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    PROVA: New SH 125 e 150, tutto di serie…

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    Con queste due nuove versioni 2013, SH 125i e 150i si presentano al pubblico con la formula “tutto di serie”.  Motore e  telaio sono nuovi e rendono ancor più godibile ed apprezzabile questo grande scooter Honda. 

    Nella storia, nell’evoluzione tecnica delle due ruote ci sono molte e mille storie da raccontare. Storie che possono “manifestarsi” per un primato, che sia tecnico, stilistico o, più semplicemente, perché legate alla storia di un successo assoluto. Una di queste storie intense, l’ha scritta Honda con un fortunato modello che ha al suo attivo oltre un milione di veicoli venduti, di cui 530.000 venduti nel nostro Paese con oltre 300.000 appartenenti alle cubature di 125 e 150 cc. E questo “solo” dal 2001 ad oggi. Avrete compreso che sto parlando del mitico ed inossidabile Honda SH…

    Best seller, punto e basta…

    Famiglia “benestante”, almeno dal punto di vista delle vendite, quella dell’SH, (un classico “trentenne”a ruote alte e pedana piatta nato nel lontanissimo 1984 nella versione 50 cc due tempi) ed oggetto di aggiornamenti di cubatura nel 2001, con le versioni 125/150 cc; poi l’arrivo nel dell’iniezione elettronica PGM-FI prima, l’ABS dopo ed oggi un modello completamente rinnovato e tutto da scoprire. Ed infine, nel 2007, il colpo grosso con SH 300, altro pezzo forte della famiglia scooter Honda.

    L’SH quindi, è e rimane il commuter più utilizzato per numeri, carte e consenso da parte di un’utenza ormai affezionata al suo stile piacevolmente classico.

    Una strada non proprio facile per Honda quella di renderlo tutto nuovo, specie perché non è sempre scontato, nel momento in cui si rinnova un modello, che questo piaccia più del precedente…

    Honda quindi ha puntato su uno scooter totalmente innovativo, diramando su tre direzioni gli obiettivi da raggiungere di cui migliori prestazioni, design funzionale e “distintivo” ed allestimenti top ad un prezzo contenuto sono le “nuove basi” del modello 2013, ricchissimo di contenuti tecnici e capace di consumi a dir poco irrilevanti, al di sopra dei 47 km/l per il 125 e per 43,8 km/l per la versione da 150 cc (ciclo WMTC). Quindi quasi 300 km con un pieno di carburante, alla faccia della crisi! E non è da meno il suo prezzo, strepitoso per davvero, visto che SH 125i costa 3.050 euro mentre la versione 150i costa 3200 euro, entrambi franco concessionario. Un bell’andare…ed un bruttissimo cliente per la concorrenza.

    Tutto di serie…

    Quello che leggerete tra qualche istante è l’elenco degli “accessori di serie” che Honda SH 2013 offre ai propri clienti; quindi fanno parte del pacchetto “gratis” il sistema frenante ABS a due canali, il motore con sistema eSP Start&Stop, il nuovo vano sottosella che ora potrà contenere un casco integrale, il bauletto, parabrezza e paramani, il doppio cavalletto centrale e laterale (utile nelle soste veloci) così come rimangono “di serie” i must SH, ovvero la pedana piatta molto ampia e le ruote da 16”.

    Stile SH, protezione ed eleganza

    Lo scooter Honda la sa lunga in fatto di protezione, tanto da averne fatto un punto di forza non da poco. Oltre al rider, si è pensato molto al passeggero grazie alle nuove pedane in alluminio (a scomparsa e inclinate per consentire ai piedi del passeggero di contrastare la spinta in frenata) e alla sella, che ora vanta un’altezza da terra di 799 mm. Le superfici dello scudo sono ora più taglienti e questo per via dello spostamento del radiatore liquido, collocato ora accanto al motore. Ed a proposito dello scudo, da notare la particolare disposizione delle luci posizione, sottili e verticalizzate.

    Cambia anche il logo con incisione 3D (il logo è presente pure sul bulbo del proiettore anteriore), mentre si integra perfettamente con il nuovo stile, il gruppo ottico posteriore con luce stop centrale. Al fine di migliorare abitabilità e comfort on board, nel retro scudo è stato ricavato un vano portaoggetti sulla sinistra ed il claasico gancio sul retro scudo.

    Nuova strumentazione: tutto under control

    Pratica, leggibile ma, soprattutto, nuova: adesso la strumentazione è ancora più pratica e completa grazie al tachimetro centrale (collocato nella zona bassa del cruscotto) ed ai due più piccoli che informano su temperatura liquido e quantità carburante (il serbatoio contiene 7,5 litri), ma c’è anche un display digitale per tutte le altre info. Due ganci porta casco li troviamo nella zona anteriore del sottosella mentre il grande portapacchi in resina, supporta la piastra ed il bauletto di serie.

