Performancemag.it racconta le novità auto e moto sempre attenti alla qualità dell’informazione.

    BETA RR 480 2021, LEGGE D’ATTRAZIONE

    Date:

    Condividi:

    Mani esperte e grinta per guidare la Beta RR 480 M.Y. 2021, enduro tostissima che abbiamo messo sotto pressione. Due forze si incontrano ed è subito attrazione

    Enduro tosto, quello vero. Single Track, sottobosco, mulattiere ma, soprattutto, la moto, la tua moto. Quella che sapresti riconoscere anche guidandola bendato, quella che emoziona e con cui sei ormai un’unica cosa. E poi ancora, il colore rosso, la “forma dell’enduro” by Beta, una RR unica per potenza, grinta, motricità ma pure vittorie sul campo, un concentrato di tecnica ed innovazione tutta italiana, piccolo grande orgoglio del nostro modo di costruire moto da fuoristrada.

    performancemag.it-test-BETA-RR40-2021

    Una modalità rimasta un pelino “acerba”, dinamicamente legata ad una guida fisica, quindi giusta per l’enduro a 360°. Tutto questo si accentua e molto quando la cilindrata sale, come dimostrato in questa prova hard in sella alla Beta RR480 EFI M.Y. 2021, un enduro molto fisica, dotata di un gran motore e tanta, tanta coppia che dev’essere amministrata da mani esperte e più inclini a quella fisicità di cui parlavo prima.

    performancemag.it-test-BETA-RR40-2021

    Non è un caso quindi se ho scelto un rider “fisico” come Pietro Ciani, Istruttore BOOTCAMP ma, soprattutto, appassionato di quell’enduro tosto, dove serve forza fisica ma anche tecnica di guida per dosare (e scoprire) tutta l’esuberanza della RR 480. Questa super RR nasce per i grandi spazi e, per caratteristiche tecniche, è molto simile alla “sorella” RR 430 ma con una dose più massiccia se parliamo di potenza e coppia.

    La RR 480 2021, una vera forza della natura

    La gamma 2021 Beta “poggia” certamente sulle affermazioni sportive nel Mondiale Enduro di Steve Holcombe e Brad Freeman: da questo dato quindi, parte lo sviluppo del M.Y. 2021 ed il salto qualitativo se parliamo di accorgimenti che fanno di un modello una moto pronto gara.

    performancemag.it-test-BETA-RR40-2021

    A Rignano sull’Arno si sono concentrati moltissimo sul setting sospensioni, sui dettagli estetici e quelli funzionali che consentono al pilota di guidare con maggiore scioltezza concentrandosi maggiormente su dove mettere le ruote; tutto ciò passa inevitabilmente dalla riduzione di peso che, sulla RR 480, è sceso a 127,5 kg (108,5 kg peso a secco) con ripartizione pari a 53,2 kg davanti e 55,3 kg al posteriore.

    performancemag.it-test-BETA-RR40-2021

    Tanta cilindrata ma anche molta agilità

    Su questo tema anche il tester ha rilevato la maggiore agilità della moto, del tutto inaspettata in rapporto alla cubatura dei 480 cc, scoprendo così un miglior feeling di guida specie nelle situazioni più critiche oltre che nella guida in piedi nel single track o quando serve massima agilità in sella. Merito anche di quote agili pari a 2270 mm di lunghezza, 817 mm di larghezza ed interasse di 1490 mm. L’altezza delle pedane è invece di 413 mm con luce a terra di 320 mm.

    performancemag.it-test-BETA-RR40-2021

    Una ciclistica completamente rivista a favore della guidabilità

    I modelli 2021 hanno beneficiato di tantissimi interventi (nuovo telaio compreso), con l’obiettivo di una migliore guidabilità: spicca la nuova forcella KYB a cartuccia chiusa AOS da 48 mm, nata appunto dalla consolidata collaborazione tra Beta e Kayaba, caratterizzata da nuovi piedini e da setting dedicati alla gamma RR. Inoltre, scopriamo molti componenti anodizzati all’interno della forcella, intervento scelto per garantire una migliore scorrevolezza e riduzione degli attriti.

    Forcella KYB più leggera di mezzo kg

    Questa forcella (inserita all’interno di nuove piastre anodizzate nere) abbiamo scoperto quanto sia valida proprio nel corso del test perché, a fronte di qualche click, è in grado di sostenere” il pilota in ogni situazione di guida; spicca, come accennavo, quella sensazione di una maggiore leggerezza dell’avantreno, specie in appoggio ed inserimento, merito della riduzione di peso di 0,5 kg rispetto ai modelli 2020.

    performancemag.it-test-BETA-RR40-2021

    Al posteriore c’è invece un’unità ZF con stelo da 49 mm (dotato di leveraggio progressivo), forte del nuovo setting, ed inserito all’interno del nuovo telaio Beta. Spicca infine, il perno ruota ad estrazione rapida.

