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    PROVA Hard. Beta RR 400 Enduro

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    Una prova esaltante con il supporto di 3 hard rider, gente che di enduro se ne intende per davvero. Il tutto in una zona che sembra una vera e propria palestra dell’estremo…

    Il termine Enduro raccoglie un’infinità di significati, tutti legati ad un utilizzo estremo della moto off-raod; certo, naturale, direte voi ma, a volte, questo “concetto” si trasforma, si evolve, prendendo forme ancor più estreme. Lo dimostrano le seguitissime gare hard enduro in o out-door, che prolificano di anno in anno e non solo perché ne beneficia lo spettacolo o perché il pubblico si presenta a questi appuntamenti in forma massiccia, ma, soprattutto, perché questi “eventi” sono un ottimo banco prova per le moto e per la loro affidabilità.

    E non è la prima volta che, assistendo ad una gara legata a questa tipologia di concetto, osservo quanto il pubblico competente aspetti i passaggi delle moto per analizzarne “pregi i difetti”, affidabilità sulla lunga distanza, o addirittura la maneggevolezza sui passaggi più impegnativi.

    Tutto questo, alla fine, può convincere l’utente ed orientarlo verso la scelta finale dell’acquisto; perché in ballo ci sono molteplici fattori che “entrano in circolo”, primo tra tutti l’aspetto del risultato finale, mai secondo a nessuno…

    Beta guarda avanti

    Beta è sempre stata attenta e sensibile a tutto questo ed è per questo che “intensifica” l’attenzione verso l’enduro in senso generale, tanto da concentrare molta attenzione su questa specialità. Così la gamma RR Enduro 4T che oggi vanta ben quattro cubature, (400,450,498 a cui si aggiunge la nuova motorizzazione da 350 cc) la dice lunga sull’investimento tecnico che Beta porta avanti e che, anzi, amplierà il proprio perimetro d’attacco al mercato, grazie alla nuova ed attesissima motorizzazione due tempi, vera novità 2013 che deve far riflettere l’intero mercato enduro…

    Una prova very very Hard

    E visto che Enduro significa spettacolo alla fine, quest’idea è nata attorno ad un tavolo con tre piloti che, di hard enduro, ne mangiano ogni giorno in quanto tutti impegnati nel Campionato Regionale Lazio. A loro che sono belli tosti però, non bastava darmi solo una mano per questa prova fuori dal solito; hanno voluto fare molto di più portandomi in un “contest naturalistico” decisamente unico, location che poi mi ha fatto venire l’idea di ambientare proprio qui la prova di questa RR 400, moto che qualcuno di loro conosceva già molto bene. Ed il risultato fotografico vedrete è del tutto unico!

    The HARD rider: prima di entrare nel dettaglio, ecco i piloti della prova…

    Marco Stavros Maggi

    Impegni agonistici 2012: Campionato Regionale Lazio categoria E2 , gare di enduro estremo internazionali, attualmente 2° categoria e 2° Campionato Regionale lazio

    Vincenzo Foti

    Impegni agonistici 2012: Campionato Regionale Lazio, attualmente 2° nel Campionato Regionale Lazio cat. E1 moto.

    Gianni Bufacchi

    Impegni agonistici 2012: Campionato Regionale Lazio, attualmente 1° classificato

    …ed ora parliamo della Beta RR 400 Enduro

    Questa versione da 400 cc mostra carattere fin dalla primissima occhiata: è una moto snella, leggera, legata ad un utilizzo decisamente professionale dei suoi contenuti tecnici, sempre all’avanguardia grazie alla grande attenzione sulla componente ciclistica oltre che su un motore facile e docile da usare.

    Sulla parte anteriore spicca il parafango in due pezzi, piegato in modo da “spezzare” il design dell’area frontale della moto a cui si aggiunge la mascherina la cui parte inferiore s’incastra con il tratto superiore del parafango stesso; azzeccato il proiettore triangolare (è nuovo) così come i sei fori laterali ai suoi lati, fori che snelliscono il design della zona alta della moto.

