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    MOTO 2: MOTORI TRIUMPH DAL 2019

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    Al Mugello l’annuncio storico: dal 2019 Triumph sarà fornitore unico Moto2 con il tre cilindri preparato della 765. Mille punti a favore per questo schema tra cui accelerazione, utilizzo, potenza massima…

    Fino ad oggi il quattro cilindri Honda è stata la motorizzazione scelta per equipaggiare, in soluzione unica, tutte le moto nel campionato Moto2. Questa scelta è stata ampiamente sfruttata ed ha dimostrato, sia in termini di performance quanto di affidabilità, la propria validità tecnica.

    Ma, molto spesso, l’evoluzione è parte integrante del racing e, al di là di soluzioni “politiche”, era arrivato il momento di rinfrescare l’ambiente anche sotto questo punto di vista… Herve Poncharal, Presidente dell’IRTA, ha spiegato; “La Moto2 è una categoria chiave nel fornire talento alla MotoGP. Stiamo vedendo molti top riders in MotoGP e tutti provengono dalla categoria intermedia. L’arrivo di Triumph come unico fornitore di motori e le nuove ECU nella classe intermedia, segnano una nuova era che sicuramente garantirà un altro incredibile passo  in avanti,  rendendola di fatto la categoria di riferimento per entrare in MotoGP.”

    La novità vera quindi è che, dalla prossima stagione 2019, sarà proprio lo storico marchio inglese Triumph a fornire, in forma esclusiva, le nuove motorizzazioni per la categoria Moto2. Sarà quindi un accordo triennale che Triumph (60.000 moto all’anno prodotte) ha firmato con Dorna, segno che, i tanti successi portati avanti dal tre cilindri inglese (Isle of Man, Daytona 200, British Supersports Championships) hanno fatto da “amplificatore” nella scelta finale.

    Perché il tre cilindri?

    Proviamo a capire il perché di questa scelta, forse azzardata da un lato ma molto invitante dall’altra, almeno se parliamo di potenziale dell’architettura stessa. Meglio del bicilindrico se parliamo di “sostanza” ai medi regimi, più tonico ed incisivo del quattro cilindri nella fase di “passaggio” tra medi ed alti e quindi miglioramento della coppia sui regimi transitori. E’ un motore “tondo” e progressivo, che gira libero e che può passare da bassi regimi ad alti in poco tempo e quindi ne esce privilegiata l’accelerazione piena anche sul cambio marcia. Fase essenziale quando la moto esce dalla curva e fondamentale nelle gare Moto2.

    Le marce non “finiscono” mai sul tre cilindri che, oltretutto, appare ben bilanciato e capace di esprimersi bene anche quando i regimi sono elevati. Il perché della scelta Triumph però, potrebbe essere “politica” nel senso che, tutti gli altri costruttori di motorizzazioni tre cilindri, sono direttamente “coinvolti” in MotoGP. Forse da qui l’idea di lasciare questo “lavoro” ad un costruttore, Triumph appunto, che fosse fuori da questo schema. Scelta decisamente interessante e stimolante sul piano tecnico che certo regalerà parecchie sorprese sul piano delle prestazioni e quindi dell’andamento delle gare in una categoria già agguerritissima quale è proprio la Moto2…

    Il motore della Speed Triple 765, orgoglio inglese…

    Sarà quindi il famoso motore 675 della Street Triple 2017 che verrà però preparato per le diverse esigenze della Moto2 e quindi avrà messa a punto dedicata per poi essere installato su tutte le moto con tutta una serie di modifiche che seguono la strada di una differente respirazione motore oltre che una logica riduzione degli attriti anche per incrementare il regime finale del motore, che quindi sarà più elevato, proprio per “cercare” più cavalli nella zona alta delle performance.

