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    Hyundai i20N, perfezione dell’equilibrio

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    Hyundai i20N ispirata alla WRC del Mondiale Rally, si pone su un gradino alto se parliamo di un pacchetto funzionale. 204 Cv e 275 Nm da guidare al massimo

    Il termine coinvolgente riassume una vasta gamma di sensazioni legate spesso alle performance assolute di una vettura. Il “pacchetto emozionale” non è sempre semplice da comporre, perché occorre un telaio affilato ed agile, un propulsore potente ma sempre gestibile ed una guidabilità tagliente come una lama. i20N è tutto questo.

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    E’ la vettura ispirata alla i20N nel WRC del Mondiale Rally e Hyundai si pone su un gradino molto alto se parliamo di un pacchetto funzionale e ricco di contenuti tecnici e che strizzano l’occhio a quello stile unico della casa coreana.

    204 Cv e 275 Nm di coppia

    La i20N quindi, vanta innovazione tecnologica ma, soprattutto, un sapiente mix tra prestazioni e divertimento di guida allo stato puro. Merito del nuovo propulsore GDI 1.6 turbo da 204 Cv e 275 Nm di coppia, accoppiato ad un eccellente cambio manuale a sei marce.

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    Tecnologia e idee dal WRC

    Guardandola staticamente l’impatto emotivo è forte e questo grazie al suo azzeccato ed affilato design che ne fanno una vera sportiva senza compromessi, complici alcune dotazioni “intriganti”, tra cui il Launch Control ed il Rev Matching. Entrambe concentrano l’esperienza Hyundai in tema di WRC, dove, per forza di cose, chi guida è sempre protagonista.

    Base di partenza della vettura rally

    I20N è un full immersion nel Motorsport e deriva dalla i20 Coupé WRC, la vettura da rally che parte come progetto da una i20 preparata per il Regolamento Tecnico FIA in tema di peso finale. Nel 2019 Hyundai acciuffa il titolo costruttori ed oggi si porta a casa be 17 vittorie a livello internazionale.

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    Thomas Schermara, Vicepresidente Esecutivo e Head of Product Division Hyundai spiega: Il nostro brand ad alte prestazioni N ha avuto un grande successo dal lancio di i30 N nel 2017. Questa volta abbiamo deciso di sviluppare un modello ispirato alla nostra i20 Coupe WRC, che l’anno scorso ci ha portato al successo nel campionato del mondo di rally.

    Con Nuova i20 N stiamo ampliando la nostra gamma high-performance N, allo scopo di attrarre ancora più clienti che vogliono vivere l’emozione della pista nelle loro vite di tutti i giorni.

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    Design personale e funzionale

    La i20N propone un design deciso che ben si abbina alle performance: salta subito all’occhio più attento la minore altezza da terra (-10 mm) rispetto alla nuova i20, mentre la sezione frontale abbina il paraurti alla grande presa d’aria e questo per la presenza della maggiore richiesta d’aria del motore sovralimentato.

    Sulla calandra spicca il logo “N” con motivo di una bandiera a scacchi che è poi sinonimo di pista, prestazioni, gare e confronto tra piloti. Ed anche lo spoiler è accentuato nel suo design sportivo così come le minigonne laterali che enfatizzano la larghezza del modello stesso.

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    Sul retro invece, lo spoiler è ben più pronunciato ed è chiaramente ispirato alla i20N WRC visto che, oltretutto, aumenta la deportanza sul posteriore alle alte velocità. Altri elementi di stile sportivo sono certamente il paraurti con elementi integrati che fa il verso alla funzione di diffusore, i cerchi da 18”ed il grande terminale di scarico.

    E sono sei le colorazioni previste, di cui, la vedete nelle foto, quella Performance Blue a mio avviso è la più azzeccata per il “messaggio” che Hyundai vuole esprimere all’interno del pacchetto tecnico di i20N.