    In tal senso, gioca un ruolo fondamentale la particolare grafica, molto “dinamica” e che ben si sposa con il resto della enduro Beta anche se, vorrei sottolinearlo, sarebbe interessante dare un’immagine diversa e meno identica per tutta la gamma, che ritroviamo dalla 50 alla massima cilindrata… Magari valorizzare graficamente, diversificandoli, i  vari allestimenti enduro potrebbe essere un’idea…

    I convogliatori abbracciano il serbatoio carburante da 8 litri (1 lt per la riserva) ed i radiatori ed anche qui ritroviamo la serie di tagli trasversali che vanno a creare continuità con la mascherina; durante il test però, abbiamo notato un rapido scollamento degli stickers adesivi dopo già qualche ora di utilizzo, specie nella zona dove le ginocchia stringono di più. Il piano sella è comodo e non eccessivamente duro ma soprattutto consente spostamenti molto veloci, grazie anche all’andamento rettilineo della sella stessa.

    Sella a sblocco rapido: idea originale

    Comodo ed originale invece, è il pulsante che consente lo sblocco della sella: basta una leggera pressione e la sella viene via, evitando così perdite di tempo nel togliere i classici due bulloni laterali, cosa comune sul 90% delle moto. Il rosso domina ovunque ed il telaio non è da meno, visto che appare e scompare, celato dalle plastiche avvolgenti montate su tutta la gamma RR. L’equipaggiamento si serie infine, è molto raffinato.

    Tecnicamente Beta… Il motore

    Con la gamma RR, Beta riesce ad accontentare l’intera fascia di clientela enduro, dal pilota amatoriale al rider più esperto e determinato. Non poche quindi le modifiche sulla gamma RR, sia su motore che sulla ciclistica.

    Per ciò che concerne il monocilindrico, questa versione da 400 cc vanta un alesaggio di 95 mm per una corsa di 56,2 mm con un rapporto di compressione di 12,4:1; l’alimentazione è affidata ad un carburatore Kehin FCR MX da 39 mm mentre l’avviamento è elettrico ed a kick-starter. Non essendoci blocchetto accensione, basta spostare la moto di qualche cm per vedersi accendere il quadro e quindi procedere con l’avviamento della moto, un’idea originale che evita di portarsi dietro chiavi di accensione, sempre fastidiose da collocare.

    Iniziamo dal contralbero che sulla gamma 2012, è stato aggiornato nel nuovo cuscinetto a rulli che oltre a garantire maggior affidabilità, dura di più… Sulla parte alta del monocilindrico, ed in particolare sulla testata, ci sono un ponte albero a camme rinforzato, cosa che riduce la deformazione dell’elemento rotante, rendendo più “preciso” il diagramma di distribuzione.

    Nuovi piattelli per le valvole

    Le quattro valvole hanno ora piattelli irrigiditi mentre un lavoro “pesante” è stato fatto sulla catena distribuzione, primo tra tutti il nuovo getto d’olio  a vantaggio di migliorare la lubrificazione e le perdite per attrito. A seguire poi, c’è un diverso pattino con inserto in metallo (piuù efficace alle alte temperature) ed il nuovo tensionatore che determina una maggior silenziosità e l’eliminazione dei giochi.

    La frizione vanta invece un ingranaggio della primaria rinforzato (si contengono così i movimento assiali della campana con il risultato di migliore precisione di funzionamento) e nuove molle realizzate con materiale di altissima qualità; non mancano scalanature del desmodromico aventi diverso design e questo per ottenere un funzionamento più morbido.

    Altre piccole modifiche riguardano infine il nuovo tappo olio a testa esagonale (rimozione veloce e sicura per la manutenzione) ed il silenziatore di scarico, caratterizzato dal disegno ben più aggressivo che oltretutto offre anche migliori prestazioni motore.

    Tecnicamente Beta: le modifiche sulla ciclistica

    Il telaio è in acciaio al CrMo caratterizzato da schema a doppia culla che va a sdoppiarsi proprio sopra lo scarico; l’interasse è di 1490 mm mentre l’altezza sella è di 940 mm con altezza da terra pari a 320 mm. La prima novità è proprio qui: infatti, il diametro dei tubi passa da 25 a 28 mm

    Forcella con sistema TFX

    La forcella – su cui spicca la differente piastra dedicata – è nuova invece: si tratta di una Sachs USD da 48 mm dotata di sistema TFX Twin Flux Tecnology, sviluppato espressamente da Sachs per Beta e che basa la propria tecnologia su un miglior bilanciamento, leggerezza e dinamicità di guida.

