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    PROVA HARD: SEAT ATECA 4DRIVE 2.0 TDI

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    Nella “logica” di questo strano inverno, ho provato la Seat Ateca 4Drive con motore TDI da 150 Cv. Prova estrema con tutte le situazioni più difficili per la trazione integrale…

    È un inverno difficile questo, dove freddo e neve stanno mettendo anche a dura prova la tecnologia legata alle quattro ruote. Problema minore certo rispetto ai disagi reali ma, comunque, un banco prova a “cielo aperto” specie per quelle vetture con trazione integrale.

    L’idea per provare a fondo questa Seat Ateca era ben diversa in origine, ma, dopo qualche chilometro sulla strada del test, si è subito trasformata in qualcosa di diverso e forse estremo con le coperture “classiche”. Così, alla faccia del motto di prendere il buono di ogni situazione, la cosa si è fatta decisamente interessante, anche perché, Ateca, mi ha stupito per le sue performance sulla neve, sulle strade ghiacciate oltre che per quella perfetta simbiosi uomo/machina anche nell’utilizzo cittadino.

    Un SUV che pensa (sempre) ai suoi occupanti

    Un SUV versatile quindi, dalle caratteristiche positive, legate al suo spazio interno, all’ampio utilizzo dello stesso nella sua modularità, senza dimenticare la massiccia presenza di assistenza alla guida per quella maggior sicurezza dei suoi occupanti e, infine, quelle caratteristiche decise di un design direi accattivante oltre che personale.

    Inoltre, in termini di sicurezza e contenimento dei pesi, si è lavorato sulla struttura della scocca, rigida la leggera dato questo tra i più bassi – se parliamo di peso finale – del segmento SUV. Per i prezzi di Ateca chiavi in mano, si parte da 31.340,00 euro della versione Advance TDI da 150 Cv 4 Drive fino ai 36.350,00 euro per la versione FR con motore 2.0 da 190 Cv 4Drive ma con cambio DSG.

    2 o 4 ruote motrici, cambio manuale o DSG, scelta ampia e personale

    Ateca è di fatto la terza colonna portante del marchio: si presenta con un’offerta ampia anche per le motorizzazioni che parte da modelli sia benzina che diesel con potenze che oscillano tra 115 e 190 Cv equipaggiate sia con cambio manuale che il noto DSG doppia frizione.

    Nel mio caso abbiamo scelto la versione 2.0 TDI da 150 Cv a trazione integrale 4Drive, ma con cambio manuale 6 marce, preciso e ben spaziato e sorprendente pure in situazioni critiche come vedrete…Questo 4 cilindri da 2.0 cc TDI sedicivalvole” (81×91,5 mm i valori alesaggio e corsa, quindi corsa lunga a favore dell’omogeneità) vanta 340 Nm di coppia tra 1750-3000 giri, mentre la trazione integrale 4Drive è forte del complesso frizione Haldex a controllo elettronico e comando idraulico ormai giunto alla quinta generazione.

    La sicurezza di guida è al primo posto

    Ecco un rapido elenco degli assistenti di guida su cui spiccano il Traffic Jam Assist, il Lane Assist (mantenimento corsia) l’ACC (radar prossimità), l’ACC con Front Assist, il City Emergency Brake, il Traffic Sign Recognition, il Blind Spot Detection, il Rear Traffic Allert, le 4 telecamere, il Park Assist 3.0, l’Emergency Assist e l’Assistente luci abbaglianti. A queste si abbina la grande connettività Easy Connect, Full link e Seat Connect App.

    Un design aggressivo che piace subito…

    Ateca sfoggia un design molto personale che si distacca da quelle linee più definite ed ormai simili del mercato SUV: l’imprinting Seat lo si nota subito già dal frontale, caratterizzato dall’ampia griglia che ingloba nello scenario frontale anche prese d’aria importanti e proiettori full-LED dalla forma triangolare. Ma Ateca è pure attenta alla cortesia, come dimostrano i retrovisori esterni che proiettano a terra la dicitura Ateca e la sua silhouette vettura quando si aprono le portiere.

    Spalle larghe e passaruota larghi, ecco il dinamismo Seat

    La zona centrale è decisamente “morbida” nelle linee che esaltano fluidità mostrando tutta l’attenzione dei designer Seat verso la realizzazione di un SUV piacevole anche all’impatto visivo; l’aspetto aggressivo è garantito dai voluminosi passaruota (1572 mm la carreggiata) oltre che dai cerchi ruota che possono arrivare fino a 19”, 18” sulla vettura in prova.

