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    TEST: LA NUOVA DACIA DUSTER

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    Nuova Duster sorprende: il SUV Dacia si fa più maturo e aumenta comfort, abitabilità migliorando performance in fuoristrada e sicurezza. Questa Duster è davvero un SUV unico…

    Duster un nome, una garanzia. Di fatto il SUV straniero più venduto ai clienti privati, un successo pieno e forte che va avanti tutta da 7 lunghi anni. Non ci vuole quindi un genio per comprendere quanto Duster sia nel cuore dell’utenza, quella più diversa tra il singolo e questo perché, proprio questo modello, “copre” e soddisfa una bella fetta del mercato per tipologia, uso e carattere del cliente finale.

    Due secondi per qualche dato…

    Per il Gruppo Renault, il 2017 appena concluso, rappresenta una tappa importante: nei 12 mesi del 2017, il Gruppo ha consolidato la miglior quota di mercato degli ultimi 32 anni, chiudendo la scorsa stagione di vendite (215.035 unità) con un +13,9% di volumi mentre Dacia si attesta su un + 21,2% (63.386 unità), ovvero ben 11.100 immatricolazioni rispetto al 2016.

    Tappa obbligatoria per Dacia: la Nuova DUSTER…

    Ok ora basta con i numeri ma questi dati introducono il nostro argomento chiave, ovvero che Duster spinge forte sull’acceleratore dei consensi e, questo nuovo modello (non c’è un pezzetto che s’incastri sul vecchio, tanto per essere chiari), rappresenta un salto evolutivo ma soprattutto qualitativo per questo SUV dai grandi contenuti. E mi piace sottolineare che il prezzo base è rimasto lo stesso, ovvero si parte da 11.900 per la versione ACCESS (che sostituisce quella Duster) a cui si aggiungono le versioni ESSENZIAL, COMFORT E PRESTIGE che vanta alcuni plus tra cui le ruote da 17”. Per quest’ultima, abbinata al motore dCi da 110 Cv e trazione 4X4 ci vogliono 15.248.72 euro chiavi in mano.

    Dacia ha quindi creato un “pacchetto tecnico” molto all’avanguardia, concentrando gli sforzi sui quattro punti cardinali di questa evoluzione: quindi design, comfort, sicurezza ed abitabilità. E, questa intensa presa di contatto, mi ha fatto scoprire dall’abitacolo quanto Duster si sia realmente evoluto su più punti di interesse.

    Una sorpresa continua in ogni situazione d’uso

    Ripensando al “passato”, voglio sottolineare che, questo nuovo modello, ha fatto un passo avanti verso la piena maturità del SUV by Dacia: le prime sensazioni sono immediate e coerenti ma, soprattutto, “a pelle”; questo significa aver scoperto la migliore insonorizzazione interna, il maggior comfort dell’abitacolo, la maggiore pulizia ed efficacia del design sia interno che esterno e la eccellente progressione tecnica della trazione 4X4 che, su new Duster, sorprende anche nelle situazioni più critiche dove il vecchio modello perdeva terreno.

    Cosa cambia in breve…

    Qui di seguito ecco nuova Duster raccontata in breve, tanto per farvi capire bene che questa è un altro SUV punto e basta! Ci sono solo 2 cm di lunghezza in più mentre il parabrezza è stato spostati di 10 cm in avanti, a calandra si prolunga fino ai bellissimi gruppi ottici che ora sono sull’estremità dell’area anteriore.

    Ci sono poi nuove barre sul tetto, una linea di cintura più alta, un diverso e più aggressivo design del cofano, cerchi da 17”, varie modanature che impreziosiscono il look da SUV, nuove protezione della sottoscocca, spalle vettura decisamente più accentuate e nuovi gruppi ottici anche sul posteriore che, tra l’altro, piace di più per via della maggiore “coerenza” con lo spirito offroad che Duster ha innato. Quindi gruppi collocati molto all’esterno e protezione sottoscocca decisamente più alta che in passato. Per l’offerta meccanica ci sono tre motorizzazioni per la nuova Duster: il benzina aspirato 4 cilindri Multipoint CVT SCe 2 e 4 WD da 115 Cv e due diesel dCi da 90 e 110 Cv 2 e 4 WD. Arriverà anche la versione GPL.

