Performancemag.it racconta le novità auto e moto sempre attenti alla qualità dell’informazione.

    PROVA: FORD FIESTA ST, 200 CV AL TOP

    Date:

    Condividi:

    Nuova Ford Fiesta ST offre un pacchetto sportivo eccellente grazie ai 200 CV ed un assetto unico messo a punto da Ford Performance. Fiesta ST sorprende per performance e dinamica, su strada ed in pista

    Avete presenti quelle “piccole bombe” che sfrecciavano orgogliose sulle strade Anni ‘80/90? Mi riferisco alla Fiat Uno Turbo, alla Renault Alpine Turbo, alla Volkswagen Golf GTI ed alla Peugeot 205 GTI tanto per citarne qualcuna…

    Potenze pari a 110/130 Cv sembravano un’infinità per queste sportive di razza in rapporto al peso/potenza anche se, tecnica e tecnologia non erano ancora “sintonizzate” per rendere queste vetture sicure ma, soprattutto, gestibili.

    Ford, un passo avanti…

    È trascorsa una vita – tecnicamente parlando – e le cose si sono evolute come ben sappiamo e come era logico fosse ma, la voglia, il desiderio di stupire da parte delle Case, non ha mai rallentato la propria corsa dinamica… È il caso della nuova Ford Fiesta ST, una vera auto sportiva che ti catapulta in un mondo coinvolgente, dinamico, prestazionale ma, soprattutto, unico nel suo genere.

    Merito del un power train EcoBoost 3 cilindri 1.5 da 200 CV (290 Nm di coppia) che tradotto in performance significa da 0 a 100 km/h in 6,5” e 232 km/h per la velocità massima ed ancora, differenziale meccanico a slittamento limitato per migliorare drasticamente la trazione, dote forse migliore, unitamente alla reattività, della nuova Fiesta ST.

    Ford Performance quindi, voleva realizzare una sportiva di razza, operazione completamente riuscita: questo l’ho scoperto fin dal primissimo approccio durante la Ford Driving University di Magione, dove ho notato la grande trazione, l’ottimo comportamento dinamico, l’elevata capacità di curvare a fronte di un’elevatissima stabilità.

    Un motore unico a doppia fasatura variabile

    La configurazione del “dodicivalvole” tre cilindri Ti-VCT (quote vitali pari a 84×90 mm) è ormai uno “status” per Ford: questo EcoBoost da 1.5 tutto in alluminio, cc vanta sovralimentazione, doppia fasatura variabile ed iniezione ad alta pressione, note tecniche che hanno elevato la potenza massima a 200 CV a 6000 giri e forse il dato più impressionante relativo alla coppia dei 290 Nm compresa (e questo è il dato più interessante anche in rapporto alla corsa “lunga” se parliamo di quote vitali) tra 1600 e 4000 giri.

    Attivazione/Disattivazione della combustione di un cilindro per risparmiare

    Lo schema costruttivo del tricilindrico lo sappiamo, “aiuta” l’erogazione ai bassi e medi regimi ma è pure la nuova turbina RAAX a bassa inerzia (c’ un nuovo collettore di scarico integrato), dal design finalizzato ad aumentare la pressione e quindi la spinta in modo più netto e rapido, a giocare un ruolo chiave sulle prestazioni finali della Fiesta ST. Altra novità è il mix se parliamo dell’iniezione, mix perché convivono sia quella diretta quanto quella indiretta oltre alla disattivazione dei cilindri, tecnologia “prelevata” dall’EcoBoost 1.0.

    In questo modo si risparmia carburante, grazie pure sia alla disattivazione del flusso benzina che delle valvole; il sistema riprende a dare il meglio alla richiesta di potenza quindi in accelerazione mentre rimane “dormiente” in fase di gas costante o gas parzializzato. La combustione quindi, viene attivata o disattivata in uno dei tre cilindri in 14 millesimi di secondo, ovvero, come spiega Ford, 20 “volte più velocemente di un battito di ciglia”. Ma Fiesta ST è anche sound e questo grazie al sistema Active Exhaust Valve Tecnology che amplia la tonalità sportiva del tre cilindri Ford.

    LSD: il sistema che cambia la dinamica della vettura

    È il nuovo differenziale a slittamento limitato che limita la coppia eccessiva sulla ruota avente meno trazione, “ricollocandola” sull’altra con maggiore aderenza offrendo inoltre un incisivo contrasto sul wheelspin, ovvero il controllo dell’esuberanza motrice che limiterebbe accelerazione e stabilità vettura. Non manca il Torque Vectoring Control che opera sull’impianto frenante e quindi, entrambi i sistemi, sono perfettamente conviventi uno nell’altro.

