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    PROVA: FORD FIESTA ST 182 CV

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    La Ford Fiesta ST stupisce per prestazioni e grande agilità: potente e reattiva, sa divertire il pilota perchè il suo DNA parla di corse, di esperienza Ford nel racing ed il risultato è che la ST è la migliore “piccola sportiva” sul mercato. 182 Cv che la rendono aggressiva e ricca di emozioni da scoprire. L’abbiamo analizzata anche all’ISAM di Anagni con WinTelemetry…

    Esistono delle auto che sanno coinvolgerti, portarti dentro ad emozioni forti, spesso ribelli, uniche se vogliamo, qualcosa che ruba la tua attenzione, coinvolge i sensi legati all’adrenalina pura, alla possibilità di divertirsi alla grande guidando sulle strade di tutti i giorni. Ed in modo sicuro, pratico. Tutto questo siamo abituati a “vederlo” in auto particolari, sportivissime, forse anche molto costose oltre che uniche nel loro genere. Auto che si possono apprezzare per l’elevato gradiente di prestazioni, a volte esplosive, a volte talmente elevate da far venire la pelle d’oca anche al più scettico dei driver…

    Ma la cosa che stupisce di più a volte, è che, tutto questo “contenitore di emozioni”, è raccolto anche in vetture “normali”, come il caso della nuova ed accattivante Ford Fiesta ST, vettura al “semtex” con i suoi 182 Cv e ben 200 Nm di coppia, una bomba di adrenalina alla massima espressione, una vettura per “giocare tra le curve” o per scendere in pista o, più semplicemente, per usarla ogni giorno sulle strade di tutti i giorni.

    Una vera vettura racing, con tutto quello che serve, non solo sotto il cofano motore, ma anche per ciò che riguarda il telaio, la guidabilità, la sUa innata reattività, che ne fa una sportiva autentica e molto, molto convincente.

    Sotto torchio all’ISAM con la ST

    La Fiesta ST meritava una sessione in pista per capire, saggiare il suo grande potenziale bellico tra i cordoli: grazie al nostro partner WinTelemetry, l’abbiamo messa sotto torchio, ottenendo dei risultati incredibili per una vettura così piccola… Fanno paura i G trasversali tirati in curva, l’accelerazione, la frenata, insomma tutto quello che serve per un pilota smaliziato. Tra le mani si avverte che questa è solo un’auto “cattivissima” vestita in abiti sobri (si fa per dire…) che nasconde bene quindi la sua indole legate alle prestazioni assolute, il suo DNA nativo.

    Taglio aggiornato per la ST

    Si tratta della Ford  più dinamica e cattiva mai costruita per la produzione di serie con i suoi 1163 kg d peso a vuoto: una vettura che risente molto dell’avanzata progettazione per motore e telaio, aggiornati alla grande per questa nuova versione, senza dimenticare sterzo, sospensioni e freni ed il eTVC, ovvero il Torque Vectoring Control e l’ESP a tre livelli. La ST nasce dal Team Ford RS di Ford Motor Company Europa, che ne ha aumentato il “potere emozionale” grazie a tutta una serie di interventi tecnici che fanno parte della gamma high performance Ford, compresi il cambio a sei rapporti ed i freni a disco posteriori oltre alle news già citate.

    Quello che sorprende alla fine non sono tanto le prestazioni, elevatissime in rapporto alle dimensione della vettura (è lunga 3975 mm, è larga 1978 mm con specchi retro aperti ed ha un passo di 2489 mm), ma anche i consumi contenuti della nuova ST utilizzandola come una vettura quotidiana, visto  che quelli globali sono scesi del 20% reali (consuma neno dell’unità da 2000 cc e si livella su 5,9 l/100 km), segno di una grande efficienza meccanica e di un ottimo setting dell’elettronica ed “ingresso/intervento” del turbo legato al propulsore da 1.6 cc, ma, soprattutto, del quattro cilindri con tecnologia EcoBoost.

