza integrati per una guida esuberante e dinamica…

    Il fascino esuberante di un’auto sportiva esige un gradiente di emozioni purissime che spesso si colorano di prestazioni ma anche del piacere di guidare un’auto sicura sotto tutti i punti di vista. ST per Ford, rappresenta non solo lo stile ma, soprattutto, un concetto legato alle proprie vetture ad alte prestazioni; ed in effetti, la sigla ST significa Sport Tecnologies, ovvero, tradotto in linguaggio più ampio, una vettura che racchiude emozioni ma anche prestazioni, oltre ad un livello di design “incisivo” ed aggressivo.

    Della gamma ST by Ford, fanno parte la Fiesta (provata all’ISAM qualche tempo fa) e questa Focus, modello più “maturo” rispetto alla “piccola” e ben più avvolgente in termini di autentico e coinvolgente dinamismo. Proprio per questa ragione, stavolta ho abbandonato l’idea di portarla in pista e provarla su un percorso molto guidato, dove lo spazio è solo per il divertimento puro. Quindi niente cordoli, ma solo natura, “esse” veloci, tornanti ma, soprattutto, spazio ampio ai 250 Cv di questa Focus ST, dotata di “Performance Pack”, quindi cerchi scuri e pinze freno rosse…

    Numeri molto interessanti per una vettura sportiva e veloce: sempre!

    Dunque prestazioni elevatissime per la Focus ST (commercializzata in ben 40 Paesi): iniziamo da ciò che “vive” sotto al cofano motore, il quattro cilindri Ford Ecoboost da 2000 cc per 25° Cv di potenza che regalano oltre 248 km/h di velocità massima e un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 6,5 secondi. “Dal motore allo stile, dalle sospensioni alle gomme, è la stessa auto in tutto il mondo,” spiega chiaramente Dieter Schwarz, capo del Team RS di Ford. “A Pechino, Londra, Roma o Los Angeles, i nostri clienti potranno apprezzare il medesimo piacere di guida, al volante di una Focus ST”.

    Ma anche le altre caratteristiche della Focus ST “affondano” nella ricerca della massima qualità costruttiva per garantire al cliente un’auto sportiva vera, con anima e cuore. Prendiamo ad esempio gli interni, dove troviamo i sedili ribassati ed avvolgenti by Recaro, un mix di sportività ed eleganza ma senza esagerare, visto che la Focus ST sa essere anche molto discreta, anche a dispetto del suo colore esterno, nel nostro caso, il particolarissimo ed efficace

    Interni discreti ma molto efficaci…

    Le sedute avvolgenti anteriori sono totalmente “gestibili” elettronicamente, con pulsanti di regolazione millimetrica (compresa l’area lombare ma soprattutto l’inclinazione, per la prima volta in questo segmento) mentre lo stile sportivo della ST si evidenzia anche grazie al volante in pelle, pedaliera con appoggio in metallo, finiture scure dei montanti con tanto di logo ST illuminato di un rosso vivo e che marca ancor più che, entrare a bordo della due volumi Ford, significa scoprire un dinamismo concreto, come dimostrano lo spoiler ST – grande e largo – il design esterno – cuneiforme con ampia griglia frontale – ed i “cattivissimi” cerchi da 18”.

    Design: solo 5 porte, doppia versione con la station wagon

    Lo stile è quello incisivo e penetrante, deciso ed aggressivo: prodotta negli stabilimenti di Saarlouis/Germani e Michigan/USA è lunga 4362 mm (4566 la SW) ed ha un passo di 2648 mm per 1362 kg di peso, 1386 per la SW (pesi intesi massa a vuoto), quindi una vettura consistente e che nasce per altissime prestazioni.

    Ed anche il design è frutto del Kinetic Design che, attraverso questo appariscente colore Tangerine Scream, “elabora” un po’ tutte le fantasie sportive che un’utente attento può ricercare. La rivisitazione del concetto quindi, riguarda la griglia anteriore, ora più alta, le minigonne laterali, i passaruota maggiorati ed il paraurti posteriore con diffusore inglobato. Pezzo forte e d’effetto è certamente lo spoiler posteriore, una vera e propria “ala” che ha doppia funzione tecnica, ovvero aumentare la stabilità alle alte velocità e ridurre la resistenza dell’aria.