    Benvenuti a bordo, godetevi il viaggio!

    Fuori Duster doveva in qualche modo rimanere fedele al family feeling mentre per gli interni è stata data carta bianca sul suo design e successivo sviluppo. Il risultato è una sensazione di maggiore libertà e spazio, dettato sia dallo spostamento del parabrezza quanto dal nuovo cockpit; in tal senso, la plancia è oggi più verticale e dalla forma ad “S” mentre la zona centrale ingloba lo schermo TFT Media Nav spostato in altezza di ben 74 mm ed ora più in linea con lo sguardo del pilota.

    Un clima tutto nuovo…

    Direi molto bella anche la zona del clima (altra grande novità), con i tre comandi circolari e che riprendono il design delle bocchette tonde che vediamo sulla plancia; e non manca un ulteriore step evolutivo, ovvero la consolle con tasti a pianoforte che integrano i tasti ad esempio della guida ECO, della chiusura/sblocco portiere, start&stop, ecc.

    Lo spazio per tutto e lo spazio per tutti

    Argomento caro all’utenza ed anche uno dei molti motivi per cui Duster piace da sempre, è la sua capienza se parliamo di bagagli: il baule posteriore così com’è può “ospitare” 478 litri che diventano 467 per la versione 4X4, mentre a sedile posteriore abbattuto arriviamo a quota 1623 litri e 1614 per la 4X4. Sempre in termini di spazio, ci sono quasi 31 litri di vani portaoggetti.

    Parola d’ordine: comfort tutto nuovo

    Il nostro viaggio all’interno di Duster continua sui sedili, del tutto nuovi: sono presenti nuovi tessuti e diversa composizione della schiuma oltre che diversi motivi di design; il sedile pilota ha il bracciolo e la regolazione lombare oltre che quello per l’altezza che può arrivare a 60 mm ovvero ben 20 mm in più della vecchia Duster. La seduta è stata diluita di 20 mm e questo garantisce più comfort grazie pure al nuovo design delle sedute che, oltretutto, avvolgono meglio e contengono di più in curva, mentre il offroad aiutano a “diluire” le asperità. Ed infine, ora il volante è regolabile in altezza di 40 mm ed in profondità per 50 mm; dietro ci sono tre poggiatesta ridisegnati.

    Più isolata più vivibile ovunque…

    È stata la prima cosa che ho notato percorsi i primi 20 km: nuova Duster è insonorizzata come mai prima e questo è merito di tutta una serie di interventi mirati a dimezzare il rumore. Questo “tenore di abbattimento” è quantificabile nel 50%, ovvero sono state ingranditi i pannelli fono assorbenti rispetto al 20% del passato, così come è aumentato lo spessore dei vetri dello 0,35 mm. C’è stato uso importante di mastici mentre l’imperioso sound di rotolamento del modello precedente, è ora sparito grazie all’irrobustimento della culla motore, longheroni e paratia.

    Tutta nuova anche e soprattutto in fuoristrada…

    Sorprendete! Non mi vengono in mente altri aggettivi se non questo. Nuova Duster spicca il volo anche quando termina l’asfalto ed inizia l’offroad, anche quello bello tosto. La quota dell’angolo di uscita e di 33°mentre lunghezza e larghezza vettura variano in quote del +2,5 mm e 1,8 mm.

    In fuoristrada serve agilità anche nelle veloci manovre di sterzo ed ecco quindi il nuovo servosterzo elettrico che ha ridotto lo sforzo di ben il 35%, grazie alla riduzione del rapporto di trasmissione nella quota del 6%. Sulla consolle alle spalle della leva cambio (anche questa nuova) c’è lo “shift” del selettore 2WD, AUTO e LOCK che, grazie alla diversa elettronica, è in grado di gestire tutte le situazioni di arrampicata senza alcun problema anche quando il fondo è molto “mosso”.