    Sportiva anche dentro per vivere al meglio le emozioni della ST

    Anche in abitacolo tutto sorprende: emozioni sportive grazie ad una plancia intuitiva, ma soprattutto, ai sedili Recaro, simbolo di “attività racing” o più semplicemente di contenuti sportivi da manipolare, strumenti per guidare forte e divertirsi sempre. Tutto è studiato per farti sentire al centro delle emozioni pure: quindi grande visibilità, il giusto spazio per muoversi, sedili ultra contenitivi, leva cambio vicina al pilota, innesti rapidi e precisi ed una pedaliera per una presa di forza nelle staccate più cattive ed aggressive.

    Una nota interessante la scopriamo nel sistema di aspirazione del motore, visto che il Sound Symposer invia le tonalità più marcate dell’aspirazione direttamente dentro l’abitacolo, un gustoso e minaccioso motivo tonale che certo non passa inosservato.

    Aspetto racing, cattiva ma senza fronzoli…

    La linea della ST piace perché si spinge oltre l’auto tradizionale: molto azzeccata e riuscita l’area frontale, dove si impone la grande griglia trapezoidale con disegno a nido d’ape  e che accoglie un motivatissimo logo rosso ST a testimonianza della sua natura racing: la griglia va a chiudersi sulla zona bassa del frontale con spoiler largo e griglia inferiore aperta da cui si intravede lo scambiatore di calore.

    Ai lati i due proiettori fendinebbia, inglobati nell’apposita mascherina discontinua che segue la linea della griglia principale. I due proiettori, a filo carrozzeria, sono parte integrante dell’aspetto sportivo della ST, grazie anche al cofano leggermente bombato nella zona centrale ed la parabrezza inclinato; la linea vettura laterale è bassa se non per lo spoiler posteriore, grande ed esteso e che chiude la parte posteriore dando un look ancor più minaccioso alla piccola ma coinvolgente ST.

    Elettronica per 3 motivi sulla ST…

    I tre elementi distintivi della ST, ovvero sicurezza, dinamismo e divertimento. Tutto questo grazie al pack eTVC il quale, grazie ad un leggera coppia frenante esercitata sulla ruota interna alla curva, consente di ridurre sottosterzo senza abbattere quindi la velocità in curva, oltre al fatto di “monitorare” alcuni parametri di guida tra cui posizione sterzo in accelerazione e frenate, così come l’ESP (dal funzionamento ottimale) può essere regolato su ben tre diversi livelli di “ingresso”, operativo, limitato o, in caso di guida in pista, escluso del tutto. In questa area di lavoro, conta molto l’assetto, il nuovo assetto della ST, ribassato di 15 mm e messo a punto per un’elevata rigidità torsionale e quindi assenza di rollio sotto carico.

    Sterzo diretto e corto per la news ST

    Grande lavoro sul servosterzo elettrico EPAS: le novità sono un rapporto di angolo sterzo più stretto pari a 13/69:1 il che assicura una guida ancor più diretta oltre ad una maggiore maneggevolezza globale della ST. Merito anche del peso ridotto della vettura che ne migliora la sua dinamicità, anche guidando forte, ed è molto precisa nel suo comportamento dinamico, anche sotto torchio in pista, dove il vero limite sono le coperture di serie…

    Le sospensione della ST si basano su anteriori McPherson indipendenti e bracci ad “L” collegati al controtelaio e barra di torsione posteriore a rigidità progressiva e molle elicoidali. Per i freni, oltre ai dischi auto ventilanti anteriori da 278 mm, si aggiungono i posteriori da 253 mm.

    Motore: un quattro cilindri potentissimo…

    182 Cv pochi non sono davvero e sono tutta la vitalità del quattro cilindri turbo Ford (con fasatura variabile) da 1596 cc che vanta alesaggio di 79 mm e corsa di 81,4 mm con rapporto di compressione di 10:1. La potenza esplosiva del motore Ford è raggiunta a 5700 giri, mentre la coppia di 240 Nm è “spalmata” tra 1500 e 5000 giri.