    Una scocca pensata per ridurre l’intrusione frontale e laterale

    La scocca della Focus ST (cella rigida HSS/UHSS, acciao al boro ad elevata ed ultraresistenza) vanta una struttura a saldatura unitaria ad elevata efficienza, mentre sono molti gli elementi di sicurezza messi a punto sulla scocca, tra questi il Sistema IPS (Intelligent Protection System) Ford che vanta la struttura scocca studiata per ottenere livelli di decelerazione moderati, abbassando la soglia delle intrusioni nel vano passeggeri in caso di impatto frontale disallineato e linea retta, oltre agli impatti laterali o posteriori.

    Motore: l’Ecoboost più potente con i suoi 250 Cv

    Questo quattro cilindri Ford eroga un’elevata potenza con incredibile ed innata naturalezza: si tratta di un propulsore ricco di coppia, pari a ben 360 Nm a 1750 (valore eccellente) che dimostra quanto sia “trattabile” anche a bassa andatura al fine di garantire consumi realmente ridotti. Spicca quindi la sua cubatura totale di 2000 cc che nascono da un alesaggio di 87,5 mm per una corsa pari a 83,1 a fronte di un rapporto di compressione “basso” di 9,3:1.

    Testa e monoblocco in alluminio, TiVCT, turbina a bassa inerzia

    La testa è nuova ed è in alluminio: vanta il condotto di scarico integrato, punterie meccaniche ed il comando distribuzione DOHC “sedicivalvole” con doppio variatore di fase (la vera forza di questo motore Ford) TiVCT; per la ST sia i condotti di aspirazione che quello di scarico sono stati riprogettati (l’iniezione è diretta ad alta pressione con centralina dotata di nuovo mapping motore) a fronte delle nuove performance e quindi, anche l’intero monoblocco motore, è del tutto nuovo ed è realizzato in alluminio con tecnologia Glass Core con rivestimenti incorporati. La turbina infine, lavora a bassa inerzia e vanta un compressore Borg Warner dotata di lubrificazione Gerotor.

    Symposer, ovvero la voce sportiva dentro l’abitacolo e scarico esagonale

    Oggi si fa anche questo! Per regalare ancor più emozioni, all’interrno e all’esterno, la Focus ST è dotata di un particolare sistema definito Symposer, che, altro non è che un “amplificatore” di suono del sistema di aspirazione del quattro cilindri Ford. Il symposer – spiega l’Ing. TONN –  aggiunge un’ulteriore nota sportiva all’abitacolo e trasmette inequivocabilmente il messaggio che ci si trova in un’auto davvero speciale. La nuova ST è un grande passo in avanti rispetto al precedente modello europeo, ogni elemento, sound compreso, è stato progettato per regalare emozioni”.

    Tante sigle, molto più controllo per una guida sicura e divertente

    Certo anche la parte terminale dello scarico imprime carattere e personalità elevata alla Focus ST: al centro del paraurti posteriore infatti, spicca un doppio e “minaccioso” terminale esagonale che fa sentire la voce decisamente più cupa quando il regime operativo del motore aumenta… E non poteva mancare una grande attenzione sullo sterzo: la ST è equipaggiata con un servosterzo elettronico EPAS, però messo a punto per le prestazioni esuberanti della Focus ST; quindi è stato “bilanciato” a fronte dei 250 Cv e dell’energia “esplosiva” di questa due volumi Ford, tanto che, la taratura è ora più sportiva.

    Anche in funzione del sistema TSC, ovvero Torque Steer Compensation mentre il programma di stabilità ESP si basa su 3 livelli di “ingresso”: attivo, parzialmente disabilitato e totalmente off per un controllo totale della vettura e delle sue reazioni, da parte del pilota. Ed infine ci sono pure il TVC (Torque Vectoring Control, che “frena” leggermente le ruote interne alla curva, riducendo così il sottosterzo che va ad aggiungersi al CUSC, Cornering Under Steer Control, che genera una coppia d’imbardata (ovvero minimizzare l’angolo di deriva ed imprimere una velocità di rotazione coerente con il raggio di curvatura strada e velocità del veicolo).

