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    PROVA: BENELLI LEONCINO 500

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    Benelli Leoncino 500 è una Street Bike da usare ogni giorno perché comoda e divertente sia fuori che dentro la città. Un po’ pesante da fermo, è caratterizzata da un motore pastoso e fluida da guidare…

    Primo sole, primo tepore che passa attraverso la giacca, prime curve con un sole caldo. Voglia di moto, di far strada, per arrivare in luoghi che hanno sapore di libertà ed individualità. Voglia di moto che “spinge” a cercare la meta, uno spazio che attraversa lo sguardo dietro la visiera per arrivare dritta al cervello, dove si accendono sensazioni purissime…

    Ognuno a modo proprio esprime l’arrivo della bella stagione, che segna l’inizio di un lungo e divertente percorso fatto di moto soprattutto. Guidando Benelli Leoncino 500 (5.990,00 euro f.c.), ho ritrovato questo piccolo grande piacere di libertà espressiva, fatta di piccole cose, di verdi paesaggi, ma, soprattutto curve da aggredire una dopo l’altra.

    Anima autentica per questa moto, un pieno omaggio alle due ruote made in Italy, dove la storia di Casa Benelli si fonde con il progresso delle scelte coraggiose che quest’Azienda ha dovuto affrontare e che oggi sta iniziando a “regalare” spazi nuovi e modelli altrettanto stimolanti. Leoncino 500 è una vera street bike dal carattere forte e deciso, come un buon whisky old style, sapori che vanno dritti al cuore e che fanno apprezzare quanto sia ampio il mondo delle due ruote.

     

    Questa moto nasce quindi per vivere città ma soprattutto libertà d’azione: lo racconta la ciclistica, le generose coperture, le sospensioni over size ed un propulsore bicilindrico dal carattere fluido e docile. Tutto questo compone quel mosaico di sensazioni chiamato Leoncino 500…

    Una ciclistica evoluta

    Base di partenza è il telaio in tubi di acciaio il cui interasse di 1460 mm la dice lunga sulle “possibilità” tra le curve del guidato. Leoncino è lunga 2160 mm ed ha un’altezza da terra di 165 mm con un piano sella sistemato a quota 815 mm, quindi dose giusta per ogni tipo di taglia e questo la rende fruibile anche al pubblico femminile che cerca una moto agile, originale e decisamente fuori da ogni schema.

    Caratteristica del telaio Benelli, è una porzione a vista con parte terminale “nascosta” sotto al grande ed iconico serbatoio da 12,7 litri con 2 litri di riserva. Bello pure il proiettore tondo con LED integrati e strumentazione digitale. Pezzo forte è pure la lunga sella, comoda e spaziosa per due, ma, soprattutto, il piccolo leone sistemato sulla sommità del parafango anteriore.

    Le sospensioni sono affidate alla forcella USD da ben 51 mm – regolabile nel freno in estensione – ed al mono posteriore sistemato in posizione laterale, soluzione che ha lasciato più spazio per la particolare geometria del telaio; i cerchi in alluminio sono da 17” e sulla loro circonferenza sono montate coperture da 120/70-3,50 davanti e 160/60-4,50” dietro. L’ABS è di serie ed è escludibile tramite pulsante (manca l’iconcina di esclusione) sul blocchetto di sinistra con indicatore all’interno del tachimetro multifunzione,

    Freni cattivissimi ma peso finale un po’ elevato…

    L’impianto frenate è un elemento distintivo di Leoncino 500, visto che c’è un doppio disco anteriore da 320 mm (con pinza radiale a 4 pistoncini) ed un single posteriore da 260 che lavora grazie alla pinza flottante a pistoncino singolo. Arriviamo forse all’unica nota dolente della street bike Benelli ovvero il peso in odm che arriva a quota 207 kg, imponenza che si avverte specie nello spostare la moto da fermi, anche se in marcia la cosa si assottiglia un pelino come vedremo e questo grazie alla buona distribuzione dei pesi.

    Un motore sempre generoso

    Il corposo bicilindrico fronte marcia Benelli eroga una potenza di 48 Cv a 8500 giri, quindi un regime elevato in rapporto anche alle sue quote vitali pari a 66×66.8 mm; la distribuzione presenta doppio albero a camme DOHC in testa “ottovalvole” con rapporto di compressione di 11,5 :1, quindi non esaltante ma di sicura “utilità” per un motore docile e pastosissimo. Il valore di coppia è interessante: 46 Nm a 6000 giri, mentre l’alimentazione è affidata ad iniezione elettronica con corpi farfalla da 37 mm. Il cambio invece, prevede 6 rapporti.

    Anche in questo caso si avverte il sovradimensionamento delle parti in movimenti quali albero motore ed imbiellaggio. Lo spiega anche Stefano Michelotti che ammette che per ottimizzare i costi delle lavorazioni, sono state scelte soluzioni poco “impegnativi” tecnicamente parlando.

    STEFANO MICHELOTTI CI PARLA DEL MOTORE BENELLI 500

    “La caratteristica migliore del motore bicilindrico 500 è sicuramente l’erogazione di potenza ai bassi e medi regimi di rotazione. Per evidenziare questa caratteristica, partendo da una base meccanica comune con altri modelli e da una limitazione della potenza imposta a 35kW, abbiamo lavorato sulla fluidodinamica del motore progettando un nuovo airbox e un nuovo impianto di scarico con l’obiettivo di ottenere migliori prestazioni ai bassi e medi regimi di rotazione rispetto alla versione di partenza.

    Sono state quindi riviste le lunghezze dei collettori e i volumi delle camere per ottenere una migliore efficienza di tutto il sistema. Infine, abbiamo accorciato leggermente il rapporto finale della trasmissione a catena da 14/42 a 14/43.

