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    EXTREME TEST: LA NUOVA DUSTER… SOTTOPRESSIONE

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    Un test unico a bordo della nuova Dacia Duster tra fango, salite, sassi, ripide pendenze e single track. Il SUV Dacia mantiene tutte le promesse di buon 4×4 ed anche di più. Una prova davvero estrema…

    Ve lo avevo promesso che sarei tornato in offroad con la Nuova Duster ed eccomi qui, immerso nel fango tra pietre, sassi, canali e single track degne di una vera enduro. Un test realmente estremo, tenuto conto che Duster 4×4 è pur sempre un piccolo SUV fatto pure per la città o per viverlo al meglio in vacanza… Questo significa che, il percorso che ho battuto per questa prova estrema, era complesso pure per vere fuoristrada ben più dotate.

    Condizioni estreme, massima confidenza

    Ed il meteo stra-pessimo dei giorni precedenti alla prova, aveva reso tutto più illogico e perverso! Rispetto a quanto scritto nella breve presa di contatto precedente, confermo tutto ed anzi, nuovo Dacia Duster, si conferma davvero un’ottima offroad, inarrestabile anche quando la testa ti dice di lascare stare quell’ostacolo.

    Come già spiegato, l’efficacia del nuovo servosterzo elettrico si rivela utilissimo, specie quando le condizioni del tracciato, obbligano il pilota a continui cambi di direzione per evitare sassi o ostacoli.

    Ottima trazione del sistema 4×4 Dacia

    Le ruote da 17” certo aiutano, così come l’elettronica raffinata e che consente di uscire alla grande da catapultarsi fuori da tutte quelle situazioni più critiche, anche quando l’aderenza è prossima allo zero assoluto.

    Duster quindi se la cava sempre al meglio, come in presenza di fango, dove basta entrare determinati nei canali e lasciar fare tutto all’elettronica che “seleziona” la potenza in modo più fluido e compatibile con la situazione. In tal senso di rivela utilissimo il blocco LOCK, che assicura ad ogni ruota la migliore trazione in quel momento.

    Quando serve aiuto, basta selezionare LOCK!

    Ad esempio, mi è capitato di salire lungo un canale con molto fango e canali e la vettura non riusciva più a salire con le sole 4×4; selezionando LOCK però, sono riuscito a ripartire e questo nonostante coperture non proprio idonee al fuoristrada più duro, segno quindi che elettronica e blocco differenziale funzionano molto bene sulla nuova Dacia Duster.

    Stessa musica anche sui tratti con grande pietraia “mossa”: qui il comportamento vettura è decisamente interessante, soprattutto perché la buona altezza da terra, impedisce al sottoscocca di essere “ferito” da pietre sparate dalle ruote in accelerazione.

    Spoiler frontale da modificare perché tocca subito

    E se ci sono buche profonde, Duster prende di petto la situazione e basta solo moderare la velocità di attacco per uscire senza problemi: certo, a volte il frontale spesso tocca ma la consistente spinta posteriore e le 4WD con LOCK inserito, ti trascinano via in modo risoluto. Unico appunto, modificare il design dello spoilerino inferiore, che tocca quasi subito ed è un “freno” nelle ripartenze da punti del terreno a conca.

    Nuovo Duster regge bene anche le forti inclinazioni

    Altro dato approfondito, è la capacità di nuovo Duster di “reggere” bene le inclinazioni, anche le più aggressive: capita spesso di dover effettuare passaggi fuoristrada a zig zag, specie quando il terreno è fortemente instabile come morfologia, quindi a volte si deve necessariamente passare di “taglio” in alcune zone e questo implica una forte inclinazione della vettura, cosa che nuovo Duster sembra digerire meglio rispetto al passato.

    Spazi di manovra sempre ottimali

    Altra cosa non sempre facile, è fare manovra quando sei infilato dentro un sentiero e praticamente “incartato” dalla vegetazione: se devi tornare indietro devi scovare uno spazio dove poter fare manovra e Dacia Duster, anche su questo, è vincente. Merito delle sue dimensioni contenute e dello sterzo agile che consente di girare la vettura in spazi anche strettissimi.

    Cosa si potrebbe migliorare sulla nuova ed eclettica Duster?

    È stato fatto un lavoro enorme su questa nuova versione di Duster. Segno che, questo modello, rappresenta un “oggetto trainante” per Dacia e questo non è stato mai negato… Quindi, dopo tutto lo sviluppo su questo versione 2018, non semplice scrivere cosa migliorare.

    A mio avviso vanno però migliorate alcune aree tra cui: comportamento frizione, perché spesso nelle ripartenze in salita o quando si devono fare manovra che implicano un uso “duro” della frizione, questa tenda a surriscaldarsi e lo si capisce dall’odore che arriva in abitacolo.

