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    PROVA: NEW WRANGLER 2.2, INARRESTABILE!

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    Davvero assoluta ed inarrestabile la Nuova WRANGLER by Jeep, un concentrato di aggressività, massa muscolare e potenza. Comoda anche in città si impone sull’offroad più tosto ed impervio, merito anche del nuovo Multijet 2.2 da 200 CV e ben 450 Nm di coppia

    Bella tosta, aggressiva, inconfondibilmente unica, inarrestabile. Potrei andare avanti all’infinito nello scovare aggettivi perfettamente calzanti alla nuova JEEP WRANGLER, perché è Lei la Regina incontrastata dell’off-road, quello serio, quello dove ci si sporca per davvero, quello dei “muri”, delle pozze di fango, quello dell’adrenalina più a pelle ma, soprattutto, quel vissuto sul fuoristrada autentico dove poter improvvisare.

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    Il marchio JEEP è sinonimo di aggressività e forza e questo fin dalla sua nascita nel lontanissimo 1941, marchio che ha scritto per davvero la storia del fuoristrada 4×4 e che lo ha reso un logo iconico nel tempo in ogni parte del mondo. La versione da me provata (la IV per il marchio JEEP) è la SAHARA (che vanta il pack Overland), nella configurazione 5 porte, grande, enorme con i suoi 4623 mm di lunghezza, ben 2705 mm di passo e 1669 di altezza, senza dimenticare un’imponenza che passa pure dal peso, pari a 2494 kg. Sono dati record che rendono idea di quanto JEEP WRANGLER sia davvero da record su più fronti.

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    Nuovo sistema 4×4, non la ferma nessuna la nuova WRANGLER

    75 anni di record serviranno pure a qualcosa e quindi, questa nuova OFFROAD, è stata pesantemente migliorata su più livelli, primo tra tutti quello legato alla trazione 4×4, che oggi vanta due distinti profili, Command Track e Rock Track, il primo riservato alle versioni SPORT e SAHARA, il secondo dedicato alla RUBICON, modello più “extreme” del lotto. Ma, entrambi i sistemi, sono oggi dotati della scatola rinvio Select-Track full time a due velocità, sistema utile alla corretta gestione della coppia motrice da distribuire sui due assi.

    Trail Rated, l’attestato della leggenda by WRANGLER

    Non è cosa da poco, ma ogni WRANGLER vanta il badge “TRAIL RATED”, un attestato che certifica, nero su bianco, le infinite doti dell’icona JEEP: sono estratti tecnici delle aree legate a Trazione, Guado, Manovrabilità, Articolazione ed Altezza da terra.

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    Su questa nuova versione poi, la certificazione è distinta dalle dotazioni legate ai sistemi Command e Rock Trak dotato di riduttore 4LO e bloccaggi elettrici dei differenziali Tru-Lok, dalle piastre di protezione e gancio traino posteriore, dagli angoli “vitali” nel caso della RUBICON con 36,4° di attacco, 25,8° di dosso e 30,8° di uscita, della capacità di guado di 76 cm e della capacità di traino di 1500 kg che diventano ben 2500 per la versione da me provata, ovvero la max 5 porte.

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    Nello specifico quindi, il sistema Command Track vanta una scatola di rinvio con due velocità e rapporto dedicato alle marce ridotte di 2.72:1 con assali Dana next-generation che hanno rapporto al ponte di 3,45 (motori benzina) e 3,73 (diesel); 4 le modalità di guida a cui si aggiunge ovviamente quella Neutral con 2H/due ruote motrici, 4H AUTO/4 quattro ruote motrici Full-Time Active On Demand, 4H Part-Time/4 ruote motrici Part-Time, Neutral e 4L/4 ruote motrici con ridotte dedicate. Ma non è finita qui.

    Shift on the Fly ed il gioco è fatto!

    Nuova WRANGLER vanta inoltre la tecnologia “shift on the fly”, ovvero e più semplicemente, la possibilità di passare dal sistema 2WD e quello 4WD in modo istantaneo fino ad una velocità di 72 km/h.