    In merito all’imbiellaggio, pur avendo testato diverse soluzioni, abbiamo scelto la soluzione tecnicamente e tecnologicamente più semplice ossia perni di biella in fase a 360° equilibrati cilindro per cilindro con albero controrotante.

    Questa soluzione è svantaggiosa in termini di peso dei componenti ma consente di contenere i costi di lavorazione oltre a favorire la regolarità di funzionamento del motore che si traduce in migliori prestazioni di ripresa a tutte le marce. In merito alle vibrazioni, abbiamo ottimizzato la bilanciatura ai medi regimi nel range di maggior utilizzo del motore”.

    COME VA: una bella moto per tutto!

    Certo spostarla da fermi è un bell’impegno perché Leoncino 500 sì, è un pesantuccia… Ma, una volta in sella, diventa leggera, divertente, comoda ed instancabile. La posizione di guida scopre le carte subito: sella bassa, pedane alte ed arretrate, manubrio largo, insomma un autentico contatto con una vera street bike…

    Angolo di sterzo molto ridotto, più da SS che da street bike…

    Purtroppo, le manovre certo non sono facilitate al ridotto angolo di sterzo, più da supersportiva che da naked, questo per via del particolare andamento del telaio che limita i movimenti dello sterzo, penalizzando quindi l’agilità da fermi. Però, come in ogni cosa, anche Leoncino ha tante carte buone e validissime: è una moto comoda per due, consuma quasi nulla se si va tranquilli, offre belle sensazioni sul misto stretto e frena da urlo!

     

     

    Si usa poco il cambio, buon segno per una guida fluida

    In ambito cittadino si scopre un motore fluido, docile e con un sacco di coppia che invita ad usare poco il cambio, non sempre preciso specie a moto fredda e con qualche incertezza nell’inserimento marcia veloce; il bicilindrico 500 è molto pulito nell’erogare la potenza ma, soprattutto, il gradiente di linearità è molto elevato e questo significa una guida pastosissima già da 2000 giri.

    Motore bello da guidare tra 2500 e 4500 giri

    Sale in progressione, ma la potenza non è mai “esplosiva” ma, al contrario, molto diluita su tutto il range di funzionamento, le cui aree migliori in città sono comprese tra 2500 e 4500 giri. Agile in movimento, Leoncino 500 possiede una natura eclettica che diverte sempre: sempre in ambito urbano, scopro sospensioni un pelino brusche (nonostante abbia provato ad intervenire sui registri ritorno) e che filtrano poco le asperità, specie parlando del loro lavoro in ritorno.

     

    Sospensioni “appuntite” nel loro funzionamento…

    Questo fa arrivare sul manubrio dei colpi, specie se l’asfalto è corrugato ma la cosa si può ovviare abbassando di un pelino la pressione dei pneumatici di 0,2 bar, cosa che fa lavorare di più le coperture e rende la vita in sella migliore. Anche dietro il mono è decisamente brusco in compressione e ritorno ma meno marcato rispetto all’azione della forcella.

    Buon allungo motore, spinta consistente dopo i 6000 giri

    Il propulsore è vivace invece a partire dai 4800 giri indicati: se la strada lo consente, si scopre un buon allungo del bicilindrico Benelli che spinge di “schiena” dopo i 5000 giri per poi farsi sentire di più poco sopra i 6000 giri per allungare poi fino a quota 9500 giri, dove la potenza cala repentinamente; in extraurbano quindi, il “lato migliore” dell’unità Benelli, si scopre tra 4500 e 7000 giri, quindi guida fluida, leggera ma, soprattutto, di spinta evidente.

    Buon appoggio ma non un fulmine nei cambi veloci…

    Sempre in questo ambito, Leoncino 500 si comporta bene e diverte chi guida: si può scivolare tra le curve contando sempre su un buon appoggio e con un avantreno stabile ed abbastanza preciso sul veloce e che si “inserisce” bene dentro le curve a patto di anticiparle un pelino.

    Non un fulmine nei destra/sinistra veloci, piace però la stabilità che trasmette, con la sensazione di un “pacchetto” motore/ciclistica molto affiatato e che sa anche sorprendere se si decide di andare oltre… Infine, decisamente aggressivo l’impianto frenante, con l’anteriore potente ed abbastanza modulabile, anche se si può fare di più ed il posteriore da usare anche a centro curva se serve.

    (Foto LEONARDO DI GIACOBBE)

    Andrea Di Marcantonio
    Andrea Di Marcantoniohttps://www.performancemag.it
    “Non è facile racchiudere quasi trent’anni di passione in poche righe. Lo è invece quello stimolo quotidiano e continuo che mi porta in sella alle moto ed a bordo delle quattro ruote, su strada quanto in pista. Senza dimenticare tutto ciò che compone il mondo dei motori, mondo dalle mille sfaccettature… Ed è proprio questa passione che alimenta e mi fa “capire” ed “interpretare” i veicoli che provo in una chiave di lettura tecnica e completa oltre che diversa. Punto sulla qualità e l’approfondimento testuale oltre che sull’impatto fotografico delle prove. Al mio fianco Giuseppe Cardillo e Lorenzo Palloni, fotografi ma, soprattutto, “compagni di viaggio” in questa avventura che parla di performance. Con loro, il videomaker Andrea Rivabene. Importante è il modo diverso di raccontare le prove, abbinata alla ricerca delle migliori location. E poi i progetti legati ai giovanissimi talenti con PROGETTO MX dedicato al motocross e SPEED PROJECT, dedicato al mondo della Velocità. Siamo l'unica testata italiana a costruire progetti per i giovani a cui offriamo un team collaudato e tutta la mia esperienza sul campo. Insomma un impegno a 360°, perchè PERFORMANCEMAG.IT è tutto questo!”

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