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    PROVA: SUZUKI IGNIS HYBRID ALLGRIP

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    E’ una delle novità più interessanti nel segmento SUV: è la piccola ma convincente Suzuki Ignis dotata del sistema ibrido SHVS e della trazione integrale ALLGRIP…

    In molti casi, l’originalità fa parte del nostro tempo, del nostro stile di vita quotidiano ed è un “atteggiamento” a cui spesso non vogliamo rinunciare perché fa parte del nostro vivere ed è soprattutto un modo per distinguersi dal resto del branco… Questo accade anche e soprattutto in campo auto e, guarda caso, la scelta di un modello rispetto ad un altro, cade proprio nel mezzo delle nostre esigenze…

    Ed è per questo motivo che le Case, specie in tempi “particolari” come questi, si “spingono ben oltre” con il design, perché devono creare un “pacchetto” originale e che vada a colmare quelle zone che spesso rimangono inevitabilmente scoperte se parliamo di offerta finale per l’utenza.

    In tal senso Suzuki, forte di un rinnovamento potente e prorompente di tutta la gamma, scopre ed esplora il segmento dei SUV ultra compatti e la IGNIS è la prova di quanto questo concetto sia stato elaborato nella sua intimità creativa. Il risultato è una vettura che parla la lingua della praticità, plasmata nelle forme inusuali e simpatiche di questo nuovo modello. Originale pure nelle sue misure visto che è lunga appena 370 cm…

    Obiettivo praticità massimizzata…

    L’obiettivo Suzuki era garantire all’utente una praticità massimizzata, mantenendo al contempo un legame con la propria tradizione creativa. IGNIS è pensata e costruita su una nuova piattaforma, compatta e leggera ma pure rigida e dotata di uno schema sospensioni del tutto nuovo (MC Pherson davanti, ponte rigido dietro) per il valore più forte di questo modello, ovvero la sua innata agilità.

    Suzuki però sa guardare più avanti e, proprio su IGNIS, offre il sistema ibrido SHVS che lavora in perfetta sinergia con il motore Dualjet 1.2 aspirato, capace, anche e soprattutto grazie all’aiuto indotto dal sistema ibrido, di regalare consumi contenutissimi.

    Le esigenze cambiano, Suzuki adegua stile e funzionalità…

    Guidando IGNIS, si ha subito la sensazione forte di un’auto che offre un’eccellente visibilità e questo elemento la rende unica nel panorama SUV compatti. L’hanno pensata bene al punto che l’abitacolo risulta ampio, spazioso ma, soprattutto, modulare, grazie al bagagliaio da 267 litri che diventano 227 per la nostra versione ALLGRIP con un’altezza minima da terra pari a 180 mm, nota che consente buona agilità anche su fondo accidentato. Il tutto nello stile Suzuki, grazie pure agli 11 colori disponibili, ben 5 combinazioni bicolore (e 3 nuove tinte) combinati con inserti in tinta per l’abitacolo

    E se parliamo di sicurezza su IGNIS sono stati utilizzati acciai ad alta resistenza, scelta che contiene il peso finale della vettura (960 kg) ma nel contempo ne mantiene alti gli indici di rigidità strutturale. A bordo infine, c’è il display SLDA che supporta tutti i principali sistemi legati alla connettività

    Occhi attentissimi alla sicurezza, di tutti!

    E poi ci sono le due telecamere che “guardano” la distanza tra la vettura e ciò che c’è attorno e che fa parte di un sistema più complesso che opera su tre funzioni legate alla sicurezza, ovvero Dual Camera Brake Support (con avviso di richiamo alla frenata DCBS), Warning (richiamo all’impugnatura volante per guidare dritto), Weaving Alert ovvero la funzione anti sonno a cui infine si aggiunge la funzione per trovare l’auto nel parcheggio (magari di notte) grazie ad un fascio luminoso emesso quando la serratura di apertura viene aperta a distanza con il telecomando.

    Due parole sul design di IGNIS…

    L’elemento che distingue IGNIS dal resto è senza dubbio l’area frontale: spiccano i fari LED, le fiancate “importanti”, i montanti a “C” dotati di fessure ed in tinta nera così come la presa aria sul cofano motore di forma a conchiglia; l’originalità fa parte del progetto IGNIS e ne è parte essenziale per questo SUV ultra compatto by Suzuki. Ma anche dentro c’è aria nuova e questo grazie ad elementi che “rinnovano” quella voglia di originalità costante. È il caso della forma tondeggiante del pannello legato al clima oltre a quello del quadro strumenti oppure della linea orizzontale della plancia o degli interni arancio e titanio.

    Il motore DUALJET 1.2 ed il sistema ibrido SHVS…

    Questo motore aspirato fa parte della new generation ed è caratterizzato dal quattro cilindri “sedicivalvole” da 1242 cc con 73 mm di alesaggio e 74,2 mm se parliamo della corsa; la potenza è di 90 Cv erogati a 6000 giri con valore di coppia di 120 Nm a 4400 giri. Il motore ibrido invece, eroga una potenza di 3 Cv ed è alimentato da batteria Litio 12V. Interessantissimi i dati dichiarati legati ai consumi, ovvero 4,8 litri per 100 km nel ciclo combinato che si discostano poco da quelli effettivamente riscontrati che viaggiano attorno ai 4,95.

