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    LITTLEBOARD E-TWOW, L’ORIGINALE

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    Littleboard E-TWOW è la vera alternativa nel mare delle offerte della categoria. Sempre più utilizzato, il monopattino è entrato nel quotidiano di molti

    L’obbiettivo nel 2020, oltre quello annoso di arginare e sconfiggere la pandemia causata dal nuovo coronavirus, è stato rivoluzionare definitivamente in modo drastico la mobilità urbana puntando su mezzi di trasporto alternativi quali bicilette a pedalata assistita, monopattini, hoverboard ecc., tutti basati sul concetto impatto zero.

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    Inversione di tendenza, come cambiano le opinioni…

    Se negli anni precedenti le persone erano scettiche e diffidenti riguardo questi mezzi – per quanto concerne autonomia delle batterie e praticità di utilizzo – ad oggi si può assistere ad una significativa inversione di tendenza, dove tutto si trasforma nella moda del momento grazie e soprattutto agli incentivi statali.

    Biciclette a pedalata assistita e monopattini elettrici, vanno oggi per la maggiore e dove le prime vengono scelte principalmente per passeggiate e gite domenicali, i monopattini stanno spopolando nelle grandi città dove vengono usati sia per un uso quotidiano nei percorsi casa-lavoro, sia per passeggiate nel fine settimana nei centri cittadini.

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    Se ci guardiamo un po’ intorno però, tra tutte le marche e modelli proposti, noteremo che non esistono grandissime differenze tra i vari design proposti, elemento che “appiattisce” l’offerta. Fa particolare eccezione invece, il monopattino oggetto della nostra prova, ovvero il Littleboard E-TWOW, commercializzato al prezzo di 850,00 euro Iva inclusa.

    Pedana in rovere e tutto “di serie”

    E_TWOW presenta un design minimalista, ma del tutto particolare, merito di un dettaglio che non sfugge per niente inosservato: l’esclusiva pedana in legno. Il materiale scelto è quindi la rovere, mentre la superfice di appoggio dei piedi è corta ma ampia, così da poter posizionare i piedi in parallelo garantendo più stabilità e controllo al conducente, caratteristica mancante nella maggior parte dei monopattini in commercio che presentano pedane strette e lunghe, che offrono ugualmente stabilità a scapito del comfort.

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    La strumentazione è veramente completa e presenta quattro pulsanti: partendo da destra troviamo il tasto on/off, a seguire il tasto ODO (chilometraggio totale) e Trip (Parziale), il tasto per accendere/spengere il faretto LED ed il clacson elettronico. Ben leggibile sia di giorno che di notte il piccolo display, che offre tutto il necessario di cui si ha bisogno: velocità, stato della batteria, la temperatura ed i chilometri totali e parziali.

    Sono presenti una luce LED anteriore ed una posteriore: la prima è intensa, ma molto diffusa e la notte specie se le strade non sono illuminate a dovere (cosa nota e non rara), crea non pochi problemi perché non si vede molto lontano (personalmente avrei preferito fosse più concentrata), mentre quella posteriore è sufficiente e quando si frena ed aumenta anche di intensità.

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    E-TWOW si distingue non solo per il look, ma anche per le dimensioni: l’altezza massima da aperto è di 118 cm mentre quando è tutto chiuso la lunghezza massima risulta di 97 cm, grazie al fatto che l’asta del manubrio (questa regolabile in altezza) può essere richiusa su sé stessa, mentre l’altezza diventa di soli 30 cm. Questo è aspetto molto importante perché grazie alle sue dimensioni, E-TWOW è straordinariamente compatto e quindi, sia in macchina che a casa, ma soprattutto sui mezzi pubblici ingombra veramente poco.

    Il peso è da record: sulla bilancia fa segnare solo 10,8 kg, ben 5 kg in meno rispetto alla media caratteristica che lo fa essere uno dei monopattini elettrici più leggeri presenti sul mercato. Questa qualità è fondamentale perché meno peso si traduce in minor fatica per poterlo trasportare a mano, più spunto nelle partenze, nelle salite ed autonomia maggiore.