    Si tratta quindi di un sistema che vede i pistoni di compressione/estensione aventi diametro differenziato (più grande quello in compressione, più piccolo quello in estensione), soluzione che migliora il bilanciamento del flusso d’olio all’interno degli steli, il cui risultato è la grande capacità di assorbimento dell’avantreno, anche sui terreni più hard.

    Anche il mono però ha subito migliorie grazie all’adozione di molla con K 0,48 (più sostegno e quindi miglior freno in compressione) e della maggiore scorrevolezza del sistema, grazie anche all’adozione di anelli di tenuta SKF, dotati di mescola autolubrificante, che determina così maggiore precisione di funzionamento dell’intero complesso. Altre piccole grandi migliorie riguardano pure la “zona freni” grazie a nuovi dischi dal diverso profilo ed al nuovo comando frizione Brembo.

    Come va: un test unico in un contesto spettacolare…

    Di fatto questo test è stato molto allettante: sarà stato il contesto naturalistico, sarà stata la “caratura” dei piloti in sella, fatto sta che ci siamo divertiti ma abbiamo anche potuto provare a fondo questa RR 400, una moto che, a parte qualche problemino di carburazione oltre i 1000 mt., ha diviso l’opinione dei tester presenti.

    Il test si è svolto quindi in due distinte fasi: la prima, quella “ufficiale” da parte mia, la seconda in combinata con le voci ed i giudizi dei tre enduristi hard, tutti in attività grazie anche al loro M.C. di appartenenza (M.C Pantano) decisamente attivo ed impegnato sia sull’impianto dove realizziamo spesso i test di performancemag che a livello di team, di cui questi piloti in parte…fanno parte.

    I tre rider si sono “sfidati” prima con una sintetica pagella con votazioni da 1 a 5, poi rispondendo ad alcune domande sulla moto e le sue caratteristiche dinamiche. Pregi e difetti quindi ma anche e soprattutto un’attenta analisi del prodotto std in tutta la sua natura tecnica. Senza dimenticare, come vedrete, l’aspetto dinamico del test!

    La prova: dettagli di una enduro purosangue, commenti fast…

    La posizione di guida sembra subito familiare: corretta la triangolatura gambe, braccia, pedane e questo aumenta il feeling di approccio senza dover fare i conti con un’altezza da terra esagerata. I comandi sono tutti accessibili, dal rubinetto del carburante agli switch dei blocchetti fino alle regolazioni sulle sospensioni, realmente a portata di mano. Solo lo starter dell’aria a freddo rimane un po’ nascosto ed il suo reset, una volta fatto scaldare il motore, non così intuitivo perché un po’ nascosto dalle sovrastrutture di plastiche e serbatoio.

    Motore facile e dolce da usare

    A freddo la moto parte bene ma, almeno sulla moto del nostro test, la batteria ha mostrato di essere un po’ “stanca”, visto che dopo qualche tentativo abbiamo dovuto ricorrere al kick-starter, ma è stata cosa da poco visto che, dopo una mezza giornata di utilizzo, tutto è tornato nella normalità, se parliamo di massima carica.

    L’erogazione è sempre lineare, pulita, almeno a livello del mare, perché è bastato salire oltre i 1000 mt per avvertire problemi di carburazione che si sono manifestati con ripetuti rifiuti a partire a motore caldo, specie dopo una sessione di test. La coppia è tanta così come di potenza ce n’è eccome ed è sempre gestibile, anche quando si sale in mulattiera e si decide di aumentare il passo… E’ un propulsore che ama funzionare con le marce alte, visto che la trazione è tantissima ed è realmente spettacolare dal punto di vista della guidabilità globale di questa RR 400.

    Cambio duro quando si sale di rapporto

    Cambio e frizione fanno onestamente il loro lavoro: solo il cambio, a volte, tende ad indurirsi, specie nei rapporti “intermedi” e quasi sempre in salita di rapporto da seconda e terza e da quarta a quinta. La frizione invece è ottima e molto progressiva ed instancabile, anche sollecitandola al massimo.