    Tutto limpido e chiaro grazie al Multiwiev Camera

    Nelle salite così come nelle più ripide discese, aiutano sia l’Hill Descent Control (controllo velocità in discesa intervenendo sui freni) quanto il nuovo sistema Multiview Camera con 4 camere di cui una davanti, due di lato e quella della retromarcia. In manuale MVC si può scegliere la telecamera a cui far riferimento, con le laterali ad esempio attivate per vedere dove sono esattamente le ruote anteriori e questo grazie alla collocazione delle camere proprio sotto i retrovisori esterni. C’è pure l’Hill Star Assist mentre sul display 4×4 monitor è possibile leggere i dati relativi agli angoli lavoro vettura, quali rollio e beccheggio.

    Ed infine spazio alla sicurezza

    Non ultima la sicurezza passa attraverso una serie di nuovi plus che Duster mette a disposizione dei suoi occupanti: ne fanno parte gli 0,2 mm di spessore in più del longherone, i nuovi rinforzi strutturali nelle zona “calde”, i nuovi sedili e poggiatesta, i diversi airbag a tendina, i pretensionatori su tutti i sedili, il nuovo smorzatore collocato sul paraurti, il nuovo design del cofano che “aiuta” la sicurezza del pedone in caso di impatto ed i retrovisori che vedono un aumento dell’8% se parliamo di visibilità.

    COME VA: IL TEST, IL PRIMO CONTATTO…

    Circa 200 km tra strada e fuoristrada. Due situazioni per scoprire la doppia identità di Nuova Duster. 200 km tra asfalto e paesaggi invernali, tra fango e offroad, twister e sterrati lenti a fondo scivoloso, insomma un assaggio sulle reali capacità del nuovo modello ma che approfondirò presto con un test specifico…

    Atmosfera rilassata a bordo

    Vi racconto chi è la nuova Duster? Bene, iniziamo al trasferimento autostradale. Noto subito, fin dai primissimi chilometri, che questo SUV è tutto diverso. Mi colpisce l’atmosfera a bordo, decisamente più comoda e rilassata ma, soprattutto, con la percezione del gran lavoro fatto sul tema insonorizzazione. Si perché questo era il segno “meno “del vecchio modello. Qui invece la marcia è silenziosa ed in abitacolo arriva quasi nulla di quello che succede sotto le ruote, a testimonianza dell’importante lavoro fatto dal team progettuale.

    Un motore “giusto” e le ruote da 17” si sentono…

    Il parabrezza è ampio e la sensazione di tenere tutto sotto controllo è immediata: il diverso posizionamento del vetro principale, “muove” più spazio ed offre maggior respiro sia a pilota e passeggero che alla dinamica della vettura. Si viaggia in sesta marcia, rapporto lungo e che quindi abbatte i consumi) con il motore pieno tra 1800 e 2500 giri; non è un 4 cilindri “cattivo” questo dCi da 110 Cv ma il suo plus sta proprio nella trattabilità e nel valore di coppia, sempre molto costante e progressivo. Forse, con le ruote da 17”, la rapportatura finale si è un pelino allungata e questo è un bene per viaggiare rilassati in autostrada.

    Sospensioni che sono migliorate per via delle modifiche strutturali

    Su extraurbano “guidato” invece si inizia subito ad apprezzare il nuovo sterzo elettrico, dolce e progressivo nella sua azione e che consente di mangiare i tornanti uno dopo l’altro con in minimo sforzo.

    Anche nel salire in quota, si apprezza l’elasticità del motore, sempre tonico ed allegro sopra i 2300 giri; ottimo il comportamento delle sospensioni, anche in presenza di asfalto rovinato, con la piena sensazione che, le modifiche sul telaio anteriore, abbiano “costruito” una vettura decisamente più a proprio agio anche con asfalto rovinato. In abitacolo viene “trasmesso” poco, merito quindi di un assetto migliorato che oltretutto rende la guida piacevole e scorrevole.