    Ed infine spalle larghe se vista da dietro e questo grazie ai bordi delle luci LED collocate abbastanza in alto, cosa che evidenzia i montanti posteriori e la zona bassa di carico, elemento che rende questo SUV sia dinamico quanto funzionale. Due parole sugli interni, sempre accoglienti e pratici che rendono l’esperienza del viaggio un “continuo movimento” emozionale, merito delle comode sedute, di cui le anteriori molto avvolgenti ed ampie.

    Da 510 a 485 litri di volume del vano posteriore. Ateca pensa al viaggio…

    Importanti pure le doti di carico, con quasi 4,40 mm di lunghezza e che, come poche volte accade, riesce a soddisfare unità di carico decisamente interessanti. Ad esempio, se parliamo del vano bagagli, la volumetria legata alla capienza è di 510 litri, che diventano 485 sulla “nostra” versione integrale. Si può sfruttare il doppio comparto di carico e “lavorare” sull’aumento dello spazio del vano agendo direttamente sui sedili abbattibili, operazione che può essere compiuta direttamente sulle sedute posteriori.

    Portellone che si apre elettronicamente

    A proposito ecco due chicche: il portellone posteriore è dotato di apertura elettrica con il semplice passaggio del piede sotto il pianale di carico (oltre che dal telecomando), mentre il SUV Seat vanta il riscaldamento autonomo vettura per mezzo di preselezione sul telecomando, accessorio indispensabile nel salire in macchina con temperature esterne rigide…

    Fango, neve, ghiaccio, ECO: ogni occasione una Mode di guida dedicato

    Questa tecnologia la conosciamo già molto bene sui altri modelli del Gruppo. Seat Drive Profile quindi, è in grado di adattare il SUV Seat ad ogni situazione di guida, dalla più cittadina alla più estrema proprio come abbiamo sperimentato nel corso della prova su fondo innevato e ghiacciato. E sono 4 i profili di guida con NORMAL, SPORT, ECO e INDIVIDUAL a cui si aggiungono SNOW e OFFROAD sulle versioni a trazione integrale. Non manca l’utilissimo sistema Hill Descent Control (marcia assistita in discesa).

    COME VA: un SUV fortemente motivato alle peggiori condizioni di guida…

    Ateca è un SUV formidabile: facile da usare in città, per via dello sterzo leggero che facilità le manovre ma pure comodo dentro, merito di un profilo sospensioni studiato per garantire comfort di marcia soprattutto sulle nostre strade disastrate. Però si scopre pure pratico, per via dei tanti spazi ricavati all’interno vettura, oppure silenzioso, perché sempre ben insonorizzato all’interno, elemento che addolcisce il viaggio e quindi la permanenza a bordo.

    Sterzo leggero, manovre facili facili…

    Per il resto ha dimensioni “giuste” per spostarsi in ambito urbano e per parcheggiare abbastanza facilmente, merito pure dell’ottima visibilità globale sia davanti che dietro soprattutto, anche grazie alle 4 telecamere che sorvegliano lo spazio attorno al SUV Seat. Le sedute sono ampie e comode ed anche chi sta dietro apprezza la generosa ampiezza del divano, compresa la possibilità di uno spazio superiore se parliamo di gambe e quindi a vantaggio di una migliore libertà di movimento.

    Una grande cura dell’aerodinamica ed il risultato è concreto

    Quasi zero i fruscii aerodinamici e quindi Seat ha lavorato davvero bene sia sull’aerodinamica quanto sulla silenziosità del 2.0 TDI da 150 Cv, perché, a bordo vettura, tutto ciò che accade all’esterno è quasi dimenticato. Questo a mio avviso è un complesso salto in avanti su cui Seat si è schierata per offrire un prodotto unico ed equilibrato e che possa soddisfare l’utilizzo quotidiano quanto quello del viaggio più ampio…

    Prima l’asfalto asciutto e poi neve e ghiaccio…

    Come accennato, l’idea del test prevedeva un percorso di quasi 350 km con strada asfaltata ed offroad, anche se, la “variante neve” non l’avevo affatto considerata. È stata però una grande occasione per capire/saggiare le reali caratteristiche della trazione integrale 4Drive anche con coperture “classiche”, quindi poco inclini alla guida su neve o ghiaccio…

    Su strada asciutta intanto (siamo in Mode Normal), apprezzo la generosità del 4 cilindri TDI: fluido e corposo fin da 1500 giri, spinge pastoso specie sulle marce alte ed apprezzo l’ottimo funzionamento del cambio manuale, dagli innesti morbidi e sempre assistito da una frizione anch’essa morbida ma soprattutto molto efficacie: la corsa della leva è minima in modo da velocizzare i cambi marcia.