    Piccole novità che fanno la differenza

    Altre novità più “piccole” ma non meno importanti, sono le pedane in ergal ancorate al telaio grazie a pins in acciaio, le coperture Six Days Metzeler, i paramani Vertigo, la corona in Ergal dotata di area centrale in alluminio anodizzato, il tendicatena in ergal rosso, la sella racing dotata di tasca portadocumenti, le nuove leve di cambio e frizione anodizzate nere, i tappi di olio cambio, olio motore, filtro olio tutti anodizzati rosso, il nuovo impianto elettrico con capacità di ricarica batteria aumentata e le più aggressive grafiche. L’impianto frenante è affidato al disco wave anteriore da 260 mm con pinza flottante a doppio pistoncino e posteriore wave da 240 mm servito da pinza con monopistoncino.

    Nuovo telaio 2021 aggiornato

    I modelli RR 2021 beneficiano di un nuovo telaio rivisto nella zona del cannotto di sterzo ma, soprattutto, nei fazzoletti di rinforzo e nelle aree di maggiore sollecitazione. C’è un nuovo telaietto posteriore, più robusto e realizzato sulla base dell’esperienza racing così come il fissaggio dei fianchetti ed il coperchio del serbatoio carburante (da 9 litri con 2,3 litri di riserva).

    performancemag.it-test-BETA-RR40-2021

    Nella zona centrale del rivisto telaietto, scopriamo il nuovo coperchio della scatola filtro che ora consente uno smontaggio più veloce del filtro in spugna; inoltre, la scatola di respirazione è stata rivista a favore di una maggiore impermeabilizzazione.

    Un motore potente con alesaggio da 100 mm

    Nel 2020 Beta aveva stravolto tutto il pacchetto motore 4T con tante novità tra cui, lo ricordiamo, un nuovo basamento motore, con l’avvicinamento del baricentro moto al perno del forcellone, il nuovo sistema di raffreddamento a vantaggio di un miglior scambio termico, la nuova testa e gruppo termico, un differente cambio, più leggero è corto, la nuova frizione dal diverso materiale dei dischi condotti ed infine l’arrivo del sensore del folle e le mappe motore.

    performancemag.it-test-BETA-RR40-2021

    Quindi un grande lavoro che ritroviamo anche sulla RR 480 la cui cubatura esatta è di 477,5 cc originata da un alesaggio di 100 mm e corsa da 60,8 mm; il rapporto di compressione è di 11,86:1 mentre la distribuzione DOHC vanta bilancieri a dito e “quattrovalvole” di cui quelle di aspirazione in titanio e le rimanenti di scarico in acciaio. La lubrificazione è servita da doppia pompa olio. L’alimentazione è affidata al sistema Synerject dotata di doppio iniettore.

    SETTING STD SOSPENSIONI IN CLICK

    Forcella: compressione da tutto chiuso 10 – estensione da tutto chiuso 10 – precarico da tutto aperto 0. Mono: molla K 5,4 – SAG statico 35 mm – compressione da tutta chiuso alta velocità 18 – compressione da tutta chiuso bassa velocità 18.

    SETTING DELLA PROVA IN CLICK

    Forcella: compressione da tutto chiuso 8 – estensione da tutto chiuso 7 – precarico da tutto aperto 4. Mono: molla K 5,4 – SAG statico 35 mm – compressione da tutte chiuso alte velocità 22 – compressione da tutta chiuso bassa velocità 15.

    performancemag.it-test-BETA-RR40-2021

    LA PROVA DI PIETRO CIANI

    Non è una RR per tranquille passeggiate ma una moto bella tosta ed impegnativa. Il divertimento c’è ma solo chi ama osare potrà scoprirne tutti i segreti. Il fisico? Ci vuole eccome!”

    A livello generale come hai trovato questa BETA 480?

    A livello generale la moto mi è sembrata fin da subito molto agile, con un motore sempre pronto e carico di schiena. Certo, la sua esuberanza e potenza, sono indirizzate a piloti con molta esperienza. Per loro certo, sarà una moto facile da gestire.

    Cosa pensi della posizione di guida, del triangolo busto/gambe/busto?

    La posizione di guida mi è sembrata comoda e lineare, soprattutto nei cambi di direzione, e molto maneggevole quando si guida in piedi, merito della parte centrale della gamma enduro RR, caratterizzata da una parte centrale della moto si stringe bene tra le gambe.

    performancemag.it-test-BETA-RR40-2021

    Parliamo di sospensioni: come hai trovato la forcella ed il mono, analizzando prima il comportamento sul veloce e poi le parti lente tipo single track. Prima la forcella e poi il mono

    La moto, specie sulle staccate importanti, tende a contare poco sulla forcella, perché un po’ ballerina specie sui tratti più veloci. Per il mio stile di guida, sarebbe più azzeccata una forcella più sostenuta nella zona di massima compressione, anche se con qualche click parte del problema si risolve. Il mono invece, l’ho trovato perfetto nelle staccate con un’ottima trazione in uscita di curva

    Hai trovato questa Beta un enduro maneggevole?

