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    PROVA: HYUNDAI i30N FASTBACK

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    Sul circuito ISAM di Anagni ho provato la Hyundai i30N Fastback nella versione Performance Pack da 275 CV, sportiva di razza caratterizzata da un eccellente equilibrio generale e da motore e sospensioni sempre all’altezza

    Chi ama il Motorsport sa bene che guidare una vettura hyper sport significa vestirsi di una pelle nuova al cui interno ci si sente a proprio agio. L’effetto dinamico è molto elevato così come l’adrenalina che sale ogni volta che si affronta una staccata, il centro curva con la vettura in appoggio o le “esse” di un circuito guidato e tecnico, che mette a durissima prova sia l’abilità del pilota quando il “pacchetto tecnico” della vettura come l’assetto, le sospensioni, l’erogazione del motore e l’impianto frenante.

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    Una sfida sempre molto intensa quella Hyundai

    Hyundai ha iniziato questo percorso quasi timidamente nel segmento racing ed oggi, la prima gara del mondiale WRC 2020, vede questo Costruttore (stabilmente quinto nel mondo per vendite) trionfare con Thierry Neuville nel Rally di Montecarlo 2020, una gara difficile dove tutto può succedere e dove tutto e successo quest’anno. Questa vittoria è ormai una delle tante che Hyundai ha ottenuto nel Motorsport, a testimonianza del grande impegno tecnico che prende vita ad Alzenau, quartier generale Hyundai Motorsport.

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    La i30N Fastback, sportiva di razza su strada ma soprattutto in pista

    Tutto ciò per portarvi per mano dentro questa prova, quella della i30N Fastback, sportiva che mi sorpreso per le grandissime doti legate a potenza del motore, assetto e ottimo bilanciamento generale di una vettura unica nel suo genere in cui convivono eleganza, sportività ma, soprattutto, divertimento firmato “N”.

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    Una vera coupé ad alte prestazioni e che “sfida” la i30N a cui nulla può invidiare, merito di quella “N” che altro non è che una chicane, simbolo per eccellenza della guida in circuito, dove tutto è permesso, dove ogni sportiva si gioca la propria reputazione legata unicamente alle performance assolute.

    Una vettura sempre tagliente tra i cordoli

    I30N Fasback mi è piaciuta perché decisamente intuitiva, rapida e tagliente, dotata di un propulsore “sveglio” e cattivo se serve ma, soprattutto, mi ha colpito quell’attitudine legata ad un assetto che convince con la sensazione di guidare una vettura bilanciata e che invita ad osare sì, ma in modo del tutto naturale. Regala emozioni molto forti questa Fastback con l’idea che “l’apparenza inganna”, nel senso che guidarla è molto più che pensare cosa sia in grado di fare.

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    250 e 275 CV, 378 Nm di coppia: all’ISAM ho provato la versione più “cattiva”

    I punti chiave del progetto i30N Fastback rimangono gli stessi della i30N: ho provato la versione Performance Pack da 275 CV (250 CV la versione std), caratterizzata dal motore sovralimentato quattro cilindri, forte di ben 378 kgm di coppia (in mode overboost), a cui si aggiunge il pack elettronico dentro cui troviamo N Corner Carver Differential, Electronic Controlled Suspension, Rev Matching, Lauch Control e Lap Timer. Ma non è tutto, visto che ogni pilota potrà “personalizzare” la propria vettura in funzione di uno stile di guida dedicato e questo grazie a N Grin Control System.

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    Il quattro cilindri bialbero (con catena di distribuzione) “sedicivalvole” ha cubatura di 1998 cc turbo (in foto sotto la turbina lato compressore) con misure quadre 86×86 mm se parliamo dei valori alesaggio e corsa mentre particolarmente basso il rapporto di compressione di 9,5:1. Blocco motore e cilindri sono in alluminio.