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    Quando si guida su strada in situazione quindi del tutto normale, il sistema Command Trac fa lavorare al 100% le sole ruote posteriori ma, spostando il selettore su 4WD si può passare subito alle quattro ruote motrici se ci si immette su terreni a scarsa aderenza. Molto comodo il Mode AUTO che assicura sempre la migliore trazione in modo del tutto automatico passando da 2 a 4WD quando e se serve. A questo si può abbinare l’opzionale differenziale a slittamento limitato Track-Lok, in grado di garantire migliore trazione su fondi difficili.

    Un design unico, come è unica WRANGLER

    Sono molti gli spunti estetici che rendono da sempre WRANGLER un offroad allo stato puro: le sue linee audaci ed aggressive, massicce, i fari circolari, i passaruota ampi e trapezoidali, il tetto apribile hard e soft top, il parabrezza ripiegabile, la cintura abbassata con finestrini ora più grandi che rendono questo fuoristrada “il fuoristrada”. Su questo nuovo modello si fa vedere la nuova griglia a sette feritoie, i nuovi proiettori con fari LED e luci diurne sistemate sopra al passaruota anteriore, anche questi LED.

    Ora il parabrezza ha nuovo design con quattro bulloni che ora sono collocati nell’area superiore del telaio, scelta che oggi rende più facile e veloce la sua chiusura mentre c’è una diversa barra di collegamento dei montanti anteriori che facilità l’utilizzo dello specchio retrovisore. Ci sono nuove porte in alluminio alto-resistenziale, leggere e robuste e che possono esser smontate per mezzo di chiavi Torx. E poi il tetto, nuovo e che oggi può aprirsi elettricamente o manualmente nel caso del tetto Sunrider, rinnovato grazie a due nuovi punti di ancoraggio, ma anche più silenzioso in marcia. La nostra SAHARA poi, grazie al pacchetto OVERLAND, mostra cerchi da 18”, griglia in tinta con la carrozzeria, logo OVERLAND ed interni in raffinata pelle. 10 le tinte studiate per new WRANGLER.

    Nuova anche dentro

    L’importante è la sostanza: mai questa affermazione è più vera e calzante sulla nuova WRANGLER: certo però anche l’interno vettura è importante, perché, come abbiamo fatto anche noi nel corso di questa prova, la guida su strada ha messo in evidenza le novità del rinnovato modello. L’abitacolo oggi è decisamente più confortevole e piacevole da condividere con quadro strumenti rifinito a mano e superfici ora più delicate al tatto.

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    Bellissime le cuciture a vista della SAHARA ma ben più funzionali sono i comandi del clima, quelli del sistema Start&Stop, così come lo sono le bocchette di ventilazione con elementi cromati attorno, la consolle centrale ridisegnata da 0 dove ci sono la leva cambio, il ripartitore, il freno di stazionamento ma dove spicca anche il nuovo pulsante di avviamento, dotato di protezione impermeabile ed ora più facile da individuare. Ci sono poi i sedili in pelle, lo sterzo ed i sedili riscaldabili, il display da 7” sulla nostra SAHARA che può essere configurato in 100 modi diversi, doppia presa USB davanti e doppia posteriore e presa 12V con l’opzionale presa 230V.

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    Telaio con longheroni, la storia della WRANGLER

    Ogni icona ha una propria base di partenza su cui è stata concepita ed anche WRANGLER ce l’ha: si chiama body on frame il “corpo vitale” del telaio JEEP, abbinato a sospensioni a 5 punti di ancoraggio. Si è prestata molta attenzione alla riduzione dei pesi, grazie a materiali leggeri ed alto esistenziali in alluminio con il portellone posteriore in magnesio. Tutto ciò abbatte il peso abbassando i consumi come vedremo. A protezione del sottoscocca poi, ci pensano le quattro piastre di protezione che preservano alcuni componenti più esposti come serbatoio, scatola rinvio e coppa olio.

