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    TEST: VESPA SPRINT, RITORNA ALLA GRANDE!

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    Torna Vespa Sprint, un mito del tempo senza età: la nuova Sprint – offerta in tre cilindrate – è molto più piacevole da guidare e vanta soluzioni tecniche innovative. Presto arriverà anche l’ABS…

    La Vespa è sempre la Vespa, da sempre. Sembra, è stata ed è una parte, un’immagine indissolubile delle nostre vite, delle strade che percorriamo ogni giorno da anni, una porzione delle immagini che ci regala la vita, ogni giorno. Uno “strumento” che ci ha fatto vivere delle belle emozioni, delle nuove esperienze di indipendenza individuale, oppure, semplicemente, uno oggetto da condividere con gli altri che non è mai stanco di stupire il mondo…

    Nel 1966 nasce Vespa Sprint, un corpo esile e leggerissimo spinto da un motore molto brillante che ha affascinato un numero impressionante di seguaci del “mito Vespa”, spesso diviso tra il mondo del Vespino e quello del Vespone, con la Sprint 90 cc che, all’epoca, era un passo avanti in quanto a prestazioni in rapporto alle dimensioni. Ma Vespa, il mondo Vespa, si espande negli anni, diventato oggi un “pezzo d’Italia sana”, quella che lavora e che produce con lo stimolo del fare e che non si ferma mai se si tratta di creare idee concrete.

    Nasce, anzi rinasce Vespa Sprint

    Vespa Sprint oggi, incarna quindi quello stesso spirito, legato alla libertà, al tocco di prestazioni ed eleganza sportiva che prende forme più armoniose ed attuali con questo nuovo modello, un piccolo grande tassello del Mondo Vespa che, dopo la recente presentazione della Primavera, rispolvera, con toni moderni e stilisticamente audaci, un pezzo simbolo della nostra storia, non solo personale, ma anche di un Paese che si muove verso la leggerezza del bello firmato made in Italy. Quanto costano? 2890,00 euro la 50 2T, 2990,00 euro la 50 4T e 3900,00 euro la 125 cc 4T.

    Un oceano di Vespa nel mondo, innovazioni per la Sprint…

    Con 18.00.000 di Vespa vendute in ben 5 continenti (1.300.000 prodotte negli ultimi 10 anni) e quasi 190.000 pezzi prodotti nel 2013, Vespa gode di ottima salute: la nuova Sprint vanta una diversa ed innovativa modellazione dei volumi, dove c’è più presenza di metalli rispetto alla plastica, che, su questo nuovo modello, cala vistosamente in quanto a presenza sulle varie porzioni della Sprint. 5 colori, accattivanti, classici, belli da guardare, manubrio snello, una strumentazione multifunzione (protetta da un mini spoiler) che richiama quella storica e che oggi vede reinterpretati i concetti di design del tempo; ed ancora, un tocco di sportività con alcuni e significativi “dettagli in rosso” e la pedana sfiancata, perfettamente integrata con il nuovo design della mitica Sprint, sottosella ampio, aumentato nella capienza fino a 16,6 litri ed un catalogo accessori da far girare la testa.

    Ma non è tutto: la sella biposto (ma opzionale c’è anche quella monoposto) vanta un design unico con rifinitura bianca e rivestimento nero e c’è anche un nuovo maniglione d’appiglio “squadrato” per il passeggero, le luci di posizione a led anteriori, senza dimenticare l’esercizio di stile legato ai cerchi in lega di alluminio, ora da 12” e dal design originalissimo che testimonia, la voglia ed il desiderio di sportività, natura basic della Sprint.

    L’impianto frenante è affidato alla combinazione disco anteriore, tamburo posteriore nelle misure di 200 e 140 mm. Abbiamo chiesto perché non pensare ad un ABS a breve per la Sprint (visto che andrà in mano ai giovanissimi), ci è stato risposto che arriverà probabilmente nella seconda metà dell’anno…

    Corpo nuovo in acciaio, leggerezza e comfort

    A metà tra la Primavera e la 946, questa Sprint è creata con la più avanzata tecnologia firmata Piaggio: sono quindi aumentate alcune quote, tra cui l’interasse, allungato, con i suoi 1340 mm, in luogo dei 1280 sulla della “S”, quote che l’hanno resa molto più “vivibile”, aumentandone l’ergonomia globale, quindi più spazio per le gambe ed altezza sella a 790 mm da terra. Altro elemento distintivo è la coda, che torna alla forma a punta di un insetto che ispirò il nome poi diventato mito nel mondo.