    Buono il comportamento delle sospensioni: a mio avviso la forcella (per il mio peso di 58 kg) andrebbe rivista, specie in compressione così come il mono soffre un po’ di limiti in estensione, almeno per il mio peso.  In ogni modo il filtraggio è ottimo su qualsiasi terreno e questo fa naturalmente aumentare la velocità e la sicurezza del pilota, anche su tratti molto impegnativi. Ottimo infine in funzionamento dell’impianto frenante, sempre molto potente e progressivo.

    HARD TESTER, in sella alla Beta RR 400: loro la pensano così…

    Nome tester hard enduro: Marco Stavros Maggi

    Impegni agonistici 2012: Campionato Regionale Lazio categoria E2 , gare di enduro estremo internazionali, attualmente 2° categoria e 2° Campionato Regionale lazio

    VALUTAZIONE GLOBALE CON VOTI DA 1 A 5

    Posizione di guida voto 4,  Estetica moto voto 4, Comportamento globale sospensioni voto 3, Comportamento forcella voto 2, Comportamento mono voto 4, Erogazione motore voto 5, Funzionamento motore minimo voto 2, Erogazione tratti hard voto 4, Erogazione potenza bassi e medi regimi voto 4, Messa a punto motore: carburazione, passaggio on/off voto 1, Comportamento cambio voto 4, Comportamento frizione voto 5, Maneggevolezza tratti lenti voto 4, Maneggevolezza tratti veloci voto 3, Peso moto in marcia voto 4, Frenata anteriore voto 4, Frenata posteriore voto 5, Modulabilità freni  voto 4,5

    Commenti a caldo:

    Come ti è sembrata questa moto nei tratti hard?

    “E’ una moto sviluppata e cresciuta sulle mulattiere: il suo meglio lo da sul naturale e nell’ enduro tecnico ed i passaggi trialistici non sono un problema”.

    Come hai trovato l’erogazione del motore ai bassi e medi regimi, cosa vorresti in più e cosa invece ti è piaciuto

    “La moto in prova non era messa a punto in maniera ottimale, ai bassi regimi e alle violente riaperture del gas il motore era molto grasso, io conosco molto bene il motore della Beta 400 poichè ci corro da due anni e posso affermare che sia uno dei motori piu’ lineari e forti che abbia mai provato, molto forte fin da subito e con un allungo da 250cc…”.

    Cenni sul comportamento delle sospensioni, quindi comportamento forcella e mono

    “La forcella e’ sicuramente tarata per un enduro tranquillo, se non si forza la mano assorbe bene il terreno ed i sassi. Se pero’ si prova a staccare un po’ forte e si accenna qualche salto, inevitabilmente si arriva a fondo corsa. Con un setting per le proprie esigenze siamo comunque allineati con la concorrenza. Il mono da molta trazione alla moto, che rimane si un po’ bassina anche se il SAG e’ corretto ma è una caratteristica di questo mezzo. Anche la sua taratura e’ votata al passeggio, ma il deficit e’ meno percepibile rispetto alla forcella. Alla fine a mio avviso  sono due buone unita ‘ che vanno solo sistemate per le proprie esigenze e stile di guida”.

    Come hai trovata la posizione di guida? Cosa miglioreresti?

    “La posizione in sella e’ naturale, comoda, non ha una seduta altissima e questo i piloti piu’ bassi di statura lo apprezzeranno molto. La triangolazione manubrio pedane sella e’ ben concepita e moderna”.

    Questa 400 RR è una moto impegnativa, pesante da guidare? Cosa ti è piaciuto?

    “E’ una moto incredibilmente facile ed adatta a una moltitudine di utenze, può essere ideale per l’appassionato che ci va due volte al mese come chi cerca il tempo in speciale, il peso effettivo si allinea alle moderne 4T, ma, una volta in marcia, e’ una moto maneggevole con cui giocare nei tratti tecnici e difficili , grazie all’estrema facilità e docilitò del suo motore e alla ciclistica sincera e morbida. E’ molto adatta a quello che ora viene chiamato freeride. Di tutte le moto racing categoria E2, e’ quella che mi piace di piu’”..

    Un pregio importante ed un difetto importante di questa moto… 

    “Pregio: facilita’ di guida – Difetto: motorino di avviamento”.

