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    PROVA: BMW Sertao, spazi aperti…

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    Sertao è conquista degli spazi aperti, scoperta del viaggio, è moto allo stato puro. Una on/off realmente poliedrica, facile da guidare, dotata di un motore sincero…

    “Fai strada, cammini, calpesti delicatamente questo nastro d’asfalto e ti guardi attorno, ascolti lo spazio in cui sei immerso ed osservi curioso tutto lo scenario che si apre davanti alla visiera… Senza una meta possibile, ma, semplicemente seguendo i tuoi pensieri, pensieri veloci e che raccontano con rilassata cadenza, ogni posto dove sei stato, ogni luogo che vuoi e potresti visitare in sella a questa moto. Complice il suo nome, che parla di spazi, di sabbie che mutano forma, di deserto tutto da scoprire…”

    Sertao può essere anche questo. Vagare con la mente, progettare con il pensiero un viaggio da fare, un luogo dove portare quella passione per la scoperta del concetto di libertà totale, aperta, la tua esperienza personale di contatto con il mondo attorno a te…

    BMW e Sertao, binomio per la scoperta totale

    Questa rinnovata BMW on/off (il nome Sertao deriva dall’omonimo deserto brasiliano) fa parte della grande GS Family, una poliedrica entry-level caratterizzata da un robusto monocilindrico da 652 cc ma, soprattutto, dalla sua “doppia valenza”, a metà totale tra avventura e utilizzo urbano quotidiano, un mix di comfort, stile ed originalità che deriva proprio dall’essenza polifunzionale di questa moto, oggi migliorata specie nel comparto ciclistico che la rendono più a proprio agio nella guida off-raod. Oltre che comoda per l’utilizzo di tutti i giorni…

    Linea spartana, concreta: stile per l’avventura ed i viaggi…

    Il design di BMW Sertao può essere considerato funzionale: vista lateralmente, questa moto appare spartana ma nel senso dell’essenza pratica, apprezzata dall’utente che sceglie questa monocilindrica anche come commuter quotidiano; mentre osservando più da vicino le sovrastrutture, s’intuisce che BMW ha seguito un percorso tecnico ben preciso, ovvero comandi intuitivi, posizione di guida molto comoda, sella alla giusta altezza da terra, comfort per il passeggero e serbatoio carburante posizionato in basso a vantaggio del baricentro delle masse e quindi della guidabilità.

    Look e design che nascono per il viaggio…

    La zona alta di Sertao – vista di lato – appare  divertentemente armoniosa: sull’anteriore spicca la forcella dai lunghi steli ma, soprattutto, il parafango alto  a “becco” che va ad incastrarsi alla struttura principale nella zona del serbatoio carburante (da 14 litri), tagliato a metà dalle due placche protettive in plastica nera che evitano, nel caso di una scivolata in fuoristrada, il contatto della sovrastruttura stessa con il terreno.

    Il bel logo Sertao crea un effetto design quasi fino alla sella bicolore, particolarmente comoda e posizionata a 860 mm da terra (900 mm opzionale) mentre si rivelano utili nella guida extraurbana sia il parabrezza alto che i paramani avvolgenti.

    Nella zona centrale destra della sella, si trova l’accesso al serbatoio mentre le due fiancatine sono quasi poggiate sui due voluminosi silenziatori cilindrici, dotati di minuscola griglia paracalore, che evita al passeggero di scottarsi nel salire o scendere dalla moto, specie nella stagione estiva quando si indossano capi più leggeri…

    Due grandi maniglioni poi “definiscono” l’area posteriore della “mono” BMW; inoltre, proprio sotto la sella, si trovano le fiancatine in robusta plastica che presentano delle lievi sporgenze proprio nella zona di contatto dell’eventuale stivale off-raod indossato. A testimonianza che Sertao nasce anche per un fuoristrada “di guida”…

    Le travi discendenti del telaio nascondono il motore, che appare montato abbastanza in alto e questo lo si nota dalla distanza che intercorre tra la zona inferiore del motore stesso e la base di protezione, ovvero il voluminoso paramotore in alluminio.

    Si notano infine il pomello per la regolazione del percarico molla, il link della sospensione posteriore ed il pivot, spostato a destra dell’uscita del cambio. Mi sono piaciuti un po’ meno nel design gli attacchi delle pedane posteriori, un po’ massicci, il volume dei silenziatori, poco snelli, e la forma del paracatena.

    Sertao: cosa cambia rispetto alla G650GS

    Una moto facile da guidare la G650GS ancor più lo è questa nuova Sertao… Per renderla più adatta all’off-raod, sono stati variate le caratteristiche di alcuni elementi. Tra questi l’aumento dell’escursione della forcella (con stabilizzatore) da 41 mm, che passa da 170 e ben 210 mm mentre l’interasse della moto passa da 1477 a 1484 mm a vantaggio della stabilità globale.

