Performancemag.it racconta le novità auto e moto sempre attenti alla qualità dell’informazione.

    PROVA: PEUGEOT 208 GTi NINE, LAMA AFFILATA

    Date:

    Condividi:

    La Peugeot 208 GTi Nine nasce per festeggiare i 9 titoli CIR. Una piccola bomba da 240 CV dotata di un assetto eccellente e di prestazioni al top se parliamo di accelerazione e motricità…

    Da sempre si costruiscono vetture non solo per il piacere di venderle: ogni “pezzo”, infatti, racchiude la forza, la tecnologia e le idee di ogni Azienda immersa nella ricerca anche più estrema.

    peugeot 208 GTi Nine 2017

    Poi c’è la scoperta, ovvero il piacere che l’utente prova nel guidarle ed anche questa non è elemento di poco conto, visto che si tratta di un parametro delicatissimo che può fare la differenza nella scelta finale.

    Ma c’è un terzo elemento attorno a cui ruotano un mare di sensazioni forti: sto parlando del “fattore racing”, ovvero l’esperienza agonistica, il DNA sportivo e quindi il carico racing che ogni Azienda ha nel cuore e che parla di sperimentazione, risultati o poter osare nelle soluzioni tecniche più audaci.

    peugeot 208 GTi Nine in pista all’ISAM

    Peugeot è una di queste, perchè delle corse ne ha fatto un elemento cardine, attorno a cui gira tutta la propria esperienza legata alle competizioni, che siano su terra o asfalto.

    Nel 2016 Peugeot vince il titolo costruttori nel CIR, uno dei Nove conquistati dalla coppia magica Paolo Andreucci/Anna Andreussi, duetto e titolo questo, che ha dato vita alla 208 GTi Nove, auto unica ed esclusiva (edizione limitata quindi), che va ad incastrarsi perfettamente nei modelli “numerati” già realizzati da Peugeot.

    peugeot 208 GTi Nine vista laterale

    Quando il racing lo incontri dentro e fuori l’abitacolo…

    Questa 208 GTi Nove, sorprende per le caratteristiche dinamiche ma pure per il suo design altrettanto esclusivo e vivace, grazie all’intervento forte di Peugeot Sport che l’ha resa ancor più aggressiva e “concreta” in pista…

    Elemento distintivo è certamente la carrozzeria bicolore coupe franche, logo ormai che campeggia sui modelli speciali firmati dall’Azienda francese; spiccano quindi i colori “factory” Peugeot Sport, ovvero colore bianco per l’area anteriore che diventa nera per quella posteriore, compresi gli splendidi cerchi in lega by OZ, anche questi verniciati in bianco.

    208 GTi Nine, dinamica ed aggressiva

    Elementi griffati per una 208 unica…

    Logo celebrativo sui montanti centrali, loghi personalizzati Ucci Ussi 9 su modanature dei pannelli laterali e posteriori, gusci retrovisori rossi abbinati al tricolore che comprende pure il logo posteriore 208 GTi.

    Ecco alcuni elementi estetici “griffati” con l’eliminazione delle parti cromate che lasciano il posto ai colori factory; e poi ancora le firme Ucci/Ussi sulle maniglie per identificare pilota e navigatore a cui si aggiunge la scritta “Hic sunt leones”, il marchio di vittoria di Peugeot Sport…

    Ma c’è aria racing anche dentro la vettura, grazie a sedili anatomici in Alcantara grigia e loghi Ucci/Ussi collocata negli schienali, materiale utilizzato anche per volante e lo speciale cruscotto (un tocco racing senza dubbio) con fascia centraggio dotata di logo Ucci Ussi 9 in luogo della classica scritta GTi.

    Sotto al cofano batte un cuore cattivissimo…

    Dopo averla provata, ma già dai primi km, si intuisce che questa non è una 208 GTi qualsiasi: la spia motore perennemente accesa indica la “radicalizzazione” della mappatura legata alla centralina, ma, soprattutto, è quell’aria da sportivissima che attira la mia attenzione prima dell’ingresso in pista…

    208 GTi Nine, festeggia i 9 titoli nel CIR

    Più bassa e più larga, ecco la “Nine”!