    Nome tester hard enduro: Vincenzo Foti

    Impegni agonistici 2012: Campionato Regionale Lazio, attualmente 2° nel Campionato Regionale Lazio cat. E1 moto

    VALUTAZIONE GLOBALE CON VOTI DA 1 A 5

    Posizione di guida voto 3, Estetica moto voto, Comportamento globale sospensioni voto 3, Comportamento forcella voto, Comportamento mono voto 1, Erogazione motore voto 4,  Funzionamento motore minimo voto 5, Erogazione tratti hard voto 4, Erogazione potenza bassi e medi regimi voto 5, Messa a punto motore: carburazione, passaggio on/off voto 5, Comportamento cambio voto 2, Comportamento frizione voto 1, Maneggevolezza tratti lenti voto 3, Maneggevolezza tratti veloci voto 2, Peso moto in marcia voto 4, Frenata anteriore voto 4, Frenata posteriore voto 4, Modulabilità freni  voto 4

    Commenti a caldo:

    Come ti è sembrata questa moto nei tratti hard?

    “Ha una trazione eccezionale…”.

    Come ha trovato l’erogazione del motore ai bassi e medi regimi, cosa vorresti in più e cosa invece ti è piaciuto

    “A livello di erogazione motore non vorrei di meglio”

    Cenni sul comportamento delle sospensioni, quindi comportamento forcella e mono

    “Le sospenzioni sono buone per un endurista alle prime armi”.

    Come hai trovata la posizione di guida? Cosa miglioreresti? “E’ troppo basso il posteriore”.

    Un pregio importante ed un difetto importante di questa moto…

    “Il pregio è il Motore, il difetto a mio avviso sono la sospensione anteriore, la frizione è buona, il cambio pessimo e poi questa moto dopo poche ore sembra già vecchia…”

    Nome tester hard enduro: Gianni Bufacchi

    Impegni agonistici 2012: Campionato Regionale Lazio, attualmente 1° classificato

    VALUTAZIONE GLOBALE CON VOTI DA 1 A 5

    Posizione di guida voto 5, Estetica moto voto 3, Comportamento globale sospensioni voto 4, Comportamento forcella voto 4, Comportamento mono voto 4, Erogazione motore voto 5, Funzionamento motore minimo voto 5, Erogazione tratti hard voto 5, Erogazione potenza bassi e medi regimi voto 5, Messa a punto motore: carburazione, passaggio on/off voto 4, Comportamento cambio voto 5, Comportamento frizione voto 5, Maneggevolezza tratti lenti voto 3, Maneggevolezza tratti veloci voto 4, Peso moto in marcia voto 4, Frenata anteriore voto 4, Frenata posteriore voto 4, Modulabilità freni  voto 4

    Commenti a caldo:

    Come ti è sembrata questa moto nei tratti hard?

    “Con il buon motore che ha, se trasmettesse più leggerezza e manovrabilita’ sarebbe ottima”.

    Come ha trovato l’erogazione del motore ai bassi e medi regimi, cosa vorresti in più e cosa invece ti è piaciuto

    “L’erogazione è ottima a tutti i regimi con il risultato di una buona trazione”.

    Cenni sul comportamento delle sospensioni, quindi comportamento forcella e mono

    “Le sospensioni di serie per un peso di 75 kg mi sono sembrate buone sia davanti che dietro con un bel equilibrio generale”.

    Come hai trovata la posizione di guida?

    “La triangolazione manubrio, sella, pedane e’ davvero ottima…”

    Questa 400 RR è una moto impegnativa, pesante da guidare? Cosa ti è piaciuto?

    “L’erogazione mi e’ piaciuta molto anche se sul lento il peso della moto si sente”.

    Un pregio importante ed un difetto importante di questa moto… 

    “Motore e freni sono buoni a mio avviso; l’accensione elettrica ed il peso della moto sono da migliorare. La vedo bene per un fettucciato ed una linea medio-veloce. Infine frizione e cambio sono ok”.

    INTERVISTA: Nicola Angeloni MC Pantano: 

    A tuo avviso qual’è lo stato di salute dell’enduro regionale?

    “Sicuramente necessita di una cura ricostituente”.

    La FMI in che modo supporta le iniziative atte a incrementare lo sviluppo di questa disciplina?

    “I M.C. e gli organizzatori possono promuovere tutti gli eventi che preferiscono purchè a spese proprie e non prima di aver pagato i “diritti alla FMI” e se va male per poca partecipazione? beh, non è un problema loro. Spero di aver espresso il concetto, è per questo motivo che il nostro MC non organizza eventi da alcuni anni…”

    Come sta andando il MC a livello agonistico e quali piloti sono impegnati con voi?

