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    PROVA FORD RANGER WILDTRACK

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    Hard test per il nuovo Ford Ranger Wildtrack, pick-up provato in condizioni davvero estreme . Il colore arancio, quello della crew Criansa, ci ha accompagnato in questo viaggio dinamico…

    A mio avviso, ogni colore ed ogni sua più piccola sfumatura, rappresenta vitalità, ritmo, emozione ma, soprattutto, dinamismo. Ogni colore ha nel suo DNA un pezzetto di storia e porta con sé tutta l’esperienza del nostro pianeta, dei colori che gli appartengono e che, fin troppo spesso (riferito anche al Sociale), calpestiamo senza renderci conto che il colore è vita. Questo test lo dedico quindi al colore Arancio, forse quello più intenso e ricco di significati perché in esso sono racchiuse molte immagini della natura, anche quella più ribelle ma che a volte può stupirci come sa farlo un tramonto…

    Ed Arancio è il colore del nuovo Ford Ranger Wildrack, dinamismo allo stato puro, un pick-up unico che si caratterizza per il suo innato ruolo “multiuso”. L’hanno scelto in tanti anche in Europa, con 27.000 pezzi venduti nel 2015, il che significa che questo sua “etichetta” legata alla new generation Ranger, gli sta proprio bene addosso! Parlavo di ritmo prima, di storia, dinamismo, vitalità: credo che queste doti siano legate soprattutto all’infanzia, dove ogni cosa nuova stupisce ed emoziona…

    Ranger Wildtrack e Criansa, binomio perfetto dove il colore Arancio è vitalità…

    E, lo stupore, è parte integrante di questo test, reso ancor più vitale dalla Crew CRIANSA e dal suo fondatore Viviano. Ed infatti, il nome Criansa, prende vita dalla parola portoghese “criança” (bambino o in senso figurato il “mondo dell’infanzia”) e rappresenta lo stupore, l’entusiasmo e la meraviglia percepiti dai bambini di fronte alle percussioni e quindi davanti al ritmo.

    Ma è pure uno sguardo al Sociale, di cui molto si parla oggi ma forse troppo poco si sta facendo: “Il contesto nel quale sono nate originariamente le Orchestre di percussioni in Brasile si cala perfettamente in valori sociali – spiega Viviano Pesaresi ideatore di Criansa – Offrire un’opportunità, tracciare un percorso diverso da quello già scritto dell’illecito e illegale. Credere in un progetto significa impegnarsi a renderlo concreto e migliore in un contesto di collaborazione. Esiste qualcosa di più tangibilmente sociale?

    Avete compreso il senso di questo legame così intenso? Arancio è il colore del nostro Ford Ranger Wildtrack ed arancio è pure il colore della crew Criansa, entrambi sono legati dal ritmo, dal dinamismo puro oltre che dalla capacità di stupire e stare bene insieme…

    IL VIDEO DELLA CREW CRIANSA CHE SUONA TRA LE FORME DELLA WILDTRACK BY FORD

    Ranger Wildtrack, elementi distintivi per un pick-up sempre versatile…

    Maggiore efficienza del 17% rispetto alla old generation Ranger, sistema Start&Stop, servosterzo elettronico EPAS, nuova trasmissione, sistema di connettività SYNC 2, sistemi per il monitoraggio della variazione corsia, controllo adattivo cruise control, sensori di parcheggio posteriori che si aggiungono al controllo stabilità antirollio e anti sbandamento del traino ed infine le 5 stelle EuroNCAP se parliamo di sicurezza.

    Ecco cosa significa l’evoluzione della Ranger. La speciale gamma Wildtrack vanta inoltre un ricchissimo allestimento aggiuntivo che si somma a nuovi e dinamici interni che fanno base ai colori esterni, arancio nel caso del nostro hard test… Ne fanno parte le rifiniture in metallo definito “liquido” della griglia anteriore, degli specchi, delle maniglie, delle prese aria, delle luci posteriori, mentre i fendinebbia sono rettangolari e c’è il roll-bar sportivo ed i cerchi da 18” oltre ai loghi Wildtrack sulle fiancate.

    Parola d’ordine DINAMISMO ASSOLUTO!