    Questa “big” RR 480 l’ho trovata nel complesso una moto molto maneggevole nonostante la cilindrata un po’ insolita nel mondo dell’enduro. Sa il fatto suo comunque e per chi ama una guida aggressiva, questa è la moto giusta

    performancemag.it-test-BETA-RR40-2021

    Cosa pensi dell’avantreno in inserimento curva, della distribuzione dei pesi. Cosa ti è piaciuto della guidabilità generale analizzando proprio la guida, i cambi di direzione e le staccate. A livello di peso da spostare ti sembra leggera e maneggevole?

    Come detto in precedenza, la moto in inserimento di curva, soprattutto nei tratti misti, risponde bene alle indicazioni di guida del pilota; ma, analizzando nel complesso la guidabilità, mi piace l’uscita di curva piuttosto che l’entrata. Sarà dovuto al fatto che questo monocilindrico ha molti cavalli a disposizione ed in parte la guida nel corso della prova, è stata influenzata anche dal mio peso, su questo non ho dubbi

    Come sono gli spostamenti sulla sella sull’asse longitudinale? Il pilota scorre bene nei suoi movimenti quando guida? Come ha trovato la zona centrale della moto? Stretta, con buona presa per le ginocchia o cosa?

    Gli spostamenti sulla sella sono molti liberi ma soprattutto agili, con una zona centrarle non proprio stretta ma ottima per la guida in piedi, favorendo così un’ottima presa delle ginocchia nella parte centrale della moto

    performancemag.it-test-BETA-RR40-2021

    Motore: cosa ne pensi? Racconta la sua erogazione ai bassi, medi ed alti regimi, la schiena motore sottocoppia. Com’è la guidabilità di questo 480? Come si comporta il motore sui single track? Quale è la zona motore che ti è piaciuta di più?

    Motore sempre disponibile lungo tutto il suo range di utilizzo, con la possibilità di utilizzare la mappa più soft da bagnato, che agisce sui bassi regimi rendendo meno aggressivo il motore specie nel transito tra medi e alti regimi.

    Secondo te questa cilindrata, a quale tipologia di pilota è adatta?

    Secondo me questa moto è più adatta a piloti esperti e non per chi è alle prime armi nell’off road. Non è un enduro per passeggiate ma una moto tosta da guidare ed impegnativa se la si vuole guidare forte. Mi piace questo motore soprattutto per la sua potenza, parzialmente gestibile e sempre a portata di mano, ovviamente polso destro connesso con il cervello sempre…

    performancemag.it-test-BETA-RR40-2021

    Tre pregi della RR480

    Oblò ispezione per il controllo del livello dell’olio

    Sella facilmente rimovibile

    Tre difetti della RR 480 se ci sono…

    Ventole radiatore assente, utili nelle linee hard single track (questa è una vera mancanza)

    La forcella sarebbe utile che sia più sostenuta nella zona di massima compressione.

    Inutili le grafiche nella zona dove gli stivali fanno presa sulla moto

    (Foto LORENZO PALLONI, si ringrazia la Procarni/Genazzano)

    Andrea Di Marcantonio
    Andrea Di Marcantoniohttps://www.performancemag.it
    “Non è facile racchiudere quasi trent’anni di passione in poche righe. Lo è invece quello stimolo quotidiano e continuo che mi porta in sella alle moto ed a bordo delle quattro ruote, su strada quanto in pista. Senza dimenticare tutto ciò che compone il mondo dei motori, mondo dalle mille sfaccettature… Ed è proprio questa passione che alimenta e mi fa “capire” ed “interpretare” i veicoli che provo in una chiave di lettura tecnica e completa oltre che diversa. Punto sulla qualità e l’approfondimento testuale oltre che sull’impatto fotografico delle prove. Al mio fianco Giuseppe Cardillo e Lorenzo Palloni, fotografi ma, soprattutto, “compagni di viaggio” in questa avventura che parla di performance. Con loro, il videomaker Andrea Rivabene. Importante è il modo diverso di raccontare le prove, abbinata alla ricerca delle migliori location. E poi i progetti legati ai giovanissimi talenti con PROGETTO MX dedicato al motocross e SPEED PROJECT, dedicato al mondo della Velocità. Siamo l'unica testata italiana a costruire progetti per i giovani a cui offriamo un team collaudato e tutta la mia esperienza sul campo. Insomma un impegno a 360°, perchè PERFORMANCEMAG.IT è tutto questo!”

    Articoli correlati

    Iannone, podio australiano in WSBK con Nolan

    Debutto con podio in WorldSBK per Andrea Iannone che indossa il nuovo casco Nolan X-804 Utra Xseries. The...

    PROGETTO MX HMR 2024 CON ELEONORA AMBROSI

    PROGETTO MX ha offerto possibilità di emergere nel Motocross e nella Velocità. L'accordo con Honda Moto Roma nell'Italiano...

    Ecco i nuovi pnematici Pirelli Scorpion Trail III

    Da sempre la dicitura Scorpion per i prodotti Pirelli indica la famiglia di pneumatici dedicata all’utilizzo off-road. Ecco...

    ANCMA annuncia un +15,7% di vendite due ruote

    ANCMA annuncia una crescita del 15,7% per il mercato delle due ruote. Un chiaro segno di crescita ed...