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    ALPINE A110S, ULTRA DINAMICA

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    Ci sono finezze di guida che possono esser tirate fuori quando hai tra le mani una vettura “cucita addosso”. Alpine A110S è una di queste, anzi la migliore

    Ci sono finezze di guida che possono esser tirate fuori quando hai tra le mani una vettura “cucita addosso”. Ciò significa “sentire ed ascoltare attraverso il sedile tutte le dinamiche che arrivano dall’asfalto per poi cucire quella rete sensoriale su strada ma, soprattutto, in pista.

    Alpine A110 appartiene a questo concetto unico, che solo poche auto sportive hanno nel loro DNA, un qualcosa di autentico e che solo pochi piloti possono sfruttare al 100%. Ma, guidare una sportiva di razza come la A110, può essere un’esperienza per palati raffinati quando parliamo della guida al limite tra i cordoli.

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    Tutto ciò è possibile perché, in una sola vettura, convivono sereni i tre concetti della sportività: dinamica vettura, leggerezza, potenza e risposta del motore ed un telaio all’altezza di ogni più piccola correzione di guida.

    40 Cv in più ed un telaio ancora più reattivo per la A110S

    La domanda è: si può andare oltre questo concetto? La risposta l’ho scoperta a bordo della A110S, un’esperienza “complessa” in tutta la sua bellezza dinamica. Voglio dire che, si A110S, ogni più piccolo particolare è stato pensato e messo a punto per la massima dinamicità e divertimento di guida. Ai concetti espressi si aggiungono 40 Cv in più del quattro cilindri turbo plasmati all’interno di un telaio più sportivo e reattivo rispetto alla A110 Pure.

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    Precisione di guida, largo utilizzo di fibra di carbonio, massimizzazione dell’agilità globale, 292 Cv, motore centrale e 1114 kg di peso, ne fanno una sportiva di razza no-compromise. Così come lo è il prezzo: 68.200,00 euro.

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    Sébastien Erphelin, Direttore Generale Alpine ha commentato: “L’A110S offre un’intensa esperienza di guida Alpine. Fin dagli esordi del progetto Alpine, è stata nostra intenzione offrire diverse versioni dell’A110 con caratteristiche distintive di maneggevolezza e performance. Come tutte le versioni dell’A110, anche questo modello è facile da guidare e utilizzare nella vita quotidiana. L’A110S si adatta a tutti i guidatori, indipendentemente dalle loro competenze di guida”.

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    Unica da fuori nel suo colore Grigio Tuono opaco

    Eccome se si distingue anche da A110 Pure! Spicca la colorazione Grigio Tuono in finitura opaca e grintosissima, la bandiera sui montanti posteriori in carbonio con spunti di arancione, il nome Alpine in cromo nero, le potente pinze anteriori Brembo di colore arancio ed i cerchi – splendidi – GT Race con finiture scure che esaltano la grinta atavica di questa super Alpine. I dischi bi-materiale da 320 mm sono di serie.

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    Anche dentro c’è molto da vedere: le impunture arancioni prendono prepotentemente il posto delle precedenti blu del modello Pure mentre spicca il tetto in Dinamica nero, colore scelto per le micro-alette parasole e per i pannelli interni delle portiere.

    Anche i sedili Sabelt sono rivestiti in Dinamica ma, soprattutto sono super leggeri con i loro 13,1 kg mentre il volante è rivestito anche qui in pelle e Dinamica con speciale marcatura a ore 12. Non mancano è ovvio, la pedaliera in alluminio. Opzionale la possibilità di avere il tetto in carbonio lucidato, componente che abbatte il peso di quasi 2 kg a cui si aggiungono gli opzionali cerchi in alluminio forgiato Fuchs e finiture in carbonio per i sedili Sabelt. Standard invece, sono il sistema audio Focal e quello Alpine Telemetrics oltre ai sensori di parcheggio sia davanti che al posteriore.

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    Telaio ampiamente rivisto per una dinamica di guida nettamente più incisiva

    40 Cv in più significa dover rivedere alcuni parametri anche sulla struttura del telaio e dello schema e setting delle sospensioni: l’altezza da terra è stata ribassata di 4 mm mentre sono nuovi i tamponi di finecorsa, risultato più precisione e maneggevolezza.

    Anche il setting sospensioni è stato ampiamente rivisto: ci sono nuove molle elicoidali più rigide del 50% con ovvio intervento pure sulle barre antirollio cave, più stabili ora del 100%. Nuove le misure delle coperture – Michelin Pilot Sport 4 – con 215 mm davanti che diventano ben 245 mm al posteriore. Rivisto il settaggio del sistema elettronico ESC, specie in Mode Track con l’obiettivo di passaggi più rapidi tra un rapporto e l’altro, sistema che può essere escluso.

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    Motore vitaminizzato da 292 Cv a 6400 giri

    L’incremento è molto sostanzioso: 40 Cv in più si sentono eccome (specie in tema di allungo motore) come vedremo nella prova ma piace l’estensione della coppia ed il carattere iper-deciso di questa A110S. Il propulsore centrale da 1800 cc eroga 292 CV a 6400 giri, ovvero 400 in più della A110 Pure. Ora il rapporto peso/potenza è quindi pari a 3,8 kg/Cv.

    Il valore di coppia del “sedicivalvole” Renault è di 320 Nm tra 2000 e 6400 giri, ovvero 1400 giri in più rispetto al motore da 252 Cv; la pressione di sovralimentazione è stata innalzata di 0,4 bar (0-100 km/h in 4,4”). Il cambio automatico a sette rapporti prevede unità Getrag con differenziale elettronico.