    Il nuovo modello vanta inoltre sospensioni modificate nel setting al fine di migliorare comfort ed handling su strada mentre ritroviamo le molle elicoidali a 5 punti di ancoraggio, con sospensioni anteriori dotate di braccio di comando laterale e quattro bracci di comando longitudinali; le posteriori sfruttano stesso schema a 5 punti con due bracci superiori e due inferiori oltre ad una barra tubolare per il controllo laterale dell’asse. Per l’impianto frenante è sempre all’altezza del peso imponente, con dischi anteriori 330 mm anteriori e da 278 mm posteriori.

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    Nuovi motori, arriva il godibilissimo Multijet 2.2 da 200 CV

    Era la “logica evoluzione” della mitica WRANGLER: due nuove motorizzazioni turbo diesel e benzina di cui la prima è quello oggetto della prova. Si tratta della next generation del Multijet 2.2 “sedicivalvole” e doppio albero a camme DOHC azionato a cinghia dentata. La linea di alimentazione prevede poi l’iniezione Common Rail da 2000 bar, iniettori a solenoide, turbina VGT a geometria variabile, il tutto in abbinamento al cambio automatico. In questa nuova configurazione tecnica, il quattro cilindri eroga 200 CV a 3500 giri con un eccellente valore di coppia di 450 Nm a 2000 giri. Nello specifico, la cubatura totale è di 2174 cc con valori vitali di 83,8X99 mm ed un R.C di 15,5:1.

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    Blocco motore in alluminio e turbina a geometria variabile

    Il nuovo propulsore della WRANGLER vanta il monoblocco in alluminio, un sistema di equilibratura delle forze del II ordine con contralberi integrati, la testata in lega di alluminio, la distribuzione DOHC (non variabile), la regolazione idraulica del gioco valvole, la citata iniezione con pressione di 2000 bar e la turbina VGT.

    Occhio all’ambiente più focale perché ci sono due nuovi sistemi EGR, il multiway ad alta/bassa pressione entrambi raffreddati con intercooler dedicato ad acqua. C’è inoltre il post trattamento SCR (sistemato sul sottoscocca) per ridurre i Nox e DOC e DPF per la riduzione del particolato.

    Tutto questo consente la conformità ai nuovi regolamenti RDE Euro6/D. Per i consumi dichiarati eccoli: ciclo urbano 7,2 l/100 km, extraurbano 5,4 l/100 km, combinato 6,1 l/100 km. La prova ha riscontrato qualche leggera differenza, specie sul ciclo urbano, che si attesta attorno ai 7,8 l/100 km.

    COME VA: non la ferma nessuno!

    Primo concetto, inarrestabile: questo è il concetto chiave che si scopre guidando nuova WRANGLER in fuoristrada, dove rivali ne ha davvero poche.

    Secondo concetto, comoda, spaziosa, perché “fare fuoristrada” non significa poco comfort ed anche qui WRANGLER la sa lunga.

    Terzo concetto, arrampicatrice: l’ho provata sui saliscendi infiniti di una cava, lungo sterratoni velocissimi ed anche e soprattutto qui, WRANGLER si è rivelata inimitabile.

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    Ma andiamo per gradi… Mi è piaciuto il nuovo abitacolo, ricco, protettivo, accogliente, dalle sedute ultra-comode ed oggi meglio concepito in termini di ergonomia globale. Tutto è dove serve, come nel caso del selettore cambio o per la locazione dell’inserimento 4H o 4L, passando per la migliore visibilità offerta dal nuovo parabrezza, specie in fuoristrada, quando devi far manovra in spazi minimi ed angusti.

    La sensazione generale è realmente di sentirsi protetti con un pizzico di “delirio di onnipotenza” che new WRANGLER regala al guidatore quanto ai suoi occupanti. L’isolamento generale è molto buono così come l’insonorizzazione del motore, appena percettibile al minimo ma sempre pronto a farsi sentire nelle arrampicate più insidiose. Mi è piaciuto quel livello superiore offerto dagli “aggiornamenti” tecnici e stilistici mentre per il resto, beh, è adrenalina purissima!