    Trevor Morris, Technical Director di ExternPro e futuro responsabile della preparazione motori, spiega che: “È davvero eccitante poter lavorare insieme con un marchio iconico come Triumph per fornitura dei motori per la Moto2TM. Sono sempre stato un fan del tre cilindri, perché ha caratteristiche uniche e le sue performance assicureranno il futuro successo di questo campionato.”

    Cosa cambia sul 765 dedicato alla Moto2…

    Le modifiche che verranno effettuate saranno quindi: una diversa testata avente condotti ed aree aperture diverse e questo per migliorare l’andamento del flusso sia in aspirazione che sullo scarico (quindi le teste verranno preparate utilizzando il flussometro), nuove valvole in titanio dotate di molle con K più rigido e questo per sopportare le maggiori sollecitazione date dall’innalzamento del regime massimo, un kit  alternatore racing con volantino di peso e volumi ridotti al fine di migliorare l’inerzia e la “scorrevolezza” ai regimi medi ed alti (quindi minore massa del rotore).

    Ed a tal proposito, Julian Simon, tester Moto2, spiega quanto questi motore sia unico nel suo genere: “Il motore è potente, in particolare ai medi regimi dove è davvero impressionante. Il feeling tra l’acceleratore e la ruota posteriore è molto diretto e controllabile e anche le sensazioni in generale sono molto buone. Il motore mostra già un gran potenziale.”

    E ci sarà un cambio dotato di prima più lunga con specifica frizione anti-saltellamento dedicata e regolabile, la centralina dedicata sviluppata dalla nostra Magneti Marelli, già presente in MotoGP con la centralina “unica” ed infine peso ridotto e minore ingombro per i coperchi motore nonché una coppa olio diversa per consentire il passaggio dei collettori di scarico legati ai diverso andamento dello stesso.

    Le novità nei componenti in moto alterno…

    Il “piano di lavoro” però non si ferma qui: questo 765 tre cilindri, in configurazione std, eroga 123 Cv a 11.700 giri con coppia di 77 Nm a 10.800 giri. E, sulla nuova versione 2017, sono 80 i componenti nuovi tra cui un nuovo albero motore, nuovi pistoni e bielle, nuovo albero di bilanciamento, cambio rivisto e cilindri in alluminio trattati Nikasil. Da qui è ovvio che il propulsore per la Moto2 avrà un regime di rotazione ben più elevato rispetto a quello std ed una consistente manciata di cavalli in più nella fascia alta di utilizzo… Quanti? Chi ci ha lavorato per anni, ci ha spiegato che 20/25 Cv in più saranno probabilmente il risultato finale della preparazione racing.

    Andrea Di Marcantonio
    Andrea Di Marcantoniohttps://www.performancemag.it
    “Non è facile racchiudere quasi trent’anni di passione in poche righe. Lo è invece quello stimolo quotidiano e continuo che mi porta in sella alle moto ed a bordo delle quattro ruote, su strada quanto in pista. Senza dimenticare tutto ciò che compone il mondo dei motori, mondo dalle mille sfaccettature… Ed è proprio questa passione che alimenta e mi fa “capire” ed “interpretare” i veicoli che provo in una chiave di lettura tecnica e completa oltre che diversa. Punto sulla qualità e l’approfondimento testuale oltre che sull’impatto fotografico delle prove. Al mio fianco Giuseppe Cardillo e Lorenzo Palloni, fotografi ma, soprattutto, “compagni di viaggio” in questa avventura che parla di performance. Con loro, il videomaker Andrea Rivabene. Importante è il modo diverso di raccontare le prove, abbinata alla ricerca delle migliori location. E poi i progetti legati ai giovanissimi talenti con PROGETTO MX dedicato al motocross e SPEED PROJECT, dedicato al mondo della Velocità. Siamo l'unica testata italiana a costruire progetti per i giovani a cui offriamo un team collaudato e tutta la mia esperienza sul campo. Insomma un impegno a 360°, perchè PERFORMANCEMAG.IT è tutto questo!”

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