    Sospensioni evolute ed assetto ribassato

    L’elevata stabilità della Focus ST inoltre, è merito di sospensioni evolute, che devono lavorare in perfetta simbiosi con i sistema elettronici di controllo della vettura; l’assetto è quindi ribassato di 10 mm rispetto alla Focus “classica” così come le sospensioni posteriori, sono state riprogettate grazie a barre antiorollio di nuovo design e giunti migliorati che garantiscono ora più stabilità, anche se, come vedremo, l’anteriore tende leggermente a “galleggiare” in piena accelerazione. L’impianto frenante infine, è forte di 4 dischi freno, gli anteriori da 320 mm ed i posteriori da 271 mm.

    Come va: esuberantemente…dinamica

    Appena aperto lo sportello della Focus ST (tra l’altro protetto da un furbo meccanismo a scomparsa salvasportello), si scopre tutta l’energia di questa intrigante due volumi Ford. Al’interno i comodi ed avvolgenti (e belli) sedili Recaro, sono dotati di regolazioni elettronica alla ricerca della migliore posizione di guida in funzione dell’utilizzo della vettura; piace quindi l’atmosfera a bordo, perchè si è completamente avvolti dall’abitacolo in cui tutto è a portata di mano e la leva cambio è leggermente rialzata, proprio per essere manovrata velocemente. La pedaliera vanta misure corrette tra i pedali, mentre lo spazio per i piedi c’è ed è abbastanza per muoversi più che agilmente nella guida sportiva…

    Il volante in pelle offre un’ottima presa ed invita ad assumere una corretta disposizione delle mani alle “11,10” mentre i montanti scendenti consentono una buona visibilità laterale/anteriore, cosa che invece risulta meno “naturale” nella zona posteriore, anche se, per questo, c’è la telecamera di bordo ed un display in cui so vede un angolo molto ampio su cosa accadde alle spalle della vettura.

    Motore ribelle di natura dotato di grandissima coppia

    Sorprendente. Questo è l’unica aggettivo che sono riuscito a trovare giusto e che calza alla perfezione se parliamo del “comportamento” del quattro cilindri Ford: è un motore che chiede sempre la marcia successiva delle sei previste e questo perché il tiro è già buona a 1800 giri ed il “consiglio elettronico” per il passaggio alla marcia successiva, avviene per mezzo di un segnale per il passaggio al rapporto successivo. 2000 cc non sono pochi ma, la doppia fasatura variabile consente al propulsore di girare “tondo” e pulito fin dai regimi più bassi, visto che poco sopra i 2000 giri si inizia a sentire la spinta della turbina. Tradotto in cifre, tutto ciò significa consumi letteralmente bassissimi nonostante la cavalleria disponibile.

     

    Una spinta molto consistente con 300 Nm a 4000 giri!

    E’ un motore bello, piacevole da guidare: silenzioso ai bassi regimi, si fa più cupo e minaccioso poco sopra i 3000 giri, momento in cui si avverte il lavoro della fasatura variabile e quindi la spinta dolce e progressiva fin dai regimi più bassi. Certo, appena si affonda con l’acceleratore, la musica cambia. In tutti i sensi… A 3000 giri, pensate, ci sono già in “giro” quasi 200 Nm di coppia che diventano poco più di 300 a 4000 giri, anche se l’ascesa fino ai valori massimi è decisamente progressiva. C’è tanta “schiena” e spinta nella fascia tra 4000 e 6000 giri ed i valori salgono abbastanza progressivamente fino  a 6200 giri, momento in cui si avverte una marcata flessione della spinta energetica dell’Ecoboost Ford.

    Ma, dati tecnici a parte, ciò che piace della Focus ST è la sua natura ribelle, specie in accelerazione: se si preme a fondo il pedale del gas, con tutti i sistemi attivati, l’accelerazione è brutale ed è arricchita da un sound incredibilmente “sexy”… La poderosa verve del motore “spinge” molto sul corpo vettura e sul telaio, al punto di avvertire una marcata propensione all’alleggerimento dell’anteriore, cosa che genera, nei meno esperti, il desiderio di “abbandonare” la pressione sull’acceleratore.

     

    Perde direzionalità in accelerazione piena

    Lo sterzo sembra letteralmente voler fuggire via dalle mani ma, per tenerla in linea nelle accelerazioni “piene”, conviene alleggerire la forza sul pedale acceleratore, cosa che fa abbassare l’area frontale aumentandone la stabilità ma soprattutto la direzionabilità. Oltre i 5000 giri infine, la spinta si fa molto “arrogante” e la Focus ST diventa impegnativa da gestire e dal tenere in linea e quindi bisogna sempre lavorare con il bilanciamento della vettura, sia con il gas che con i trasferimenti di carico anteriore/posteriore.