    Telaio tutto nuovo (e leggero) per SH 2013

    Era ora! Si, il nuovo SH 125/150 cc ora ha il vano sottosella che può contenere un casco integrale, un traguardo di praticità in più che “mancava”, almeno fino ad oggi… Questo è il motivo per cui è stato disegnato un nuovissimo telaio tubolare in acciaio che, pur mantenendo la struttura monoculla sdoppiata (rinforzata) nella sua parte inferiore, viene accoppiato alla struttura posteriore da una triangolatura trasversale a forma arcuata, in luogo dei precedenti fazzoletti di rinforzo.

    Ne trae vantaggio la rigidità globale con un peso della struttura inferiore di 1 kg. Rimangono i cerchi da 16”, più leggeri però della precedente versione, che ora hanno 10 razze invece delle precedenti 5 mentre il valore dell’interasse è di 1340 mm, uno scooter compatto quindi ma anche agile nelle quote.

    Sospensioni migliorate, più range d’intervento dietro…

    La forcella del nuovo SH da 33 mm ha corsa di 100 mm mentre la novità più importante è la diversa possibilità di setting della coppia di ammortizzatori posteriori, la cui regolazione del precarico passa da tre a cinque diverse possibilità di set-up. L’impianto frenante prevede una coppia di dischi da 240 mm ed il sistema ABS a due canali che, anche sul 125 cc migliora la sicurezza di guida dei neofiti oltre al fatto di offrire una componentistica “da grande”.

    Motore nuovo: due valvole, Start&Stop, ACG e tecniche per la riduzione degli attriti

    L’obiettivo era quello di realizzare un’unità motrice compatta, leggera ed ancora più tecnologica ed affidabile con occhi puntati sulla silenziosità, il risparmio nei consumi senza dimenticare però quell’irrinunciabile gradiente prestazionale che certo Honda non poteva tralasciare.

    Al fine di centralizzare le masse, il radiatore del liquido refrigerante è stato spostato dalla parte frontale al lato del motore, con il risparmio di 1 kg se parliamo di elementi tecnici correlati. E se parliamo di tecnologia e risparmio, il nuovo alternatore elettronico ACG non sprigiona sola energia ma funge anche da avviamento, lasciandosi alle spalle i vecchi e rumorosi motorini d’avviamento ad ingranaggi e riducendo del 20% la presenza di componenti globali.

    La funzione Start&Stop, la nuova era SH

    Risparmiare carburante di questi tempi è cosa ottima, per tutti; così Honda ha dotato questo new model della funzione Start&Stop che si attiva, arrestando il motore, dopo che quest’ultimo sia al minimo da almeno 3 secondi, ad esempio nella sosta al semaforo, riavviandolo prontamente non appena si ruota la manopola del gas. Senza quindi modificare in alcun modo lo stile di guida del rider.

    La cosa è possibile grazie alla presenza del citato ACG ma anche per via del sistema di decompressione che, una volta spento il motore, provvede a portare il pistone in posizione di accensione, aggirando così la resistenza del superamento dell’inerzia dal punto morto inferiore a quello superiore; questa funzione però può essere disattivata dal guidatore in qualsiasi momento, grazie al pulsante collocato a destra del manubrio.

    Camera di combustione compatta, ridisegnata ed iniezione PGM-FI

    La camera di combustione al centro del nuovo progetto Honda, che ha scelto la compattezza sia nella forma che nel sistema di propagazione del fronte di fiamma, grazie anche al sistema di iniezione PGM-FI. A questo si aggiungono le velocità dei fluidi di aspirazione che transitano all’interno del condotto di aspirazione rettilineo (ridisegnato) oltre alla fasatura, più precisa, il che significa minori possibilità di detonazioni o battiti in testa grazie anche alle temperature di esercizio più basse, il cui merito sta nella scelta del nuovo radiatore.

    …e tutte le tecnologie Honda antiattrito

    L’attrito lo sappiamo è il “nemico numero 1” delle prestazioni. Per questo Honda ha messo a punto tutta una serie di “tecnologie strategiche” per ottimizzare prestazioni e consumi. Tra queste, troviamo il cilindro disassato, che riduce l’attrito pistone/parete del cilindro (specie in fase di scoppio) in quanto il pistone ora non “poggia” più forzatamente sulla camicia; è stato quindi ridotto il peso stesso del pistone grazie al CAE (Computer Aided Engineering) e la canna cilindro presenta una superficie esterna definita al “aculei”, che migliora il raffreddamento riducendo anche il consumo di lubrificante.