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    Motore da 575W e Mode su 5 livelli

    Il motore (Hub Brushless) posto sulla ruota anteriore è molto potente e reattivo, eroga 575 W di potenza ed il voltaggio è di 36V e permette di raggiungere una velocità massima di 35 km/h (in Italia la velocità massima permessa è di 25 km/h, ma attraverso i settaggi è possibile regolarla su 5 livelli).

    COME VA: una gran bella spinta e c’è la frenata rigenerativa KERS

    La spinta motrice, premendo il comando dell’acceleratore (poco modulabile), è forte e vigorosa grazie anche al peso contenuto: è capace di regalare ottime accelerazioni sia in movimento che in partenza da fermo ed è inarrestabile anche nelle salite più impegnative dove permette di scalare la salita con disinvoltura senza essere obbligati a scendere e camminare. Molto comoda la presenza del Cruise Control che si attiva dopo 4s viaggiando a velocità costante.

    Il monopattino offre tre tipologie di frenata: rigenerativa KERS, tramite pedale o combinata per avere una frenata più forte e decisa. Il sistema KERS funziona egregiamente fornendo frenate poderose. Personalmente è la tipologia frenata che ho usato principalmente perché oltre a rigenerare la carica convertendo l’energia cinetica in energia elettrica, quindi utile per aumentare l’autonomia, è veramente potente e permette di arrestarsi in spazi brevi. Il freno a pedale è utile quando bisogna arrestarsi o effettuare frenate brusche, stando comunque attenti a dosarlo perché se azionato con troppa forza porta al bloccaggio della ruota con conseguente allungo della frenata.

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    Una ciclistica superiore alla media

    Per quanto riguarda la ciclistica le sospensioni anteriore e posteriore non sono rigide, bensì sono fornite di ammortizzatori, la prima da 35 mm mentre la seconda da 30 mm è anche regolabile cosa non da poco anche se la taratura risulta molto buona: le sospensioni assorbono bene le buche, copiando bene le asperità e regalando molta sicurezza.

    Gli pneumatici forniti sono da 8” e sono di tipo airless, ovvero privi di camera d’aria, utili soprattutto perché evitano le forature, frequenti, con questa tipologia di veicoli, ma personalmente sono piccoli, avrei preferito delle gommature più grandi per regalare più stabilità e capacità maggiori per superare gli ostacoli.

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    La batteria ai polimeri di Litio è da 204 W/h permette di avere un’autonomia compresa tra i 20-30km in base al tipo di guida e utilizzo, ma questo non deve spaventare perché la ricarica avviene in tempi abbastanza brevi: per caricare completamente la batteria sono sufficienti dalle 2 alle 3 ore. Ho avuto la possibilità di poter testare a fondo il monopattino per un’intera settimana e l’ho messo alla prova, sostituendo questo alla macchina, prediligendolo e cercando di utilizzarlo come mezzo principale.

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    È stato molto interessante utilizzarlo la mattina per andare al lavoro e l’ho trovato veramente molto efficace perché finalmente si evitano le classiche interminabili code dovute al traffico e le perdite di tempo nel trovare parcheggio nelle grandi città senza far rimpiangere l’uso della macchina. Durante la settimana ho percorso in media 10 km al giorno, affrontando strade con pendenza variabile con alcune salite impegnative, spendendo il 30% della batteria.

    Per verificare l’effettiva autonomia e l’efficienza sia del motore che del sistema KERS partendo con la carica al completo, ho affrontato un percorso misto chiedendo sempre la massima prestazione, cercando di percorrere più km possibili fino a che il monopattino non fosse stato in grado di fornire ulteriore spinta raggiungendo con una sola carica 30 km di percorrenza, a dimostrazione che il dato fornito dalla casa è più che veritiero.