    Iniziamo dall’assetto vettura, ribassato di 10 mm rispetto alla GTi “standard” e dalle sue carreggiate, molto più “spinte” verso l’esterno di 22 mm davanti e ben 16 dietro; fanno scena e non poco le pinze freno verniciate in rosso acceso, le ruote OZ da 18” che migliorano le masse non sospese ma che soprattutto ne riducono il peso complessivo.

    Però non è tutto: il baricentro più basso e le nuove quote legate sia alla campanatura che all’incidenza quanto ai cerchi da 5,5”, fanno stare più terra la vettura e questo dato lo si nota anche staticamente, visto il camber anteriore più aperto “cerca” maggiore aderenza.

    Un motore che non finisce mai…

    Il quattro cilindri THP da 1600 cc turbo è stato rivisto su due elementi basici per le performance: mi riferisco allo scarico Supersprint e la diversa mappa motore del THP Peugeot. Risultato?

    Si passa da 208 a ben 240 Cv della Nine, un’esuberanza di potenza notevolissima che “racconta” quanto questo motore possa esprimere davvero. C’è il cambio manuale a 6 marce ma, soprattutto, un grandissimo lavoro è stato fatto sul differenziale a slittamento limitato Torsen.

    ESP e impianto frenante ricalibrati…

    Per cui anche ESP e controllo trazione/antislittamento sono stati rivisti nel setting elettronico ed ora sono molto meno “invasivi” e consentono una maggiore libertà nella motricità, elemento che si scopre soprattutto sulle piste guidate come quella ISAM di Anagni, location del test.

    interni 208 GTi Nine 2017

    Ed a proposito di staccate, sono nuovi e iper potenti i dischi anteriori da ben 323 mm  ben 28 mm di spessore, accoppiati a pinze a 4 pistoncini.

    COME VA: DA TOGLIERE IL FIATO,TANTA COPPIA E TRAZIONE PER LA 208 NINE

    Dinamica, reattiva, potente ed unica: questa è la 208 GTi Nine. Già entrando in abitacolo, si rimane sorpresi dell’atmosfera racing che sa avvolgerti con tutti i colori Peugeot. Piace quella piccola grande magia che Peugeot Sport ha saputo ricreare, come fossimo a bordo di una vettura da gara.

    I sedili sono avvolgenti e si sta seduti molto in basso mentre il piccolo volante in Alcantara rende sicura la presa ed è lo “strumento” con cui tagliare le curve, come se avessimo tra le mani un bisturi preciso oltre che affilatissimo. Merito del nuovo assetto più basso ma, soprattutto, della maggiore apertura del camber, che mette a terra e con il massimo della trazione le ruote anteriori.

    Un motore con una coppia micidiale!

    Anche in questo caso, il circuito ISAM è perfetto per la prova della 208 GTi Nine: il quattro cilindri Peugeot è “pieno” da 1500 giri e l’esuberanza dei 240 Cv si avverte come sfiori delicatamente il pedale del gas; c’è un mare di coppia disponibile e la frizione, nonostante l’aumento consistente dei kgm, non ha mai dato sintomi di affaticamento. Bello il cambio, rapporti corti dalla prima alla quarta e poi spinge bene il turbo sulla quinta e sesta marcia.

    Sorprende la “schiena” del motore francese che, già da 2500 giri, incolla letteralmente al sedile con una motricità sorprendente ed uno slittamento sempre controllato a dispetto dei tanti cavalli; è un motore pieno e robusto messo a punto così, certo i cv sono parecchi e bisogna capirli bene prima di affondare decisi, questo specie in città, dove questa Nine non è proprio a suo agio visto il setting rigido delle sospensioni e la presenza dei cerchi da 18”…

    Sopra i 4500 giri si avverte la netta differenza tra la standard e la Nine…

    Sopra i 3000 giri invece, la spinta diventa più aggressiva e consistente, merito della perfetta messa a punto dell’elettronica, che fa lavorare il motore sempre sulla soglia del “tiro” e della massima fluidità; poco sopra i 4500 giri la spinta aumenta ancora ed è in questa fascia di utilizzo che le due 208 si separano, in quanto la 208 GTi qui spinge ma in modo lineare e si avverte che non è rimasto molto da “spremere”, mentre questa Nine da 240 Cv qui inizia a spingere in modo nettamente più consistente.