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    Piace la manovrabilità, la sensazione di “leggerezza” dello sterzo elementi che si abbinano al comfort superiore di una offroad di altissimo livello tecnico; inoltre, è eccellente il lavoro delle sospensioni, perfettamente “modulari” a secondo del tracciato da percorrere: non troppo rigide in città, molto progressive sullo sconnesso, davvero all’altezza in fuoristrada, dove la loro escursione aiuta non poco a diluire ogni sasso, buca, canale o tutto quello che passa sotto le ruote.

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    Stabile sugli sterratoni veloci (anche quelli con curvoni veloci), mi è piaciuta per la nuova natura legata al miglior controllo generale, complice assoluto il sistema di trazione integrale legato al Command Track che funziona benissimo mentre ho apprezzato la capacità del Mode AUTO, sempre presente ed in grado di farti uscire da ogni situazione delicata del fuoristrada.

    Stupisce la trazione della nuova WRANGLER, la capacità di uscire da pozze di fango profonde e “mosse” o di arrampicarsi ovunque, anche dove sembra impossibile ed il terreno non è terreno ma sassi alti ed appuntiti, foglie, fango e pendenze estreme. Merito anche del nuovo propulsore Multijet 2.2 da 200 CV, un orologio per pastosità di funzionamento, aggressivo, tonico e capace di una coppia sorprendente a bassissimo numero di giri.

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    C’è tiro e coppia giù a 1500 giri, che si spalma poi in modo equilibrato e fluido fino a 3500 giri con un eccellente lavoro del cambio automatico, fluido e preciso nel cambio rapporto e dotato di una frizione nettamente più “robusta” rispetto al passato.

    Inutile dire che in 4L si va ovunque voi decidiate di andare: la cava del test presentava pendenze rilevanti, ripartenze da fermo con aumento improvviso della pendenza oltre a discese mozzafiato e curvoni in sabbia da percorrere di traverso in Mode 2WD con il posteriore che arriva fin dietro le orecchie…

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    Questo per raccontare quanto questa WRANGLER sia intensa, audace, forte ed anche “prepotente” in fuoristrada, dove solo la sua mole – specie quella laterale – è il limite dell’andare avanti. Molto buona l’elettronica che certo aiuta a guidare meglio, specie se il terreno diventa scivoloso, impraticabile oltre che inaccessibile per il resto delle 4×4.

     

    (Foto ANDREA TOSI, si ringrazia la CAVA ALESSANDRI  srl)

    Andrea Di Marcantonio
    Andrea Di Marcantoniohttps://www.performancemag.it
    “Non è facile racchiudere quasi trent’anni di passione in poche righe. Lo è invece quello stimolo quotidiano e continuo che mi porta in sella alle moto ed a bordo delle quattro ruote, su strada quanto in pista. Senza dimenticare tutto ciò che compone il mondo dei motori, mondo dalle mille sfaccettature… Ed è proprio questa passione che alimenta e mi fa “capire” ed “interpretare” i veicoli che provo in una chiave di lettura tecnica e completa oltre che diversa. Punto sulla qualità e l’approfondimento testuale oltre che sull’impatto fotografico delle prove. Al mio fianco Giuseppe Cardillo e Lorenzo Palloni, fotografi ma, soprattutto, “compagni di viaggio” in questa avventura che parla di performance. Con loro, il videomaker Andrea Rivabene. Importante è il modo diverso di raccontare le prove, abbinata alla ricerca delle migliori location. E poi i progetti legati ai giovanissimi talenti con PROGETTO MX dedicato al motocross e SPEED PROJECT, dedicato al mondo della Velocità. Siamo l'unica testata italiana a costruire progetti per i giovani a cui offriamo un team collaudato e tutta la mia esperienza sul campo. Insomma un impegno a 360°, perchè PERFORMANCEMAG.IT è tutto questo!”

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