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    PROVA: RENAULT CLIO RS TROPHY

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    La Renault Clio RS Trophy diventa più muscolosa e precisa grazie all’aumento della potenza e per merito di un telaio ribassato. Prova su strada per far emergere l’altra parte della sua natura ribelle…

    C’è un gusto quasi unico quanto sei al volante di un’auto che risponde perfettamente ad ogni azione delle mani. In quel preciso momento “trasferisci” emozioni direttamente dal cervello alla strada, passando per il sedile su cui sei seduto e con cui senti l’auto “vivere” sotto di te.

    Si è davvero un gusto pieno, totale ed appagante entrare nei curvoni con il piede “pelato” sul gas e sentire che l’auto ti lancia una sfida nella sfida, ovvero tenere giù il piede per tutta la percorrenza, guidando d’istinto, di movimenti precisi che solo un telaio perfettamente bilanciato può garantire…

    Certo la pista ha la sua natura ribelle dentro ma pure la strada ha un suo perché se ami guidare “improvvisando”. Ecco perché ho deciso di provare su strada questa Renautl Clio R.S. EDC Trophy, soprattutto perché, questa sportiva di razza, offre un range di sensazioni così ampio e totale, che provarla solo in pista ne avrebbe sciolto una parte essenziale di adrenalina.

    Un qualcosa che è spontaneo nel corpo umano quanto nella natura di un’auto come questa. Accelerazioni violente, curve lente, “esse” veloci, staccate, tutto questo lo ritrovi su alcune strade di montagna, dove l’elemento guida diventa imperativo se vuoi “estrarre” dall’auto tutto quello che ha da offrire

    La sigla RS by Renault, prende vita nel 2005 e questo significa disporre di motori molto performanti abbinati sempre a telai “affilati come lame”, il tutto vestito da un design unico e da interni davvero esclusivi se parliamo di quel concetto atavico ed innato di sportività firmata Renault Sport. Quindi, dopo Megane RS 2014, arriva questa ultra-divertente Clio RS EDC Trophy.

    Aumentano le prestazioni, più muscoli e su più fronti…

    Aprendo il cofano della Clio RS Trophy lo scenario è il medesimo: ma è cambiato ciò che a vista non si vede e che invece si avverte guidandola. C’è un 10% di potenza in più ed una coppia che avanza poderosa di 40 Nm con i cavalli, che passano a 220 erogati a 6800 giri, range per una vera auto sportiva.

    Tutto questo è possibile grazie al nuovo mapping elettronico ma, soprattutto, per via di una turbina più grande e di un circuito di abduzione (aspirazione) studiato per ridurre le perdite di carico.

    E c’è un nuovo scarico (la vettura passa così a Euro 6) che guadagna qualcosa anche sui valori di contropressione; interessante notare che, per quanto riguarda la coppia massima, “spinge” molto di più sulle marce alte quarta/quinta, dove ora tocca l’incredibile valore di ben 280 Nm!

    EDC rielaborato ovvero cambi marcia più veloci…

    Pezzo forte della Clio RS Trophy 2017 è senza dubbio il cambio EDC o meglio la rivisitazione di questa trasmissione; i passaggi marcia sono molto più istantanei fino ad un valore del 30%, così come lo sono il passaggio al rapporto inferiore e questo è merito pure del nuovo design delle palette sul volante, su cui le mani hanno presa più immediata ma soprattutto intuitiva.

     

    A questo si “sovrappone” la nuova strategia elettronica, visto che adesso, nel Mode di guida Sport, si avverte una maggiore ampiezza del range motore se parliamo di una migliore e più pastosa accordatura delle performance, specie sui percorsi misti e quindi guidati. L’utile sistema Start&Stop viene attivato in Mode Normal ma disattivato in quelle Sport e Race.