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    COME VA: la percezione di un attimo per capire le performance della A110S

    Una delle sportive più divertenti ed emozionali che abbia guidato. Esaltante, dinamica, incisiva quando serve, perfetta percezione della stabilità che si somma ad una potenza “impegnativa” ma intuitiva allo stesso tempo.

    A110S arriva dritta al cuore per capacità ed è certamente indicata a chi ama guidare sui percorsi “guidati”, di quello dove spesso l’improvvisazione e l’intuito fanno la vera differenza. Piace la sua “muscolatura”, la sua erogazione sempre piena e sostanziosa e convince quel motore che sembra non finire mai ma, al contrario, tira da bestia anche e soprattutto agli alti regimi.

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    Entrando a bordo di A110S si capisce subito la sua natura dinamica e iper-sportiva: si sta ad un palmo vero dall’asfalto e questo amplifica quel “sentire” la vettura con il fondoschiena per poterne sfruttare ogni più piccolo esubero di potenza e controllo.

    La posizione di guida è “imperativa”: sedili avvolgenti, volante piccolo e da impugnare sempre con decisione ma senza aggrapparsi, pedaliera ben spaziata per utilizzare bene il pedale freni, specie per “tenere” la vettura in uscita di curva. Comandi perfetti ed intuitivi, natura ribelle ed aggressiva che emerge dal colore nero che domina la plancia ed il tetto, effetto cromatico che fa concentrare solo sulla guida e sul nastro d’asfalto che corre sotto le ruote.

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    Scopro subito che la maggiore cavalleria è perfettamente “integrata” al telaio ed alla rivisitazione sia del setting sospensioni quanto dell’elettronica. La ridottissima altezza da terra, le molle più rigide, rendono molto nervosa questa A110S ma sempre stabile a patto di lavorare molto sul comando dell’acceleratore quando si aumenta il passo di guida.

    La piena bellezza di questa vettura la si scopre sulle strade che salgono in quota e quindi sul guidato più insidioso e tecnico. Due cose, sterzo ed acceleratore, non serve altro che “accompagnare” e godere di una guida entusiasmante…

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    Lo sterzo è molto preciso, netto, tagliente, complice la sistemazione centrale del motore. Ogni uscita di curva è un’emozione di derapate e sovrasterzo di potenza ed è quindi utili, per chiudere al meglio le raggiature di curve più strette, lavorare sulla gradualità dell’acceleratore.

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    Il motore è cupo e pieno ad ogni regime: 292 Cv pochi non sono e la coppia è invadente sopra i 3500 giri, più discreta sotto i 2500 giri. L’accelerazione è brutale, con il sibilo della turbina che entra in abitacolo, specie nel Mode Sport, come avere un passeggero che ti respira addosso e di cui percepisci ogni ritmo di aria inspirata. Sensazione davvero unica per chi ama guidare.

    La spinta e la schiena di questo motore è una vera mazzata dietro la schiena, graduale un pelino per poi entrare con ritmo invadente e persistente specie sopra i 4500 giri. L’allungo motore ed il tiro ai medi ma soprattutto alti regimi è unico e merita un 10 e lode per incisività e tonica progressione di sostanza.

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    La risposta del cambio Getrag è un pelino secca ma meglio così, mi è piaciuta e questo specie nelle cambiate fatte in tiro motore quando in scalata. È un motore che sale di giri progressivo ma non è mai “timido” nel farti capire l’eccellente rapporto peso/potenza di questa meravigliosa A110S.

    La guida è unica: cambi di direzione, anche brutali, non sono mai un problema. Elevatissima tenuta trasversale che si somma al grande appoggio delle coperture la cui (voluta) perdita di aderenza del posteriore, può essere sfruttata per “lavorare” con la manovra del pendolo, il tutto con una facilità disarmante…

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    Più spingi più A110S consente ma a patto di capire le dinamiche sia dei trasferimenti di carico che del comportamento del telaio.

    È una sportiva pratica, dove l’esubero di potenza in accelerazione piena si trasforma subito nella perdita del posteriore.

    Ma il controllo è eccellente e bastano pochi gesti su acceleratore e sterzo per riallineare la vettura.

    Micidiale e potentissimo l’impianto frenante, specie quando il ritmo di guida si alza. La frenata è progressiva ma molto consistente e le alte temperature dopo un uso prolungato dell’impianto non mettono mai in crisi l’intero sistema frenante.

    (Foto LORENZO PALLONI)

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    Andrea Di Marcantonio
    Andrea Di Marcantoniohttps://www.performancemag.it
    “Non è facile racchiudere quasi trent’anni di passione in poche righe. Lo è invece quello stimolo quotidiano e continuo che mi porta in sella alle moto ed a bordo delle quattro ruote, su strada quanto in pista. Senza dimenticare tutto ciò che compone il mondo dei motori, mondo dalle mille sfaccettature… Ed è proprio questa passione che alimenta e mi fa “capire” ed “interpretare” i veicoli che provo in una chiave di lettura tecnica e completa oltre che diversa. Punto sulla qualità e l’approfondimento testuale oltre che sull’impatto fotografico delle prove. Al mio fianco Giuseppe Cardillo e Lorenzo Palloni, fotografi ma, soprattutto, “compagni di viaggio” in questa avventura che parla di performance. Con loro, il videomaker Andrea Rivabene. Importante è il modo diverso di raccontare le prove, abbinata alla ricerca delle migliori location. E poi i progetti legati ai giovanissimi talenti con PROGETTO MX dedicato al motocross e SPEED PROJECT, dedicato al mondo della Velocità. Siamo l'unica testata italiana a costruire progetti per i giovani a cui offriamo un team collaudato e tutta la mia esperienza sul campo. Insomma un impegno a 360°, perchè PERFORMANCEMAG.IT è tutto questo!”

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