    Un cuscinetto ad aghi (di tipo a guscio) è ora montato sul bilanciere dell’albero a camme, in tal modo piccoli rulli operano con profilo camma e carico delle molle valvole. Così come le perdite per sbattimento olio sono ottimizzate grazie alla progettazione del nuovo carter trasmissione che, oltretutto, ne ha ridotto la capienza se parliamo di quantità d’olio presente nel carter rispetto ai modelli precedenti. Nuova la cinghia di trasmissione V.Matic/V-Belt, caratterizzata da materiale in gomma ad elevata elasticità, con ovvie e positive “ripercussioni” sul gradiente di potenza trasmessa dal motore.

    Come vanno: agile, fluido, divertente. Questo è il nuovo ed imbattibile SH 

    Per questo test non è stata scelta una città a caso… Roma, con le sue strade, con il suo caos metropolitano, che i tanti tratti di allungo sparsi qua e la, si è sempre rivelata un ottimo banco prova per gli scooter Honda e non solo…

    Identici esteticamente ed identificabile uno dall’altro solo per il numero relativo alla cilindrata, il nuovo SH si mostra subito a proprio agio anche nelle sue linee taglienti, che si sposano alla grande con uno stile che segna qualcosa realmente di nuovo nel panorama scooter legati a queste cubature. Si perché SH 2013 è spazioso, comodo, agile e capace di “saltare” letteralmente da un capo all’altro della città, sempre con la massima efficacia.

    La posizione di guida è comoda, spaziosissima per la gambe, e, a differenza di molti scooter, consente ampia libertà di movimento anche per rider di statura elevata; merito della pedana piatta ed inclinata, di un piano sella accogliente oltre che di un manubrio che invita a guidare in posizione di assoluto controllo. Sotto la sella il casco integrale ci sta tutto, mentre il comfort di bordo è garantito da un’imbottitura che non fa sentire i km percorsi oltre che da sospensioni abbastanza a punto per l’uso urbano e cittadino,

    I piedi poggiano saldi sulla pedana, “trattenuti” da una plastica antiscivolo nella zona della pianta anche se, nelle decelerazioni più importanti, la punta del piede potrebbe scivolare verso l’esterno, specie se il passeggero “preme” sulle spalle del pilota. I comandi sono tutti estremamente funzionali ed ogni informazione arriva chiara ed immediata, evitando così possibili distrazioni per chi guida.

    Motore fulido, pieno ai bassi e medi, quello che serve in città…

    Con il sistema AGC il rumore di accensione è praticamente assente: una volta messo in moto, il motore di SH 125/150 mostra fin dai primi km una grande fluidità ed una curva di erogazione piena e “ricca” ai bassi e medi regimi; anche il 125 cc denota una buona trattabilità e la differenza si nota solo in accelerazione, dove il 150 cc mostra qualcosa in più, anche se sui tratti di allungo la differenza tra le due motorizzazioni non è poi così marcata.

    Questo nuovo motore aiuta il pilota a sgattaiolare tra le auto in citta, consentendo manovre agili con la minima apertura del gas; a tale proposito, mi è piaciuta molto la progressione da 0 a ¾ di apertura, merito dello sviluppo sull’iniezione elettronica ma, soprattutto, sulla nuova geometria del condotto di aspirazione (questo motore sembra più corposo in quanto a sound in aspirazione) e della nuova camera di combustione.

    Di grande impatto sulla guida (in positivo) il sistema Start&Stop: appena arrivati al semaforo e passati appena 3”, il motore si arresta ma, alla minima apertura della manopola è tutto pronto per scattare per primi al semaforo, senza notare alcun “buco” o ritardo nell’accensione del monocilindrico Honda.

    Assenti le vibrazioni sia sul 125 che sul 150 cc mentre ora le prestazioni sono molto più bilanciate rispetto al passato; forse il vecchio motore aveva qualcosa in più in allungo, ma preferisco questa evoluzione che, oltretutto, rimane più silenziosa, parca nei consumi e godibilissima in città.

    Fuori città: entrambi mantengono la velocità

    E se in città questi propulsori sono davvero efficaci, anche quando si esce fuoriporta, il loro comportamento assume contorni di tutto rispetto. Il 150 cc certo è capace di un’accelerazione maggiore mentre il 125 cc è progressivo e meno rapido a salire ma, se parliamo di velocità massima indicata, il “taglio” avviene per entrambi più o meno nella stessa “zona del tachimetro”, ovvero circa 125 km/h indicati.

    Quindi l’uscita su percorsi dove c’è un po’ di allungo, non sono mai un problema ma, al contrario, offrono spunti interessanti per valutare ancor più la generosità tecnica delle nuove motorizzazioni.