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    Abitacolo performance oriented

    Proprio così: l’avvolgente abitacolo della sportiva by Hyundai, vanta soluzioni hi-tech tipiche della gamma “N”. Come nel caso dei sedili sportivissima ed avvolgente con poggiatesta integrato, al volante, pomello cambio e pedaliera in metallo con logo “N”. A bordo il colore dominante è il nero ovviamente e questo per mettere al centro proprio chi guida.

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    Sotto al cofano esperienza griffata WRC

    Il quattro cilindri turbo da 1.6 cc della i20N, fa parte di una nuova generazione di motori del colosso coreano. I dati sono evidenti con 204 Cv e coppia di 275 Nm, specie se rapportati al peso della vettura con i suoi 1190 kg (stesso peso della versione WRC) che certifica il miglior rapporto peso/potenza per la categoria. Il risultato sono i 230 km/h di velocità massima e uno 0/100 km/h in soli 6,7”.

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    Il propulsore è stato pensato per offrire una curva di coppia piatta e quindi molto omogenea. Quindi elevata accelerazione e massima spinta ai bassi regimi ma anche potenza sulle marce alte, il tutto per offrire al pilota un’esperienza “lineare” su strada, in pista oltre che nella guida quotidiana.

    Iniettori ad alta pressione

    Basti pensare che la coppia alla sua massima espressione, viene mantenuta da 1750 a 4500 giri con picco di potenza massima tra 5500 e 6000 giri. Merito del nuovo motore turbo, che prevede intercooler raffreddato ad acqua, dei nuovi iniettori ad alta pressione, che lavorano da 350 bar e che lavorano sull’atomizzazione del carburante. Cosa che offre una migliore risposta ed una combustione più efficiente.

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    CVVD fasatura variabile

    Le performance di questa unità però, sono anche merito del sistema CVVD ovvero Continuously Variable Valve Duration, il che significa fasatura variabile per la distribuzione. Il sistema regola l’apertura/chiusura delle valvole in base alle condizioni di guida. Il risultato è un risparmio di carburante del 3% ed un miglior riempimento ai medi e bassi regimi.

    Il nuovo cambio manuale 6 marce è stato rinforzato per i20N soprattutto in virtù della maggiore capacità di rotazione del motore Hyundai e prevede funzione Launch Control e, opzionale, l’N Corner Carving Differential, differenziale a slittamento limitato m-LSD (meccanismo di torsione meccanico) che gestisce la coppia tra le ruote anteriori.

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    C’è poi il sistema N Grin Control System con 5 diversi Mode di guida che prevedono i setting Normal, Eco, Sport e Sport+. Ma c’è anche il tasto N sul volante e quello del Rev Matching, ovvero l’aiuto elettronico in scalata di marcia.

    Il sistema, quindi, sincronizza il motore all’albero di trasmissione per scalate più dolci e sportive a seconda del Mode selezionato.

    L’ESC può essere utilizzato in tre configurazioni: accesso, sport o spento totalmente. E non manca un “generatore di rumore” con valvola di scarico ad apertura variabile che crea un’esperienza sonora intrigante, mentre la frenata è pensata con calibrazione se si utilizza il piede sinistro.

    Telaio rinforzato su 12 punti

    La tenuta è assicurata infine da coperture Pirelli P-Zero da 215/40 R18. Ma il pool di lavoro sulla i20N voleva ovviamente rendere questa vettura molto dinamica nella guida. Telaio, sospensioni, sterzo e geometrie sono pensate in tal senso. Il telaio è stato rinforzato su 12 punti mentre è nuovo il disegno del sottoscocca che vanta un supporto aggiuntivo.

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    Le sospensioni sono progettate con duomi e giunture rinforzate ed hanno una differente geometria. La campanatura è stata incrementata così come ci sono una nuova bassa antirollio, nuove molle per gli ammortizzatori, anche questi del tutto nuovi.

    L’asse anteriore N Power Sense Axle viene combinato con il Dual Coupled Torsion Beam Axle o CTBA sul posteriore. L’impianto frenante vantano dischi anteriori più grandi di 40 mm rispetto a i20 std, mentre il ratio di trasmissione dello sterzo è ridotto a 12.0 (12.4 su i20), il che significa cambi di direzioni ben più affilati.

