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    TEST: Piaggio X10, tecnologico e dinamico

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    Arriva l’X10 by Piaggio, tre motori, controllo di trazione e grande comfort per tutti.

    Lo scooter oggi è molto più di un veicolo pratico ed economico. L’utenza si è fatta esigente ed è per questo che la ricerca si è massimizzata su un’offerta quanto mai specifica se parliamo di stile, design e prestazioni, abbinamenti irrinunciabili per il rider moderno. Piaggio, ha compreso che l’interazione tra utenza e tecnologia, sono un qualcosa su cui lavorare, crescere, sviluppare nuove “aperture tecniche” a fronte di stili di guida che cambiano con i tempi.

    Specie nel segmento GT, questo valore è frutto di investimenti importanti, proprio come nel caso del nuovo X10 by Piaggio, uno scooter che parla di futuro e che racchiude nelle sue forme sinuose, cinque punti di contatto importanti nella categoria. Ovvero sicurezza, comfort e piacere di guida, prestazioni e design.

    Tante le novità per l’X10, prima tra tutte il sistema ASR, ovvero Acceleration Slip Regulation, un controllo di trazione che evita lo slittamento della ruota posteriore in caso di perdita di aderenza, utilissimo in città in presenza delle strisce pedonali ad esempio; una soluzione esclusiva ed unica se parliamo della sua applicazione nella segmentazione scooter. Dunque la tecnologia per aumentare il feeling di guida ma, soprattutto la sicurezza per chi guida. Tre le motorizzazioni: 125, 350 (la cubatura di punta) e 500 cc ed allestimenti importanti come l’ABS a tre canali ed il mono posteriore con regolazione elettronica del precarico.

    Un salto in avanti verso un futuro sempre più ricco di soluzioni, manipolate per migliorare la guidabilità di un veicolo “globale” come lo è questo X10, scooter raffinato che nasconde tutta l’esperienza Piaggio in un segmento dove quest’Azienda ha fatto scuola. Grazie anche grazie a tecnici motivati che “spingono” verso il futuro, con soluzioni tecniche di grande impatto non solo sull’utente, ma anche e soprattutto sul mercato, un’area sempre a caccia di novità che – nel caso dell’X10 – implementa il valore della tecnologia applicata.

    Design raffinato, tanti test in galleria del vento…

    X10 nasce per percorrere strada si, ma nel migliore dei modi. Il moderno design è frutto di accurati test in galleria del vento (ne è la prova il plexiglass a doppia curvatura e la fessura antiturbolenza sottostante), proprio per garantire protezione e comfort al rider un po’ in tutte le condizioni meteo/stagionali.

    La zona anteriore mette in luce il gruppo ottico, caratterizzato dall’elemento poliellisoidale dell’abbagliante, la doppia parabola anabbagliante ed integrati indicatori di direzione. Piacevole alla vista l’area centrale, che crea continuità con quella posteriore fino alla coda tronca che abbraccia la parte posteriore dello scooter con doppia maniglia per il passeggero. La sella, con altezza collocata a 760 mm da terra, si disegna su due livelli con differenza di altezza tra pilota e passeggero di soli 109 mm, al fine di offrire maggiore protezione aerodinamica a quest’ultimo; non manca un cuscino lombare regolabile.

    Strumentazione completa e funzionale e grande capacità di carico

    Eleganza e completezza d’informazione sono il binomio che garantisce la strumentazione dell’X10: c’è un doppio elemento circolare con tachimetro e contagiri retro illuminati da luce blu (novità anche i comandi sui blocchetti retro illuminati), e schermo LCD centrale da 4 “ dove il computer di bordo informa il pilota su varie info utili quali autonomia carburante, consumi medio ed istantaneo, livello carburante, temperature liquido e ambiente con ice alarm, livello precarica mono (sulla versione 500 cc) ed indicatore mappa inserita normale o ECO. E ci sono anche una serie di spie di servizio, di cui, in aggiunta alle classiche, troviamo quella dell’ABS e sistema ASR. X10 è grande anche se parliamo di capacità di carico: nel retro scudo c’è un vano centrale molto grande con presa 12V, un doppio portaoggetti. Ma non manca la presa USB ed un vano sottosella da ben 52 litri, ovvero due caschi integrali ed altro…

    Tre motori, ma il “tremmezzo” è quello di punta…

    Come detto, sono tre i motori che spingono l’X10 Piaggio: il 125, il 350 ed il 500 cc. Dei tre, di fatto, il 350 cc sarà quello preferito per via della sua sintesi tecnica che offre prestazioni superiori, consumi ridotti e grande compattezza progettuale.