    Poi ci sono nuovi cerchi a raggi e mozzi in lega leggera (contro quelli fucinati della G650GS) mentre la ruota anteriore “perde” porzione della guida stradale ed acquisisce un cerchio da 21” contro i precedenti 19”, così come il canale della ruota posteriore passa da 3,50×17” a 3,00×17” con coperture rispettivamente da 90/90×21” davanti e 130/80×17” dietro.

    Telaio doppia trave in acciaio

    La gamma G650GS è forte di una ciclistica robusta. Lo dimostra il bel telaio a doppia trave in acciaio dotato di telaietto avvitato, la rivista e già citata forcella da 41 mm ed una sospensione posteriore caratterizzata dal forcellone a doppio braccio in profilati di acciaio, su cui lavora un monoammortizzatore Sachs regolabile dotato di leveraggi.

    Luce a terra che aumenta per l’off-raod, ABS disinseribile nel fuoristrada…

    Il cambiamento delle quote ciclistiche implica una diversa luce a terra oltre che una diversa altezza sella, che passa da 800 a 860 mm, mentre la lunghezza della moto si allunga di 20 mm sulla Sertao, passando da 2165 a 2185 mm, ed anche il peso sale di 1 kg, ovvero da 192 a 193 kg in ordine di marcia. L’impianto frenante rimane lo stesso: davanti c’è un disco da 300 mm servito da pinza flottante a due pistoncini, dietro lavora invece un disco da 240 mm con pistone singolo. Naturalmente c’è si l’ABS ma è disattivabile dal cruscotto, quando deciderete di affrontare uno sterrato.

    Ed altro richiamo off-road è l’azzeccato abbinamento cromatico scelto per Sertao, una livrea definita Aurawhite pastello con cerchi, paramotore, coperchio alternatore e frizione verniciati in grigio. E certo non si può dire che BMW faccia mancare gli accessori adatti all’avventura, ai viaggi: sono disponibili le manopole riscaldate su due livelli, la presa corrente, l’antifurto DWA, la valigia Vario ed il relativo supporto, il topcase, e la borsa interna, la sella singola con scomparto bagaglio, la sella alta (900 mm) ed il parabrezza brunito. A proposito, Sertao è disponibile anche nella versione “depotenziata” a 25 kW.

    Motore affidabile da 652 cc: un vero mulo

    Cosa si può dire di più su questo affidabilissimo monocilindrico da 652 cc? Perfezionato nell’erogazione e coppia con il transitare delle varie versioni, questo “superquadro” ha tutte le carte in regola per una guida brillante caratterizzata da consumi realisticamente irrisori, forse il suo più grande pregio tecnico…

    Da sempre si è scelta la strada di un’erogazione lineare che spinge la Sertao verso una guidabilità davvero pulita e con valori di coppia di rilievo; il monocilindrico vanta quindi un alesaggio di 100 mm per una corsa di 83 mm il cui risultato prestazionale garantisce nelle mani del pilota 48 Cv erogati a 6500 giri, con valore di coppia molto interessante pari a 60 Nm già a 5000 giri. Il rapporto di compressione è di 11,5:1 mentre la distribuzione è con 4 valvole, rispettivamente da 36 (aspirazione) e 31 mm (scarico). L’impianto iniezione elettronica a doppia accensione BMS-C II prevede un diametro farfalla da 43 mm mentre il cambio è con 5 rapporti e la frizione in bagno d’olio.

    Come va: comoda ed agile…

    La posizione di guida ha guadagnato in abitabilità a bordo: l’altezza della sella non è eccessiva come abbiamo visto e questo consente di tenere i piedi per saldi a terra con il risultato di manovre facilitate. L’imbottitura è comoda, mai troppo dura e questo vale anche per la zona del passeggero, che gode tra l’altro di pedane non eccessivamente alte. Busto eretto, braccia abbastanza larghe, ginocchia che stringono il logo Sertao, ecco questo è quanto offre questa grande monocilindrica, tra l’altro dotata di una strumentazione chiara anche nella grafica e comandi facili da azionare. Solo il comando frizione, nella “ossessiva” guida cittadina, può alla lunga stancare nell’apri/chiudi, anche a causa della zona fulcro della leva stessa, forse perfettibile.

    I piedi poggiano sulle pedane e non sono mai troppo alti o eccessivamente arretrati mentre il parabrezza protegge abbastanza il pilota dal vento, rendendo piacevole la guida autostradale ed extraurbana, anche in funzione dell’effetto aerodinamico, il cui flusso è deviato sopra il casco senza terminare o investire il rider.

    Sertao da fermo risulta un po’ pesante da spostare, ma quando si innesta la prima e si molla la frizione, diventa maneggevole e divertente in città come fuori dai centri abitati. A tale proposito sorprende l’angolo di piega che si può raggiungere, merito anche delle coperture Metzeler Tourance, che incollano a terra la moto anche nelle inclinazioni più incisive. La moto è agile in città, dove si muove con disinvoltura nel traffico e risulta praticissima in ogni situazione metropolitana…

    Ma Sertao è anche e soprattutto uscire dalla città, godersi la moto sui percorsi guidati, dove mostra una buona attitudine a farsi condurre ad andatura allegra, merito anche del propulsore e dell’ottima spaziatura del cambio.