    Il pacchetto sicurezza prevede tutto

    Forward Collision Warning (FCW), Frenata Automatica di Emergenza con Riconoscimento Veicoli, Pedoni e Cicli (FCA), Lane Departure Warning (LDW), Mantenimento Attivo della Corsia (LKA), Blind-Spot Collision Warning (BCW), Intelligent Speed Limit Assist (ISLA), Rilevamento Stanchezza del Conducente con Avviso di Ripartenza (LVDA) integrato (DAW+), Gestione Automatica dei Fari Abbaglianti (HBA), Lane Following Assist (LFA), Rear Cross-Traffic Collision Warning (RCCW), Rear view monitor with parking guidance (RVM).

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    COME VA LA i20N: armoniosamente divertente

    Avevo già provato l’altra sportiva Hyundai, la i30N e mi era piaciuta un sacco. Ma, questa i20N, ha nell’armonia globale la sua carta vincente. In tal senso intendo uno sterzo tagliente e preciso, un telaio innegabilmente stabile ed incline all’handling più “sfrenato” tra i cordoli, l’eccellente tenuta trasversale e l’elevato controllo di ogni reazione vettura.

    Tutto questo rende particolarmente bilanciato il pacchetto della i20N che la sa lunga in tema di performance e guidabilità. Il pilota è quindi sempre al centro gravitazionale del divertimento.

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    Il circuito ISAM di Anagni sembra cucito addosso per scoprire le carte segrete della i20N. Prima di entrare in pista però, volevo sottolineare alcuni aspetti di questa sportiva che certo piacerà molto a chi ama guidare sul misto/veloce.

    L’abitacolo mette al centro chi guida: ogni elemento è pensato verso la funzionalità e non è mai “banale” anche nel suo posizionamento. La seduta di guida è avvolgente ed è collocata un filino in basso se parliamo di ancoraggio inferiore e questo per posizionare chi guida più vicino possibile al baricentro vettura. Un modo diretto per “sentire” le reazioni della vettura in curva e soprattutto in staccata, quando il posteriore tende ad alleggerirsi.

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    Anche la leva cambio è corta il giusto mentre la pedaliera è pensata per essere utilizzata per la massima libertà dei piedi, specie in pista, quando il sinistro viene utilizzato contemporaneamente al destro che rimane sull’acceleratore.

    Ed ancora, la posizione del volante e la notevole ampiezza visiva del parabrezza, rendono l’esperienza di guida molto coinvolgente e dinamica. Ed a proposito di dinamicità, piace che il corpo vettura sia molto basso, elemento che ne esalta la rigidità generale e torsionale che porta al sollevamento delle ruote posteriori in ingresso curva.

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    Entrando nell’area di guida, scopro un motore molto potente ma perfettamente bilanciato nelle sue performance. Pieno e sincero ai medi regimi dai 3500 giri, è pieno ed abbastanza tonico ai bassi regimi, dove viene esaltata la coppia, positivamente “alterata” dalla presenza della fasatura variabile.

    L’accelerazione fuori dalle curve è “trasgressiva” il giusto e questo significa non mettere in crisi il differenziale ne le coperture Pirelli P-Zero, la cui resa, abbassando la pressione per la pista, è realmente eccellente anche dopo parecchi giri tirati.

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    La spinta del 1.6 turbo è sincera e corposa poco sopra i 4000 giri per farsi più incisiva tra 4800 ed il 6000 giri, dove la tonicità sembra non finire mai. Sorprende la progressione di questo quattro cilindri, specie nella mappa Sport+/N, dove viene abbattuto ogni segmento nella limitazione della potenza.

    Questo significa di poter disporre di “potenza piena” e tanta spinta con un gradiente di schiena molto presente e che ti spinge fuori dalle curve in modo rapido e lineare. Quindi la potenza c’è eccome, ma la sua distribuzione è decisamente omogenea e meno “brutale” rispetto a i30N, tanto per fare un esempio.

