Successo pieno per l’e-prix Roma Formula E. Una gara bellissima in un’atmosfera unica nel cuore dell’EUR con tutto esaurito. Vince Bird dopo 22 giri di dominio Rosenqvist. Alle spalle del pilota Virgin, Di Grassi e Lotterer…
Fa un certo effetto girare a piedi sul tracciato dell’EUR aggredito, solo poche ore fa, dalle coperture calde della Formula E. Si perché è stato un evento davvero riuscito, “pieno” e consapevole per Roma e per il nostro Paese, la cui direzione, pian piano, si spingerà sempre più verso la mobilità elettrica. Nonostante l’ora tarda, qui si lavora di brutto per smontare l’evento ma non la partecipazione di massa che ha visto tanto, tanto pubblico sulle tribune ed il “tutto esaurito” in ogni porzione degli spazi disponibili.
Un evento importante: 21 curve silenziose, tanto pubblico di giovanissimi
Il nuovo è sempre attraente e stimola curiosità ma pure domande. Nel caso della Formula E, questa volta, è stata costruito qualcosa di realmente imponente. Nell’unica tappa italiana, si è cercato di rendere appetibile una categoria forse ancora poco conosciuta in Italia: i punti di forza dell’evento sono stati quindi il tracciato, unico con le sue 21 curve e la scenografia altrettanto originale, il quartiere EUR, silenziosamente più vivibile del solito, il saper attrarre pubblico misto, composto da tantissimi giovani e famiglie ed infine le tante attrazioni, convegni ed iniziative – pratiche e dinamiche – che si sono svolte presso La Nuvola.
Mi ha davvero colpito quindi la massiccia presenza dei giovanissimi lungo il tracciato, segno che questa disciplina sa attrarre, sa entrare nel dettaglio della passione anche dei più giovani ed è un fatto importante questo, soprattutto per lo sviluppo e l’orientamento dell’elettrico a tutti i livelli.
Nel complesso però, la gara della Formula E ha regalato molto di più. Ha fatto comprendere a tutti che siamo ad un punto di svolta della mobilità “pulita”, così come ha fatto intendere che, questa gara, non sarà un “episodio isolato”, ma fa parte di un vero programma quinquennale che vedrà Roma protagonista insieme alla Formula E.
Jean Todt/FIA ed Alejandro Agag/Formula E hanno detto che…
“La Formula E si presenta come una sorta di laboratorio – spiega Jean Todt/ Presidente FIA – ma è chiaro che per la diffusione capillare delle vetture elettriche occorre fare qualcosa di più… Il limite oggi è ancora l’autonomia ed i tempi di ricarica delle batterie vetture e quindi, la Formula E, per quanto sia un campionato baby, va visto nell’ottica di realizzare nuove tecnologie. Ogni costruttore oggi, non può investire solo sui comuni motori endotermici e non può ignorare l’elettrico, ma affrontare nuove sfide per la produzione e questo anche e soprattutto grazie alla Formula E.
“Sono molto felice che la Formula E sia stata ospitata a Roma – spiega Alejandro Agag/Presidente ed ideatore Formula E– la prima città a cui abbiamo pensato cinque anni fa nello stilare il Campionato… Ne abbiamo parlato a lungo anche con la Sindaca Raggi ed oggi, grazie anche alla sua sensibilità ed a quella di tutti, siamo qui per questa bella manifestazione sportiva. Roma ha dimostrato di avere una delle migliori organizzazioni al mondo ed è una città unica lo sappiamo, qui abbiamo siglato accordi importanti con alcuni partners tra cui Modis ed ENEL”.
Si può fare spettacolo… anche in silenzio!
Vorrei sottolineare, prima di passare nel racconto di questi due giorni speciali, che il pubblico ha apprezzato le vetture silenziose in gara, quasi in un’atmosfera surreale per il Motosport che, fino ad oggi, mette in risalto potenza e sound per attrarre lo spettatore, mentre nel caso della Formula E, tutti hanno assistito ad una gara dal sound innovativo, pulito ma soprattutto silenzioso.
La gara in sé è pur sempre una gara ai massimi livelli, ma, tutte le iniziative che sono state messe a punto per l’occasione, hanno reso l’e-prix di Roma un qualcosa mai vissuto per città e pubblico.
Cosa mi ha detto il pubblico nel paddock ed in pista…
Qui di seguito ecco alcuni commenti a caldo “rubati” al volo al pubblico presente, piccole e spontanee dichiarazioni che fanno capire lo stato d’animo con cui è stata vissuta questa gara… Giorgio, 35 anni: “Mi aspettavo di criticare le Formula E visto che sono un grande appassionato di Formula 1, ma al contrario sono rimasto impressionato da tutto quello che ho visto”. Marisa, 48 anni: “Mi ha trascinato qui mio figlio, pensavo di annoiarmi ma invece mi sto divertendo un sacco, specie per le tante cose che si possono fare nei tempi vuoti della gara”.