    “I ragazzi della squadra, Simone Cianfarani – Gianni Bufacchi e Vincenzo Foti, quest’anno hanno tirato fuori una grinta particolare e sicuramente stanno dando il meglio di loro nonostante le difficoltà incontrate hanno ottenuto ottimi risultati in classifica, chiaramente il tutto non sarebbe stato possibile se non ci fosse stata l’idea ed il supporto tecnico-organizzativo di Lamberto Ciarrocchi del CRM di Monterotondo al quale và un ringraziamento particolare”.

    Programmi 2013? …

    “Forse è ancora presto o forse sarebbe troppo facile rispondere a questa domanda perché dobbiamo fare una valutazione importante anche alla luce della circolare dispositiva a firma del Presidente Sesti del 24 luglio c.a. che sommata ad una serie di altre situazioni forse ci porterà, per la stagione 2013 a prendere, con estremo rammarico, la decisione drastica”.

    A tuo avviso, parlando di regolamentazione 2013, cosa non trovi giusto e quale soluzione proponi?

    “Sicuramente non è il più importante, ma da quest’anno ad ogni gara è un problema in più da gestire, parliamo dell’obbligo di usare la targa originale in gara, che come spesso succede, se perde implicando tutta una serie di problematiche delle quali sinceramente se ne poteva fare a meno. Chiaramente è giusto mantenere il controllo durante le manifestazioni e rispettare il Codice della Strada, magari depositando la documentazione originale al momento dell’iscrizione ed utilizzandola in copia durante la gara. Purtroppo su questa cosa non si è percepito nessun interessamento da parte della FMI verso piloti, team, e MC destinati a subire come al solito decisioni prese da chi probabilmente non conosce questo sport”.

    Quali sono le attività del MC Pantano?

    “È una bella domanda, potrei rispondere con quattro parole, aggregazione – formazione – perfezionamento – allenamento…”.

    Progetto giovani enduro… La FMI offre qualche spunto per far crescere i giovani soprattutto a livello locale o regionale?

    “Forse la domanda va vista in un’ottica più allargata e ti rispondo con una domanda, ricordi quando l’Italia vinse il Campionato del Mondo di enduro in Cile?, I ragazzi della squadra diedero l’anima in quell’occasione eppure al loro ritorno in Italia, ad attenderli all’aeroporto c’erano solo i familiari… se fosse stato calcio?”

    Cosa di può fare di più per l’off-road in genere?

    “Non intrappolare uno sport che vive di spazi aperti a contatto con la natura rendendolo impotente dentro una gabbia di leggi e norme in grado di scoraggiare chi lo pratica e chi fa enormi sacrifici per farlo conoscere e sponsorizzarlo di tasca propria, perché dalla nostra Federazione non arriva il benché minimo incoraggiamento”.

    Andrea Di Marcantonio
    Andrea Di Marcantoniohttps://www.performancemag.it
    “Non è facile racchiudere quasi trent’anni di passione in poche righe. Lo è invece quello stimolo quotidiano e continuo che mi porta in sella alle moto ed a bordo delle quattro ruote, su strada quanto in pista. Senza dimenticare tutto ciò che compone il mondo dei motori, mondo dalle mille sfaccettature… Ed è proprio questa passione che alimenta e mi fa “capire” ed “interpretare” i veicoli che provo in una chiave di lettura tecnica e completa oltre che diversa. Punto sulla qualità e l’approfondimento testuale oltre che sull’impatto fotografico delle prove. Al mio fianco Giuseppe Cardillo e Lorenzo Palloni, fotografi ma, soprattutto, “compagni di viaggio” in questa avventura che parla di performance. Con loro, il videomaker Andrea Rivabene. Importante è il modo diverso di raccontare le prove, abbinata alla ricerca delle migliori location. E poi i progetti legati ai giovanissimi talenti con PROGETTO MX dedicato al motocross e SPEED PROJECT, dedicato al mondo della Velocità. Siamo l'unica testata italiana a costruire progetti per i giovani a cui offriamo un team collaudato e tutta la mia esperienza sul campo. Insomma un impegno a 360°, perchè PERFORMANCEMAG.IT è tutto questo!”

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