Alfa Romeo 4C, 240 Cv di potenza pura, un assetto invidiabile, sterzo racing senza servoguida ma, soprattutto, prestazioni al top in curva, in accelerazione ed in frenata…
Ci sono vetture che sanno “comunicare” a pelle la loro essenza. Essenza che può parlare dritta al cuore delle emozioni più forti, cariche di un’adrenalina diversa dal solito spunto emozionale e che, invece, può trasformarsi in un’intrigante avventura al volante… Ed ancor più spesso sono i dati a parlare: 4,5″ da 0 a 100 km/h, 1,2 g di decelerazione, 4 kg/Cv, tutti numeri, essenze che puntano al concetto assoluto della performance.
Concentrato di emozioni…no compromise!
E mai come sulla 4C Alfa Romeo, tutto questo si trasforma in un concerto “aperto” a tutte quelle desinenze legate alla prestazione assoluta: dal sound del motore, al rumore metallico della pedaliera quando si lascia il pedale del freno (come su una Formula), oppure quando senti la vettura letteralmente scivolare sulle quattro ruote con il massimo del controllo, che il pilota può gestire rabbiosamente con un volante preciso, tagliente e diretto oltre che con l’accelerazione unica del quattro cilindri Alfa Romeo.
Insomma 4C ti fa entrare in contatto con un mondo molto diverso “dalla solita prestazione”, tanto più che è forte di un progetto finalizzato alla piena e totale soddisfazione emotiva, che va ad affiancarsi ad un design unico, affascinante, diretto e che sa urlare la sua presenza. Sempre e comunque…
Spazio ai materiali “nobili”, alluminio e carbonio…
Due posti, punto e basta è il primo livello della 4C, costruita negli stabilimenti Maserati di Modena e che vanta tecnologie e materiali che arrivano dalla 8C Competizione, ovvero carbonio in abbondanza, alluminio e, naturalmente, una “frenetica” trazione posteriore. Alle spalle del pilota urla il 1742 cc a turbo benzina (montato in posizione centrale), dotato di frizione a secco ma, soprattutto, basamento in leggero alluminio e cambio a doppia frizione Alfa TCT.
Solo per mani esperte se si vuole cercare il limite…
Ed alla fine sono ancora i numeri a parlare per convincere: 240 Cv a 6000 giri, 350 Nm di coppia tra 3500 e 4250 giri, il tutto “gestito” dal sistema Alfa DNA che prevede tre Mode operativi con Natural, Dinamic e Race con funzione di Launch Control. Ma 4C è soprattutto una perfetta e combinata gestione delle prestazioni, strettamente correlata all’ottima distribuzione dei pesi, con il 40% davanti ed il rimanente 60% dietro, quindi massimo controllo anche se, questa sportiva di razza, vuole mani esperte per dare quel tutto legato al 100% del reale potenziale vettura.
Design: il bello nelle forme e nella naturalezza del design…
Poco meno di 4 metri, 186 cm di larghezza, 188 cm di altezza e passo inferiore ai 2,4 metri. Non serve altro per stupire e per divertire. 4C è tutto uno studio di design proiettato allo sfruttamento dei singoli componenti che hanno funzione deportante negativa su tutto il corpo vettura; Così, tutte le superfici, sono livellate per la massima scorrevolezza aerodinamica, dove, nei volumi ricavati per “sottrazione”, si scoprono tutte le soluzioni legate alle performance.
E’ il caso dell’area posteriore (caratterizzata soprattutto dal diffusore che poggia su scivolo aerodinamico), dove l’intero volume abbraccia il propulsore e l’intera area meccanica della 4C, come si può vedere semplicemente dal lunotto, soluzione che conferisce un ancor più marcata aggressività alle ruote posteriori. Fanali tondi e prese aria laterali che hanno funzione di portare aria fresca all’intercooler oltre che alla presa aria motore mentre la parte anteriore sorprende per semplicità ed efficacia, dove i due proiettori alti a LED sembrano galleggiare sul frontale, deciso e spesso spigoloso con quel tratto a “V” che converge verso la classica triangolazione Alfa Romeo e le ampie prese aria frontali.
Interni vettura che parlano la lingua del racing…
Mai come sulla 4C, gli interni vettura “naked” sono un preciso richiamo alle prestazioni assolute. Approfonditi studi ergonomici ed antropometrici, hanno reso questa vettura quello che vedete: una sorta di “percorso” tecnico perché tutti gli elementi siano legati ai criteri di visibilità e fruibilità assoluta, come nel caso del cruscotto, dei sedili e della strumentazione essenziale e, se vogliamo, piacevolmente “spartana”.
Ma tutto è stato valutato sulla base della cellula monoscocca in carbonio che, oltretutto, ha portato i tecnici ad una valutazione ben più ampia e razionale degli spazi a disposizione, oltre che degli elementi costruttivi, al fine di ridurre drasticamente i pesi in gioco.
Riduzione di peso ad iniziare dal sostegno plancia…
Ad esempio, il blocco cruscotto prevede i condotti del climatizzatore inglobati e si sostiene grazie ad un “ragno tecnico” già previsto all’interno dello stampo; la plancia quindi, si compone di un guscio termoformato – proprio come accade per vetture extra power – ed è quindi orientata verso il pilota con display digitale multifunzione (c’è un marcato richiamo al mondo moto) e selettori cambio marcia accolti sul particolarissimo volante sagomato.
Motore centrale e trazione posteriore, una scelta precisa…
Da sempre, una vettura sportiva vanta trazione posteriore e motore in posizione centrale: tutto questo per avere massima trazione nello scaricare i cavalli a terra oltre che migliorare quindi l’aderenza in piena accelerazione e inserire prima la vettura in curva, grazie alla maggiore “pesantezza” del retrotreno ma anche dell’ottimale distribuzione dei pesi, elemento essenziale se si vogliono raggiungere queste prestazioni. A questo si aggiunge il mot