    Stabilità? No problem, ci sono le molle a bilanciamento

    Le molle di nuova generazione, (ottenute a freddo e dal passo variabile), sono state brevettate da Ford e pensate per migliorare la stabilità e la reattività del posteriore, dotato di ponte torcente, vera espressione tecnica per il massimo controllo. Si tratta di molle definite irregolari montate per una corretta distribuzione delle forze in simbiosi con le posteriori ed inoltre, vengono contrastate ed assorbite soprattutto le forze laterali da parte proprio delle molle con l’imperativo finale di un telaio nettamente più rigido.

    Tutto questo porta a dei benefit tecnici quali: migliore risposta dello sterzo, specie nei cambi direzione, 10 kg in meno per via dell’assenza dello schema sospensioni convenzionale, no compromise se parliamo di precisione di guida, comfort generale e dinamica vettura. Spiccano infine gli ammortizzatori Tenneco (barra antirollio da 22,5 mm) doppio tubo anteriori e mono tubo posteriori dotati di valvola RC1 che aiuta nello smorzamento, il che significa massima precisione di guida anche tra i cordoli. Ultimo dato, la rigidità posteriore è quella più elevata mai vista su una Ford Performance ed è pari a 1400 Nm/deg. Per l’impianto frenante ci sono due dischi anteriori da 278 mm e due posteriori da 253 mm.

    Tre Mode di guida e Launch Control

    Anche su Fiesta ST c’è il Launch Control, ovvero partire a razzo senza far perdere aderenza alle ruote anteriori. Lo si attiva dal menu del display da 4.2” e c’è una funzione dedicata che prevede tecnicamente un overboost per il turbo in un tempo limitato ed un assetto vettura che “contenga” i trasferimenti di carico. Ma questa new era di Fiesta ST, prevede pure 3 Mode di guida:

    NORMAL, SPORT e TRACK, come dire ad ogni percorso il proprio “stile di guida”. Ecco in sintesi cosa cambia tra un Mode e l’altro: NORMAL: mapping motore, controllo trazione, ESC, ESE (ottimizzazione elettronica del sound motore), EPAS (sound scarico e sterzo elettrico) sono offerti per un’esperienza di guida naturale. SPORT: mapping motore e risposta acceleratore più decisi ed immediati nella risposta, sterzo elettrico più incline al guidato o alla pista, sonorità motore incrementata. TRACK: massimo su ogni fronte, quindi regime motore aumentato, accelerazione aumentata, controllo trazione disattivato, ESC limitato. Per l’ESC infine, ci sono tre Mode dedicato che ne regolano l’intervento.

    COME VA: potente, adrenalinica, veloce e cattivissima in curva

    A bordo ci si sente già in pista, tra i cordoli: pochi fronzoli, molta sostanza per occhi sempre concentrati sulla strada. Sedili sportivi, avvolgenti ed anche comodi quelli della Fiesta ST, sportiva da usare anche in città per via della grande fluidità del suo piccolo ma grande tre cilindri da 200 CV.

    Un grande lavoro regala una Fiesta ST unica

    Spazi giusti, plancia libera, leva cambio alla giusta distanza dalle gambe, pedale freno subito individuabile per staccate all’ultimo metro; questa è la sostanza di Fiesta ST che si può scoprire tutto d’uno fiato o snocciolare la conoscenza in modo graduale… Ford ha fatto davvero un grande lavoro di fino per offrire all’utente una vettura veloce ma, soprattutto, inaspettatamente equilibrata, dinamica, capace di un inserimento fulmineo, specie nelle “esse” e quindi nei bruschi cambi di direzione. Sembra quasi una moto per quanto sia veloce e reattiva sullo sterzo, molto ben bilanciato tra sensibilità sulle mani ed angolo di sterzo. La sensazione immediata è quella di guidare la tecnologia più “spinta” e questo grazie all’esuberanza del motore turbo da 1.5 cc sempre assistito da un’elettronica eccellente e che regala all’utente massima trazione in ogni situazione.

    Comoda e silenziosa in città, ma non fatevi ingannare perché i 200 CV ci sono tutti

    Due parole sull’uso urbano: Utilizzando il Mode NORMAL si guida realmente di puro piacere, grazie all’erogazione fluida del motore ed alla sua maliziosa silenziosità che si trasforma non appena si spinge a fondo il pedale dell’acceleratore. Sorprende però l’elevato comfort in rapporto alla tipologia di vettura: quindi sospensioni ben tarate anche in città, mai eccessiva rigidità sul pavé ed una trazione realmente eccellente. Infine, lo sterzo morbido preciso e progressivo aiuta nelle manovre cittadine. In città però, Ford Fiesta ST non passerà inosservata e questo è un fatto a cui dovrete abituarvi…

    La prova in pista: ISAM di Anagni perfetta per il test della ST

    A me questa Fiesta ST è piaciuta un casino, merito del motore potente, del telaio magnetico per guidare forte in pista, merito della spinta energetica dell’EcoBoost Ford e di un setting sospensioni davvero azzeccato. Entro nel Mode Track ovviamente…