    Un nuovo telaio che fa la differenza…

    L’apparenza stavolta non inganna e si percepisce subito l’effetto RS del nuovo telaio Trophy: la struttura è stata ribassata ed irrigidita proprio per garantire un eccellente punto di contatto a terra, cosa che si evidenzia su strada perché in pista sarebbe – quasi – un dato scontato…

    In un totale di 30 mm c’è tutto il nuovo dinamismo Clio RS Trophy…

    La vettura quindi è stata abbassata di -20 mm davanti e -10 mm al posteriore, così come ed ovviamente, sono stati irrigiditi i setting degli ammortizzatori ed i loro relativi tamponi di compressione idraulica; al pacchetto telaio si abbina uno sterzo molto più diretto per via della nuova cremagliera dalla demoltiplicazione ridotta di ben il 10% (valore mica da poco!) visto che si passa da 14,5:1 a 13,2:1, numeri che si trasformano in uno sterzo più diretto e sensibile. Ed infine il punto di contatto a terra è opera delle nuove coperture Michelin Pilot Super Sport da 205/40R18”.

     

    Anche l’aspetto…è importante!

    La tinta Bianco Nacrè Matt della nostra Clio RS Trophy è senza dubbio molto accattivante e mette in mostra tutto il belo che c’è della sportiva Renault: spiaccano però anche i cerchi da 18” e la sigla Trophy sulla lama anteriore, sul profilo delle portiere oltre che sul battitacco; gli interni infondono quell’aria sportiva Renault grazie ai sedili in pelle dotati di inserti in carbon look mentre – opzionale – c’è il sistema di telemetria RS Monitor che ne aumenta il range d’azione grazie alla possibilità di variare la progressività dell’acceleratore su 5 modalità.

    COME VA: sempre all’altezza della sportività Renault…

    Anche in questo caso Renault non smentisce la sua fede al concetto “si bada più alla sostanza che all’apparenza”, cosa significa? Che entrando in abitacolo si percepisce subito che di fronzoli non ce ne sono ma, che i tecnici francesi di Renault Sport, hanno volutamente tolto elementi “distrattivi”, consentendo così al pilota una maggiore concentrazione sulle sensazioni di guida.

    Tradotto in cose concrete, significa interni spartani, curati il giusto e senza esaltare troppo nulla, oppure significa sentirsi davvero al volante di una vettura sportiva al 100% grazie ai sedili ultra avvolgenti, alle palette cambio vicinissime alle mani, all’impugnatura del volante mai precaria oltre al fatto che, all’interno della Clio RS Trophy, il sound motore è sempre messo in primo piano e questo per un maggiore contatto tra auto e pilota.

    Una vettura che nasce per essere “guidata” davvero…

    Si sta seduti molto dentro la vettura e la vista deve spaziare solo su cosa accade fuori dal parabrezza con l’occhio che, ogni tanto, sbircia la strumentazione. Punto e basta! Questo è lo stile Renault Sport, fatto di un mantenimento costante della soglia di attenzione alla strada, al motore, alle emozioni che questo telaio ribassato sa regalare a chi guida, perché Clio Trophy nasce per tutto questo.

    La prima impressione è senza dubbio positiva: si avverte eccome la maggiore fluidità del motore, la schiena migliorata già da 2000 giri e la coppia, sempre tonica, di questo potente quattro cilindri Renault da 220 Cv; in Mode Normal pure si sente che qualcosa è cambiato, specie nella fascia dei medi regimi, dove ora si va via con marce più alte a fronte di una maggiore e più polposa coppia motrice.

    Motore pastoso e lineare con un sacco di schiena sopra i 4800 giri…

    Il percorso del test stavolta, passa per strade molto guidate ma, soprattutto, prive di traffico: apprezzo, in Mode Sport, il tiro del motore sulle marce alte e l’elevata capacità di “riprendere” vigore da basso regime per poi elevare il valore di coppia man mano che i giri aumentano; il tutto in modo proporzionale fino a circa 4000 giri mentre, tra 4500 e 5500 giri, cambia sound il motore diventando molto più incisivo sulle “note medio alte”.

    Volendo esagerare un pelino, entro nel profondo delle performance di questo motore: tirando le marce la cambiata è nettamente più veloce con il classico “sbruffo” allo scarico, specie sulla mappa Race con una progressione molto invitante tra 5000 e 6500 giri, area dove l’intervento del nuovo turbo si avverte ben più in modo minaccioso.

