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Volkswagen ID.Buzz e ID.Buzz Cargo

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Volkswagen T1 ha rappresentato l’essenza, il DNA della semplicità. Oggi questo legame si riconsolida con ID.Buzz e ID.Buzz Cargo, elettrici ed ecosostenibili

Volkswagen T1 ha rappresentato l’essenza, il DNA della semplicità. Oggi questo legame si riconsolida con l’arrivo di ID.Buzz e ID.Buzz Cargo, su cui sono stati trasferiti tutti gli “argomenti” moderni relativi a sostenibilità e quindi in termini di mobilità elettrica.

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Di fatto Volkswagen T1 è un’icona degli anni ‘50, nella sostanza la storia di un’epoca. Mi riferisco a Bulli, monovolume si direbbe oggi, che ha scritto pagine di praticità nella storia delle quattro ruote.

Volkswagen entra di fatto in un nuovo segmento del mercato, quello dell’elettrico grazie alla strategia ACCELERATE, che prevede, entro il 2030, che il 70% delle vendite VW in Europa, sarà a favore delle auto elettriche. Questo significa oltre un milione di veicoli ed il 50% delle quote di mercato del 50% se parliamo di Nord America e Cina.

Ogni bambino può disegnare un’auto come la T1

“Un’icona ha molto a che fare con la semplicità”, spiega Marco Antonio Pavone, Responsabile del Design Esterno Volkswagen. “Ogni bambino può disegnare un’auto come la T1 con poche linee. E quando vedo l’ID. Buzz, posso dire:

‘Wow, ci è venuto davvero bene'”, aggiunge Roland Faller, Responsabile del Design Esterno della Volkswagen Veicoli Commerciali – “L’ID. Buzz Cargo non è solo un furgone pratico, ma è anche una notevole innovazione, con il suo design espressivo e l’elevato grado di funzionalità”.

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Scopriamo ID Buzz

La zona frontale non tradisce le origini: un DNA che viene ripreso dal vecchio modello degli anni ’50 dove spicca il logo gigante sul frontale e la classica forma a “V” del cofano; una striscia luminosa collega i due proiettori mentre fiancate e posteriore, riescono a rendere nette le due aree, quella superiore e quella inferiore.

Azzeccate anche le proporzioni di Bulli a “zero emissioni”, mentre le ruote, di grande dimensione, sono come in passato agli angoli estremi della carrozzeria. Tutto questo affila l’aerodinamica ed il coefficiente cx, passata da 0,44 per T1 a soli o,285.

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Lo stile, inoltre, si esprime nei cerchi in due pezzi: “Le ruote sono molto importanti per un’auto elettrica”, spiega Ranbir Kalha, designer Responsabile dei Cerchi e delle Ruote. “Devono soddisfare molti requisiti tecnici.

La questione principale è l’aerodinamica, ovviamente, e una seconda questione è il peso. Per l’ID. Buzz sono stati realizzati dei cerchi specifici che sembrano monopezzo ma in realtà sono ibridi.

Sono composti da due parti e di conseguenza sono molto leggeri. “Questo tipo di ruota viene utilizzato per la prima volta nell’ID. Buzz”, prosegue Kalha, inoltre, le nuove ruote esaltano il carattere individuale dell’ID. Buzz, da funzionale a sportivo o elegante, a seconda dei gusti”.

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Anche dal punto di vista del telaio le cose si sono evolute nella concezione di un veicolo ad emissioni zero. Bulli del 1950, sigla di progetto esatta Typ2 T1, puntava su una scocca autoportante lunga 4,28 mt con passo di 2,40 mt. ID.Buzz e ID.Buzz Cargo, sono più lunghi di ben 40 cm e sono basati sulla piattaforma modulare MEB.

Plus di questa piattaforma, sono i componenti molto compatti del comparto trasmissione, soluzione che ha permesso di posizionare le ruote anteriori molto avanti ed in alto, con il risultato di un aspetto “monolite” ed un design molto fluido.

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La propria casa in abitacolo

Questo è un altro concetto chiave per ID.Buzz, come spiega Tomasz BachorskiResponsabile Interior Design VW – “Il nostro obiettivo era quello di portare la casa dei nostri clienti all’interno del veicolo. E questo in ogni aspetto, dai materiali alle apparecchiature digitali a cui sono abituati.

È stata prestata molta attenzione all’interazione tra funzione, colore e materiali. Nei pacchetti interni Style, i colori corrispondono alla verniciatura esterna, e la tonalità Electric White aggiunge un tocco di classe.

Un dettaglio particolarmente accattivante si trova nei rivestimenti laterali e dei sedili della versione a cinque posti, dove sono impresse le sagome stilizzate dell’ID. Buzz in rilievo. L’illuminazione ambientale a dieci colori è di serie; una variante con 30 colori è disponibile.

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Il riciclo, ruolo essenziale del progetto ID.Buzz

L’attenzione alla sostenibilità è stata un altro punto chiave del progetto ID.Buzz se non il principale. Al suo interno, in abitacolo, non c’è traccia di pelle animale mentre alcuni aree dei rivestimenti, sono realizzati con tessuti con filato di bottiglie in PET riciclate e plastica recuperata dal mare.

Andrea Di Marcantonio
Andrea Di Marcantoniohttps://www.performancemag.it
“Non è facile racchiudere quasi trent’anni di passione in poche righe. Lo è invece quello stimolo quotidiano e continuo che mi porta in sella alle moto ed a bordo delle quattro ruote, su strada quanto in pista. Senza dimenticare tutto ciò che compone il mondo dei motori, mondo dalle mille sfaccettature… Ed è proprio questa passione che alimenta e mi fa “capire” ed “interpretare” i veicoli che provo in una chiave di lettura tecnica e completa oltre che diversa. Punto sulla qualità e l’approfondimento testuale oltre che sull’impatto fotografico delle prove. Al mio fianco Giuseppe Cardillo e Lorenzo Palloni, fotografi ma, soprattutto, “compagni di viaggio” in questa avventura che parla di performance. Con loro, il videomaker Andrea Rivabene. Importante è il modo diverso di raccontare le prove, abbinata alla ricerca delle migliori location. E poi i progetti legati ai giovanissimi talenti con PROGETTO MX dedicato al motocross e SPEED PROJECT, dedicato al mondo della Velocità. Siamo l'unica testata italiana a costruire progetti per i giovani a cui offriamo un team collaudato e tutta la mia esperienza sul campo. Insomma un impegno a 360°, perchè PERFORMANCEMAG.IT è tutto questo!”

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