    E se ci fossero sedute anteriori più avvolgenti?

    Altra cosa è, già accennata, è la realizzazione di uno spoiler anteriore più esile, magari smontabile quando si decide di affrontare un fuoristrada più hard, come nel nostro caso.

    E poi ancora, dei sedili anteriori più avvolgenti, perché spesso, nell’affrontare pietraie e sassi, si “balla” da un lato all’altro del sedile, cosa che infastidisce guida e concentrazione. Ed infine, visto che di piccolo SUV si tratta, suggerirei di allestire un kit coperture più “aggressive”, perché, chi acquista Duster, in fuoristrada ci va o ci passa perché magari vive in zone extra città.

    Un motore eccellente nelle sue performance…

    Il quattro cilindri made in Renault dCi da 110 Cv è il “supporto dinamico” migliore per l’offroad: migliorato, cresciuto in coppia e potenza, ora più fluido e parco nei consumi, questa unità turbodiesel rappresenta sempre il miglior compromesso per chi di strada ne fa davvero tanta e non teme freddo, gelo, neve ed un fuoristrada aggressivo.

    È un motore ricco di coppia, fluido e tonico già a 1800 giri che non smette mai di sorprendere: rapporti più corti su questa nuova Duster, almeno per le prime tre marcie, a punto che il motore “chiede” sempre la marcia superiore, anche con pendenze importanti; la coppia è molto ben distribuita o meglio “spalmata” sempre dove serve ed anche quando le salite si fanno toste o il terreno diventa fragile sotto le ruote, si esce bene da qualsiasi situazione.

    Erogazione ed ottima distribuzione dei pesi, carte vincenti di new Duster..,

    Merito pure dell’ottima distribuzione dei pesi di nuova Duster ma pure di un cambio ben spaziato, specie dalla terza marcia a salire. Da 2000 giri la spinta diventa più consistente ed il tiro si fa efficace, regalando così una guida piacevole e decisamente fluida oltre che omogenea. Anche e soprattutto in fuoristrada, ho apprezzato le doti di un’erogazione mai “invasiva” o che metta in crisi ma, al contrario, piace la grande linearità nel salire di giri. Nessun ritardo quindi nella risposta sull’acceleratore, effetto che si trasforma quindi in una guida brillante e decisamente tonica ad ogni regime.

    LA PAGELLA IN FUORISTRADA DELLA NUOVA DUSTER

    Ecco una pagella indicativa e personale estratta dai dati raccolti nel test estremo: noterete che il plus migliore è l’equilibrio globale di cui è forte questa Nuova Duster

    Comportamento sterrato veloce: 7 – Comportamento sterrato lento: 8 – Comportamento in presenza di fango in piano: 8 – Comportamento in presenza di salite con fango: 7 – Comportamento sui sassi: 8 – Comportamento su sassi mossi in salita: 8 – Guadi media altezza: 8 – Angolo attacco: 7 – Passaggi con canali: 7 – Passaggi twist: 8 – Partenza su ripida pendenza: 8 – Comportamento in discesa: 8 – Agilità in fuoristrada: 9 – Comfort a bordo percepito: 8.

    (Foto LEONARDO DI GIACOBBE)

    Andrea Di Marcantonio
    Andrea Di Marcantoniohttps://www.performancemag.it
    “Non è facile racchiudere quasi trent’anni di passione in poche righe. Lo è invece quello stimolo quotidiano e continuo che mi porta in sella alle moto ed a bordo delle quattro ruote, su strada quanto in pista. Senza dimenticare tutto ciò che compone il mondo dei motori, mondo dalle mille sfaccettature… Ed è proprio questa passione che alimenta e mi fa “capire” ed “interpretare” i veicoli che provo in una chiave di lettura tecnica e completa oltre che diversa. Punto sulla qualità e l’approfondimento testuale oltre che sull’impatto fotografico delle prove. Al mio fianco Giuseppe Cardillo e Lorenzo Palloni, fotografi ma, soprattutto, “compagni di viaggio” in questa avventura che parla di performance. Con loro, il videomaker Andrea Rivabene. Importante è il modo diverso di raccontare le prove, abbinata alla ricerca delle migliori location. E poi i progetti legati ai giovanissimi talenti con PROGETTO MX dedicato al motocross e SPEED PROJECT, dedicato al mondo della Velocità. Siamo l'unica testata italiana a costruire progetti per i giovani a cui offriamo un team collaudato e tutta la mia esperienza sul campo. Insomma un impegno a 360°, perchè PERFORMANCEMAG.IT è tutto questo!”

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