    Sospensioni a punto, ben reattiva e progressive

    Abbastanza agile nei cambi di direzione, sembra più sincera una volta impostata la curva e da centro curva in poi, ben salda sulle coperture, si può aprire il gas anche con decisione per sentirla scorrere senza dar cenni di difficoltà di tenuta laterale. Sicura anche in appoggio, è forse un filino pesante da rialzare nei cambi veloci destra/sinistra, mentre il comparto sospensioni svolge alla grandissima il proprio lavoro…

    La forcella, oggi con escursione aumentata, garantisce un maggior comfort sullo sconnesso, anche se ha perso un po’ di sincerità nella fase iniziale dell’inserimento, ma questo è solo un valore appena percettibile, anche perché a fronte di questo, viene in aiuto un posteriore sempre all’altezza di ogni situazione presente sotto le ruote. Ed anche in autostrada la moto risulta stabile anche a velocità sostenuta, mentre risente un po’ delle spaccature longitudinali presenti a volte sull’asfalto.

    ABS eccellente, frenata globale molto buona

    Buona la risposta dell’impianto frenante: l’anteriore è abbastanza potente, forse non eccessivamente modulabile, ma molto sincero in quello che può offrire in qualità di risposta sulla leva; l’impianto posteriore invece, reagisce molto bene alle sollecitazioni sulla leva e si presenta molto potente e reattivo, utilizzabile anche come “fattore di correzione” da centro ad uscita curva.

    Il mono posteriore lavora bene anche su asfalto ondulato ed assorbe e digerisce come la forcella ogni buca o imperfezione del manto stradale.

    Motore: potente ma molto lineare nel funzionamento

    Il grosso “mono” vanta un’erogazione molto pulita su ogni punto del suo range operativo: la potenza c’è, ma è sempre espressa all’insegna della guidabilità totale, a vantaggio della fluidità sia dentro che fuori la città.

    Un po’ pigro sotto i 3000 giri, da questo regime inizia a farsi sentire con una discreta spinta, fatta di coppia e “presenza” che supporta il pilota dai 3500 giri in poi. Silenzioso ed economico, questo motore consuma realmente poco, merito anche della sua fasatura tranquilla che diventa più incisiva poco sopra i 4500 giri per poi regalare qualcosa in più attorno ai 5000 indicati. Fluido e senza “buchi” in ogni porzione di gas, il motore della Sertao esprime un carattere tranquillo ed un’erogazione lineare, elemento che invita ad utilizzare poco il cambio, proprio in virtù del buon gradiente di coppia che è in grado di erogare questo “superquadro”.

    Ed anche in autostrada viaggiando forte, il motore spinge bene e si avverte solo qualche vibrazione sul manubrio e sulle pedane attorno ai 4500 giri, vibrazioni che poi si diluiscono salendo con il regime operativo.

    Il cambio ha innesti morbidi e precisi mentre la frizione, come accennato prima, risulta solo un po’ duretta da azionare nel traffico cittadino mentre per il resto “supporta” egregiamente la potenza del propulsore BMW.

    Insomma una buona moto per fare un po’ tutto, evidentemente pensata per una guida facile ed intuitiva che apre le porte alla scoperta di nuovi spazi. Sempre…

    Foto Diana D’Angelo

    Andrea Di Marcantonio
    Andrea Di Marcantoniohttps://www.performancemag.it
    “Non è facile racchiudere quasi trent’anni di passione in poche righe. Lo è invece quello stimolo quotidiano e continuo che mi porta in sella alle moto ed a bordo delle quattro ruote, su strada quanto in pista. Senza dimenticare tutto ciò che compone il mondo dei motori, mondo dalle mille sfaccettature… Ed è proprio questa passione che alimenta e mi fa “capire” ed “interpretare” i veicoli che provo in una chiave di lettura tecnica e completa oltre che diversa. Punto sulla qualità e l’approfondimento testuale oltre che sull’impatto fotografico delle prove. Al mio fianco Giuseppe Cardillo e Lorenzo Palloni, fotografi ma, soprattutto, “compagni di viaggio” in questa avventura che parla di performance. Con loro, il videomaker Andrea Rivabene. Importante è il modo diverso di raccontare le prove, abbinata alla ricerca delle migliori location. E poi i progetti legati ai giovanissimi talenti con PROGETTO MX dedicato al motocross e SPEED PROJECT, dedicato al mondo della Velocità. Siamo l'unica testata italiana a costruire progetti per i giovani a cui offriamo un team collaudato e tutta la mia esperienza sul campo. Insomma un impegno a 360°, perchè PERFORMANCEMAG.IT è tutto questo!”

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