    17% di efficienza in più poco non è… La versione del test era equipaggiata con il top engine, il TDCi 3.2 da 200 Cv “servito” dalla trasmissione automatica ma soprattutto dalla eccellente trazione integrale (lo vedrete dal nostro video) 4×4 di serie su questo allestimento Wildtrack.

    La prima cosa che colpisce di Ford Ranger Wildtrack è senza dubbio la sua imponenza estetica, resa ancor più marcata ed incisiva dalla nuova griglia trapezoidale oltre che dal design del cofano, dei proiettori e di alcune superfici esterne del pick-up by Ford.

    “Le sfide alle quali vengono sottoposti ogni giorno i pick-up ci hanno ispirato nel definire il design il nuovo Ranger affinché ne comunicasse immediatamente le grandi doti di resistenza e affidabilità – ha spiegato Dave Dewitt, Exterior Design Manager di Ford Asia Pacific -. Abbiamo integrato alcuni elementi di design tipici della tradizione americana ‘Built Ford Tough’, come le prese d’aria laterali, che si integrano nel design aerodinamico e rafforzano l’identità estetica del Ranger”. Ed infatti l’appeal attuale è decisamente aggressivo ed esprime tutta la potenza ed il magnetismo del suo DNA tecnico.

    Due parole sull’abitacolo di Ranger Wildtrack,,,

    L’identità tecnica dei suoi interni è altrettanto forte: lo stile è quello automobilistico sia per chi guida che per chi è “passivo” e la doppia cabina fa sì che l’esperienza del viaggio, dei tratti offroad anche hard, possa esser sempre condivisa da tutti gli occupanti. Plancia dritta ed orizzontale per la massima visibilità, spazio ed ancora spazio ovunque, schermo touch da 8”, comandi al volante, navigatore, impianto audio, insomma tutto proprio come se fossimo a bordo di una vettura comune, solo che Ranger Wildtrack di comune ha ben poco…

    Numeri che fanno la vera differenza OFFROAD!

    Come ampiamente mostrato dal video, Range Wildrack vanta le più aggressive capacità di guado della sua categoria con ben 800 mm, grazie ai 230 mm di altezza da terra ed un angolo di attacco pari a 28° che diventano 25° se parliamo di quello legato all’uscita; davvero inarrestabile, Ranger è arrivato ovunque nel test ed ha mai detto no, anche nelle situazioni più estreme fatte di super pendenze con fondo molto mosso o sassoso.

    Tutto merito della trasmissione a controllo elettronico, che consente, con un semplice tasto, di passare dalla 4×2 alla 4×4 a cui si aggiunge la “linea Low” ovvero le ridotte che in realtà incrementano la coppia a bassissima velocità con l’aggiunta della frenata controllata in discesa; in tutto questo, il differenziale a controllo elettronico, ha reso sempre precisa e “puntuale” la trazione sui fondi fangosi o con canali profondi, sempre affrontati con dinamismo e preoccupazione zero.

    Anche in condizioni estreme, stupisce il gradiente di comfort (merito dei nuovi materiali fonoassorbenti) che Ranger Wildtrack sa regalare: merito di un’ottimizzazione del setting sospensioni (davanti con doppia forcella e molla, dietro con molle a balestra Berlin Eye), ma pure del nuovo servosterzo EPAS (Electric Power Assisted Steering) dall’azione molto progressiva sia a bassa che ad elevata velocità passando per il miglioramento del controllo per l’angolo di sterzo e le forze laterali.

    Ciò significa da un lato massima manovrabilità a bassa velocità, dall’altra buona precisione viaggiando in autostrada. Non c’è più la pompa idraulica, in luogo dell’elettronica, il che significa efficienza +3% e minore rumorosità meccanica legata al “trascinamento” pompa.

    Due parole sul 5 cilindri turbo della Ranger Wildtrack…

    Potente quanto basta, lineare, mai “spaccone”, questo 5 cilindri sorprende per fluidità di guida: la cilindrata è d 3198 cc (compresso 15,8:1) e spicca la corsa lunga da ben 100,8 mm e l’alesaggio da 89,9 mm; queste quote la dicono lunga sulle reali capacità di trazione e coppia, visto che i 200 Cv erogati a 3000 giri, sono “pieni” del valore coppia pari a 470 Nm sviluppata da 1500 e 2750 giri.