     

    Precisa, tagliente, molto efficace…

    Come detto in apertura, la scelta di provare la nuova Focus ST su strada è che, il carattere aggressivo di questa sportiva, sarebbe fin troppo scontato in pista. Ed invece, questa volta, il percorso scelto si è snodato attraverso delle strade montane chiuse al traffico, spesso utilizzate per degli shakedown di alcuni rallisti della zona… Al lancio da fermo l’accelerazione è brutale e, come accennato sopra, forse la scarsa frenatura in estensione degli ammortizzatori anteriori, genera ed innesca il sollevamento della parte anteriore. Ad alta velocità però, questa ST è molto stabile, ma sente moltissimo le irregolarità dell’asfalto, un po’ come tutte le sportive di razza.

    Freni potentissimi sulla ST

    Curva in arrivo, ci attacchiamo ai freni, potentissimi e decisamente sopra la media per la categoria. Altre vetture infatti – di stessa segmentazione – non hanno dimostrato pari modulabilità ed efficacia, anche se, tirando spesso il collo alle staccate, l’impianto di surriscalda e l’odore del materiale relativo alle guarnizioni di attrito, arriva prepotentemente in abitacolo, oltre al fatto di vedere i dischi freno fumare… Ma la Focus ST è precisa e stabile in staccata, con minimi trasferimenti di carico sull’anteriore, al resto pensano i sistemi TVC e CUSC, anche se il vero divertimento arriva solo con tutti i controlli disabilitati.

    Della ST mi è piaciuto molto il comportamento nelle “esse” veloci, dove è precisa e tagliente (pochissimo rollio) e rimane sempre nella linea impostata dal pilota, così come si rivela eccellente nei curvoni veloci, dove, dopo esserci “poggiata” sulle ruote esterne, scivola para sulle quattro ruote sorprendendo il pilota per la velocità di percorrenza globale a fronte di uno sterzo anch’esso preciso e diretto.

    Aprendo il gas all’uscita curva (uso terminologia motociclistica, ma tanto ci capiamo…), si “rinnova” quella propensione ad avvertire un anteriore leggero, un po’  troppo sottosterzante forse, ma basta lavorare con lo sterzo ed il gas per bilanciare la vettura. D’altra parte 250 Cv su una trazione anteriore pochi non sono oltrettutto su una vettura tutto sommato “leggera”… quindi, forse, le quattro ruote motrici alzerebbero (e di parecchio) le performance dinamiche della Focus ST, specie nella guida sportiva fatta di “movimenti” dinamici e di mani che correggono continuamente…

    (Foto Francesco Arioni Canon/Nikon)

     

    Andrea Di Marcantonio
    Andrea Di Marcantoniohttps://www.performancemag.it
    “Non è facile racchiudere quasi trent’anni di passione in poche righe. Lo è invece quello stimolo quotidiano e continuo che mi porta in sella alle moto ed a bordo delle quattro ruote, su strada quanto in pista. Senza dimenticare tutto ciò che compone il mondo dei motori, mondo dalle mille sfaccettature… Ed è proprio questa passione che alimenta e mi fa “capire” ed “interpretare” i veicoli che provo in una chiave di lettura tecnica e completa oltre che diversa. Punto sulla qualità e l’approfondimento testuale oltre che sull’impatto fotografico delle prove. Al mio fianco Giuseppe Cardillo e Lorenzo Palloni, fotografi ma, soprattutto, “compagni di viaggio” in questa avventura che parla di performance. Con loro, il videomaker Andrea Rivabene. Importante è il modo diverso di raccontare le prove, abbinata alla ricerca delle migliori location. E poi i progetti legati ai giovanissimi talenti con PROGETTO MX dedicato al motocross e SPEED PROJECT, dedicato al mondo della Velocità. Siamo l'unica testata italiana a costruire progetti per i giovani a cui offriamo un team collaudato e tutta la mia esperienza sul campo. Insomma un impegno a 360°, perchè PERFORMANCEMAG.IT è tutto questo!”

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