E’ come guidare nel passato, attraversare quel confine sottile che divide le realtà attuali da quelle degli anni ’70, quando le moto erano un motore, un telaio e la voglia di andare. E la nuova Honda CB1100EX rispecchia tutto questo…
Molti dicono che il tempo cancella, sbiadisce cose e ricordi, che però rimangono in viaggio nella mente ma di cui di perde la percezione legata spesso ad una o più sensazioni. Credo però che i ricordi fanno parte invece della vita, delle esperienze personali e quindi si perdono solo in apparenza ma invece rimangono ben radicati nel nostro tessuto esistenziale…

E questo credo accada anche per la nostra passione, che certo passa dentro decenni di “storia motociclistica”, di tecnica che si evolve o , più semplicemente, viaggia nelle forme e nel design dei tempi. Quando si vede per la prima volta la Honda CB1100EX si prova una sorta di rapido viaggio nel tempo, un po’ come salire a bordo della vettura del movie “ritorno al futuro” per un percorso che sembra apparentemente impossibile.

Questa sana naked, alimenta la curiosità motociclistica, la voglia, il desiderio di scoprire davvero l’essenza del suo DNA, formula che viene da molto lontano e che si perde negli aggressivi e forse spensierati anni ‘70’, anni in cui la moto quale significato tecnologico giapponese, si affacciava al pubblico europeo, legato a marchi, soluzioni, idee che facevano parte di una vecchia scuola di pensiero.

Doppia versione, ma la CB1100EX è decisamente più vintage…
La CB1100EX (il cui modello CB1100 è stato presentato al pubblico europeo lo scorso anno che ne ha subito apprezzato l’essenza ed il look) da quest’anno affianca quindi la CB1100 ma con soluzioni che la stessa clientela ha suggerito al team di lavoro di questa naked – che comunque rimane a listino – e che ha trovato una logica e definita evoluzione nella novità 2014. Si tratta quindi di un azzeccato aggiornamento in un viaggio tra gli anni ’60 e ’70 che, pur rimanendo ancorato al propulsore quattro cilindri in linea raffreddato ad aria, si impreziosisce di alcuni aspetti tecnici di rilievo che la rendono ora decisamente più fruibile ed accattivante.

Differenze mirate ed essenziali, linea del progetto Honda
Non sono tante ma sono tutte importanti e funzionali gli aggiornamenti che hanno portato alla luce questa nuova CB1100EX: dettagli classici che la rendono decisamente più intrigante come i cerchi a raggi, il doppio terminale di scarico che nasce per “ricreare” il sound dell’epoca ed avvicinate ulteriormente il prodotto alla sua essenza nativa, ma, soprattutto, la sesta marcia per un maggior piacere di guida e consumi ancora più ridotti. Ed è nuovo anche il serbatoio carburante (300 km l’autonomia), più capiente e che passa ora da 14,6 a 17,5 litri compresa la riserva mentre altri dettagli riguardano il faro anteriore 25 mm più alto, un nuovo design per gli indicatori di direzione, nuovi fianchetti e sella più comoda con lavorazioni più eleganti e la strumentazione con trip computer oltre all’ABS che, ovviamente, è di serie.

Motore: granitico,storico, ricco di coppia e con la sesta marcia…
Un po’ come essere sul red carpet dove il protagonista “rubascena” è solo ed unicamente lui, il quattro cilindri Honda raffreddato ad aria, essenza vitale di questa moto e “soggetto” sempre in primo piano. Sia per la mole delle sue forme, ma, soprattutto perché veste la CB1100EX di un carattere classico e questo per via dell’attento bilanciamento di forme, colori e materiali utilizzati per la sua attenta realizzazione.

Alettato che piace…
Si tratta di un bialbero DOHC da 1140 cc “alettato” con alette spesse 2 mm (le più fine mai usate su una moto) e che sono in grado di accumulare e disperdere le calorie senza però dimenticare la presenza di un radiatore olio da 445 mm dotato di 9 elementi, messo in bella mostra al centro dell’area frontale, proprio sotto al cannotto di sterzo. Questo motore eroga 90 Cv a 7500 giri (ma raggiunge gli 8500 giri) con una favolosa coppia di ben 91 Nm a soli 5000 giri, roba che riesce a tirar via la moto in sesta marcia ad appena 1000 giri!

Quote “rigide” a favore della coppia e di un’erogazione pulita e lineare
Compresso 9,5:1 (quindi lontano decenni dai valori attuali ma non per questo meno brillante) vanta quote vitali da 73,5×67,2 mm e la presenza delle quattro valvole per cilindro (azionate tramite catena centrale dal bialbero Honda) che hanno angolo incluso tra loro di 26,5°; valvole grandi per l’aspirazione a favore del “tiro” da 27 mm e valvole più piccole da 24 mm per lo scarico che hanno stelo minimizzato a 2,5 mm.
E c’è anche un contralbero di bilanciamento mentre la frizione è “classica” in bagno d’olio e che lavora sul nuovo cambio a sei marce che trasmette il movimento alla ruota posteriore per merito di catena passo 530. La sesta marcia è nuova ed ha funzione “overdrive” per una guida ancor più piacevole e con consumi ancor più esigui.

Adesso ci sono due terminali di scarico a favore del sound…
La CB1100 monta lo scarico singolo ma, sulla CB1100EX, i silenziatori sono due. Sono più corti di 40 mm rispetto al singolo della CB1100 ma l’obiettivo dei tecnici Honda era quello di ricreare un sound tipicamente da “quattro cilindri old style” un modo per accarezzare l’idea del passato… Solo che sui collettori il passato non lascerà i segni, visto che hanno un doppio rivestimento interno che ne annulla la perdita di tonalità cromatica o se preferite, i collettori non perderanno colore.

Non ci sono i carburatori ma c’è la PGM-FI da 17,9 km/litro
Una volta erano sinonimo di prestazioni e la loro presenza non limitava certo l’immaginazione dell’utente. Ora la zona alle spalle del motore non accoglie più i quattro grandi e classici carburatori ma c’è la loro naturale evoluzione Honda. Mi riferisco all’iniezione elettronica PGM-FI dotata di corpi farfalla da 36 mm, ottimo compromesso per prestazioni e consumi ridotti, che fissano nel ciclo medio WMTC i quasi 18 km/litro della CB1100EX.
Ciclistica classica con un doppia culla che parla di storia della moto…
Guidare la CB1100EX è sempre una bella e piacevole scoperta quotidiana: merito dell’erogazione lineare del motore Honda (montato sulla struttura telaistica tramite due attacchi in gomma e quattro rigidi) ma, soprattutto, del suo telaio a doppia culla.

Quindi una struttura semplicissima ma altrettanto solida, grazie alla forcella classica che ha steli da 41 mm, regolabile nel precarico molla, che lavorano con la coppia di ammortizzatori posteriori regolabili nel precarico della molla e che sono vincolati al forcellone scatolato in acciaio. Con un interasse di 1490 mm, un avancorsa di 114 mm ed un’inclinazione cannotto pari a 27°, la CB1100EX risulta agile e sorprendentemente maneggevole, sempre e comunque…