    Turbo soft per la Ford Wildtrack Ranger 3.2

    La sovralimentazione, sempre molto lineare e mai invasiva, è affidata ad una turbina a geometria variabile mentre l’iniezione spinge il carburante nel Common-Rail ad una pressione di 180 bar e c’è la valvola EGR. La trasmissione vanta setting 2H, 4H, 4L con scatola in alluminio di trasferimento a controllo elettronico con cambio Mode anche in marcia.

    IL VIDEO HARD TEST DELLA RANGER WILDTRACK

    COME VA: inarrestabile ovunque!

    Il viaggio inizia ed è solo per pochi: sterrato veloce, guadi, sassi grandi così, fango, tanto e crudele, pendenze da far paura, sottobosco. Questa la scenografica dinamica del test legato alla Ranger Wildtrack, quasi 40 km di fittissima vegetazione, attraversata nel pieno rispetto della natura senza mai uscire dal tracciato, senza mai infastidire l’ambiente che scorre sotto le potenti ed agili ruote della Ranger…

    Una scelta chiara, perché Wildtrack è osare e sarebbe stato troppo facile effettuare una prova su strada, noi invece abbiamo preso lo sterrato più duro per provarla bene ed a fondo e, lo vedrete concretamente, non ci siamo mai risparmiati in quanto ad ostacoli da superare, compresi quei guadi così profondi da “mettere sotto pressione” anche gli angoli della grande Ranger.

    Comoda e spaziosa, ci si sta davvero bene nel “Doppia Cabina

    Posti comodi, sedili confortevoli, sospensioni pensate per il comfort: è questo quello che ho scoperto sui pochissimi km che ci hanno separato dall’hard test offroad: Ranger Wildtrack è molto ben insonorizzata ma spartana al punto giusto, nel senso che quando c’è da scoprirne l’indole dinamica, lo si fa in un attimo, merito della plancia orizzontale che consente un’ottima visione panoramica di quello che hai davanti, mentre in città aiuta nel “valutare” gli spazi di manovra ed i passaggi.

    Il sound del 5 cilindri turbo da 200 Cv è “leggero” quasi impercettibile al minimo mentre in marcia su strada si percepisce solo il lavoro del Common Rail attraverso i suoi impulsi da quasi 20 bar di pressione… Le sedute comode dicevo, aiutano quando si guida in fuoristrada per molto tempo, tutto è isolato, acusticamente insonorizzato e quindi, anche dopo parecchi sobbalzi, buche, pietre e cambi di pendenza, non sei quasi mai stanco nel guidare Ranger Wildtrack.

    La stradata asfaltata diventa ricordo ed è già alle spalle…

    Lo sterrato appena attraversato diventa subito più impervio ed aggressivo: fondo mosso, tanto, tantissimo fango ed uno stretto sentiero s’infilano dentro al bosco, primo tratto in contropendenza con profondi canali e subito l’agilità/abilità di Ranger Wildtrack viene messa alla prova… Tasto 4×4 ON e procedo mentre il fango si fa ancor più pastoso ed ora inizia il divertimento, quello vero!

    Il motore spinge leggero ma consistente, tonico e si percepisce da subito l’ottimo lavoro della trasmissione e della trazione integrale 4×4 che consente alle ruote di trovare sempre un “appiglio” per uscire da mille, delicate situazioni offroad; questo 5 cilindri ha un sacco di coppia già a 1500 giri ed il tiro è molto buono anche se la spinta non è mai invasiva, lasciando molto potere al pilota che può dosare il gas a secondo della propria…intraprendenza.

    Motore che spinge cupo, mai in crisi neppure a muso annegato nel fango…

    La spinta sulle 4 ruote è eccellente e aiuta non poco lo sterzo elettronico che non è mai rigido e quindi ogni manovra risulta facilitata a dispetto del poderoso ingombro della Ranger; ed è quindi massima la confidenza che si acquisisce km dopo km, il tutto con performance eccellenti in rapporto all’elevata coppia del motore.

