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    PROVA: YCF 150 b100 EXTREME L.E.

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    Ho messo insieme un’Azienda che si occupa di big data, due grafici b100 ed una BIGY 150 by YCF: il risultato è un’aggressiva FACTORY 150 b100 “EXTREME LIMITED EDITION”

    Molto più una semplice pitbike, molto più di un motore 4T dal sound inconfondibile, decisamente intrigante l’aspetto estetico, il design ma, soprattutto, un’icona del divertimento denominata BIGY. E se parliamo di adrenalina, divertimento allo stato puro condito da una tecnica raffinata, beh, questa YCF150 Factory Extreme Limited Edition è una vera moto OFF sotto tutti i punti di vista.

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    BIGY: se la guidi non la lasci più!

    Ne abbiamo parlato spesso ed abbiamo “ospitato” più volte su queste pagine le BIGY by YCF, marchio francese che sa bene come realizzare prodotti unici, esclusivi e sempre carichi di vitalità 100% sorriso. Sì, perché, proprio questa gamma, riesce a soddisfare le esigenze di grandi e piccoli rider, mettendo tutto d’accordo sul vero valore del divertimento che, oltretutto, non costa nemmeno troppo in relazione all’offerta di sensazioni garantite. 2990,00 euro nella sua bella scatola, una grande emozione estrarla dalla cassa…

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    Cristian Bin, sempre una marcia in più

    YCF Riding.it – importatore italiano del marchio YCF – trova nel suo “boss” Cristian Bin la persona giusta per “spingere” sulla passione, sull’entusiasmo verso questa tipologia di moto e quindi è stato naturale chiamarlo e provare a convincerlo verso una mia “pensata”, ovvero far realizzare una grafica unica e specifica per questa prova dedicata proprio alla 150 Factory, la “via di mezzo” tra l’entry level di gamma PILOT e la potentissima DAYTONA 190, il pezzo più cattivo del lotto YCF.

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    Detto fatto, la moto è arrivata e mi sono messo al lavoro per cercare un partner che realizzasse la grafica della moto, partner che però avrebbe dovuto partire dal classico foglio bianco per questa unica ed esclusiva realizzazione. Alla fine, per idea e realizzazione, hanno vinto i ragazzi della b100, Azienda lombarda specializzata nella realizzazione di grafiche moto e non solo. A loro il premio dell’idea di design quindi.

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    Extreme, Azienda con la X di offroad

    L’idea di base mi è venuta incontrando la Chief Analyst di Extreme, Azienda che si occupa di big data del mondo web e social e che, proprio nel loro logo sembra raccogliere una sfida importante ogni giorno… “Il nostro compito è raccogliere ogni giorno milioni dati, analizzarli e condividerli con i nostri clienti in forma sintetica, comprensibile e facilmente fruibile” – spiega M.G. Graziani, Chief Analyst  di Extreme. Certo quella “X” di Extreme mi ha di fatto regalato e servito l’idea su un piatto d’argento, visto che questa lettera rappresenta l’estremo ma, soprattutto, il fuoristrada quale “valore estremo” della guida moto.

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    BIGY 150 FACTORY: un design decisamente sottilmente aggressivo

    Esteticamente sono subito evidenti le analogie con le “sorelle” più grandi. Nulla da invidiare quindi alle 4T attuali, soprattutto se parliamo delle proporzioni e del curatissimo design, studiato a vantaggio della praticità se dovremo effettuare interventi di manutenzione sulla BIGY.

    Spicca il telaio lasciato a vista nel tratto discendente ma piace soprattutto l’imponenza della zona frontale e questo grazie al voluminoso parafango che si somma ai curatissimi convogliatori che sono fissati sul serbatoio carburante; per denudare la moto basta quindi togliere quindi sei bulloni (convogliatori, sella, cartelle laterali) ed il telaio e le sospensioni rimangono così a vista.

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    Su questa versione FACTORY, particolarmente curata nel dettaglio, forcelle e mono posteriore sonio regolabili mentre colpisce la buona fattura dei mozzi ruota, dei raggi e cerchi – decisamente resistenti – ed il bel forcellone in estruso di alluminio, materiale utilizzato pure per la surdimensionata leva freno posteriore.

    Scopriamo la BIGY nel dettaglio tecnico

    Entrando nel dettaglio, scopriamo il bel telaio semi-perimetrale in CrMo su cui è fissato, nella zona bassa, il piccolo propulsore YZ 150 mediante due perni passanti con il risultato di ottenere un “motore appeso” nella parte della testata.