    Poco il rollio generale, con la Duster che va guidata allegramente, magari anticipando gli ingressi in curva per evitare quella leggera tendenza sottosterzante quando si vuole entrare più “decisi” in curva. Ottimo anche il comportamento del cambio, caratterizzato da innesti abbastanza precisi ed una frizione che, rispetto al modello precedente, lavora meglio anche grazie ad una diversa elettronica.

    OFFROAD NO PROBLEM!

    Nell’assaggiare Nuova Duster, Dacia ha pensato anche a questo aspetto, mai trascurato e che oggi regala una “marcia” migliore quando finisce l’asfalto ed inizia l’offroad…

    Domina l’efficacia del nuovo servosterzo elettrico, ovvero manovre svelte, rapide, immediate. Anche qui le ruote da 17” aiutano: Duster nuova generazione sorprende per efficacia del “pacchetto 4×4”, grazie pure ad un’elettronica più raffinata e che consente di uscire alla grande da ogni situazione critica, anche e soprattutto quelle a scarsissima aderenza che ho travato sul tracciato.

    Pendenze, fango e pietraie NO PROBLEM

    Piace il comportamento di new Duster, soprattutto perché se la cava sempre bene: ad esempio, in presenza di fango profondo, basta entrare decisi nei canali e lasciar fare all’elettronica che “taglia” oggi la potenza in modo più dolce ma tremendamente efficacie. Anche nelle ripartenze in salite ripide, la storia si ripete e Duster pattina un po’, poi trova il grip e riesce a partire anche grazie alla buona distribuzione dei pesi, altro plus di Duster. Anche sui tratti con pietraia “mossa”, il comportamento vettura è decisamente sorprendente.

    Anche se sotto le ruote ci saranno delle buche profonde, il SUV Dacia prende d’assalto la situazione e basta moderare la velocità di attacco per uscirne senza problemi: a volte il muso tocca un pelino ma la spinta posteriore e le 4WD con LOCK inserito, ti trascinano via con forza ed in modo risoluto.

    Quindi nuova Duster non si ferma mai! Per chiudere, ma solo questa “primo assaggio”, aggiungo che ogni criticità è ben gestita pure dal nuovo “complesso” posteriore legato al differenziale a cui si aggiunge l’elettronica capace di venire in soccorso degli eccessi di accelerazione rispetto alla difficoltà da affrontare. Con questa Duster Dacia espande il concetto di una maggiore fruibilità del modello, oggi più “maturo” in termini di comfort, isolamento acustico, elettronica e comportamento in offroad.

    Andrea Di Marcantonio
    Andrea Di Marcantoniohttps://www.performancemag.it
    “Non è facile racchiudere quasi trent’anni di passione in poche righe. Lo è invece quello stimolo quotidiano e continuo che mi porta in sella alle moto ed a bordo delle quattro ruote, su strada quanto in pista. Senza dimenticare tutto ciò che compone il mondo dei motori, mondo dalle mille sfaccettature… Ed è proprio questa passione che alimenta e mi fa “capire” ed “interpretare” i veicoli che provo in una chiave di lettura tecnica e completa oltre che diversa. Punto sulla qualità e l’approfondimento testuale oltre che sull’impatto fotografico delle prove. Al mio fianco Giuseppe Cardillo e Lorenzo Palloni, fotografi ma, soprattutto, “compagni di viaggio” in questa avventura che parla di performance. Con loro, il videomaker Andrea Rivabene. Importante è il modo diverso di raccontare le prove, abbinata alla ricerca delle migliori location. E poi i progetti legati ai giovanissimi talenti con PROGETTO MX dedicato al motocross e SPEED PROJECT, dedicato al mondo della Velocità. Siamo l'unica testata italiana a costruire progetti per i giovani a cui offriamo un team collaudato e tutta la mia esperienza sul campo. Insomma un impegno a 360°, perchè PERFORMANCEMAG.IT è tutto questo!”

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