    Serie di guadi in sequenza: profondi mi fanno notare, ma decido di infilarmici dentro. Acqua e fango fino a sotto lo sportello di guida, ma ruote ben piantate a terra che spingono ed è adesso che il 5 cilindri da 200 Cv si fa sentire: ruote che cercano a presa nel fango, contagiri che sale, piede del gas giù con il muso di Ranger che affonda per poi emergere in tutta la sua cattiveria dinamica; qui si scopre tutta la “schiena” del 5 cilindri anche se il lavoro migliore lo svolge la trasmissione, davvero molto a punto e caratterizzata da un’altrettanta valida elettronica legata alla guida 4×4.

    Pendenze impossibili? No problem con Ranger!

    E dopo i guadi, superati grazie agli angoli validissimi di Ranger, ecco che lo sterrato si apre su un piano e questa è l’unica situazione di relax di questa giornata a bordo di Ranger; area utile per scoprire il comfort delle sospensioni, oggi affinate rispetto al passato proprio per garantire maggiore comfort a tutti. Si sale in quota e arrivo sotto ad un passaggio estremo: valuto che la cosa è fattibile e mi avventuro su questa ripidissima pendenza, appena dopo aver selezionato il Mode 4L, ovvero ridotte e più coppia a bassissima velocità.

    Rimango anche qui stra-sorpreso perché, a dispetto della mole di Ranger e nonostante i tanti sassi enormi, il pick-up Ford sale senza alcun problema; devo solo stare attento a non toccare sotto perché i sassi sono molto appuntiti e vicini tra loro. Anche qui si scopre l’ottima duttilità del motore che, a basso numero di giri, trasferisce tanta coppia alle ruote che cercano un “appiglio”.

    Salgo a passo d’uomo ed anche se una o due ruote perdono decisamente aderenza, l’ottima trasmissione trova sempre la migliore soluzione per una trazione efficacie. Certo Ranger pesa ed è soprattutto lungo di passo, ma la particolare geometria delle sospensioni fa sì che, anche a vettura alzata da terra, la spinta sia omogenea sulle ruote in trazione.

    L’importante è lavorare di fino con lo sterzo, cercando di “trovare” le zone di presa migliore per le ruote in spinta… In tutto questo l’elasticità del motore aiuta non poco (specie tra 1500 e 2200 giri), la risposta sul gas non è mai aggressiva e questo contribuisce a dosare la potenza in modo “mirato”, plus utile in situazioni ad andatura lentissima come in questo caso.

    Per il resto Ranger Wildtrack è come lo vedete: potente, massiccio, unico e credo che guardare il video della prova vi aiuterà, in modo inequivocabile, a capire di che pasta è fatto questo muscoloso pick-up Ford…

    (Foto GIUSEPPE CARDILLO, videomaker LEONARDO DI GIACOBBE)

    Andrea Di Marcantonio
    Andrea Di Marcantoniohttps://www.performancemag.it
    “Non è facile racchiudere quasi trent’anni di passione in poche righe. Lo è invece quello stimolo quotidiano e continuo che mi porta in sella alle moto ed a bordo delle quattro ruote, su strada quanto in pista. Senza dimenticare tutto ciò che compone il mondo dei motori, mondo dalle mille sfaccettature… Ed è proprio questa passione che alimenta e mi fa “capire” ed “interpretare” i veicoli che provo in una chiave di lettura tecnica e completa oltre che diversa. Punto sulla qualità e l’approfondimento testuale oltre che sull’impatto fotografico delle prove. Al mio fianco Giuseppe Cardillo e Lorenzo Palloni, fotografi ma, soprattutto, “compagni di viaggio” in questa avventura che parla di performance. Con loro, il videomaker Andrea Rivabene. Importante è il modo diverso di raccontare le prove, abbinata alla ricerca delle migliori location. E poi i progetti legati ai giovanissimi talenti con PROGETTO MX dedicato al motocross e SPEED PROJECT, dedicato al mondo della Velocità. Siamo l'unica testata italiana a costruire progetti per i giovani a cui offriamo un team collaudato e tutta la mia esperienza sul campo. Insomma un impegno a 360°, perchè PERFORMANCEMAG.IT è tutto questo!”

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