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    Beta RR Racing 125 2024, spinta decisiva

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    Ogni anno che passa, offre un salto di qualità per la gamma enduro Beta. Abbiamo provato la nuova RR Racing 125 2T, nuovo cilindro e nuovo telaio il un mix perfetto

    Ogni anno sono qui a dirvi che è possibile migliorare una gamma anno dopo anno. Beta ha sempre accolto e raccolto questa sfida, specie con quella Racing, che è poi divertimento e fiore all’occhiello della dinamica Azienda di Rignano sull’Arno.

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    Si affianca alla gamma RR ma con quel magico qualcosa in più, come vedremo più avanti. Noi oggi abbiamo provato la RR Racing 125 2T 2024 in collaborazione con il nostro nuovo tester Daniele Ambrosi.

    Questa 125 cc 2T è pensata per tutti quei giovanissimi piloti che vorranno cimentarsi sia nelle gare nazionale che in quelle regionali senza escludere le internazionali, visto l’elevato potenziale delle ottavo di litro Beta.

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    Un motore esplosivo questo 125 cc 2T

    Sulla 125 cc 2024 c’è quindi il nuovo motore che ora è più incisivo con un allungo nettamente più coriaceo rispetto al modello 2023. Tutto ciò è possibile grazie al nuovo gruppo termico caratterizzato da differenti diagrammi di distribuzione oltre al più efficacie sistema di scarico, che prevede ora nuova molla e setting.

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    Ho parlato di un maggiore allungo, ma senza “lasciare vuota” la zona dei bassi e medi regimi, il che lo rende un propulsore davvero esplosivo e divertente da guidare. Il piccolo monocilindrico Beta ha alesaggio e corsa di 54×54,5 mm con un rapporto di compressione molto elevato di 15,2:1.

    Ed è proprio questo dato che contribuisce, in modo esponenziale, alla tonicità ai bassi e medi regimi, senza dimenticare il lavoro del sistema allo scarico BPV che ne esalta carattere e dinamicità.

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    Nuovo telaio, grandi performance

    Il telaio in acciaio al Molibdeno doppia culla sdoppiata di questa Racing 2024 (è del tutto nuovo e viene condiviso anche sulla 200 cc. Interessante notare la distribuzione dei pesi nell’ordine dei 45 kg anteriori e 49 kg posteriori per un peso totale della moto di 94 kg.

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    C’è una trave cannotto più grande nella sezione di 1 mm e questo aiuta la resistenza alla rigidità torsionale e flessione laterale a vantaggio della rigidità del sistema stesso. Quindi, tradotto, migliore precisione di guida e risposta nettamente migliorata.

    Modifiche anche ai supporti

    Sono inoltre stati modificati, i supporti motore, alcuni attacchi sul telaio, oltre a nuovi attacchi per la pompa freno posteriore mentre quello dedicati alle pedane, sono ora più stretti al fine di non scavare nella terra più profonda in fase di percorrenza dei canali classici dell’enduro più spinto.

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    C’è inoltre una nuova pompa Nissin capace di una maggiore potenza frenante rispetto al precedente modello. In tema di sospensioni, c’è la forcella Kayaba AOS da 48 mm a cartuccia chiusa, che vanta parti interne anodizzate e drastica riduzione degli attriti interni.

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    Il mono Kayaba C46 RCU è di fatto un punto di riferimento per il racing estremo oltre al fatto che è totalmente regolabile. Previste le regolazioni esterne per compressione, sia alte che basse velocità, oltre all’estensione.

    Una componentistica Premium

    Su tutta la gamma spiccano alcuni componenti che fanno grande la gamma Racing Beta: scopriamo il perno ruota anteriore a estrazione rapida, i paramani rinforzati, le pedane in ergal, la corona con anima in alluminio anodizzato e dentatura in acciaio ZF Sprockets, la sella racing rosso/blu, la leva cambio e pedale freno posteriore in anodizzato nero, tappo olio, olio cambio, filtro olio in alluminio rosso, il tendicatena in ergal rosso e le splendide grafiche Racing rossi e blu con elemento adesivo anche sui cerchio ruota.

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    LA PROVA DI DANIELE AMBROSI: l’intervista post test

    Cosa hai pensato alla fine di questa prova in sella alla RR125 2024?

    Beh, è una moto che comprerei, durante i vari test mi sono sbizzarrito parecchio, è un mezzo divertente perché ti permette di “tirare” in tutte le situazioni.

    A livello estetico cosa ti convince e cosa invece un po’ meno?

    A livello estetico mi piace il colore del telaio della moto, con il suo rosso vivo si abbina molto bene alla tonalità delle plastiche. Un altro elemento che mi ha colpito è stata la sella bicolore che, grazie alle sue due colorazioni, sembra far parte della grafica. Mentre, per i miei gusti, stonano un filo le strisce adesive sui cerchi.

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    Come hai trovato il posizionamento del triangolo pedane/sella/manubrio?

