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    LA NUOVA AUDI SQ5 TDI DA 341 CV

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    Guidare elettrico non significa rinunciare alle performance. Lo dimostra la nuova AUDI SQ5 TDI da 341 CV, che abbina l’elettrificazione alla sportività

    Quindi performance ed elettrico non come optional ma come incremento emozionale nella guida: i dati della nuova SQ5 TDI parlando chiaro: motore V6 da 3.0 TDI, 341 CV per ben 700 Nm di coppia, compressore ad azionamento elettrico e tecnologia mild-hybrid da 48V.

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    A questo si aggiungono il Twin-dosing, ovvero la doppia iniezione di urea che significa un abbattimento del 90% se parliamo di ossidi di azoto, l’aspirazione di nuovo concetto, il nuovo intercooler aria/acqua ed una turbina di dimensioni più piccole.

    E poi ancora, cambio Tiptronic 8 rapporti, trazione Quattro, sospensioni regolabili di serie o, a richiesta, pneumatiche con differenziale posteriore sportivo.

    Nel dettaglio della nuova Q5 da 341 CV

    La prima valutazione tecnica la scopriamo in un sei cilindri decisamente più pronto e reattivo, la cui parte del merito va ascritta al nuovo compressore elettrico. Sul “V” TDI da 3.0 cc a doppia sovralimentazione, c’è ora una turbina più piccola ma questo non significa minori prestazioni. All’interno delle bancate è stato collocato il nuovo intercooler aria/acqua, mentre all’interno dei cilindri corrono sei pistoni non più in alluminio ma in acciaio forgiato e questo per abbattere la dispersione di calore a fronte di quasi identico peso unitario.

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    Anche sugli iniettori piezoelettrici c’è qualche novità, grazie ai nuovi sensori che ora sono capaci di gestire ben otto iniezioni per ciclo anche in virtù dell’elevata pressione massima di 2500 bar. E ci sono condotti aspirazione più corti il cui vantaggio lo scopriamo nel miglior riempimento della camera di combustione mentre la sovralimentazione è “gestita” da una più piccola e leggera turbina che abbatte il turbo lag; il condotto di scarico invece, vanta un isolamento nella parte superiore che facilita il trattamento dei gas post-combustione.

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    Ma questo nuovo V6 è forte della tecnologia mild-hybrid a 48V e del compressore elettrico EAV che “assiste” quello centrifugo quando i gas di scarico non sono in grado di garantire quella spinta energica se riferita alle performance; le situazioni più note sono la guida “sottocoppia”, la ripresa con marce alte e la linearità se parliamo di accelerazione e ripresa. Già a 1650 giri e grazie proprio al compressore elettrico, la coppia è subito disponibile senza turbo lag quindi, a vantaggio di riduzione dei consumi ed elevato piacere di guida. Quindi si richiede al motore un’immediata potenza premendo il pedale dell’acceleratore, a fronte di una bassa pressione di sovralimentazione, entra in azione il sistema EAV (turbina elettrica) che arriva a ruotare fino a 65.000 giri in circa 300 m/s.

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    Il sistema MHEV invece, conta su un alternatore/starter fatto ruotare per mezzo di cinghia RSG con puleggia collegata all’albero motore; in fase di avviamento quindi, il V6 Audi viene avviato proprio dall’RSG con sistema Start/Stop subito attivo a partire da 22 km/h.

    Oltre il V6 tanto lavoro della trazione integrale Quattro

    Audi SQ5 TDI affida le proprie performance al cambio automatico Tiptronic 8 marce, capace di innesti iper-rapidi in linea con l’erogazione della potenza di questo motore; marce basse corte, quelle alte più lunghe e questo significa giri motore più bassi a fronte di un’elevata spinta, complice la funzione veleggio, con catena cinematica “interrotta” in questa modalità di guida, quindi con frizione aperta interrompendo così la trasmissione.

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    Trazione Quattro di serie ovviamente, con differenziale autobloccante che ripartisce la coppia 40:60 tra avantreno e retrotreno fino ad un massimale di 70% davanti e 85% dietro. La gestione selettiva della coppia su ogni ruota vanta un software rivisto, rendendo “adattiva” la trazione integrale in funzione del fondo di lavoro delle coperture. Questo significa che, affrontando magari una curva a velocità “sportiva”, le ruote interne vengono “rallentate” prima che perdano la loro aderenza, consentendo così al differenziale di trasferire coppia e aderenza alle ruote aventi più grip.

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    Ma per i più sofisti della guida sportiva, c’è il differenziale sportivo per l’assale posteriore. Altre chicche telaistiche sono: l’architettura delle sospensioni a cinque bracci, lo sterzo dinamico opzionale, le sospensioni regolabili con abbassamento vettura di +30 mm rispetto a Q5 std, setting integrato delle sospensioni nell’Audi Drive Select con Auto, Comfort, Efficiency, Dynamic, Offroad e Individual con opzionale Allroad per le sospensioni pneumatiche S che variano l’altezza da terra su cinque livelli. Infine, l’impianto frenante punta tutto su dischi anteriori in acciaio da 375 mm con pinze a sei pistoncini in racing rosso.

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    Audi SQ5 TDI le altre caratteristiche

    Ecco l’elenco delle altre caratteristiche di SQ5 TDI: doppia presa d’aria sul paraurti anteriore, griglia a nido d’ape single frame in nero titanio, logo S con losanga rossa su più zone vettura, listello di raccordo dei fari posteriori, nuovo estrattore e quattro terminali di scarico cromati con sezione ovale, nove colori per la carrozzeria, proiettori anteriori LED Audi Matrix, gruppi ottici posteriori OLED. Abitacolo dai toni scuri, inserti in alluminio spazzolato, sedili anteriori sportivi, sedili posteriori regolabili longitudinalmente con inclinazione schienali grazie ai quali la capacità di carico può variare da 520 a 1520 litri e da 550 a 1550 litri.

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    Andrea Di Marcantonio
    Andrea Di Marcantoniohttps://www.performancemag.it
    “Non è facile racchiudere quasi trent’anni di passione in poche righe. Lo è invece quello stimolo quotidiano e continuo che mi porta in sella alle moto ed a bordo delle quattro ruote, su strada quanto in pista. Senza dimenticare tutto ciò che compone il mondo dei motori, mondo dalle mille sfaccettature… Ed è proprio questa passione che alimenta e mi fa “capire” ed “interpretare” i veicoli che provo in una chiave di lettura tecnica e completa oltre che diversa. Punto sulla qualità e l’approfondimento testuale oltre che sull’impatto fotografico delle prove. Al mio fianco Giuseppe Cardillo e Lorenzo Palloni, fotografi ma, soprattutto, “compagni di viaggio” in questa avventura che parla di performance. Con loro, il videomaker Andrea Rivabene. Importante è il modo diverso di raccontare le prove, abbinata alla ricerca delle migliori location. E poi i progetti legati ai giovanissimi talenti con PROGETTO MX dedicato al motocross e SPEED PROJECT, dedicato al mondo della Velocità. Siamo l'unica testata italiana a costruire progetti per i giovani a cui offriamo un team collaudato e tutta la mia esperienza sul campo. Insomma un impegno a 360°, perchè PERFORMANCEMAG.IT è tutto questo!”

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