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    Forcella e mono sono regolabili: la prima assicura 785 mm di escursione e regolazione del precarico/ritorno, mentre il mono posteriore è regolabile nella sola compressione e precarico oltre al fatto di essere fissato con attacco “diretto” tra telaio e forcellone. 355 mm la sua escursione. La sella piatta di trova a 785 mm da terra, quindi per dimensioni siamo prossimi a quelle di una “classica” 85 cc 2T. Il peso della Factory 150 è di 82 kg. Per l’impianto frenante c’è un disco anteriore da 220 mm ed un posteriore da 200 mm, la pinza anteriore prevede doppio pistoncino.

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    Due valvole, 150 cc, 4 marce: ecco la sostanza della 150 Factory YCF

    Il cuore matto della BIGY Factory è questo YX150 cc “duevalvole”: si tratta di un’unità molto affidabile, potente e dotata di buona accelerazione, anche in virtù di un particolare diagramma di distribuzione pensato per massima accelerazione fuori dalle curve. Il monocilindrico è raffreddato ad aria ed esiste a catalogo la possibilità di montare l’opzionale radiatore olio, consigliato per un uso racing. A proposito, questo motore è dotato di filtro olio separato.

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    Il 150 cc è alimentato da carburatore simil Mikuni che respira in scatola filtro FACTORY e non ad “aria libera” come accade per la stragrande maggioranza dei 4T montati sulle pitbike. Lo scarico racing scende verso il basso per poi salire poco sopra la zona frizione per poi spingersi nel silenziatore di grande volume e che emette un sound davvero cattivissimo.

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    COME VA: spazzolare le curve e guidare in scioltezza divertimento TOP!

    Leggera, maneggevole, nata per far divertire chi la guida: ecco la sintesi della BIGY 150 FACTORY. YCF spinge sui contenuti tecnici iniziando dalla posizione di guida, intuitiva, con braccia larghe, pedane alla giusta altezza (è una delle poche pit ad avere le pedane montate sul telaio) ed un manubrio dalla presa aggressiva.

    Esteticamente è eccellente il lavoro grafico messo in opera da b100 per questa special “FACTORY EXTREME LIMITED EDITION”, dove spicca il bianco di fondo con accoppiamento colore del tutto unico per questa “unica” YCF.

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    La sella è un po’ dura ma ci si fa l’abitudine, perché, una volta in sella, si pensa solo a guidare a spingere e tuffarsi dentro le curve. La moto è compatta ed è tutta lì, pronta a regalare emozioni fortissime; il piccolo 4T da 150 cc spinge bene e tonico fin dai bassi regimi, dove c’è una buona trazione a centro curva e tanto freno motore in staccata. Questa FACTORY 150 a mio avviso è un pelino “corta” di rapportatura finale e questo la rende fin troppo “appuntita” nel senso che il motore arriva subito al limitatore quanto invece ci sarebbe bisogno di maggiore allungo.

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    Poche le vibrazioni sulle pedane un po’ più “acute” sul manubrio che però svaniscono in piena accelerazione; ed a proposito di questo dato, sorprendono la linearità e la progressione di questo 4T, caratterizzato da un buon gradiente di schiena e da un’omogeneità di funzionamento sempre pronta a regalare potenza ed accelerazione dove serve.

    Il tracciato del TRIDENTE è sabbioso e la moto, specie con pista senza tracce, fa un po’ fatica a districarsi ma, la grande generosità del motore, ti tira via dalle curve lente, dove però bisogna entrare prepotenti e decisi; buono il funzionamento del cambio e della frizione, molto “tollerante” alle irrinunciabili sfrizionate di forza in uscita di curva mentre la spinta su terza e quarta marcia è molto più incisiva. Rispetto ai modelli precedenti, ho notato una migliore messa a punto della carburazione visto che ora la moto ha un funzionamento molto più omogeneo.

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    In tema di ciclistica, ottimo comportamento di forcella e mono, davvero bilanciati ed in grado di sorprendere il pilota per capacità di assorbimento e “fiducia” specie sull’anteriore. La forcella lavora molto bene sulle minime ed in atterraggio dai salti assorbe senza alcun problema le forze in gioco mentre il mono posteriore, lavora in modo efficacie ed aiuta non poco a migliorare trazione e spinta sul posteriore al fine di migliorare il grip della ruota. La forcella lavora al meglio sfilando gli steli alla prima tacca, in modo da evitare eccessivi sollevamenti della ruota anteriore in accelerazione. Infine, buono il comportamento dell’impianto frenante, anche se l’anteriore è perfettibile se parliamo di modulabilità.