    Erogazione sempre fluida e pulita

    Questo propulsore, pur non essendo quello più “cattivo” da 190 Cv, mantiene inalterate quelle eccellenti caratteristiche legata alla guida fluida, con una spinta energica tra 2200 e 3500 giri, anche se, l’ottima coppia del TDI 2.0. invita ad usare poco il cambio e mantenere le marce alte anche sui tornanti più stretti. Ed a proposito della guida sul misto, piace lo sterzo leggero, l’inserimento facile in curva, l’ottimo comportamento dei freni, sempre molto potenti ed ampiamente modulabili anche nelle pestate più decise.

    C’è un po’ di rollio a centro curva se presa allegramente, ma, l’ottima distribuzione dei pesi, alleggerisce il sollevamento, merito pure di un’altezza da terra che, nonostante sia “importante”, fa sì che le sospensioni facciano rimanere in assetto la vettura. Poca la tendenza ad uscire dalla traiettoria, a patto di mantenere il gas costante.

    Ecco la neve: inizia la danza sul viscido…

    La strada sale ed aumenta la presenza di fondo viscido: prima lo sporco, il fango, poi il ghiaccio ed infine la neve. Giusto il tempo di selezionare il Mode Snow per capire come “pensa” questo sistema 4Drive: c’è molto ghiaccio per terra ma Ateca si lascia guidare a patto di esser pronti alla correzione con lo sterzo se la vettura tende a scivolare di posteriore.

    Il SUV Seat mi impressiona per capacità a districarsi sul ghiaccio: piede leggero sull’acceleratore, pochi movimenti bruschi con lo sterzo ed il gioco è fatto! La trazione su questo fondo è ottima ed anche ripartendo in salita da fermo, si sente quanto il sistema 4Drive lavori in modo efficacie e progressivo.

    Eccellente anche in fuoristrada…leggero

    Ma l’effetto/resa più interessante del sistema è quando ci troviamo con due ruote esterne sul ghiaccio e le restanti sull’asfalto bagnato o con nevischio: l’eleganza della trazione integrale si specchia nella propria fluidità d’intervento ed è un valido supporto per chi ha poca esperienza di guida in simili situazioni.

    Lasciando la strada principale, mi tuffo su un sentiero offroad anch’esso “sporco” con un mix di fango/neve… Le ruote finiscono in inevitabili canali ma, la spinta generosa del motore TDI e la grande forza della trazione integrale, aiutano a rendere facile la guida, anche se i limiti di aderenza li abbiamo superati da tempo ormai…

    Il bello del sistema 4Drive punta tutto sulla “risoluzione” dei momenti difficili: lo si scopre anche percorrendo delle rampe con fango, oppure attraversando canali d’acqua o nella ripartenza in salita sul ghiaccio, anche se, in questo caso, bisogna agire più delicatamente sull’acceleratore.

    Per chiudere una breve considerazione: Ateca rispecchia uno stile fatto di esperienza del Gruppo VW e quindi beneficia della tecnologia più raffinata in termini sia di prestazioni/consumi quanto di efficacia dei sistemi, di cui 4Drive ne rispecchia quell’attitudine alla tradizione di guida su terreni estremi. E questo per non sentirsi “soli” anche nelle situazioni di guida più difficili…

    (Foto LEONARDO DI GIACOBBE)

    Andrea Di Marcantonio
    Andrea Di Marcantoniohttps://www.performancemag.it
    “Non è facile racchiudere quasi trent’anni di passione in poche righe. Lo è invece quello stimolo quotidiano e continuo che mi porta in sella alle moto ed a bordo delle quattro ruote, su strada quanto in pista. Senza dimenticare tutto ciò che compone il mondo dei motori, mondo dalle mille sfaccettature… Ed è proprio questa passione che alimenta e mi fa “capire” ed “interpretare” i veicoli che provo in una chiave di lettura tecnica e completa oltre che diversa. Punto sulla qualità e l’approfondimento testuale oltre che sull’impatto fotografico delle prove. Al mio fianco Giuseppe Cardillo e Lorenzo Palloni, fotografi ma, soprattutto, “compagni di viaggio” in questa avventura che parla di performance. Con loro, il videomaker Andrea Rivabene. Importante è il modo diverso di raccontare le prove, abbinata alla ricerca delle migliori location. E poi i progetti legati ai giovanissimi talenti con PROGETTO MX dedicato al motocross e SPEED PROJECT, dedicato al mondo della Velocità. Siamo l'unica testata italiana a costruire progetti per i giovani a cui offriamo un team collaudato e tutta la mia esperienza sul campo. Insomma un impegno a 360°, perchè PERFORMANCEMAG.IT è tutto questo!”

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