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    Audi Q5 Sportback 40 TDI quattro S tronic

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    Audi ha raccolto una sfida nuova con la serie Q5 Sportback, SUV su cui emergono prepotenti i montanti posteriori inclinati. Ho provato la 40 TDI quattro S tronic

    L’identità di una vettura raccoglie la linea evolutiva di un marchio. Scegliere nuove forme di design, consente di accogliere idee, soluzioni che fanno parte del DNA di un’Azienda. Senza compromessi spesso, dove il dinamismo domina sulle forme. In tal senso, Audi, ha raccolto questa sfida con la serie Q5 Sporback.

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    Su questo nuovo SUV su cui emergono prepotenti i montanti posteriori incisivamente inclinati. Una soluzione originale ma anche un chiaro messaggio all’utente finale che troverà inoltre una doppia scelta legata alla trazione – due o quattro ruote motrici – che va a sommarsi ad una gamma motori completa.

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    A tale proposito, Audi offre questa Sportback con motorizzazioni mild-hybrid 12/24V e tecnologia plug-in, la versione PHEV 2.0 TFSI con due piani di potenza da 299 3 367 Cv, fino alla vettura oggetto della prova, equipaggiata con il TDI mild-hybrid quattro S tronic da 204 Cv.

    Audi, Sportback concept

    Di fatto, questo concetto di design è in realtà un must per Audi, ispirato dalle fastback degli anni ’60, auto due volumi dal sapore tutto sportivo e dalla incisiva coda spiovente. Q5 Sportback, quindi, sfoggia le ampie prese d’aria di forma trapezoidale che sono sistemate sui lati del single frame ottagonale, proteso verso la zona inferiore del frontale.

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    La “nostra” Q5 era la S Line, quindi atmosfera sportiva e che si discosta dalla versione tradizionale per la finitura del single frame. Qui spicca la griglia S Line a nido d’ape in nero titanio e con modanatura in alluminio argento opaco. Si fanno vedere anche i cerchi in lega da 21”, un’illuminazione hi-tech con tecnologia OLED sia davanti che dietro.

    Quote agili e grande capacità di carico

    Questa nuova Q5 Sportback è più lunga di 7 mm rispetto alla sorella più classica. È lunga 4690 mm, larga 1840 mm ed alta 1660 mm con un valore del passo di ben 2820 mm. Curatissima l’aerodinamica (Cx 0,30) anche in virtù dei materiali utilizzati e che rendono anche l’abitacolo piacevolmente isolato dall’esterno.

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    La capienza del vano bagagli varia da 510 a 455 litri sulla versione plug-in e che possono trasformare il piano di carico in un volume compreso tra 1480 e 1365 litri a seconda della versione scelta.

    Le sedute posteriori prevedono la regolazione longitudinale ed una frazionatura degli schienali di 40/20/40, soluzione che consente un incremento di ulteriori 60 litri. Sulla S Line c’è anche il portellone ad apertura elettrica, che viene azionato tramite sensori.

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    Guidabilità sportiva con tre varianti di assetto e sospensioni

    Q5 Sporback è forte di un assetto sportivo e coerente con il DNA del SUV Audi. Le sospensioni hanno schema anteriore/posteriore a cinque bracci, sterzo dinamico (anche sulle versioni mild-hybrid a richiesta tranne la versione 35 TDI S tronic) che adatta il ratio trasmissione per mezzo dell’Audi drive select.

    Il funzionamento prevede un riduttore harmonic, ingranaggio similare ad un meccanismo epicicloidale. L’assetto prevede ben tre livelli con ammortizzatori elettroidraulici e/o sospensioni pneumatiche adattive air suspension che variano l’altezza da terra su cinque livelli con un massimo di 60 mm se parliamo dell’escursione.

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    Anche sulla plug-in l’altezza dal suolo può essere variata fino a 45 mm rispetto alla quota std per poi portarla a 15 mm quando si viaggia in autostrada. Nel bagagliaio poi, c’è un pulsante che consente di ribassare l’assale posteriore di 55 mm per caricare meglio bagagli ed altro.