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    La nostra versione dotata del “pack performance” vanta inoltre cerchi da 19” ma, soprattutto, la barra di irrigidimento posteriore, che aumenta del 6% la rigidità del telaio, elemento che abbatte ogni accenno di imprecisione di guida specie nella fase di staccata, quando ogni vettura tende a scomporsi. Lo schema sospensioni vede sistema McPherson davanti e sistema Multi-link dietro.

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    L’esame tecnico del progetto i30N Fastback

    Questa vettura nasce per divertire, per regalare emozioni ed adrenalina 100%: quindi, l’intero progetto i30N Fastback, è concepito analizzando tutti i dati di crisi, specie durante la guida in pista.

    Prestazioni e resistenza quindi, sono i punti attorno a cui ruota l’intera scommessa Hyundai se parliamo di garantire performance costanti e abbattimento delle fasi di crisi che comporta questo tipo di guida, dove il calore dev’essere smaltito se riferito all’impianto frenante ed al propulsore che deve operare con grandi accelerazioni ed elevate variazioni di temperature. Quindi ogni forma segue una funzione specifica, come nel caso delle prese d’aria sul paraurti che convogliano maggiore flusso sull’impianto frenante.

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    Design affusolato, Cx abbassato grazie alla maggiore lunghezza e forma del tetto

    Il design della Fastback colpisce per la sua grande efficacia visiva: una linea lunga, armoniosamente affusolata, le cui quote, rispetto alla i30N, vedono la maggiore lunghezza di 120 mm ed un tetto più basso di 21 mm con un miglioramento del Cx aerodinamico a quota 0,297 contro 0,320 della i30N. Molto aggressivo è il suo frontale, pulito e “concreto” con il logo “N” sulla Cascading Grille by Hyundai, segno distintivo ormai.

    L’abitacolo vanta una forma a goccia, mentre il cambiamento più sostanzioso è certamente sul posteriore della vettura, posteriore che evidenzia il grande spoiler integrato al portellone, elemento distintivo della Fastback. In basso i due scarichi rotondi, il cui sound varia in funzione del Mode di guida. E se parliamo di capienza, la Fastback può garantire una portata da 450 a ben 1351 litri con sedili posteriori abbattuti.

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    Adrenalina “personalizzabile” grazie al setting “N”

    Dentro la vettura si entra subito in contatto con lo stile racing “N” by Hyundai: il volante in pelle funge da centrale di controllo delle emozioni grazie alla presenza dei pulsanti legati ai Mode di guida. A sinistra in basso si può variare la mappatura tra Normal, Sport ed Eco mentre il tasto di destra con logo “N” fa accedere al mondo “N performance” e Rev Matching, funzione che prevede una scalata prima dell’innesto marcia. Nell’opzione “N” Custom inoltre si possono variare ed “incrociare” a piacimento le possibilità del sistema, le cui modifiche vengono visualizzate sul display di navigazione.

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    Le altre zone racing della i30N Fastback

    La sportiva di razza Hyundai è forte di tutta una serie di sistemi che ne migliorano la guida, esaltando le performance oltre che la precisione di guida: ci sono quindi il Launch Control con setting giri tra 3600 e 4900 giri, lo sterzo R-MDPS, che rende la vettura molto più precisa nei cambi di direzione specie ad alta velocità, mentre il servo sterzo elettrico, montato sulla cremagliera sterzo per maggiore precisione e feeling sul volante, offre un miglior “effetto lama” nelle “esse veloci.

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    In cascata a questo c’è N Power Sense Axle che aumenta la rigidità laterale del telaio aumentando così l’aderenza delle coperture grazie alla variazione del setting delle sospensioni in funzione del Mode selezionato. L’ECS quindi, ovvero le sospensioni a controllo elettronico, lavorano sull’idraulica nella fase di smorzamento grazie ad una valvola a solenoide che interviene sul passaggio idraulico di olio in virtù del Mode di guida.