    Scocca molto più rigida, valori aumentati per massima precisione di guida

    La scocca della Sprint è, come sempre in acciaio, elemento distintivo dello scooter per antonomasia: oggi però, le saldature delle parti che la compongono, sono realizzate con un processo a linea totalmente automatizzata, che garantisce massima precisione negli accoppiamenti ed elevati standard di qualità integrata. Ma, il dato più interessante, è che la scocca della Sprint è molto più rigida rispetto alle versioni LX ed S, specie nei valori del cannotto di sterzo, con rigidità a + 36% mentre la flessione longitudinale sale al 154%, valore che si traduce in migliore guidabilità e stabilità oltre che precisione di guida, anche in funzione dello spostamento della batteria, ora alloggiata nel tunnel centrale.

    Vibrazioni zero: il nuovo sistema attacco motore e nuova sospensione anteriore

    Se prima c’era un braccetto che collegava il motore al telaio, sulla Sprint ce ne sono due, denominati “a due gradi di libertà”, nel senso che il monocilindrico Piaggio può basculare ora su due direzioni, grazie anche al doppio tampone in gomma che annulla le vibrazioni che spesso finivano sulla pedana e sulle manopole.

    Altra chicca è di fatto l’innovativa sospensione anteriore con monobraccio a perno trascinato: ora l’ammortizzatore anteriore è fissato ad un supporto in alluminio che lo vede collegarsi alla ruota per mezzo di un perno incernierato in luogo delle precedenti viti; ne beneficia la scorrevolezza della sospensione ma, soprattutto, la grande capacità di assorbimento delle asperità è notevolmente aumentata, cosa che si riscontra fin dai primi km percorsi in sella alla new Sprint.

    Il nuovo motore da 125 cc, sintesi di efficienza  tecnica by Piaggio

    La Sprint è offerta con tre diverse motorizzazioni, come spiega Alessandro Bagnoli, (nella foto dx) Scooter Technical Center): 50 2T, 50 4T e la 125 4T “tre valvole”: di fatto, il più interessante, è il 125 cc che vanta due valvole di aspirazione ed una di scarico con quote vitali che ne identificano la “corsa lunga”. L’alimentazione è ad iniezione elettronica PFI – Port Fuel Injection, con sistema che nasce tutto a Pontedera, ed assicura, su ciclo WMTC, ben 47 km/l su questo modello; merito di una scrupolosa analisi fluidodinamica e riduzione degli attriti. Ad esempio, l’albero motore ha bottone di manovella e portate di banco ridotte ed è di nuovo disegno mentre l’albero a camme è fissato su cuscinetti ed ha bilancieri a rullo.

    Corsa lunga, alesaggio ridotto: ecco il tre valvole Piaggio

    L’alesaggio del SOHC di Pontedera è stato diminuito mentre la corsa aumentata con lo scopo di aumentare la coppia anche in funzione della distribuzione “travalvole” che migliora la respirazione ed aumenta le prestazioni globali del motore, in luogo dei movimenti di carica, migliorati, anche per la diversa collocazione della candela che aumenta il gradiente di combustione. Ed inoltre, anche l’intero sistema di raffreddamento ad aria è stato rivisto ed analizzato con simulazioni termo fluidodinamiche. Quindi un sacco di lavoro per offrire all’utente una guida brillante si ma con la massima efficacia e risparmio di carburante.

    I 50 cc 2 e 4 tempi Piaggio per la Sprint

    Due “cinquantini” da 50 cc, un 2T della serie Hi-Per2 ed un  4T dotato di una innovativa distribuzione a 4 valvole per accelerazioni più “consistenti”: si tratta difatti del più potente 50 cc a 4T presente sul mercato, con i suoi 4,35 CV erogati in maniera molto fluida e lineare, con consumi ed emissioni inquinanti contenuti.

    Come va: comoda, spaziosa e bella da vivere…

    Tutta nuova, molto comoda, tanto spaziosa… Ecco la Sprint nelle sua forma più completa, perché, questo mito, si presenta oggi ricco di soluzioni innovative iniziando dal modo di garantire buone prestazioni globali e consumi realmente irrisori. La posizione di guida è molto ampia e comoda, le gambe stanno bene dentro lo scudo che ora accoglie, in maggiore libertà di movimento, il rider in sella.

    Massima libertà di azione

    Funzionale la pedana “sfiancata” e aperta, che lascia massima libertà di azione per i piedi quando ci si ferma al semaforo: la Sprint dunque, è comoda, leggera ed i nuovi comandi sono molto ben dislocati e facili da azionare, mentre la strumentazione è completa e ricchissima di informazioni così come piacciono le nuove funzione, anche quella legata al lampeggio e devio indicatori di direzione. La sella è comoda, grande, mentre il manubrio si trova leggermente più in basso del solito e questo, forse, fa scendere un po’ troppo le braccia verso il basso. Molto utile infine, il pulsante per accedere al sottosella, spazioso e molto profondo.