    Doppio iniettore, rapporto di compressione più elevato per questo Dualjet

    Questo Dualjet è quindi caratterizzato dall’iniezione doppia, sistema che lavora su un doppio iniettore per cilindro; le novità principali riguardano l’abbassamento di ben 2 mm delle camere combustione che ha innalzato il rapporto di compressione a 12:1 e questo nell’ottica di migliorare la combustione e quindi le prestazioni del motore. I due condotti di aspirazione per cilindro hanno maggiore distanza tra loro al fine di migliorare l’ingresso della miscela gassosa senza sprechi dovuti all’evaporazione e dal calore generato dalla precedente vicinanza tra i collettori stessi.

    Ed anche la valvola EGR ora è raffreddata dal liquido mentre è stata rivista anche la fasatura di scarico grazie alle camme più basse di -1,488 mm mentre le valvole sono più lunghe (+2 mm per aspirazione e scarico) con fungo ridotto anch’esso nel diametro a -2 mm per l’aspirazione e -1 mm per lo scarico e questo per aumentare la velocità dei gas in transito. Ed infine la catena di distribuzione è stata oggetto di grande attenzione e vanta un tenditore rivisto per abbassare gli attriti.

    Riduzione degli attriti al top su questo Dualjet…

    Ma le modifiche non terminano qui, visto che altri interventi sono stati effettuati sia per la riduzione degli attriti che per il miglioramento della scorrevolezza meccanica; sono quindi nuovi i pistoni (la superficie di attrito è stata ridotta del 30%), così come i nuovi getti di raffreddamento, che ora si trovano nel blocco cilindri (i cilindri vantano ora angoli di micro-metraggio con tratteggio incrociato tra 25 e 15 mm a vantaggio di una migliore lubrificazione), proprio nella zona dei perni di manovella. Anche le candele hanno “cambiato” posizione ed ora sono montate centrali rispetto alla camera di combustione ed hanno filettatura più lunga delle precedenti, quindi temperature inferiori e ottimizzazione della scintilla.

    Il sistema SHVS con ISG…

    Ed infine il motore ibrido SHVS che si compone di un dispositivo ISG (Integrated Starter Generator), un motore elettrico ed un pacco batterie agli ioni di Litio. Di fatto Suzuki ha esplorato molto attentamente il settore ibrido, soluzione che opera in “aiuto” al motore termico e che quindi è di supporto concreto al fine delle prestazioni. Questo sistema funziona essenzialmente convertendo l’energia cinetica generata durante la frenata o la decelerazione in energia elettrica. Questa energia viene quindi immagazzinata in una batteria agli ioni di litio al fine di migliorare l’efficienza complessiva di IGNIS.

    Ma l’energia generata viene poi utilizzata per “gratificare” l’efficienza della vettura: il primo è quello di fornire potenza all’Integrated Starter Generator (ISG) soluzione che fornisce un ulteriore supporto al motore durante l’accelerazione, particolarmente utile quando si accelera.

    ALLGRIP anche su IGNIS, perché non si sa mai…

    La IGNIS della prova era equipaggiata con il sistema ormai conosciuto ALLGRIP AUTO, sistema di trazione integrale a giunto viscoso Suzuki; il sistema, nel momento in cui le ruote anteriori perdono aderenza, distribuisce la coppia alle ruote posteriori in modo del tutto automatico e senza che il pilota debba selezionare il Mode di guida più adatto al fondo che sta per attraversare.

    IL VIDEO PER CAPIRE (MEGLIO) IL SISTEMA SHVS

    COME VA: lo spazio e la versatilità, plus senza eguali su IGNIS

    L’atmosfera a bordo di IGNIS è senza dubbio ricchissima di originalità e personalità: tanto colore, sensazione di abitabilità piena, ampie vetrate che lasciano massima libertà nelle manovre, sia in città quanto su extraurbano, senza dimenticare la capienza interna di questo SUV compattissimo che certo lascia stupiti.

    Quindi non fatevi ingannare dai volumi esterni, perché a bordo si sta davvero comodi in piena libertà e pronti a scoprire il viaggio. Piace l’accoppiamento dei colori interni, la grande funzionalità dei comandi, il comfort delle sedute e l’utilità del sedile posteriore sdoppiato e scorrevole, che consente di “modulare” lo spazio a disposizione.

    In città piace e stupisce ma anche su extraurbano il voto è massimo…

    Mi è piaciuta molto IGNIS: in città per la sua agilità, per la facilità di parcheggiarla in spazi esigui e per le sue doti di handling nelle strade tortuose del centro città, con l’aggiunta che questa versione ibrida la potrete usare anche quando ci saranno i blocchi del traffico con l’aggiunta di poter varcare le zone ZTL in piena serenità.

