Honda Vultus è molto più di una moto e l’ho provata tra i progetti dei quartieri legati alla Street Art, SanBa e MURo di Roma. Vultus è comoda e silenziosa, consuma poco ed è un caratterizzata dalla ruota anteriore da 18″ e si ispira ai Japanimation…
L’arte, così come la conosciamo da sempre, è la libera espressione delle proprie idee, modi di “guardare” la vita, di porsi dentro questo fantastico viaggio fatto di esperienza, formazione, crescita, individualità. Arte è quindi colore, fantasia, libertà di espressione ma anche forma di protesta o di sensibilizzazione della gente, delle istituzioni e questo per parlare spesso, in modo, schietto e pacifico, di problematiche o disagi sociali.
Ma arte è soprattutto espressione dei colori e della fantasia artistica. Questo viaggio inizia quindi dalle inedite forme della Honda Vultus per (letteralmente) passare dentro e davanti alla Street Art più essenziale di alcune aree della Capitale che sono state e sono teatro di una riqualificazione ambientale, pur sapendo che c’è ancora molto da fare… Quindi un viaggio in moto in mezzo a disegni da guardare intensamente.
Street Art a Roma, a spasso con la Vultus…
Proprio per questo, l’idea dell’abbinamento del design estremo della Vultus con le opere della Street Art in aree quali il Museo di Urban Art Roma nella zona del Quadraro (MURo), progetto perfettamente integrato con il tessuto sociale, che si abbina all’altro progetto romano, SanBa, ovvero un’intensa esperienza di arte pubblica e riqualificazione sociale ideata dall’Associazione Walls nella zona di San Basilio. Artisti da tutto il mondo quindi, realizzano le opere che vedrete più avanti, a dimostrazione che l’arte, i colori, la fantasia sono il primo passo verso un “nuovo viaggio sociale“.
Identica unica anche per Vultus Honda…
Certamente, già dal primo impatto visivo, Vultus regala sorprese: questa rivoluzione di stile e design è opera di un pool di giovanissimi progettisti, il cui obiettivo era quello di creare si una moto, ma con canoni estetici, di guida ed ergonomici ben lontani dal classico a cui siamo abituati. Quindi, se me lo concedete, una radicalizzazione del concetto moto stesso.
Tutto nasce dai Japanimation…
Anche in questo caso, Honda ha saputo cogliere la diversità, l’essenza del nuovo, quasi, anzi, una chiara provocazione allo stile, mostrando che i canoni possono essere abbattuti con risultati che spaziano nelle forme tese di Vultus. L’ispirazione nasce dalle moto viste nei “Japanimation”, ovvero anime e manga, termini che riassumono, nella loro complessità/diversità sociale, i modi di vivere, vestire, pensare del popolo giapponese, anche se, in questo caso, chi l’ha progettata, ha un’età compresa tra i 20 ed i 30 anni.
Ed i concetti base del progetto Vultus sono riassunti da Keita Mikura, Large Project Leader della NM4 Vultus: “Produciamo tutti i tipi di motociclette. Ed è fantastico a volte decidere di realizzare un certo tipo di moto semplicemente perché possiamo e perché vogliamo farlo, non perché ce lo impone il mercato. La NM4 Vultus è nata da un desiderio profondo, particolarmente sentito all’interno della nostra azienda. Volevamo realizzare qualcosa di speciale, non solo per il mondo delle due ruote, ma che fosse davvero unico in senso assoluto: doveva essere un modello che toccasse le corde dell’’animo umano come nient’altro aveva fatto finora. Vogliamo che guidare una Honda NM4 Vultus sia un evento, un’esperienza speciale, ogni singola volta”.
Una panoramica di Vultus, le novità, le cose diverse, l’originalità del progetto…
Molti i dettagli che “spingono” Vultus (dal latino viso, espressione) verso una generazione nuova di rider, quelli che cercano un’esperienza nuova nella guida. Tra le sue intime caratteristiche, il cruscotto che cambia colore in funzione del Mode di guida impostata (25 combinazioni diverse), la sella passeggero che diventa schienale regolabile quando si guida in single, oppure l’originalissimo frontale con LED e design affilato come le ali di un caccia, senza dimenticare ciò che si nasconde sotto l’avvolgente carena integrale.
Sella bassa a soli 650, design che sembra uscito da un film ed altro…
Sto parlando del bicilindrico parallelo della serie NC750, che vede la bancata cilindri inclinata in avanti per offrire tutta una serie di vantaggi tecnico/pratici, tra cui una migliore ergonomia, baricentro più basso e massima manovrabilità anche a bassa andatura.La NM4 Vultus poi, vanta il cambio DCT a doppia frizione. Altre qualità della NM4 sono la ruota anteriore da 18″ e la copertura posteriore da ben 200/50, la sella bassa, a 650 mm da terra ed i vani portaoggetti ricavati negli incavi della protuberante carena; quello sinistro, il cui accesso è possibile per mezzo della chiave accensione, ospita una presa AC da 12V ed ha capienza di 1 litro, mentre il destro, vanta un volume di ben 3 litri e si apre per mezzo di un pulsante a scomparsa.
Schienale regolabile, gamma colore limitata solo al nero, ispirazione cercasi?
E sono tre le inclinazioni per lo schienale che può quindi muoversi longitudinalmente di 25 mm per quattro diverse posizioni mentre, tornando alla strumentazione, la retroilluminazione del cruscotto digitale, varia il proprio colore in base al Mode di guida impostato, ad esempio grigio in N, azzurro in D, fucsia in S e rosso in Manual. Nota che vorrei segnalare è che Vultus è disponibile nella sola colorazione nero opaco, scelta che non condivido, visto che si poteva pensare una gamma colori dedicata e più intimamente adatta a questo progetto. Magari i murales di MURo e SanBA…ispireranno qualcuno.
Telaio in acciaio con struttura a diamante
245 kg in o.d.m. ma soprattutto un ottimo bilanciamento generale, fanno di Vultus una moto decisamente equilibrata e facile da guidare, quindi adatta a tutti: questo grazie all’ottima distribuzione dei pesi, con il 49% che “pesa” sul davanti ed il restante 51% che poggia sul posteriore, ma anche merito dell’interasse da 1645 mm (2380x933x1170 le quote dimensionali) che si sposa alla perfezione con i 110 mm di avancorsa ed i 33° d’inclinazione cannotto che, in più di un’occasione, ne fanno pure una moto abbastanza reattiva sui tratti extraurbani.