    Il posizionamento del triangolo pedane/sella/manubrio l’ho trovato molto comodo e naturale, la moto non ha condizionato il mio stile di guida. Una cosa che ho notato è l’ottimo grip che offrono tutti e tre gli elementi di contatto con il mezzo, partendo dalle pedane, molto affilate, la sella antiscivolo e arrivando alle manopole, che incollano i guanti al manubrio.

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    È una moto leggera da guidare ed a chi è adatta secondo te?

    La moto è adatta a chi vuole cimentarsi in questo mondo, a chi vuole addentrarsi nell’enduro, questo perché offre poco margine di errore, soprattutto nei cambi marcia, lì non hai scampo.

    Quello Beta è un motore potente ed equilibrato nelle performance?

    Si, il motore Beta è ben equilibrato nelle performance, buona anche la potenza, con qualche cavallo in più questo 125 cc potrebbe raggiungere la concorrenza. L’allungo non è male, anzi, mi ha sorpreso ma mi attendevo qualcosa in più.

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    Dove eccelle, in quale zona motore di guida?

    Questo motore eccelle certamente negli altri regimi, come sappiamo i 125 cc devono essere guidati in maniera molto aggressiva, sfruttando al massimo ogni singola marcia, e cercando di non far calare troppo i giri del motore.

    Innesti del cambio, rapportatura e frizione come ti sono sembrati?

    Il cambio è molto preciso, le marce entrano in maniera rapida e decisa, l’unica pecca l’ho riscontrata nella frizione che trascina un po’, specie nell’hard enduro ovvero quando devi usarla molto in alcuni passaggi complicati.

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    Parliamo invece della ciclistica in generale… Ti ha convinto?

    Si, la ciclistica mi ha convinto molto, la moto è snella e questo permette una notevole maneggevolezza, anche il peso ridotto influenza l’andamento del mezzo, rendendolo agile e scattante, ma allo stesso tempo altamente stabile nei rettilinei.

    Cosa ti ha sorpreso in tal senso di questa 125 italiana?

    Di questa 125 italiana mi ha sorpreso parecchio la sua maneggevolezza, una moto rapida e agile, che può essere guidata da tutti ma con la riserva di sapere che questo motore esige una guida decisa.

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    Come si comporta in ingresso centro curva?

    In ingresso curva è stabile e trasmette sicurezza se parliamo di avantreno, questo anche grazie all’ottimo impianto frenante che equipaggia, sembra di stare sopra un binario, difficilmente si scompone ed è molto precisa a centro curva.

    Due parole sull’avantreno: sincero e stabile sempre? Oppure?

    Si, l’avantreno il più delle volte è sincero, riesce a trasmettere al pilota ogni asperità del terreno, la sensibilità è un punto forte di questa moto.

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    Nel giro di pista che immagini, quale area della moto ti ha pi convinto?

    L’area della moto che mi ha convinto di più sono le pedane, più strette ma ben appuntite, che saldano lo scarpone rendendolo un tutt’uno con la moto, offrendo al contempo maggior controllo e padronanza del mezzo.

    Due parole sull’impianto frenante…

    L’impianto frenante è ottimo come detto prima, offre un’eccezionale potenza frenante e una sensibilità di controllo impeccabile. La risposta immediata alla pressione del freno, posteriore garantisce una sicurezza superiore in situazioni di emergenza.

    Questa 125 rapportata ad altri competitor che hai provato…

    Questa 125 rispetto ad altri competitor è molto valida, non è da sottovalutare, con qualche cavallo in più potrebbe raggiungere un livello elevato di prestazioni. Specie per i piloti più smaliziati ed esigenti…

    (Foto EMANUELE CHIAVERINI)

    Andrea Di Marcantonio
    Andrea Di Marcantoniohttps://www.performancemag.it
    “Non è facile racchiudere quasi trent’anni di passione in poche righe. Lo è invece quello stimolo quotidiano e continuo che mi porta in sella alle moto ed a bordo delle quattro ruote, su strada quanto in pista. Senza dimenticare tutto ciò che compone il mondo dei motori, mondo dalle mille sfaccettature… Ed è proprio questa passione che alimenta e mi fa “capire” ed “interpretare” i veicoli che provo in una chiave di lettura tecnica e completa oltre che diversa. Punto sulla qualità e l’approfondimento testuale oltre che sull’impatto fotografico delle prove. Al mio fianco Giuseppe Cardillo e Lorenzo Palloni, fotografi ma, soprattutto, “compagni di viaggio” in questa avventura che parla di performance. Con loro, il videomaker Andrea Rivabene. Importante è il modo diverso di raccontare le prove, abbinata alla ricerca delle migliori location. E poi i progetti legati ai giovanissimi talenti con PROGETTO MX dedicato al motocross e SPEED PROJECT, dedicato al mondo della Velocità. Siamo l'unica testata italiana a costruire progetti per i giovani a cui offriamo un team collaudato e tutta la mia esperienza sul campo. Insomma un impegno a 360°, perchè PERFORMANCEMAG.IT è tutto questo!”

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