    Marce alte tanta strada…

    La Clio RS Trophy fa strada con le marce alte e, specie se la si lascia cambiare automaticamente, noto che il contagiri non ha mai una “flessione” ma, piuttosto, dei picchi importanti appena dopo il cambio marcia; questo significa un tiro costante oggi accentuato ancor più dal nuovo scarico e dal diverso setting elettronico della centralina.

    Mappa Sport, la più godibile su strada…

    Ma, su strada, la mappa Sport direi che è la più godibile: rimangono le doti di fluidità e tiro sulle marce alte, ma con minor picco sull’allungo motore ed un po’ meno di schiena pre-cambiata, cosa che mantiene molto accettabili i consumi. Un’ultima nota positiva su questo motore, è la risposta all’acceleratore e la sua progressione, effetto che consente di pelare il gas se e quando serve per dare o togliere carico alla vettura in alcune condizioni di guida o staccata. Eccellente infine il comportamento del cambio EDC, profondamente migliorato nei tempi innesto/cambiata.

    E se i 220 Cv sono molto ben distribuiti e, all’occorrenza molto “determinati”, tutto ciò sarebbe nullo senza quel fantastico telaio che è l’altra faccia della Clio RS Trophy. La vettura è tagliente come una lama affiliatissima, rigorosa, quasi maniacale nel mantenere la traiettoria e con un’ottima distribuzione dei pesi, fattore che evidenzia ancor di più l’ottimo bilanciamento complessivo di Clio RS Trophy EDC.

    Sterzo affilato e diretto da 110 lode per la Clio RS Trophy…

    Lo sterzo è precisissimo e particolarmente reattivo nel misto ma pure sullo stretto, anche in questo caso, tutto ciò che imprimi al volante arriva alle ruote in modo rapido ed altrettanto immediato: Clio RS Trophy piace soprattutto per questo e l’assetto ribassato fa tutto il resto, solo a discapito del comfort in città, dove le sospensioni reagiscono in modo spesso “appuntito”.

    Ma su strada la vettura è molto neutra, segue la traiettoria impostata con grande rigore e se “gira” il davanti, il posteriore segue alla lettera… Rollio praticamente zero, soprattutto in frenata, dove l’impianto Renault Sport fa la differenza sulle staccate più aggressive ma senza mai (o quasi) scomporre la vettura. In curva la vettura si corica quel tanto che basta per far lavorare al meglio le ottime Pilot Super Sport mentre, specie sulle curve strette, si sente il posteriore che tende a scivolare ma in modo lineare e sempre controllabile con gas, sterzo e trasferimenti di carico.

    (Foto GIUSEPPE CARDILLO)

    Andrea Di Marcantonio
    Andrea Di Marcantoniohttps://www.performancemag.it
    “Non è facile racchiudere quasi trent’anni di passione in poche righe. Lo è invece quello stimolo quotidiano e continuo che mi porta in sella alle moto ed a bordo delle quattro ruote, su strada quanto in pista. Senza dimenticare tutto ciò che compone il mondo dei motori, mondo dalle mille sfaccettature… Ed è proprio questa passione che alimenta e mi fa “capire” ed “interpretare” i veicoli che provo in una chiave di lettura tecnica e completa oltre che diversa. Punto sulla qualità e l’approfondimento testuale oltre che sull’impatto fotografico delle prove. Al mio fianco Giuseppe Cardillo e Lorenzo Palloni, fotografi ma, soprattutto, “compagni di viaggio” in questa avventura che parla di performance. Con loro, il videomaker Andrea Rivabene. Importante è il modo diverso di raccontare le prove, abbinata alla ricerca delle migliori location. E poi i progetti legati ai giovanissimi talenti con PROGETTO MX dedicato al motocross e SPEED PROJECT, dedicato al mondo della Velocità. Siamo l'unica testata italiana a costruire progetti per i giovani a cui offriamo un team collaudato e tutta la mia esperienza sul campo. Insomma un impegno a 360°, perchè PERFORMANCEMAG.IT è tutto questo!”

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