    Due parole sul sistema N Corner Carving Differential a slittamento limitato

    Apprezzato soprattutto in pista, N Corner Carving Differential – differenziale a slittamento limitato – mantiene sempre le coperture incollate a terra in piena trazione, visto che, tutto il sistema Hyundai, controlla la distribuzione della coppia su tutte e quattro le ruote attraverso un’elettronica raffinata.

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    Migliora quindi sia la maneggevolezza ma, soprattutto, diluisce e non poco il sottosterzo ed evita un’indesiderata perdita di aderenza su fondi umidi o scivolosi. In pista ne ho apprezzata la possibilità di ingressi curva più decisi ed uscite curva nettamente più rapide grazie alla quasi mancanza di perdita aderenza delle ruote anteriori.

    A questo è strettamente legato N Grid Control System che prevede come accennato prima cinque Mode di guida con ECO, NORMALE, SPORT N E N CUSTOM; ad ogni parametro corrisponde un gradiente di guida diverso per setting sospensioni, sound motore e scarico oltre al set del differenziale N Corner Carving Differential. Sul “nostro” Pack Performance c’è anche la selezione della Variable Exhaust Valve System, il che significa più corpo alla voce aggressiva del quattro cilindri Hyundai. E per la sicurezza c’è sempre il pack relativo ai sistemi di guida SmartSense by Hyundai.

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    COME VA: un felino senza compromessi

    La definizione calza a pennello: monti in abitacolo, allacci le cinture, scegli il Mode di guida che fa per te e dai voce a questo potente quattro cilindri turbo da 275 CV. Il tracciato dell’ISAM di Anagni, anche in questo caso, non smentisce mai il fatto che riesce a tirar fuori pregi e difetti di ogni auto.

    Ma, in questo caso, questa Fastback ha stupito tutti. La percezione sia per chi guarda dall’esterno quanto per chi guida, è sempre quella di una vettura stabile, incollata a terra, infallibile nelle “esse” dove l’unico stop ai tempi è rappresentato dalle coperture stradali che certo fanno tanto ma non tutto…

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    Salendo a bordo mi piace che il pensiero vada veloce: i sedili ti avvolgono e stringono le spalle, il volante in pelle ha tutto ciò che serve per scatenare tutta la potenza del motore Hyundai, mentre mi piace e molto sia il posizionamento della leva cambio quanto soprattutto la ridotta corsa della leva che facilita gli innesti in velocità.

    Entrando in pista, solo dopo aver ritoccato la pressione delle coperture, mi accorgo subito del grande lavoro fatto dai tecnici: l’assetto è abbastanza sul rigido mentre lo sterzo appare subito un pelino “resistente” tra le mani, cosa che si rivelerà poi utile quando parlerà il cronometro. Il pilota è seduto molto dentro la vettura per la “sana regola” che un’auto sportiva si deve sentire con il fondoschiena per capirne, intuirne tutti i “messaggi” addizionali che invia al pilota.

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    Inizio a tirare dopo aver scaldato freni e coperture e mi rendo subito conto dell’elevato potenziale della i30N Fastback. Il motore è molto pronto, ma soprattutto reattivo e fluido nel salire di giri per poi diventare più brutale quando passiamo al Mode “N”; bella spinta tonica già da 2500 giri e grande, impressionante linearità d’erogazione con le luci di picco sugli strumenti che si accendono via via fino a cambiare colore quando si entra nella “red zone”.

    La spinta è quindi molto omogenea ma, sempre in Mode “N”, la progressione a salire di giri schizza molto più sul picco massimo ma soprattutto sorprende per la rapidità con cui l’auto accelera con la potenza che incolla quasi al sedile. Nessun buco per questo motore ma solo tanta linearità da 3000 a 5000 giri, forse la zona più ricca del propulsore Hyundai che appare subito molto potente, incisivo e decisamente aggressivo nel mostrare i 275 CV.

