La pitbike Kayo TT160 MX 2023 nella mani di Eleonora Ambrosi, giovanissima e promettente crossista che l’ha provata sul bellissimo tracciato del team otto2uno
L’aggressiva ed accattivante gamma pitbike cross Kayo 2023 viene proposta con telaio e grafiche arancio. Rispetto al modello 2022 quindi, non cambia nulla sulla moto ma, la nuova colorazione per il telaio, la rende più accattivante evidenziando inoltre alcune aree della pitbike.
Nuovo look più aggressivo
Esteticamente la moto piace: la grafica arancio sembra perfettamente abbinata al colore del telaio, mostrando bene la zona centrale di sdoppiamento delle travi, con la principale che corre verso le pedane e l’area inferiore che crea un arco fino al centro del telaio.
Come sempre, il telaio è disegnato e prodotto da Kayo ed è stato oggetto di studio per aumentarne la robustezza ma al contempo la “flessibilità” per una guida sempre divertente.
In tema di sospensioni, ritroviamo la forcella USD che, purtroppo come accade sulla gamma cross fino a 160 cc, non ha alcuna regolazione, cosa che invece sarebbe decisamente utile per trovare il giusto assetto in virtù dello stile di guida e peso pilota.
Sospensioni non regolabili
Anche il mono posteriore – con ben 360 mm di escursione – è regolabile nel solo precarico della molla, ma ha un “negativo” minimo, aspetto che andrebbe rivisto al fine di migliorare almeno il SAG statico. L’impianto frenante sfrutta due dischi con pompa freno anteriore che, come vedremo nella prova, è un po’ spugnosa nel funzionamento.
I cerchi neri da 14 e 17”, misure adatte anche ad un pubblico adulto, ospitano coperture 70/100 17” e 90/100 14”. Il manubrio ha risers che possono essere montati su due posizioni, una avanzata l’altra più arretrata e questo per “cucirsi” la moto addosso.
Sella sempre alla giusta altezza
Il peso a secco è di 75 kg mentre altezza da terra e l’altezza della sella sono rispettivamente di 290 e 855 mm. Il serbatoio carburante contiene 5,5 litri (poco più di cinque euro!) e c’è il classico rubinetto che prevede la riserva.
Un motore affidabile questo GPX155
Il motore GPX155 è prodotto dal colosso cinese Zongshen che produce moto, scooter, motori e molto altro. Questo motore è anche utilizzato in Velocità, sia nella MiniGP del CIV e del CNV.
Rispetto alla versione 2021, questo monocilindrico è stato rivisto nel cambio, irrobustito, oltre al fatto che è stato aggiunto il piattello valvole aspirazione in ergal, cosa che consente una migliore affidabilità anche in “fuorigiri”.
Si tratta quindi di un classicissimo monoalbero SOHC da 155,5 cc raffreddato aria/olio, con radiatore montato nella zona centrale anteriore del telaio. Le sue quote vitali sono di 60×55 mm mentre il rapporto di compressione è di 11,5:1.
È alimentato da carburatore Nibbi da 24 mm che respira su filtro aria in spugna lavabile. La potenza dichiarata è di 10,5 kW a 9500 giri con valore di coppia i 11,5 a 8000 giri.
COME VA: la prova di Eleonora Ambrosi#901
Questa volta abbiamo chiamato una promettente ragazza che ama il fuoristrada ed in particolare il motocross. Lei si chiama Eleonora Ambrosi (foto sotto) ha solo 15 anni e già partecipa sia al Campionato Regionale Femminile Lazio ma, soprattutto, è iscritta nell’Italiano MX dove corre nella combattuta 125 cc.
Ed è stata proprio Eleonora a scendere in pista con la Kayo TT160 4T della nostra prova.
Era la sua prima volta su una pitbike, ma non ha mostrato alcuna timidezza in sella, anzi dopo solo pochi giri, sembrava già a proprio agio. La scelta di fargli provare questa Kayo non è stata quindi causale.
Eleonora, infatti, è una ragazza molto promettente del nostro motocross e credo, dopo averla conosciuta, che ha dalla sua tutte le carte per far bene e crescere agonisticamente parlando.
Cosa pensi in generale di questa moto?
La Kayo TT160 rappresenta un ottimo equilibrio. Il motore GPX155 va molto bene ed ho notato solo un filo rumoroso il cambio ma, per il resto, ha un buon tiro ed una discreta potenza massima.
Eleonora cosa pensi della posizione di guida?
Per la posizione di guida ho subito notato il manubrio troppo basso ed un piano della sella alto, elemento che non aiuta a creare un feeling naturale ed immediato tra moto e pilota. Questa TT160 però, è ben fatta e ben concepita ed è costruita con materiali di buona qualità in funzione della forbice qualità/prezzo.
Parliamo del cambio e dell’erogazione motore
Ovviamente ho dovuto regolare l’inclinazione della leva cambio per il mio piede ma ho subito notato un po’ di gioco della stessa cambio, anche se le marce entrano sempre in modo fluido.
Essendo la pista appena fresata, ho dovuto utilizzare tanto la frizione, che però si è dimostrata molto robusta e mai in crisi. L’erogazione del motore è lineare fin dai bassi regimi e la moto esce bene dalle curve lente, mantenendo tiro e schiena. La rapportatura finale, invece, mi è sembrata è un po’ lunga.
La spinta del motore fuori dalle curve non preoccupa mai ma, da centro curva in poi, meglio farla scorrere per sfruttare al massimo l’accelerazione del motore e la trazione del piccolo motore GPX155.
Parliamo della ciclistica
Premetto che non avendo mai provato una pitbike, manco di riferimenti più ampi: la forcella mi è sembrata fin troppo morbida ed arriva spesso a fine corsa. Sulla parte lenta della pista invece, funziona bene ed assorbe mediamente anche le piccole e medie asperità.
Il mono posteriore scopre il suo limite solo se la pista è molto “bucata”: la pista del test non presentava buche ma un fondo perfetto. Sulle buche in sequenza la forcella va in crisi e forcella diventa meno facile da guidare e decisamente meno agile, specie in ingresso curva. Infine, l’avantreno è stabile e ci si può fidare in ingresso ma il limite della forcella evidenzia un eccessivo galleggiamento sul veloce.
Due parole sull’ergonomia della TT160
A livello ergonomico, bisogna fare conti con la sella un filo dura, con la piega non corretta del manubrio e con delle pedane forse un po’ arretrate. A mio personale avviso, già variando la piega del manubrio, la posizione di guida diverrebbe più “naturale.
Come hai trovato il feeling con l’impianto frenante?
Voto positivo certamente. La pompa anteriore funziona bene ma è un po’ “spugnosa” e per sfruttare tutta la forza frenante, bisogna strizzare a fondo la leva. L’impianto posteriore lavora in modo progressivo ed è un ottimo aiuto per girare alla svelta la moto.
Le tue conclusioni Eleonora…
La TT160 mi è piaciuta per le prestazioni del motore ed il buon equilibrio generale. Sono migliorabili le sospensioni in termini di feeling ma bisogna considerare il prezzo della moto, davvero contenuto se rapportato all’offerta. Come descritto poi, sarebbe da rivedere la piega del manubrio per un miglior controllo della moto.
(Foto e Video Lorenzo Palloni, si ringrazia Daniele Rosi/Team manager otto2uno)