    Globalmente vanta una potenza di 33,3 Cv a 8250 giri con valore di coppia di 32,3 kgm a 6250 giri; l’idea era quella di creare un compatto monocilindrico “quattro valvole” ed iniezione elettronica di ultima generazione. Tutte le soluzioni attorno e all’interno del propulsore, vertono verso una riduzione degli attriti e una migliore scorrevolezza delle parti meccaniche. Spicca la distribuzione con bilancieri a rullo e pasticche calibrate per il recupero gioco valvole, la lubrificazione a carter secco (minori ingombri) e la frizione centrifuga in bagno d’olio, altra chicca tecnica per questo motore. Utile sapere che, grazie a queste soluzioni tecniche, gli intervalli di manutenzione vanno a 20.000 km con la sostituzione olio/filtri a 10.000 km.

    Elettronica al servizio dell’utente

    Questo motore da 350 cc vanta la possibilità dell’utilizzo di due mappe, selezionabili dal manubrio e che gestiscono al meglio motore e percorrenze. Sul motore inoltre da 500 cc, caratterizzato da una potenza di 41 Cv con coppia di 4,7 kgm, c’è il sistema a doppia candela mentre il 125 “quattrovalvole”, il più piccolo per X10, ha una potenza di 15 Cv a 8750 giri e valore di coppia di 1,22 kgm a 7250 giri. E l’elettronica? In opzione, ma si rivela un “accessorio praticamente indispensabile”, c’è la versione equipaggiata con ABS a tre canali ma soprattutto con sistema ASR (disinseribile per mezzo di pulsante), un controllo di trazione per prevenire lo slittamento della ruota posteriore in caso di scarsa aderenza, come ad esempio sull’insidioso pavè. Entrambi i sistemi quindi, ABS/ASR, sono in comunicazione, visto che l’ASR sfrutta in canali e sensori dell’ABS per analizzare e confrontare le velocità delle due ruote. Nel momento in cui la ruota posteriore aumenta la sua velocità bruscamente, la centralina interviene tagliando anticipo e carburante al fine di evitare lo slittamento. Dimenticavamo: c’è anche il freno di stazionamento che si attiva non appena si estrae la stampella laterale (sulle versioni da 350 e 500 cc).

    Ciclistica raffinata, comfort stabilità e telaio doppia culla

    Il telaio dell’X10 ha struttura doppia culla in tubi d’acciaio alto resistenziale con quote d’interasse pari a 1625 mm  per una lunghezza di 2265 mm, tradotto in concetti pratici, agilità e maneggevolezza… 125 mm la corsa della forcella mentre dietro lavora una coppia di ammortizzatori idraulici a doppio effetto regolabili nel precatico su 4 posizioni (tutto questo per 125 e 350 cc); sul 500 cc la forcella ha steli da 41 mm mentre il mono è posizionato sul lato destro con leveraggio progressivo ed è regolabile per mezzo del comando elettronico che segnala sul display la “variabile di setting” Up e Down. Per tutti cerchi a 5 razze, anteriore da 15”, posteriore da 13”. L’impianto frenante infine è forte del doppio disco anteriore da 280 mm e singolo posteriore da 240 mm; per tutti e di serie il sistema combinato di frenata.

    Come va: sicuro,comodo, maneggevole…con grinta

    L’X10 mantiene ciò che emana: ovvero eleganza ma soprattutto sicurezza e feeling di guida. La posizione di guida è molto comoda, con la seduta larga e morbida che invita alle lunghe distanze, sia in città che fuori dal centro abitato.

    Parigi, location del test, ha mostrato il suo lato più…umido, ma, proprio questo fattore, ha contribuito a far assaporare tutta la sua efficacia se parliamo di sicurezza legata alla tecnologia. Ma andiamo per ordine… La pedana è molto ampia, visto che tutti e i 1100 mm della sua lunghezza possono essere sfruttati da entrambi gli occupanti; i comandi sono facilmente azionabili, così come la strumentazione, mentre si rivelano utili i blocchetti retro illuminati, specie quando si entra in galleria. La protezione aerodinamica è ottima per rider di statura media, mentre il plexiglass a doppia curvatura assicura una perfetta deviazione del flusso d’aria, senza disturbare il pilota, nemmeno a velocità oltre codice. Brutto tempo, quindi pochi km percorsi ma, sufficienti a capire la natura ed i confini dell’X10.