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    La mia concentrazione però è sulla guida della Fastback: mostra un powertrain affilato che denota grandi accelerazioni ma il telaio è altrettanto poderoso nel garantire al pilota un ottimo feeling sulle quattro ruote. L’appoggio in curva è sicuro, quasi audace, mentre scopro l’ottimo funzionamento del differenziale a slittamento limitato, che, oltre a tirarti fuori dalle curve con poco pattinamento delle ruote, riesce a rendere questa sportiva letteralmente incollata a terra.  Poco, quasi nulla sottosterzo e sarei davvero curioso di provarla con le slick…

    Lo sterzo è preciso ma un pelino pesante, ma la sua funzionalità sorprende per affilatezza e rigore, specie nelle “esse” veloci e nei bruschi cambi di direzione. Rollio prossimo allo zero sia in appoggio che in staccata dove un dieci lo merita l’impianto frenante, molto potente, generoso e mai in crisi.

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    Sul curvone veloce dell’ISAM, la Fastback è stabile, precisa, intuitiva nelle sue reazioni: poi la “esse” velocissima destra/sinistra con la vettura che segue i movimenti dello sterzo in modo preciso e poi il curvone in appoggio, con la i30N Fastback iper-impegnata e coricata tutta sulle coperture esterne…

    Ma non è finita perché sto per entrare nel tratto più impegnativo del circuito, ovvero una breve salita in contropendenza e con i carichi tutti a sinistra, poi d’un tratto scollinamento ed è qui che molte vetture segnano il passo mentre questa Fastback mi provoca a non mollare l’acceleratore, cosa che faccio scoprendo che, pur avvertendo un logico ma pronunciato galleggiamento sulle coperture, la stabilità è eccellente con minime perdite di aderenza sempre gestibili. Merito dell’ottimo bilanciamento vettura quanto di un telaio molto rigido quando serve oltre che del sistema ECS, legato alle sospensioni a controllo elettronico.

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    Mi sono infine chiesto cosa aggiungerei alla Fastback: forse un’anima in più legata alla presenza del turbo, poco incisivo nella sua voce oltre che in quella della valvola wastegate se parliamo di sound a cui aggiungo un volante leggermente più piccolo che faciliti le manovre sul “guidato”. Per il resto questa sportiva mi è piaciuta un sacco: elegante, cattiva, potente e tagliente. Non credo che un utente possa desiderare di più quanto il tema performance aleggia in abitacolo…

    IN COLLABORAZIONE CON:

    (Si ringrazia ISAM nella persona dell’Ing. Moscarini)

    (Foto Alessio De Petri & Andrea Tosi)

    Andrea Di Marcantonio
    Andrea Di Marcantoniohttps://www.performancemag.it
    “Non è facile racchiudere quasi trent’anni di passione in poche righe. Lo è invece quello stimolo quotidiano e continuo che mi porta in sella alle moto ed a bordo delle quattro ruote, su strada quanto in pista. Senza dimenticare tutto ciò che compone il mondo dei motori, mondo dalle mille sfaccettature… Ed è proprio questa passione che alimenta e mi fa “capire” ed “interpretare” i veicoli che provo in una chiave di lettura tecnica e completa oltre che diversa. Punto sulla qualità e l’approfondimento testuale oltre che sull’impatto fotografico delle prove. Al mio fianco Giuseppe Cardillo e Lorenzo Palloni, fotografi ma, soprattutto, “compagni di viaggio” in questa avventura che parla di performance. Con loro, il videomaker Andrea Rivabene. Importante è il modo diverso di raccontare le prove, abbinata alla ricerca delle migliori location. E poi i progetti legati ai giovanissimi talenti con PROGETTO MX dedicato al motocross e SPEED PROJECT, dedicato al mondo della Velocità. Siamo l'unica testata italiana a costruire progetti per i giovani a cui offriamo un team collaudato e tutta la mia esperienza sul campo. Insomma un impegno a 360°, perchè PERFORMANCEMAG.IT è tutto questo!”

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