    Doppio albero a camme, DOHC, sedici valvole, blocco e testa in alluminio, oltre all’iniezione elettronica diretta con iniettori a sei fori, sono la parte tecnica del motore della ST. Il pezzo forte però, è il sistema EcoBoost con turbina a geometria fissa con wastegate e valvola di ricircolo.

    WinTelemetry: le prestazione della  Ford FIESTA ST

    Come sempre, ecco la prova strumentale della Fiesta ST con il nostro partner WinTelemetry: abbiamo analizzato l’accelerazione, i tempi intermedi, la G force, oltre al tempo sul giro, attestato su 1.20.83, dato che fa capire quanto questa vettura sia ricca di potenza, coppia e grande accelerazione, il dato più interessante però, è la grande elasticità del quattro cilindri Ford.

     

    I tempi misurati nella prova di accelerazione sono influenzati dal tracciato che è in leggera salita e risultano quindi più alti dei valori dichiarati.

    Come interpretare il grafico del tracciato: il colore rosso indica le frenate, il verde le accelerazioni, in nero la Gforce totale che comprende anche la tenuta laterale, la larghezza del segmento è proporzionale all’intensità dell’accelerazione, della decelerazione e della G-force.

    (GRAFICO:  velocità del giro con la Ford Fiesta ST)

    Come va: solo ed unicamente adrenalina…

    La Fiesta ST piace perché fresca, giovane ma anche concreta e dallo spiccato stile racing: l’abitacolo è spartano ma c’è tutto quello che serve per guidare concentrati, quindi sedili Recaro avvolgenti che sostengono ottimamente nelle accelerazioni trasversali, una posizione di guida molto “dentro” la vettura (proprio come un’auto sportiva DOC), una leva del cambio vicinissima al pilota e dotata di slot ad innesto rapido con corsa limitata per cambi marcia veloci oltre alla strumentazione chiara e ben leggibile, all’ampia visibilità offerta dal parabrezza inclinato e, per concludere, un volante posizionato in alto, lo stile sportivo by Ford, poco appariscente ma molto concreto.

    Sound bellico in abitacolo…

    Il quattro cilindri Ford turbo da 1.6 cc si fa sentire anche in abitacolo: il sound in aspirazione è cupo e minaccioso a bassa velocità per diventare molto più accattivante ed “invadente” quando il contagiri sale oltre gli oltre 5500 giri indicati. Sorprende la grandissima “tonicità” di questo motore, ma, soprattutto, l’elevata e corposa elasticità a partire da 1500 giri, range minimo per avvertire quel minimo di spinta della turbina che inizia a farsi sentire in modo più netto oltre i 2000 giri indicati.

    Elasticità quindi abbinata ad una coppia sorprendente, merito anche della rapportatura corta delle prime quattro marce che consentono di lavorare poco sul pedale del gas, con la risultante di un’elevata fluidità anche utilizzando le marce alte si ma a basso numero di giri.

    Grande coppia, un motore bello da usare…

    Salendo di giri, si avverte la maggiore e più consistente spinta del motore Ford, sempre molto pulito e lineare: così, sopra i 3500 giri, la spinta diventa nettamente più energica fino a 5000 giri per poi diventare sostanziosa e corposa oltre i 6000, anche se il range migliore di utilizzo rimane tra 4000 e 6000 giri.

    Poco rumoroso, dal sound appagante, il quattro cilindri della ST merita un dieci e lode se parliamo di consumi, bassissimi andando ad andatura tranquilla, ovvero non superando i 3000 giri tra un cambio marcia e l’altro.

    Quarta, quinta e sesta portano il motore nella sua zona operativa migliore: il tiro è molto elevato, così come la coppia, eccellente su questa unità motrice, elemento che scatena una risposta immediata solo sfiorando appena il pedale del gas. L’accelerazione è un altro grande “valore” della ST: non tanto quanto brucia semafori, quanto in linearità nell’erogare la potenza mentre le medie sono altrettante interessanti se parliamo di rapidità nel raggiungere la massima velocità.