    Quattro meglio di due, se ultra meglio

    Q5 Sportback sfrutta l’idea tecnica SCR twin-dosing per i motori TDI con tecnologia ultra. Come nel caso della vettura provata, l’intera catena cinematica lavora in modo del tutto efficiente, con la corretta ripartizione della coppia sul posteriore solo se necessario.

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    La trazione integrale quattro ultra, quindi, interviene in pochi decimi di secondo “sfruttando” le info dedicate dell’angolo di sterzata, dell’accelerazione trasversale e longitudinale al fine di una reazione non solo reattiva ed immediata ma anche predittiva, come nel caso di un ingresso in curva.

    Se ad esempio la ruota interna perderà aderenza, le info arriveranno con qualche decimo di anticipo, cosa che trasferirà subito la coppia al posteriore. C’è la doppia frizione, la prima a lamelle, la seconda inserita nel differenziale posteriore. La differenza sostanziale del sistema quattro ultra sta anche nei consumi di carburante, mediamente inferiori del 60% rispetto ad una trazione integrale permanente.

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    Un propulsore parco nei consumi da 204 Cv

    La nostra Q5 2.0 TDI quattro S tronic è equipaggiata con il quattro cilindri diesel mild-hybrid da 204 Cv dotato di sistema MHEV a 12 o 48V con alternatore-starter a cinghia RSG, calettato all’albero motore.

    In fase di decelerazione recupera energia che verrà inviata alla batteria dedicata. C’è ovviamente la funzione veleggio (senza dimenticare quella Start/Stop) che entra in gioco quando si rilascia il pedale dell’acceleratore.

    Tecnicamente parlando poi, vanta distribuzione 4 valvole per cilindro e doppio albero a camme in testa DOHC. Le quote vitali sono 81×95,5 mm con ratio di compressione pari a 15,5:1. La potenza è quindi di 204 Cv tra 3800 e 4200 giri con coppia importante di 400 Nm tra 1750 e 3250 giri.

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    COME VA: spazio alla vitalità della Sportback

    Q5 Sportback accoglie i suoi ospiti sempre con riguardo. L’atmosfera Audi, dedicata ad una piena vivibilità del prodotto, è anche qui rispettata a pieno. Con la Sportback poi, il concetto di design si fonde con esigenze più sportive, per una guida creativa e sempre divertente.

    Dinamismo è la parola d’ordine che la si guidi in città o sull’extraurbano. Ho apprezzato più di ogni cosa la perfetta insonorizzazione dell’abitacolo che ti fa arrivare a destinazione fresco e mai stanco del viaggio. Complice un’abitabilità totale sia davanti che dietro.

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    Sedute comode ed avvolgenti sono solo l’inizio del piacere di sistemarsi a bordo. Tutto è realmente a portata di mano ed ogni esigenza può essere accolta da una strumentazione lineare e da un infotainment completo e chiaro anche dal punto di vista tattile.

    La notevole altezza da terra del SUV Audi aumenta quel gradiente di sicurezza ma, soprattutto, invita ad osservare meglio i luoghi da cui si transita durante il viaggio o l’uso quotidiano, Audi ha quindi e ulteriormente “riscritto” le basi del comfort su questa Sportback elegante, filante e decisamente sportiva fin dalla prima occhiata.

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    Su strada il comportamento è eccellente: in città, sul pavé, tutto è perfettamente filtrato senza scossoni in abitacolo, merito di un pacchetto sospensioni che strizza l’occhio all’idraulica elettronica oltre che di uno sterzo morbido e sempre progressivo.

    Manovre semplici a dispetto delle dimensioni di questa Q5 Sportback visto che la vettura la giri davvero in poco spazio, elemento utile nelle manovre cittadine. Ma, il SUV Audi non è certo pensato per la città.

    L’idea di sfruttarne tutta la dinamicità invita al viaggio, alla scoperta dei territori ma sempre seguendo il concetto S line, dove il guizzo di elegante sportività è sempre presente.

    Con i cerchi da 21” l’assetto diventa molto più sportivo ma, soprattutto, reattivo nel senso che la stabilità in ingresso curva è decisamente più sincera, senza rollio del corpo vettura, cosa che aiuta anche la trazione quattro ultra a lavorare meglio.