    Un motore eccellente nei rendimenti

    Il tre cilindri Ford spinge tonico già da 1600 giri: la spinta è energica ma molto fluida e progressiva e la “forza” è percepibile anche a gas parzializzato; da 2000 giri la spinta diventa più incisiva per diventare più “polposa” poco sopra i 3500 giri, zona in cui la schiena del motore Ford inizia a far sentire tutta la propria esuberanza. L’accelerazione in uscita curva è positivamente imbarazzante e sorprende ancor più l’eccellente funzionamento del differenziale meccanico, capace di “distribuire” le forze alla ruota che serve, evitando in uscita di curva quel fastidioso slittamento delle ruote che fa perdere aderenza e tempo sul giro secco.

    Nelle “esse” è sempre tagliente e precisa

    Fiesta ST s’infila come una lama nelle “esse”, aggredite a velocità sostenuta e con il posteriore che si solleva (lo vedete in foto) ma rimanendo incollata all’asfalto. In ingresso curva quindi, bisogna tenere giù l’acceleratore ed inserire subito la vettura, magari anticipando un pelino il movimento dello sterzo. Anche se la ruota posteriore interna si solleva, la linea rimane ineccepibile, precisa grazie pure all’ottimo bilanciamento del telaio, neutro dove serve e capace di assorbire le forze trasversali grazie alle nuove molle.

    Il tre cilindri spinge molto sulle marce alte e, la coppia motrice è talmente tonica, che non serve tirare le marce all’infinito, anche perché, specie su quelle basse, il motore finisce quasi subito e non permette alla vettura di far strada; altro punto di forza della ST è il centro curva, dove rimane stabile con un leggero scivolamento del posteriore ma sempre perfettamente controllabile con sterzo ed acceleratore. Ottimo l’allungo motore mentre le avrei preferito una seconda e terza più vicine e questo proprio per entrare nella quarta marcia con una maggiore coppia e trazione.

    Sinceramente mi sarei aspettato qualcosina in più dall’impianto frenante: dopo qualche giro e qualche decisa “pestata”, le frenate si allungano e, specie i dischi anteriori, sembrano andare in crisi se parliamo di effettiva capacità di rallentamento che, specie sulle staccate più violente, rendono poca giustizia all’insieme del pacchetto tecnico Fiesta ST. Quasi nulli invece i trasferimenti di carico, quindi vettura molto neutra e molto ben bilanciata.

    (Foto Giuseppe Cardillo, Leonardo Di Giacobbe, Irene Di Salvo)

    IN COLLABORAZIONE CON:

    (Si ringrazia ISAM nella persona dell’Ing. Moscarini)

     

     

    Andrea Di Marcantonio
    Andrea Di Marcantoniohttps://www.performancemag.it
    “Non è facile racchiudere quasi trent’anni di passione in poche righe. Lo è invece quello stimolo quotidiano e continuo che mi porta in sella alle moto ed a bordo delle quattro ruote, su strada quanto in pista. Senza dimenticare tutto ciò che compone il mondo dei motori, mondo dalle mille sfaccettature… Ed è proprio questa passione che alimenta e mi fa “capire” ed “interpretare” i veicoli che provo in una chiave di lettura tecnica e completa oltre che diversa. Punto sulla qualità e l’approfondimento testuale oltre che sull’impatto fotografico delle prove. Al mio fianco Giuseppe Cardillo e Lorenzo Palloni, fotografi ma, soprattutto, “compagni di viaggio” in questa avventura che parla di performance. Con loro, il videomaker Andrea Rivabene. Importante è il modo diverso di raccontare le prove, abbinata alla ricerca delle migliori location. E poi i progetti legati ai giovanissimi talenti con PROGETTO MX dedicato al motocross e SPEED PROJECT, dedicato al mondo della Velocità. Siamo l'unica testata italiana a costruire progetti per i giovani a cui offriamo un team collaudato e tutta la mia esperienza sul campo. Insomma un impegno a 360°, perchè PERFORMANCEMAG.IT è tutto questo!”

    Articoli correlati

    Lem Motor RR160, la pitbike di livello

    Ecco la pitbike RR160 LEM Motor, intrigante pitbike equipaggiata con motore YX da 160 cc  forte di una...

    Kawasaki Z650 RS fascino senza tempo

    Facile e intuitiva fin da subito, Kawasaki Z650 RS ti conquista dal primo metro grazie al suo fascino...

    Hyundai KONA Electric, il grande comfort

    Il viaggio verso l’elettrificazione corre veloce. Hyundai non si è mai tirata indietro quando c’è da scommettere sulle...

    Nuova doppietta per PROGETTO MX HMR

    Pole e doppietta al Tridente, Ele e PROGETTO MX HMR continuano a “spingere” sulla voglia e passione di...