    E mi è piaciuta soprattutto fuori dal caos, quando la strada si colora di un diverso scenario o quando l’asfalto finisce ed inizia lo sterrato; non fatevi ingannare dalle dimensioni e dal fatto che stiamo parlando pur sempre di un’utilitaria… IGNIS si muove agilmente anche in fuoristrada leggero o quando c’è la neve, merito pure del propulsore Dualjet che spinge concreto e fluido.

    Un po’ rigide le sospensioni, poco comfort a bordo…

    Come accennato prima, la vettura è stata oggetto di nuove sospensioni: a tale proposito però, l’insonorizzazione non è proprio eccellente, così come in abitacolo si avverte pressante il rotolamento delle coperture e questo “diluisce” il comfort globale di IGNIS e su questo credo si dovrà lavorare sulle prossime versioni. Inoltre, le sospensioni sono un pelino rigide, specie quelle posteriori, oltre che poco frenate e quindi non sempre capaci di digerire le asperità. In città poi, tale effetto si amplifica con i passeggeri che spesso sobbalzano sui tratti più gibbosi del manto stradale.

    Un motore che ama girare alto…

    Ma, al di là di questo, IGNIS sorprende per la sua versatilità: il quattro cilindri Suzuki da 90 Cv svolge molto bene il suo compito, offrendo prestazioni di tutto rispetto specie tra 4500 e 6000 giri; si, questo è un motore a cui piace girare alto, quindi richiede una guida allegra ed offre il meglio di sé ai medi ed alti regimi, anche se, sotto i 2500 giri, va comunque bene risultando fluido ed abbastanza pastoso da gestire.

    Buone, tutto sommato, le prestazioni, grazie anche e soprattutto alle modifiche realizzate su questa nuova versione motore che lo rendono ben più libero a salire di giri e ben più scorrevole meccanicamente parlando. Buono il funzionamento del cambio, anche se un pelino duro nell’innesto ma sempre ben assistito da un comando frizione morbido.

    SHVS, l’ibrido per tutti, un supporto al motore endotermico…

    L’azione del motore ibrido SHVS si fa sentire ma bisogna stare attenti per percepirne “l’ingresso”: la spinta è omogenea ed è di supporto al motore endotermico, specie in accelerazione, in salita e ripartenza o quando viene richiesta una dose maggiore di coppia motrice, che spinge fluida anche se poco percepibile. Batteria piccola, quindi tempi di ricarica immediati (anche in frenata) ed il gioco è fatto, insomma una vera ibrida che fa abbassare di brutto i consumi di benzina, un plus per le nostre tasche con un pizzico di rispetto in più per l’ambiente…

    Anche in off-road IGNIS piace e convince…

    E se si lascia l’asfalto, IGNIS si muove agilmente pure in off-road, proprio grazie all’efficacia del sistema ALLGRIP AUTO che rende facile facile la trazione su ogni terreno ed è in grado di far superare pendenze anche “importanti”; anche qui si apprezza la grande efficacia del sistema “integrale”, in grado di dosare perfettamente la coppia motrice sulle ruote in difficoltà.

    Buono il comportamento dell’impianto frenante, forse poco modulabile ma abbastanza potente e reattivo, così come mi è piaciuta la stabilità globale (soffre solo all’uscita dai tunnel in presenza di cavalcavia e quindi quando la vettura è esposta al vento trasversale) anche se ho trovato poco preciso lo sterzo, soprattutto sopra i 120/130 km/h.

    Quindi nel complesso IGNIS è una vettura completa ed in grado di soddisfare un’utenza ad ampio range ed è proprio questo il suo punto di forza, quella versatilità che Suzuki ha esplorato e messo a punto su questo piccolo, grande e compatto SUV urbanizzato…

    (Foto LEONARDO DI GIACOBBE)

    Andrea Di Marcantonio
    Andrea Di Marcantoniohttps://www.performancemag.it
    “Non è facile racchiudere quasi trent’anni di passione in poche righe. Lo è invece quello stimolo quotidiano e continuo che mi porta in sella alle moto ed a bordo delle quattro ruote, su strada quanto in pista. Senza dimenticare tutto ciò che compone il mondo dei motori, mondo dalle mille sfaccettature… Ed è proprio questa passione che alimenta e mi fa “capire” ed “interpretare” i veicoli che provo in una chiave di lettura tecnica e completa oltre che diversa. Punto sulla qualità e l’approfondimento testuale oltre che sull’impatto fotografico delle prove. Al mio fianco Giuseppe Cardillo e Lorenzo Palloni, fotografi ma, soprattutto, “compagni di viaggio” in questa avventura che parla di performance. Con loro, il videomaker Andrea Rivabene. Importante è il modo diverso di raccontare le prove, abbinata alla ricerca delle migliori location. E poi i progetti legati ai giovanissimi talenti con PROGETTO MX dedicato al motocross e SPEED PROJECT, dedicato al mondo della Velocità. Siamo l'unica testata italiana a costruire progetti per i giovani a cui offriamo un team collaudato e tutta la mia esperienza sul campo. Insomma un impegno a 360°, perchè PERFORMANCEMAG.IT è tutto questo!”

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