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    Il monopattino quale veicolo giusto per visitare le grandi città e le loro bellezze

    Non mi sono fatto scappare anche una gita nel centro di Roma dove ho potuto saggiare a pieno le qualità di agilità e compattezza del monopattino e testare il comportamento delle sospensioni anche sugli odiati sampietrini. L’itinerario della passeggiata prevedeva: partire da casa, raggiungere la metropolitana, scendere alla fermata Colosseo, successivamente percorrere via dei Fori Imperiali ed incominciare a perdermi tra i meravigliosi vicoli ed i maestosi monumenti (Fontana di Trevi, Pantheon Campidoglio) che si aprono alla fine di essi.

    La comodità del monopattino mi ha permesso di poter raggiungere il centro in totale tranquillità, senza preoccuparmi di dover cercare parcheggio. Prendendo la metropolitana ho potuto apprezzare le doti di estrema compattezza: trasportarlo per le scale mobili si è rivelato facile e veloce; mentre visitando il centro ho trovato piacevole la possibilità che regala il monopattino ovvero quella di poter girare in totale disinvoltura e agilità la città visitando una quantità considerevole di monumenti in totale confort e relax ritornando a casa fresco e non stanco come spesso mi accade quando la visito a piedi.

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    Littleboard mi piace molto per la personalità che ha, per il suo look che si distingue totalmente dal resto dei monopattini in commercio, per il motore potente, sempre pronto ed inarrestabile, per il peso ridotto che permette di poterlo portare in giro senza troppa fatica, per le dimensioni contenute che consentono ingombri ridotti che permettono di portarlo e stivarlo ovunque e per il comportamento delle sospensioni che sulle buche di Roma si sono comportate egregiamente permettendo di utilizzare il monopattino in sicurezza.

    Quello che non mi ha fatto impazzire il fatto il peso non è ben bilanciato, spostato principalmente nella parte anteriore vicino alla ruota anteriore, quindi una volta chiuso, per sollevarlo bisogna afferrarlo nel punto giusto (che si trova in prossimità dello snodo tra la pedana e l’asta del manubrio) e che la pedana in legno risulti un po’ troppo rumorosa quando si incontrano asperità dell’asfalto anche poco pronunciate.

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    Buono l’obbiettivo di contenere il più possibile ingombri e peso, ma questo ha portato al fatto che sul manubrio siano presenti molte vibrazioni, complici anche le piccole gomme airless molto rigide nel loro comportamento, ma che in termini di sicurezza sono la scelta migliore perché permettono di evitare le forature consentendo comunque di ritornare a casa e non rimanere a piedi.

    In conclusione il monopattino mi è piaciuto molto perché è potente e divertente, ho notato che il fenomeno è evidente, i monopattini piacciono e la gente ne è attratta, ma quello che noto in giro è come se mancasse un po’ di cultura Green, nel senso che negli ultimi mesi, grazie anche agli incentivi statali, abbiamo assistito ad una vera e propria corsa all’acquisto, più per possedere “l’oggetto” che per una vera e propria necessità e sensibilità per la mobilità green. Non si è veramente capito quante opportunità offrono i monopattini elettrici. Importante è conoscere quali siano le reali qualità dei monopattini elettrici: possono essere una validissima alternativa per la mobilità urbana.

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    Basti sapere che il costo in bolletta di una ricarica completa è di circa 5-6 centesimi e che a fronte di questa spesa il monopattino permette di percorrete circa 30 km (costi assai più bassi rispetto ad un automobile) per di più senza doversi stressare in mezzo al traffico cittadino o per cercare un impossibile parcheggio. Inoltre, poi, si ha la possibilità di combinare l’uso dei mezzi pubblici e l’uso del monopattino in estrema scioltezza in un pacchetto di mobilità completo.

    E più si usa più ci si rende conto di quanto quest’ultimo sia un mezzo efficiente sotto ogni punto di vista, da un punto di vista economico per quanto riguarda consumi e costi di ricarica quanto ecologico, poiché l’aspetto estremamente importante è che permette di non inquinare, mantenendo pulita l’aria che respiriamo.

    INFO: https://www.yachtsynergy.it/http://greenutilityvehicles.it/prodotti/

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