    Incollata per terra su strada…

    Ama le strade che salgono, ricche di curve e tornanti, ama le staccate furiose, con il retrotreno che va fatto scivolare in ingresso, ama la guida “concreta” ma precisa, senza essere troppo delicati… Se il motore è potentissimo, il telaio segue alla perfezione gli “ordini” del pilota. Scomoda in città, sul pavè o asfalto rovinato perché rigida ma perché dev’essere così se vorrete spremerla fino in fondo!

    Le sospensioni sono tarate per guidarla forte, quindi l’intera escursione è settata sul rigido anche se dall’altra parte si scopre l’assenza di rollio, la capacità di entrare nelle curve a fortissima velocità senza che la vettura si scomponga oppure, quando la reattività dello sterzo conta, state certi che la ST asseconderà ogni movimento seguendo alla perfezione il comando impartito. In sintesi la ST è iper-reattiva. Ottima la frenata, tanto che, entrando in curva leggermente di traverso, basta alleggerire il carico posteriore con lo sterzo e darci dentro delicatamente con i freni per sentire la vettura scivolare sulle ruote posteriori. Certo questa ST non è per passeggiare in relax, perché il suo DNA parla di corse, di cordoli, di guida al limite si, ma sempre nella massima sicurezza.

    …ed incollata a terra in pista!

    Lo vedete dai dati WinTelemetry: la ST ama la pista come suo primo habitat naturale. Sul tracciato dell’ISAM di Anagni sono emerse le ulteriori conferme che, questa Fiesta, è di fatto la migliore “piccola sportiva del lotto” disponibile sul mercato. Frena forte ed è precisa negli ingressi, si possono sfruttare a proprio piacimento i trasferimenti di carico, anche brutali, così come si possono affrontare i curvoni in pieno senza che la ST mostri “ansia” o “panico”, ma solo voglia di fare un altro giro, magari cercando di abbassare ancora il tempo sul giro.

    Sulle curve strette infine, la ruota interna si solleva spesso, facendo così scivolare il posteriore che si può correggere con lo sterzo così come si scopre la grande neutralità del telaio e delle sospensioni con reazioni sempre molto prevedibili, anche grazie ai 3 mode dell’ESP, uno per ogni occasione, un tutt’uno con le prestazioni globali della ST.

    (Si ringraziano Francesco Arioni e l’Ing. Moscarini/ISAM per la collaborazione)

    Andrea Di Marcantonio
    Andrea Di Marcantoniohttps://www.performancemag.it
    “Non è facile racchiudere quasi trent’anni di passione in poche righe. Lo è invece quello stimolo quotidiano e continuo che mi porta in sella alle moto ed a bordo delle quattro ruote, su strada quanto in pista. Senza dimenticare tutto ciò che compone il mondo dei motori, mondo dalle mille sfaccettature… Ed è proprio questa passione che alimenta e mi fa “capire” ed “interpretare” i veicoli che provo in una chiave di lettura tecnica e completa oltre che diversa. Punto sulla qualità e l’approfondimento testuale oltre che sull’impatto fotografico delle prove. Al mio fianco Giuseppe Cardillo e Lorenzo Palloni, fotografi ma, soprattutto, “compagni di viaggio” in questa avventura che parla di performance. Con loro, il videomaker Andrea Rivabene. Importante è il modo diverso di raccontare le prove, abbinata alla ricerca delle migliori location. E poi i progetti legati ai giovanissimi talenti con PROGETTO MX dedicato al motocross e SPEED PROJECT, dedicato al mondo della Velocità. Siamo l'unica testata italiana a costruire progetti per i giovani a cui offriamo un team collaudato e tutta la mia esperienza sul campo. Insomma un impegno a 360°, perchè PERFORMANCEMAG.IT è tutto questo!”

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