    Motore progressivo con accelerazione migliorabile…

    La versione provata equipaggiata con il 125 cc “trevalvole”, vanta un motore silenzioso, nonostante il raffreddamento ad aria; per questa Sprint, nome che richiama certamente guizzo, accelerazione, prestazioni, mi sarei aspettato qualcosa in più, specie nelle partenza da fermo; il monocilindrico Piaggio quindi, non è un “brucia semafori” ma risulta un po’ lento quando, da fermi, si apre il gas con decisione.

    Scelta voluta? Forse i tecnici di Pontedera, hanno preferito “dar spazio” alla fluidità, alla progressione piuttosto che allo scatto secco della Sprint, ed infatti, una volta partiti, l’erogazione avviene con fluidità e progressione con una coppia costante e regolare. Il CVT funziona molto bene invece, e questo assicura una continuità di rapporto lungo tutto l’arco di utilizzo del motore, capace di mantenere la sua progressione anche quando la strada sale, come ad esempio ho verificato nei saliscendi romani.

    Motore e telaio ora sono un tutt’uno…

    Le vibrazioni sono del tutto assenti e questa è una piacevole scoperta che “finisce” per aumentare il comfort dinamico dela Sprint: nessuna vibrazione indotta ne sulla pedana o sulle manopole ed è questo il vero plus del nuovo modello, aver dato maggiore spazio al comfort di guida anche in presenza di pavè o strada dissestata.  Non si avverte più quindi, quella sensazione, specie in curva, che motore e telaio non siano in sintonia ma, al contrario, ora tutto il veicolo segue i comandi del pilota, mostrando la maggior compattezza dell’accoppiamento motore sulla nuova scocca irrigidita.

    Sospensioni ok per la Sprint…

    E se motore e telaio sembrano ora in migliore “simbiosi”, anche le sospensioni sono molto più efficaci: il nuovo ancoraggio dell’ammortizzatore anteriore, limita le flessioni e l’avantreno appare adesso molto più stabile e progressivo, specie in ingresso curva, dove è del tutto scomparsa quella sensazione di un anteriore poco preciso; quindi ora c’è più precisione di guida a fronte di un lavoro molto più fluido dell’ammortizzatore anteriore. Ed anche dietro, in virtù del nuovo triangolo di ancoraggio del monoammortizzatore, la sensazione è di un miglior “controllo” da parte dell’idraulica.

    Anche sul pavè percorso in velocità, la capacità di filtraggio è nettamente migliorata (guida più piacevole dunque), merito non solo del posizionamento del mono anteriore, ma soprattutto delle ruote da 12” oltre che del doppio braccio di ancoraggio del motore.

    Frenata anteriore lunga, aspettando l’ABS…

    Infine i freni: l’anteriore risulta spugnoso e poco modulabile, dalla frenata “lunga” e la sua azione non è proprio decisa e progressiva, ma, probabilmente, si tratta di una scelta voluta, visto che questo modello andrà nelle mani anche di rider poco esperti e che quindi potrebbero, in situazioni di panico, attaccarsi al freno anteriore che non arriverebbe così mai al bloccaggio. Il posteriore a tamburo è anch’esso lungo nel rallentamento de veicolo ma aspettiamo l’ABS anche e specie sulla Sprint così come su tutta la gamma Vespa…

    Andrea Di Marcantonio
    Andrea Di Marcantoniohttps://www.performancemag.it
    “Non è facile racchiudere quasi trent’anni di passione in poche righe. Lo è invece quello stimolo quotidiano e continuo che mi porta in sella alle moto ed a bordo delle quattro ruote, su strada quanto in pista. Senza dimenticare tutto ciò che compone il mondo dei motori, mondo dalle mille sfaccettature… Ed è proprio questa passione che alimenta e mi fa “capire” ed “interpretare” i veicoli che provo in una chiave di lettura tecnica e completa oltre che diversa. Punto sulla qualità e l’approfondimento testuale oltre che sull’impatto fotografico delle prove. Al mio fianco Giuseppe Cardillo e Lorenzo Palloni, fotografi ma, soprattutto, “compagni di viaggio” in questa avventura che parla di performance. Con loro, il videomaker Andrea Rivabene. Importante è il modo diverso di raccontare le prove, abbinata alla ricerca delle migliori location. E poi i progetti legati ai giovanissimi talenti con PROGETTO MX dedicato al motocross e SPEED PROJECT, dedicato al mondo della Velocità. Siamo l'unica testata italiana a costruire progetti per i giovani a cui offriamo un team collaudato e tutta la mia esperienza sul campo. Insomma un impegno a 360°, perchè PERFORMANCEMAG.IT è tutto questo!”

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