    Ciclistica a punto, grandissima maneggevolezza

    Tutto nuovo, tutto da guidare questo SH 125/150: agilissimo in città, piace perché è migliorato nell’handling a bassa velocità, e la ruota anteriore può essere “poggiata” sempre senza problemi, anche tirando fuori quella natura sportiva che, specie sulla versione 150 cc, fa divertire chi guida. Lo scooter è molto stabile, fermo ed è preciso in inserimento così come l’appoggio è sempre sicuro sulle nuove coperture IRC. Anche nei destra/sinistra veloci, SH mostra di possedere un nuovo carattere, merito delle nuove geometrie, del telaio e del nuovo motore, un tutt’uno con il resto dello scooter.

    La forcella digerisce bene pavè e asfalto rovinato e quando si frena forte non affonda eccessivamente, segno che la diversa distribuzione e centralizzazione delle masse hanno dato i loro frutti; l’unità da 33 mm assorbe le asperità in modo progressivo, specie nel primo tratto di corsa.

    Dietro le cose vanno ugualmente bene, se non per la brusca reazione in estensione della coppia di ammortizzatori, nel senso che, a mio avviso, la fase di compressione ottimale non è seguita da un “controllo” ottimale del ritorno.

    ABS alla grande, utile e scuola per i più giovani…

    Quello del “tutto di serie” è e sarà un biglietto da visita determinante per Honda: ma ritengo che la cosa più importante sia offrire, a tutta l’utenza e quindi anche a quella neofita, i vantaggi dell’ABS. Un modo per imparare da subito il valore di questo “accessorio” che Honda offre ai propri clienti perché ritiene che la tecnologia e la sicurezza di chi guida vanno nella stessa direzione. Perché sono un valore legato ad una guida più tranquilla grazie appunto al supporto dell’ABS nella sua funzione di aiuto nelle situazioni di guida a scarsa aderenza.

    Ottimo quindi il comportamento del “canale” anteriore, potente, progressivo e mai invasivo. Il posteriore invece, mi è sembrato un po’ meno a punto, specie se lo scooter è molto inclinato in piega e capita di effettuare una frenata improvvisa; c’è solo una minima perdita di aderenza del posteriore che dura niente ma è comunque percettibile. Anche se, come detto, è una situazione abbastanza estrema di guida.

    Ritengo che Honda abbia un poker d’assi in mano con questo nuovo SH 2013, uno scooter dove si fondono tecnologia ma, soprattutto, concretezza, sicurezza, design, funzionalità e completezza se parliamo di un veicolo che ha praticamente tutto di serie. Forse perché, tutto di serie, oggi più che mai ha un valore aggiunto senza precedenti…

    I nuovi numeri di SH 125/150 2013

    Motore: Monocilindrico 4T, monoalbero 2V- Cilindrata: 125 cc/153 cc –  Alesaggio x Corsa: 52,4×57,9 (125) – 58×57,9 (150) – Rapporto di Compressione: 11:1 – Potenza massima: (125)11,83 Cv a 8500 giri/(150)15 Cv a 8250 giri – Coppia Massima: 11,0 Nm/14 Nm a 6500 giri – Rapporto Cinghia: 2,68+/-0,82 – Dimensioni: 2030x740x1150 mm – Interasse: 1340 mm – Avancorsa: 85 mm – Inclinazione cannotto: 26° – Peso in ordine di marcia: 135 kg – Sospensione anteriore: Forcella telescopica da 33 mm – Sospensione posteriore: doppio amm.re con 5 regolazioni precarico molla – Freno anteriore: disco da 240 mm – Freno posteriore: disco da 240 mm PS: ABS a due canali di serie modello 2013

    Andrea Di Marcantonio
    Andrea Di Marcantoniohttps://www.performancemag.it
    “Non è facile racchiudere quasi trent’anni di passione in poche righe. Lo è invece quello stimolo quotidiano e continuo che mi porta in sella alle moto ed a bordo delle quattro ruote, su strada quanto in pista. Senza dimenticare tutto ciò che compone il mondo dei motori, mondo dalle mille sfaccettature… Ed è proprio questa passione che alimenta e mi fa “capire” ed “interpretare” i veicoli che provo in una chiave di lettura tecnica e completa oltre che diversa. Punto sulla qualità e l’approfondimento testuale oltre che sull’impatto fotografico delle prove. Al mio fianco Giuseppe Cardillo e Lorenzo Palloni, fotografi ma, soprattutto, “compagni di viaggio” in questa avventura che parla di performance. Con loro, il videomaker Andrea Rivabene. Importante è il modo diverso di raccontare le prove, abbinata alla ricerca delle migliori location. E poi i progetti legati ai giovanissimi talenti con PROGETTO MX dedicato al motocross e SPEED PROJECT, dedicato al mondo della Velocità. Siamo l'unica testata italiana a costruire progetti per i giovani a cui offriamo un team collaudato e tutta la mia esperienza sul campo. Insomma un impegno a 360°, perchè PERFORMANCEMAG.IT è tutto questo!”

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