    Le sospensioni sono tarate in modo morbido e la forcella denota forse un “neutro” eccessivo ed un leggero galleggiamento nel test statico, che poi si ritrova sulle minime asperità del manto stradale, senza però infastidire il pilota; la coppia posteriore invece, ci è parsa abbastanza neutra ed assicura un buon comfort anche in città. Pochissime le vibrazioni (solo sulla pedana attorno ai 4000 giri indicati) con un senso di “pulizia” di filtraggio delle sospensioni che denota il gran lavoro legato alla voce massimo comfort di guida. Il busto è eretto, le braccia leggermente basse ed i piedi sono riparati dall’ampio scudo e protetti dai due devia flusso laterali.

    Erogazione pulita, forza in alto, sicurezza con l’ASR

    Il propulsore dell’X10 è molto silenzioso e questo, abbinato ad una ciclistica molto ben bilanciata, assicura una guida rilassata e molto confortevole che fa concentrare il pilota sull’ambiente circostante…What else? La frizione in bagno d’olio ha dato i suoi frutti in tal senso, visto che la partenza da fermo è sempre molto dolce, senza mai strappi e l’attacco avviene sempre molto delicatamente, anche zizzagando tra le auto in coda o alla partenza dal semaforo. L’erogazione è pulitissima e l’unità CVT assicura una guida sciolta e cambiate molto progressive; buona l’accelerazione, forse manca solo un po’ più di grinta ai bassi regimi mentre via via che il rapporto si “stende” si avverte tanta grinta a partire dai 6500 giri indicati fino alla soglia degli 8000.

    Certo questo motore si esprime molto bene nella fascia medio/alta del range di utilizzo (si avverte infatti l’ottimo riempimento del motore e la sincronizzazione dei flussi) e questo assicura una guida grintosa anche a velocità prossima alla massima. E se, con l’ASR inserito, capiteranno delle insidiose strisce pedonali sotto le ruote, beh, si potrà aprire il gas senza timore, perché subito si avvertirà l’ingresso del “controllo di trazione” che “taglia” ed evita lo slittamento della ruota posteriore. Un grande contributo alla sicurezza attiva! Il sistema ASR non è mai “invasivo” però, ed entra ogni qualvolta ci sia una situazione “sospetta” sotto le ruote dell’X10. Ma senza disturbare…

    Buono anche il comportamento dell’impianto frenante combinato nella versione ABS: la frenata è potente ed abbastanza modulabile su entrambe le ruote, forse la leva destra può sembrare “spugnosa” al primo contatto, sensazione che poi scompare man mano che si percorrono km e ci si abitua alle reazioni dell’impianto stesso. Buono il comportamento dell’ABS, anch’esso mai troppo invasivo ma sempre presente ed efficace.

    Foto Milagro

    Andrea Di Marcantonio
    Andrea Di Marcantoniohttps://www.performancemag.it
    “Non è facile racchiudere quasi trent’anni di passione in poche righe. Lo è invece quello stimolo quotidiano e continuo che mi porta in sella alle moto ed a bordo delle quattro ruote, su strada quanto in pista. Senza dimenticare tutto ciò che compone il mondo dei motori, mondo dalle mille sfaccettature… Ed è proprio questa passione che alimenta e mi fa “capire” ed “interpretare” i veicoli che provo in una chiave di lettura tecnica e completa oltre che diversa. Punto sulla qualità e l’approfondimento testuale oltre che sull’impatto fotografico delle prove. Al mio fianco Giuseppe Cardillo e Lorenzo Palloni, fotografi ma, soprattutto, “compagni di viaggio” in questa avventura che parla di performance. Con loro, il videomaker Andrea Rivabene. Importante è il modo diverso di raccontare le prove, abbinata alla ricerca delle migliori location. E poi i progetti legati ai giovanissimi talenti con PROGETTO MX dedicato al motocross e SPEED PROJECT, dedicato al mondo della Velocità. Siamo l'unica testata italiana a costruire progetti per i giovani a cui offriamo un team collaudato e tutta la mia esperienza sul campo. Insomma un impegno a 360°, perchè PERFORMANCEMAG.IT è tutto questo!”

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