Francesco, 25 anni: “Le Formula E vanno forte, mi piace l’atmosfera perché i piloti non se la tirano e sono quasi sempre disponibili alle foto, ai selfie…”. Giada e Luca: “Con due bambini piccoli eravamo indecisi se venire o no ed invece sono loro che ci trascinano su e giù per il circuito, devo dire un po’ lungo da seguire ma molto belle le vetture da vedere in azione”. Marco, 63 anni: “Sono un appassionato di motori e la Formula E mi piace, soprattutto perché c’è molta tecnica e la guida dei piloti è davvero millimetrica.”. Gianfranco, 41 anni: “Ho camminato un sacco! Ma ne vale la pena, porto a casa un bel ricordo, solo un consiglio per gli organizzatori, ovvero prevedere dei punti di ristoro in più, soprattutto per bere ma nel complesso è un grande evento, bello ed intrigante!”.
Queste solo alcune delle testimonianze raccolte ai box e lungo il tracciato che raccontano molto, ritengo, sull’effettiva prospettiva futura della Formula E.
Venerdì: messa a punto delle vetture e tanto lavoro ai box…
Venerdì è stata una giornata piena: tutte le vetture nei box sono state aggredite dai tecnici per la messa a punto e setting sospensioni, del tutto nuove qui a Roma visto che è la prima volta che si corre.
Parlando con alcuni piloti ma pure osservando da bordo pista, la difficoltà era trovare il giusto bilanciamento visto che, in alcune zone, la pista non era perfettamente liscia e presentava parecchie variazioni morfologiche. “Lo shakedown – spiega Luca Filippi/NIO Formula E Team (13° a fine gara) – è per tutti noi un test molto importante. Da un lato cerchiamo di acquisire le info necessarie, dall’altro invece si confronta il lavoro portato avanti con il simulatore, dove sono contenute informazioni molto approssimative, specie perché Roma è un tracciato del tutto nuovo seppur bellissimo.
La pista è molto bella e lunga, con dei rettilinei importanti, cosa che la rende unica ed atipica così come lo sono le sue lunghe discese, che aiutano anche nella rigenerazione delle batterie che è legata all’andamento della pista, anche in questo caso situazione del tutto nuova nel nostro Campionato.
L’asfalto oggi era molto sporco anche per via della pioggia sabbiosa caduta, quindi oggi la vettura non verrà toccata ma si interverrà domani nelle libere, quando diverrà una pista più pulita e performante. Nella Formula E è difficile sorpassare in genere, ma qui lo è di più che altrove… Dalla gara però mi aspetto molto anche se io sono esordiente nel Campionato, sono a casa e questo mi da carica emotiva ed agonistica”.
Macchine uguali al 90% ma le geometrie sanno di strategia tecnica…
Nei box venerdì c’era un’aria di grande attesa quindi, ma nessuno stava con le mani in mano: le macchine smontate erano prese d’assalto dai tecnici, molte misurazioni ed allineamenti specie su camber e caster, perché, proprio per quello che ci ha raccontato Luca Filippi, c’era la necessità di trovare grip ed appoggio ma pure scorrevolezza in curva. Ed infatti, le sottili differenze di assetto, sono saltate all’occhio in gara, con alcune vetture molto “spinte” sul camber/caster che, specie in staccata, facevano lavorare molto più le coperture Michelin, con logico “caricamento” su avantreni che emettevano un maggiore stridio gomme rispetto ad altre vetture.
L’altro “problema tecnico” era la presenza di avvallamenti sulla pista o grandi compressioni ed anche in questo caso, vince sempre il compromesso per evitare che la vettura tocchi subito il fondo scocca con conseguente perdita di carico quando le sospensioni tornano alla posizione neutra.
Le staccate del tracciato dell’EUR erano molto violente e quindi la difficoltà maggiore per i piloti era trovare il giusto gradiente di bilanciamento della frenata per evitare di scomporre la vettura nelle fasi di massima decelerazione e successivo inserimento. Questo il circuito dell’EUR della Formula E, questo l’ABC davanti a cui i tecnici si sono trovati nel preparare la gara del sabato. Altra cosa a cui ho assistito, sono le tante prove di sostituzione gomme o cambio vettura, più volte provate da tecnici e piloti e questo per essere più veloci e concreti nella fase più delicata della gara.
Gara bellissima; vince Sam Bird, sfortuna per Rosenqvist…
La gara è una storia a sé, come sempre nella Formula E: sabato c’era molto fermento dopo le qualifiche ed un sacco di lavoro ai box. Tribune full, prati full, la macchina della Formula E spettacolo si è messa in moto all’alba… Tantissima gente in giro, con il t