    Il quattro cilindri tira anche sopra i 7000 giri!

    Spinge fortissimo ben oltre i 5500 giri e compare un inaspettato allungo motore che si protrae fino a quota 7000 giri! La spinta è piena, corposa mentre avverti che il volante vorrebbe scappare dalle mani ma, l’ottimo assetto vettura, limita gli alleggerimenti in accelerazione, mantenendo la linea pur se lo sterzo diventa più reattivo ed occorre manovrare con più attenzione nei cambi direzione.

    E se parliamo di assetto, beh, la Nine ha poche rivali nella sua categoria: tagliente ed affilata, entra nelle “esse” con decisione ed anche se la ruota interna tende a sollevarsi quasi sempre, la Nine gira forte dentro la curva evidenziando però un marcato alleggerimento del posteriore che va controllato sia con il gas quanto con lo spostamento delle masse.

    Equilibrata e sempre dinamicamente stabile…

    Poco sottosterzo quindi, ma tendenza ad allargare di posteriore la traiettoria, specie sui curvoni veloci; l’asfalto dev’essere perfetto per evitare di scomporre il “delicato” compromesso dinamico che Peugeot ha trovato su questa Nine…

    Agilissima e tagliente nei cambi veloci destra/sinistra, mostra un posteriore che segue quanto deciso dal pilota e sorprende nel contempo la capacità di scivolare di posteriore, anche questa caratteristica implementata dal nuovo assetto e carreggiate. Ed infine arriva la staccata, dove l’impianto frenante della Nine convince alla grande per efficacia e potenza, che mai si ripercuotono sull’assetto globale della vettura.

    IN COLLABORAZIONE CON

    (Foto GIUSEPPE CARDILLO, ringraziamenti Ing. Moscarini ISAM/Anagni)

    Andrea Di Marcantonio
    Andrea Di Marcantoniohttps://www.performancemag.it
    “Non è facile racchiudere quasi trent’anni di passione in poche righe. Lo è invece quello stimolo quotidiano e continuo che mi porta in sella alle moto ed a bordo delle quattro ruote, su strada quanto in pista. Senza dimenticare tutto ciò che compone il mondo dei motori, mondo dalle mille sfaccettature… Ed è proprio questa passione che alimenta e mi fa “capire” ed “interpretare” i veicoli che provo in una chiave di lettura tecnica e completa oltre che diversa. Punto sulla qualità e l’approfondimento testuale oltre che sull’impatto fotografico delle prove. Al mio fianco Giuseppe Cardillo e Lorenzo Palloni, fotografi ma, soprattutto, “compagni di viaggio” in questa avventura che parla di performance. Con loro, il videomaker Andrea Rivabene. Importante è il modo diverso di raccontare le prove, abbinata alla ricerca delle migliori location. E poi i progetti legati ai giovanissimi talenti con PROGETTO MX dedicato al motocross e SPEED PROJECT, dedicato al mondo della Velocità. Siamo l'unica testata italiana a costruire progetti per i giovani a cui offriamo un team collaudato e tutta la mia esperienza sul campo. Insomma un impegno a 360°, perchè PERFORMANCEMAG.IT è tutto questo!”

    Articoli correlati

    PROGETTO MX HMR, caduta e vittoria

    Altra prova di forza per PROGETTO MX HMR e la nostra Eleonora Ambrosi nel secondo appuntamento del Campionato...

    Beta RR Racing 125 2024, spinta decisiva

    Ogni anno che passa, offre un salto di qualità per la gamma enduro Beta. Abbiamo provato la nuova...

    PROGETTO MX HMR, prima vittoria per Ele

    Doppietta nella prima del Campionato Regionale Lazio per PROGETTO MX HMR. Eleonora Ambrosi vince entrambe le gare. Ora...

    Iannone, podio australiano in WSBK con Nolan

    Debutto con podio in WorldSBK per Andrea Iannone che indossa il nuovo casco Nolan X-804 Utra Xseries. The...