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    Il SUV cambia carattere a secondo del mapping selezionato mentre il cambio S tronic reagisce sempre in modo fluido e lineare senza che chi guida si accorga del cambio marcia. Sorprende la pastosità del sistema, scoprendo man mano quanto Audi abbia lavorato tecnicamente sul perfetto equilibrio tra coppia/prestazioni e performance.

    Le sospensioni sanno “contenere” molto bene i movimenti del corpo vettura ed assorbono bene le asperità, offrendo a chi guida una sensazioni di stabilità eccellente anche negli inserimenti o nei rapidi cambi di direzione, dove questa Q5 è sempre vincente se parliamo di feeling con il connubio tra sterzo e rapidità nelle reazioni.

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    I trasferimenti di carico sono assolutamente neutri a centro curva quanto in frenata che, oltretutto, è particolarmente energica e perfettamente modulabile grazie ad un pedale lineare. Il mordente è concreto, forte nella prima fase e molto energico nella seconda fase di corsa del pedale, elemento che riesce a rallentare questo SUV in spazi ridotti in rapporto al peso globale.

    Il quattro cilindri Audi, infine, non si sente battere ma c’è ed è presente con la sua copiosa coppia. Già a 1200 giri si fa sentire con una progressione ottimale, sia nella distribuzione dei cavalli disponibili, sia e soprattutto nella fluidità dell’erogazione dei 204 Cv.

    Anche qui grande lavoro tecnico su renderli vivi e perfettamente “bilanciati” con l’intero power train oltre che con la trazione quattro ultra, sempre presente ma mai fastidiosa nel suo inserirsi al momento giusto.

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    A 2000 giri c’è già tanta roba da guidare e si può realmente godere di una perfetta ottimizzazione tra motore ed il cambio S tronic, bilanciato, sensibile alle variazioni della morfologia del percorso quando si sale oltre che pulito nell’inviare, complice la trazione quattro ultra, la corretta coppia alle ruote.

    Quindi, questa motorizzazione TDI 2.0, è vincente se parliamo di una corretta bilanciatura globale per il massimo sfruttamento del pacchetto tecnico legato alla guidabilità e fluidità di funzionamento in rapporto all’apparente dato puro dei 204 Cv che potrebbero sembrare “pochini” in rapporto alle dimensioni di questa Q5 Sportback.

    Sono invece bilanciati nel suo insieme e rendono questa Q5 un SUV elegante, sportivo e pieno di dinamicità, nemmeno troppo nascosta. Certo, questa versione S line ne esalta il carattere, rendendo piacevole il suo utilizzo sul medio-veloce e quando c’è da guidare.

    Con il risultato di un sorriso che si stampa sul volto ogni volta che lasci una curva o una esse alle tue spalle.

    (Foto LORENZO PALLONI)

    Andrea Di Marcantonio
    Andrea Di Marcantoniohttps://www.performancemag.it
    “Non è facile racchiudere quasi trent’anni di passione in poche righe. Lo è invece quello stimolo quotidiano e continuo che mi porta in sella alle moto ed a bordo delle quattro ruote, su strada quanto in pista. Senza dimenticare tutto ciò che compone il mondo dei motori, mondo dalle mille sfaccettature… Ed è proprio questa passione che alimenta e mi fa “capire” ed “interpretare” i veicoli che provo in una chiave di lettura tecnica e completa oltre che diversa. Punto sulla qualità e l’approfondimento testuale oltre che sull’impatto fotografico delle prove. Al mio fianco Giuseppe Cardillo e Lorenzo Palloni, fotografi ma, soprattutto, “compagni di viaggio” in questa avventura che parla di performance. Con loro, il videomaker Andrea Rivabene. Importante è il modo diverso di raccontare le prove, abbinata alla ricerca delle migliori location. E poi i progetti legati ai giovanissimi talenti con PROGETTO MX dedicato al motocross e SPEED PROJECT, dedicato al mondo della Velocità. Siamo l'unica testata italiana a costruire progetti per i giovani a cui offriamo un team collaudato e tutta la mia esperienza sul campo. Insomma un impegno a 360°, perchè PERFORMANCEMAG.IT è tutto questo!”

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