    La sovralimentazione si avverte tra 3500 e 5500 giri ma, personalmente, avrei dato più sound e tonalità al lavoro della turbina. Hyundai ha fatto un grande lavoro se parliamo di linearità di funzionamento della sovralimentazione, visto che non esistono “buchi” di potenza in nessun range operativo.

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    Buono l’allungo, anche se 204 Cv non sono poi tantissimi come valore massimo, che però vengono “massimizzati” proprio dal grande equilibrio generale di i20N, complice il peso finale e quindi il ratio peso/potenza.

    E poi c’è l’argomento telaio. Mi hanno davvero entusiasmato, forse più della potenza, il comportamento e la dinamicità. Si avverte la maggiore rigidità strutturale ma, soprattutto, si intuisce il lavoro meticoloso fatto sulle sospensioni e sui loro punti di ancoraggio. Spicca quindi la maggiore campanatura anteriore, l’assetto rigido, il lavoro del telaio se parliamo della gestione della rigidità torsionale.

    Ed infatti è altissimo il gradiente di tenuta traversale così come la meticolosa sincerità dell’anteriore e quel posteriore, opportunamente lasciato più “libero” per essere controllato. La vettura gira molto di posteriore e questo aiuta ad entrare di forza proprio dentro le linee decise dal pilota.

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    Quindi il retrotreno va fatto scivolare in ingresso curva senza timore di perderlo. Nelle staccate più brutali, tende a “sbandierare” un filino, ma questa caratteristica può essere controllata con poco sterzo bilanciando la frenata oltre che cercando di distribuire i trasferimenti di carico al meglio, ascoltando la vettura per mezzo del piano del sedile di guida. È questa zona che ti fa sentire le vere e sincere reazioni della vettura.

    In tutto questo sorprende pure la trazione che certo aiuta le sospensioni nel loro lavoro di “gestione” della tenuta. La i20N è abbastanza rigida nel suo complesso ed infatti, sugli ingressi curva, tende a sollevare di molto il posteriore, cosa che però facilità l’ingresso stesso dentro l’angolo.

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    Eccellente l’impianto frenante, potente e modulabile il giusto. Anche dopo parecchie staccate cattivissime, risponde molto bene e non allunga la frenata con il mordente che rimane invariato.

    Ma c’è qualcosa che non mi è piaciuta di i20N? Forse solo il fatto che ogni giorno non è guidare in pista, perché credetemi, questa sportiva è davvero bella ed entusiasmante da portare al limite. Emozioni purissime che potrete condividere con un appagante sound della valvola di scarico, un piacevole brontolio ad ogni staccata che sa di divertimento al 100%.

    (Foto LORENZO PALLONI)

    Andrea Di Marcantonio
    Andrea Di Marcantoniohttps://www.performancemag.it
    “Non è facile racchiudere quasi trent’anni di passione in poche righe. Lo è invece quello stimolo quotidiano e continuo che mi porta in sella alle moto ed a bordo delle quattro ruote, su strada quanto in pista. Senza dimenticare tutto ciò che compone il mondo dei motori, mondo dalle mille sfaccettature… Ed è proprio questa passione che alimenta e mi fa “capire” ed “interpretare” i veicoli che provo in una chiave di lettura tecnica e completa oltre che diversa. Punto sulla qualità e l’approfondimento testuale oltre che sull’impatto fotografico delle prove. Al mio fianco Giuseppe Cardillo e Lorenzo Palloni, fotografi ma, soprattutto, “compagni di viaggio” in questa avventura che parla di performance. Con loro, il videomaker Andrea Rivabene. Importante è il modo diverso di raccontare le prove, abbinata alla ricerca delle migliori location. E poi i progetti legati ai giovanissimi talenti con PROGETTO MX dedicato al motocross e SPEED PROJECT, dedicato al mondo della Velocità. Siamo l'unica testata italiana a costruire progetti per i giovani a cui offriamo un team collaudato e tutta la mia esperienza sul campo. Insomma un impegno a 360°, perchè PERFORMANCEMAG.IT è tutto questo!”

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